-Stamane, dopo un Consiglio dei Ministri, che ha approvato come ultimo atto formale la riforma del Coni, e , nel quale il Premier ha annunciato le sue dimissioni, Conte, ufficializzata la crisi, si è recato al Colle per rimettere il mandato nelle mani del Capo dello Stato, che domani pomeriggio darà il via alle consultazioni lampo dei gruppi parlamentari per verificare l’esistenza di una Maggioranza alternativa e decidere il da farsi. Intanto, le forze dell’ormai ex Conte bis, (in carica solo per il disbrigo degli affari correnti), Pd, M5S e LeU hanno ribadito il sostegno al Premier, che mira ad un reincarico per un Conte Ter, allargato a una quarta gamba, costituita da gruppi parlamentari alla Camera e al Senato di “volenterosi”, “europeisti” e “moderati”, sorto attorno al Movimento degli italiani all’estero, cui si unirebbe il Centro-democratico di Tabacci. “Nessun veto”a un reincarico a Conte, sebbene non sia l’unico nome sul tavolo, per Italia Viva,il cui ingresso nella nuova Maggioranza è respinto dal M5S, ma non escluso da una parte del Pd. Sul fronte delle Opposizioni di Centrodestra, compattezza della coalizione (formazioni politiche minori comprese, vedi Udc e Cambiamo), che si recherà unita dal Presidente della Repubblica per ribadire il no a un Conte Ter, anche se Forza Italia apre a un Governo di unità nazionale, ma non a Maggioranza Ursula (ovvero a guida centro-sinistra), mentre Lega e Fratelli d’Italia chiedono il ritorno alle urne.
-Dl Ristori5 e Recovery Plan a rischio per via della crisi di Governo e il conseguente blocco delle attività parlamentari, mentre il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime del Pil 2021 (rimbalzo solo del 3%) e l’agenzia di rating Fitch lancia l’allarme: crescita a rischio con un Governo debole.
di Federica Marengo martedì 26 gennaio 2021
Un breve Consiglio dei Ministri, iniziato alle 9:00, nel quale il Governo Conte bis ha licenziato il suo ultimo provvedimento, il Decreto che conferisce autonomia al Coni, consentendo la partecipazione dell’Italia ai Giochi olimpici di Tokyo con bandiera e inno italiani, e poi, il Presidente del Consiglio, annunciate le dimissioni ai Ministri, ringraziati “uno ad uno” per il sostegno, a cinquecento giorni dalla nascita dell’Esecutivo giallo-rosso, si recato intorno a 12:00, come da prassi istituzionale, prima al Quirinale, per rimettere il suo mandato nelle mani del Presidente della Repubblica ,Mattarella, e poi, a Palazzo Madama e a Montecitorio, dai Presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico.
Già nel pomeriggio di domani, poi, dopo la commemorazione in occasione della Giornata della Memoria, il Capo dello Stato, che ha ufficializzato l’apertura della crisi dell’Esecutivo, tramite il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Zampetti, avvierà le consultazioni dei gruppi parlamentari (trasmesse sul canale Youtube e sul sito del Quirinale per le norme anti Covid19 che consentiranno solo a un numero ristretto di giornalisti la presenza nella sala stampa del Colle), per verificare l’esistenza di una Maggioranza alternativa e la possibilità di dare vita a un Esecutivo stabile e coeso, per affrontare l’uscita dalla pandemia.
L’obiettivo del Premier Conte,il cui Governo resta comunque in carica per gli il disbrigo degli affari correnti,e che punta a un reincarico da parte di Mattarella, è quello di costituire un Governo Conte Ter, sostenuto sempre da PD,M5S e LeU, ma allargato e rafforzato a un gruppo parlamentare alla Camera e al Senato di “costruttori”, “responsabili” dell’area moderata, liberal-democratica di Centro (secondo indiscrezioni giornalistiche, già 10 senatori sarebbero confluiti a Palazzo Madama in una formazione costituitasi sulla base del Movimento degli italiani all’Estero, Maie-Italia23, di cui prenderebbe il simbolo e a cui si sarebbe unito il Centro-democratico di Tabacci, in cui sono confluiti ex pentastellati ,come De Falco).
Sullo sfondo però resta l’incognita dell’ingresso nella nuova Maggioranza di Italia Viva e dei renziani, ipotesi non esclusa dal Pd, che domani, alle 14:00 si riunirà nella Direzione generale per fare il punto sulla linea da tenere, ma che non piace a una parte del M5S, a confronto , invece,questa sera.
