-Le Comunicazioni del Premier Conte alla Camera in vista del Consiglio Europeo del 15 e 16 ottobre , dedicato ,tra gli altri temi, al Recovery Fund. Il Presidente del Consiglio: “ Il Piano di riforme seguirà le priorità UE. Coinvolgeremo il Parlamento. Risorse ingenti per l’occupazione femminile”. Nel pomeriggio, il voto alle Camere sulla nota di aggiornamento al Documento Economico e Finanziario e sullo scostamento di Bilancio da 22-24 miliardi necessario a finanziare in deficit la Manovra 2021, che dovrà essere approvata entro dicembre, da presentare a Bruxelles proprio il 15 ottobre.
-Dpcm, tensione tra Governo e Regioni sulla riduzione della capienza, attualmente dell’80%, a bordo dei mezzi di Trasporto per limitare i contagi da Covid19. Bocciata dall’Esecutivo la proposta delle Regioni di ripristinare la didattica a distanza per le ultime classi delle scuole superiori. In serata, riunione preliminare al Ministero delle Infrastrutture con le associazioni del trasporto locale pubblico e con la Conferenza delle Regioni e gli enti locali.
-OCSE, Fisco italiano meno competitivo rispetto agli altri Paesi dell’area Euro per l’eccessiva imposizione e per la burocrazia. Istat, l’economia sommersa è pari all’11,9% del Pil, pari a 211 miliardi. Dati in calo nel 2018, rispetto al 2017, ma sempre elevati. Calo costante dal 2014. Atlantia, verso l’accordo con Cdp per la cessione delle quote.
di Federica Marengo mercoledì 14 ottobre 2020
Come fatto nella serata di ieri in Senato, stamane, il Premier Conte, ha riferito alla Camere le sue Comunicazioni, in vista del Consiglio Europeo del 15 e del 16 ottobre, che, tra gli altri temi all’ordine del giorno, oltre alla pandemia e alla gestione della seconda ondata di contagi da Covid19 negli Stati UE, avrà anche il Recovery Fund, il piano di finanziamenti UE per il rilancio dei Paesi europei dopo la crisi scaturita dal Covid19, legato al Bilancio settennale dell’Unione (2021-2027), pilastro del Next Generation Eu.
“L’Europa è chiamata a rimanere unita. Insieme, dobbiamo essere quanto più determinati in questa fase di recrudescenza continentale del Covid-19 e di auspicato rilancio delle nostre economie”, ha principiato il suo interveto, il Presidente del Consiglio, sottolineando: “Non dobbiamo permettere che possano generarsi ritardi a causa di un utilizzo divisivo di principi e regole, come quelle relative allo stato di diritto, sulla cui applicazione il Consiglio Europeo ha già adottato le sue decisioni il 21 luglio scorso. Questo progetto di rilancio dell’economia europea, infatti, costituisce un’occasione senza precedenti anche per riportare l’Italia su un sentiero di crescita e di sviluppo sostenibile, equo e inclusivo”.
Quindi, la rassicurazione sul coinvolgimento del Parlamento riguardo al crono-programma di riforme del Recovery Plan per accedere alle risorse UE (per l’Italia , 209 miliardi) e sulla costituzione di una struttura ad hoc per controllarne l’attuazione: “Dopo avere dato una risposta ambiziosa e tempestiva alla crisi pandemica, da parte europea dobbiamo continuare a lavorare speditamente sul piano dell’attuazione normativa del programma Next Generation EU. Il rilancio rappresenta una occasione senza precedenti per la crescita dell’Italia. Il piano italiano si inserisce nel solco delle priorità fissate dalla Commissione Europea, che sono una transizione verde e digitale. Il 40% delle spese saranno indirizzate alla sostenibilità ambientale, all’efficientamento energetico e nell’economica circolare; il 20% nella digitalizzazione. Il pieno coinvolgimento del Parlamento sul piano e trasparenza sulla messa in opera dei progetti. L’efficacia delle riforme non sia vanificata da impostazioni restrittive di bilancio”.