Dal canto suo, il partito renziano, che si riunirà nella giornata di domani, tramite il Vicepresidente della Camera Rosato e l’ex ministra delle Politiche Agricole, Bellanova, ha aperto al dialogo con gli ex alleati, non ponendo alcun veto sul nome di Conte come Premier di un terzo Governo, ma sottolineando come non sia l’unico nome disponibile e come occorra un programma per un Governo europeista, chiaro e definito e un patto di legislatura stabile.
Sì a un nuovo Esecutivo con “Maggioranza Ursula” (Pd,M5S, LeU e Forza Italia e centristi, che elesse nel maggio 2019 la Presidente della Commissione Europea, isolando i sovranisti), ma non a guida Conte , invece, per +Europa e Azione, mentre l’ Udc, c ha smentito le indiscrezioni di un sostegno a un reincarico per Conte, ma non disdegnerebbe il Governo di larghe intese,
Sul fronte delle Opposizioni di Centrodestra, nel corso della riunione tenutasi nel pomeriggio di oggi, decisa la linea della salita al Quirinale come coalizione (compresi dunque i partiti minori, come Cambiamo, l’UDC e Noi con l’Italia) e non in maniera separata come detto inizialmente, per dire no al Conte Ter e chiedere o un Governo di unità nazionale, ma guidato dal Centrodestra, o il ritorno alle urne.
Diversi, dunque, gli scenari possibili, oltre un Conte Ter: la costituzione di un Governo, guidato da un nuovo Premier, con la stessa Maggioranza o con Maggioranza allargata oppure un Governo tecnico-istituzionale, con una Maggioranza ampia( cui, però, sono contrari Pd, M5S e LeU) . Qualora non vi fosse il sì delle forze parlamentari, però, l’unica opzione sarebbe quella del voto e il Presidente della Repubblica dovrebbe procedere allo scioglimento delle Camere.
Ecco, il calendario delle consultazioni: domani pomeriggio alle 17:00, Mattarella incontrerà la Presidente del Senato e il Presidente della Camera, poi terrà un colloquio telefonico con il Presidente emerito Napolitano.
Giovedì mattina, il Presidente della Repubblica incontrerà il gruppo Autonomie del Senato, alle 10:30 e alle 16:00 il Gruppo Misto di Senato e Camera, alle 16;45 il gruppo di LeU , alle 17: 30 Italia Viva, e alle 18:30 il Pd.
Venerdì mattina, prevista una sospensione per l’impegno del Capo dello Stato nell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte Suprema di Cassazione e una ripresa degli incontri nel pomeriggio, alle 16:00 con il Centrodestra unito e alle 17:00 con il M5S.
Una crisi, che , qualunque sia il suo esito, dovrà comunque consumarsi in tempi brevi, vista l’emergenza sanitaria in atto e i provvedimenti rimasti in sospeso, quali : il Dl Ristori 5, per finanziare il quale, qualche settimana fa, le Camere hanno autorizzato uno scostamento di Bilancio da 32 miliardi, volto ad attuare misure a sostegno di imprese e professionisti, colpiti dalla crisi scaturita dalle misure restrittive anti Covid19, tra cui: la sospensione fino al 31 gennaio di 34 milioni di cartelle esattoriali e di 16 milioni di avvisi, per un totale di 50 milioni di atti.
Alla scadenza della mini-sospensione, quindi, senza un nuovo provvedimento, partiranno le lettere da parte dell’Agenzia delle Entrate.
A rischio, poi, anche i nuovi ristori per le aziende e i professionisti, per cui erano stati stabiliti nuovi criteri e nuove regole come l’estensione ai professionisti iscritti alle Casse private con cali di fatturato del 33% nel 2020 rispetto al 2019, gli ammortizzatori sociali, per cui erano stati stanziati 8 miliardi da impiegare per la proroga oltre il 31 marzo della Cassa integrazione Covid e del blocco dei licenziamenti ,il rinnovo della Naspi, ovvero dell’assegno di disoccupazione, le deroghe ai contratti a termine per le imprese e il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza.
Preoccupazione è stata poi espressa dalla UE, la quale teme che tempi troppo lunghi della crisi possano compromettere la definizione del Recovery Plan, in merito al nodo rimasto insoluto della governance, e di conseguenza mettere a repentaglio, con conseguenze anche sugli altri Paesi dell’Unione, l’erogazione dei 209 miliardi previsti per il Belpaese.
Su tale questione, dopo, il Commissario economico in Europa, Gentiloni, è intervenuto anche l’ex Premier e Presidente della Commissione UE, Romano Prodi, che , in un’intervista a La Repubblica, ha dichiarato: “Non c’è più tempo. Siamo di fronte a un’emergenza: il Parlamento e le forze politiche devono trovare una soluzione e indicare una strada per il rilancio. Subito. L’Italia non può permettersi di perdere altri mesi per una campagna elettorale. Nessuno ce lo perdonerebbe e l’Europa non capirebbe.
C’è la necessità assoluta dice Prodi di un Governo che prepari un programma nuovo come richiedono l’Europa e la situazione in cui siamo. Siamo in uno di quei momenti in cui chi governa deve semplificare gli obiettivi e parlare come si parla nelle grandi crisi. Guerra sì o no? Piano Marshall sì o no?. Difficile trovare un momento più critico di questo, tra pandemia e recessione economica. Troppe persone mi chiedono: dove andremo a finire? Il Paese ha bisogno di risposte. E ne ha bisogno in fretta. Gli strumenti per dare queste risposte ci sono. Con Next Generation UE l’Europa ha messo a disposizione dell’Italia 209 miliardi. Una cifra colossale. è un treno che l’Italia non può permettersi di perdere perché non ne passeranno altri.
Se l’Italia fallisce per noi è una catastrofe, ma è tutta l’Europa che arretra perché intorno a noi, che riceviamo la somma più grande, è costruito l’intero progetto di ripresa e di solidarietà europea. è per questo che la UE ha investito una cifra in consulenze mai vista prima: 864 milioni di euro. L’Europa, mette così a disposizione dei governi anche gli strumenti tecnici attuare le necessarie riforme e i necessari progetti. Tra le priorità, la messa in sicurezza di sanità e scuola, la riduzione dei tempi della giustizia, alcune riforme fiscali urgenti e la semplificazione della burocrazia e degli appalti. Senza questi interventi urgenti, che ci chiede l’Europa, l’Italia non sarà in grado di spendere i fondi disponibili”.
Una preoccupazione, quella della UE e di Prodi condivisa anche dal Fondo Monetario Internazionale, che ha tagliato le stime sul rimbalzo atteso per l’economia italiana nel 2021.
Il Fondo, che stimava un calo del 12,8% del Pil nazionale per il 2020, nell’aggiornamento del suo World Economic Outlook , infatti, prevede ora una flessione del 9,2%, seguita da un rimbalzo di +3% nel 2021, mentre lo scorso ottobre aveva stimato un recupero, per l’anno in corso, pari a +6,3%, e per il 2022 stima un rimbalzo di +3,6%.
“La prevista ripresa della crescita quest’anno segue un grave crollo nel 2020. Anche se il crollo stimato (-3,5%) è leggermente meno grave di quanto avevamo previsto in precedenza (-4,4%) a causa di una crescita più forte del previsto nella seconda metà dello scorso anno, rimane la peggiore contrazione globale in tempo di pace dalla Grande Depressione”, ha scritto il Fondo in una nota, spiegando: “A causa della natura parziale del rimbalzo, si prevede che oltre 150 economie avranno redditi pro capite al di sotto dei livelli del 2019 nel 2021. Questo numero diminuisce solo modestamente a circa 110 economie nel 2022. A 22.000 miliardi di dollari la perdita di produzione cumulativa prevista per il 2020-2025 rispetto ai livelli previsti pre-pandemia rimane sostanziale. Nonostante le recenti approvazioni dei vaccini abbiano sollevato la speranza di un’inversione di tendenza nella pandemia entro la fine dell’anno, nuove ondate e nuove varianti del virus pongono preoccupazioni per le prospettive. In mezzo a un’incertezza eccezionale, l’economia globale dovrebbe crescere del 5,5% nel 2021 e del 4,2% nel 2022. La previsione per il 2021 è rivista al rialzo di 0,3 punti percentuali rispetto alla previsione precedente, riflettendo le aspettative di un rafforzamento dell’attività alimentato dai vaccini nel corso dell’anno e sostegno politico aggiuntivo in alcune grandi economie”.
Stesso allarme lanciato dall’agenzia di rating Fitch, che in una nota ha rilevato: “La crisi politica che sta vivendo l’Italia inasprisce i rischi di politica economica. Le conseguenze della crisi politica non sono chiare, ma le elezioni anticipate sembrano improbabili. Tuttavia ,l’avvento di un Governo sostanzialmente più debole o una persistente incertezza politica potrebbe danneggiare le prospettive di crescita dopo la pandemia attraverso una strategia economica coerente. Il fallimento nell’implementare una credibile strategia di crescita post-pandemica, compreso l’efficiente uso dei fondi Next generation UE, ridurrebbe la probabilità di una stabilizzazione e riduzione del rapporto debito/Pil”.
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