Poi, l’impegno a impiegare metà delle risorse Ue per l’occupazione femminile: “Accolgo l’impegno della risoluzione della maggioranza affinché una parte significativa delle risorse del Recovery fund venga indirizzata al conferimento dell’obiettivo dell’occupazione femminile”.
Infine, le posizioni dell’Italia su alcune delle questioni che verranno affrontate durante il Consiglio Europeo, quali il raggiungimento della neutralità climatica e la Brexit: “I leader dell’UE si riuniranno a Bruxelles per discutere non solo della situazione epidemiologica, ma anche per esaminare i progressi compiuti verso l’obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Auspico una discussione ambiziosa, l’Italia vuol essere in prima fila, sul piano europeo ma anche in una prospettiva più ampia, nel promuovere un elevato livello di ambizione su una sfida di portata globale come quella del cambiamento climatico. Il Consiglio Europeo farà anche il punto sull’attuazione dell’accordo di recesso e esaminerà lo stato di avanzamento dei negoziati sul futuro partenariato tra l’Ue e il Regno Unito. I leader discuteranno i lavori preparatori per tutti gli scenari che potrebbero presentarsi a partire dal 1° gennaio 2021. Durante la trattativa con il Regno Unito sarà fondamentale mantenere l’unità degli Stati membri a fianco della Commissione europea e del Commissario negoziatore. Il tempo che rimane non è molto e per un negoziato così complesso va utilizzato con saggezza. Al ‘No Deal’ preferiamo la ricerca di un accordo fino all’ultimo momento utile ma non ad ogni costo: deve essere un accordo equo”.
A seguire, il voto dell’Aula sulla risoluzione di Maggioranza, approvata con 289 sì, 223 no e 8 astenuti. Respinte dunque, le tre risoluzioni presentate dalle Opposizioni di Centrodestra.
Soddisfatte le forze di Maggioranza, con il deputato Pd De Luca, che ha dichiarato: “Il prossimo Consiglio europeo si occuperà di misure strategiche per il nostro continente. Il Pd ritiene decisivo un lavoro di coordinazione e cooperazione economica ma anche una coordinazione medico scientifica. tra i Paesi. Per fronteggiare questa epidemia sono stati messi in campo strumenti innovativi e rivoluzionari, come il Next Generation Eu o il Mes. Il nostro invito è di continuare in questa direzione. Finalizzare quanto prima il Nex Generation puntando ad una condivisione europea della gestione della pandemia e, con determinazione, diciamo che l’obiettivo principale è avere un vaccino sicuro ed efficace, universale, giusto e equo per tutti”, riecheggiato dalla deputata pentastellata Giordano, che ha ammonito: “Abbiamo il dovere di trasformare l’attuale crisi sanitaria, economica ed ambientale in una opportunità di crescita collettiva. Qualcosa che non possiamo più rimandare: e per noi del M5S serve avviare, quanto prima, un Green Deal Europeo. Serve un nuovo patto verde che punti finalmente sulla transizione energetica e sullo sviluppo sostenibile. Il Green Deal europeo rappresenta il vero motore della nuova strategia di crescita, quello strumento irrinunciabile verso una transizione sia ecologica che digitale, funzionale a costruire un’Europa più equa e con un’economia al servizio delle persone. Su questi punti fondamentali non possiamo transigere. Transizione verde e digitalizzazione, temi identitari del M5S, devono essere il motore di nuovo cambiamento in Italia e in Europa. Non c’è più tempo da perdere”.
Un appello alla collaborazione con le Opposizioni , è poi arrivato dal deputato di Italia Viva, Migliore: “Io chiedo che risuonino in quest’Aula le definitive parole di commiato all’egoismo generazionale e all’egoismo di genere. Cerchiamo fino in fondo di collaborare con l’Opposizione, verranno ancora le polemiche con i sovranisti, ma la saggezza di chi guida il Paese deve essere superiore”, mentre la deputata di LeU, Muroni, ha esortato a fare dell’Italia, il Paese leader nella lotta al Covid19 e nella sostenibilità: “Di fronte alla pandemia da Coronavirus l’Europa, che con l’Italia già aveva individuato come prioritari il Green deal e la lotta alla crisi climatica, ha deciso di accelerare in questa direzione e di rilanciare sulla solidarietà. Grazie al lavoro del Governo italiano oggi abbiamo ritrovato un peso in Europa e ci viene riconosciuta la leadership nella tutela della salute e nella lotta al Covid. Con Next Generation Eu, abbiamo una grande opportunità di investire sulla decarbonizzazione, di rafforzare il nostro sistema sanitario, di rendere la nostra economia più attenta all’ambiente e più competitiva, di recuperare sui fronti su cui siamo indietro: parità di genere e riduzione delle disuguaglianze . Da sfruttare al meglio avendo cura di puntare sui settori ad alto potenziale, capaci di generare un effetto leva importante così da incidere su crescita e inclusione. Condizioni necessarie per realizzare davvero quella giustizia climatica e sociale invocata anche i ragazzi dei Fridays For Future”.
Critica , invece, l’Opposizione di Centrodestra, con la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, che ha definito il Recovery Plan un “manualetto delle buone intenzioni”: ”Non siamo ottimisti sul futuro di questa Nazione e le risposte che arrivano da questo Governo continuano a mancare di credibilità e concretezza. Continuate a sbandierare che i soldi del Recovery Fund sono 200mld ma di fatto si tratta solo di 80 miliardi. Le linee guida del Recovery Fund che presentate sono un manualetto delle buone intenzioni. Mi vergogno di vedere un’Italia ridotta così, ancora di più quando vedo nazioni meno potenti della nostra come la Polonia e l’Ungheria che alzano la testa contro il ricatto di un’Europa che vorrebbe utilizzare i soldi del Recovery Fund per piegare nazioni che vogliono difendere le loro ragioni”.
Aperti al confronto, invece, i leghisti, con il deputato Bianchi che ha espresso la disponibilità a collaborare, incalzato dalla deputata forzista Rossello, che ha esortato l’Esecutivo a sfruttare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla UE, Meccanismo Europeo di Stabilità sanitario, compreso.
Subito dopo, le comunicazioni, il Premier si è recato, come da cerimoniale alla vigilia di ogni Consiglio Europeo, al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Mattarella, insieme con i Ministri Gualtieri (Economia), Amendola (Affari Europei), Lamorgese (Interno), Speranza (Salute), Patuanelli (Sviluppo Economico), Costa(Ambiente), e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Fraccaro. Al centro del colloquio del Premier e dei Ministri con il capo dello Stato: Brexit, pandemia, cambiamento climatico e rapporti commerciali con l’Africa.
Nel pomeriggio, poi, voto delle Camere sulla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, (il quadro macroeconomico della Finanziaria 2021) e sullo scostamento di bilancio da 22-24 miliardi per finanziare in deficit la legge di bilancio da approvare entro dicembre, parametri che dovranno essere inviati a Bruxelles entro il 15 ottobre.
Dapprima, la votazione si è svolta al Senato, dove i numeri ballerini della Maggioranza , già risicati,per passaggi di senatori al gruppo Misto e ulteriormente ridotti causa quarantene e positività al Covid19 di 5 senatori, hanno fatto temere sull’ok allo scostamento di Bilancio, per il quale occorreva la maggioranza assoluta, ovvero 161 voti, arrivato però con 165 sì delle forze di Governo, che hanno dato prova di coesione, e 121 astenuti, tutti dell’Opposizione di Centrodestra.
Via libera di Palazzo Madama, anche alla Nadef, dove non era necessario il raggiungimento della maggioranza assoluta, con 164 sì, 120 No e 3 astenuti e con l’Opposizione che ha scelto il voto contrario.
Votazione , quest’ultima, che in serata è stata replicata alla Camera, dove il voto sullo scostamento di bilancio necessitava di una maggioranza assoluta di 316 voti e sul quale pesavano le assenze di una ventina di deputati in quarantena fiduciaria, di cui dieci sono però riusciti a rientrare e a prendere parte alla votazione. Ok, dunque di Montecitorio allo scostamento di bilancio con 324 sì, nessun contrario e 203 astenuti e alla Nadef, con 325 sì, 199 no e 6 astenuti.
Nel frattempo, nel tardo pomeriggio, la ministra per le Infrastrutture e i Trasporti De Micheli, ha incontrato i rappresentanti delle associazioni del trasporto pubblico locale e il Presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini , dell’Anci e dell’Upi per una riunione preliminare sulla riduzione della capienza a bordo dei mezzi di trasporto pubblici, oggi dell’80%, chiesta dagli stessi Presidenti di Regione e dagli enti locali , all’indomani dell’approvazione del Dpcm anti Covid19, per contenere i contagi , in rialzo nelle ultime settimane, insieme con una riattivazione della di didattica a distanza per le ultime classi delle scuole superiori in modo da ridurre la portata dei passeggeri,non potendo disporre di ulteriori vetture.
Il confronto si è poi concluso con la decisone di mantenere invariata la capienza dell’80% e con la disponibilità espressa dal Mit e dal MI ad avviare tavoli operativi. Si legge infatti in una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Le associazioni del TPL hanno presentato i risultati del monitoraggio nell’ultimo periodo, secondo il quale l’utilizzo del mezzo pubblico da parte degli studenti si è attestato in media a livelli inferiori all’80% del riempimento, registrando un valore di circa il 55,60% della capienza consentita. Le criticità riscontrate sono limitate al contesto di alcune delle città metropolitane nelle ore di punta del servizio, in particolare in corrispondenza dell’uscita delle scuole. Il mezzo di trasporto pubblico, rispettando puntualmente le linee guida del governo, ha rappresentato nelle prime settimane di riapertura delle scuole un ambiente sicuro, grazie alle operazioni di igienizzazione e sanificazione, al ricambio dell’aria a bordo mezzo e ai tempi medi, brevi, di durata del viaggio. Ora si lavorerà per ridurre il più possibile la presenza di asimmetrie informative al fine di consentire agli operatori del Tpl le tempistiche idonee per un’adeguata programmazione del servizio: gli uffici scolastici del Ministero dell’Istruzione sono a disposizione per comunicare gli scaglionamenti di ingresso e uscita già adottati e coordinarsi di conseguenza con il sistema del tpl, in particolare nelle situazioni di difficoltà. Non sono state sollevate richieste di riduzione della capienza dei mezzi pubblici al di sotto dell’80% né di ulteriori stanziamenti di risorse da parte delle associazioni rappresentative delle aziende del Trasporto pubblico locale, dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e di Upi.Tra le questioni affrontate nel corso della riunione, le regioni, le province e i comuni hanno confermato di avere utilizzato tutte le possibilità previste dall’accordo col governo del 30 agosto, incrementando i mezzi per le tratte più sollecitate, anche ricorrendo ad affidamento ai privati e ai bus turistici, potenziando i controlli da parte del personale delle aziende di trasporto sulle banchine e nelle aree di sosta dei mezzi e garantendo l’intervento a seguito di segnalazioni di criticità. La Ministra De Micheli ha confermato che, in accordo con la ministra Azzolina, saranno agevolati tavoli tecnici (regionali e provinciali) specifici con le rappresentanze territoriali del Ministero dell’Istruzione per allineare negli orari di punta domanda e offerta di trasporto, come già sperimentato durante l’estate”.
Proprio sulla questione, si è espressa la Ministra De Micheli ,nel corso del Question Time alla Camera, svoltosi prima del tavolo al MIT, nel quale ha annunciato: “Nella prossima legge di bilancio si provvederà a stanziare ulteriori risorse per il sostegno del settore del trasporto pubblico locale, verificando la possibilità di incrementare l’offerta del servizio anche attraverso il coinvolgimento degli operatori del settore del trasporto di persone non soggetti ad obbligo di servizio pubblico. Attualmente rispetto a 16 milioni di viaggi effettuati giornalmente durante il periodo pre-Covid, il monitoraggio eseguito, nello scorso mese di settembre a seguito della riapertura delle scuole, ha rilevato che l’utilizzo dei mezzi di trasporto si attesta intorno al -50% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2019 e che generalmente viene rispettata, anche durante le ore di punta mattutine e pomeridiane, la percentuale di riempimento dell’80% che consente di soddisfare l’intera domanda di trasporto. Come Ministero siamo intervenuti, a seguito delle segnalazioni pervenute, al fine di evidenziare la necessità di garantire sempre il rispetto delle misure di contenimento, rafforzando i controlli, monitorando costantemente l’andamento della domanda, anche collegata agli orari di apertura delle scuole e dei luoghi di lavoro, e incrementando, in caso di necessità, il numero di corse, come previsto dal citato decreto legge”.
Sul tema, però, si è espresso in mattinata anche il ministro della Salute Speranza il quale, nel corso di un’Audizione alla Camera presso la Commissione Infanzia, sottolineando come l’incremento dei contagio riguardi ormai tutto il Paese, ha proposto due possibili soluzioni, volte ad evitare la sospensione delle lezioni, quali: il potenziamento dello smart working e lo scaglionamento negli orari di ingresso e di uscita per gli Uffici pubblici e le scuole.
Sulla stessa linea del No al ripristino della didattica a distanza per le ultime classiche delle Superiori per ridurre la capienza a bordo dei mezzi di trasporto , anche la stessa ministra dell’Istruzione Azzolina, che su Facebook, ha puntualizzato: “Le scuole hanno lavorato tantissimo questa estate per garantire il rientro in classe di studenti e studentesse. Se l’idea per qualcuno è chiuderle e lasciare tutti a casa, la risposta è no. L’uso complementare della didattica digitale per le scuole superiori è già realtà e ha permesso non solo di garantire il distanziamento in aula, ma anche di alleggerire di molto il carico del trasporto pubblico. La cosiddetta didattica digitale integrata è una delle disposizioni scritte nero su bianco nel “Piano Scuola” condiviso e approvato anche dalle Regioni. A giugno. In quel documento è previsto anche lo scaglionamento degli ingressi che, infatti, molti Istituti hanno predisposto”, trovando una sponda nel Premier Conte.
Proprio quest’ultimo, da Capri , dove questo pomeriggio, è giunto in elicottero per inaugurare il collegamento elettrico via terra dell’isola realizzato da Terna, a margine dell’evento,rispondendo alle domande dei cronisti in un punto stampa, ha ribadito il no a una nuova chiusura nazionale, visti i contagi in costante crescita sul territorio, evocata quest’oggi dal virologo dell’Università di Padova, Crisanti, ma la possibilità conferita ai Presidenti di Regione ,mediante Dpcm, di introdurre misure locali più restrittive.
In ultimo, sul fronte economico, mentre Atlantia sembra aver avviato dopo il Consiglio di Amministrazione di lunedì scorso, le trattative con Cassa Depositi e Prestiti per la cessione della quota dell’88% in Autostrade, confermando così la propria disponibilità a valutare un’eventuale proposta da parte di quest’ultima, insieme con altri investitori nazionali e internazionali, e scongiurando la revoca della concessione, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico , nel suo indice elaborato dal Centro Studi Epicenter, ha valutato il Fisco italiano come il meno competitivo tra tutti quelli dei 36 Paesi più industrializzati, per via del pesante carico amministrativo e del sistema impositivo sulle persone.
Altri dati, poi, relativi all’economia sommersa sono stati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica, il quale ha rilevato come, nel quadro di un calo costante dal 2014 : “Nel 2018, l’economia non osservata, che comprende economia sommersa ed economia illegale, si sia attestata a 211 miliardi di euro, con un peso dell’11,9% sul Pil, riducendosi rispetto al 2017, di circa 3 miliardi. L’economia sommersa, ammonta a poco meno di 192 miliardi di euro e le attività illegali a circa 19 miliardi, trainate dal traffico di droga. Le unità di lavoro irregolari nel 2018 sono state 3 milioni 652 mila, in calo di 48 mila unità rispetto al 2017. Il calo del lavoro irregolare è stato pari all’1,3%, con la componente del lavoro non regolare dipendente che scende dell’1,4% (-39 mila unità), e quella indipendente che si riduce dello 0,9% (-9 mila unità)”.
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