-Covid19, Governo a lavoro sulle nuove misure restrittive per le festività. In mattinata,vertice del Premier Conte con i capidelegazione di Maggioranza e il Ministro Boccia(Affari Regionali) e nel pomeriggio riunione con le Regioni. Via libera alla zona rossa nazionale dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni festivi e prefestivi e verso la zona arancione nei giorni lavorativi, con deroga per spostarsi tra i piccoli Comuni , ma non verso i Comuni capoluogo, sotto i 5mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri. Deroga anche per le visite ai parenti: ammesse un massimo di due persone non conviventi (esclusi dal conteggio gli under 14). Il Ministro Speranza(Salute): “Rt da 0,82 a 0,86, zona rossa necessaria”. In serata, l’ok finale del Consiglio dei Ministri. La Presidente del Senato Casellati: “Incomprensibile, il ritardo sulle norme”.
-Governo, il Premier Conte al convegno sul Next Generation EU: “Pesanti effetti della pandemia nel 2021 e forse anche nel 2022, per questo l’accordo sul Next Generation EU è un’ottima notizia. Verso un vaccino day in Europa entro fine mese. Governo,terrà”. Verifica di Maggioranza, dopo il colloquio di ieri con la delegazione di Italia Viva, Conte e il capo politico del M5S Crimi, aprono alla modifica sulla task force, ma no all’attivazione del Mes sanitario. Zingaretti(Pd): “Fare presto per rilanciare l’azione di Governo”e i dem chiedono a Conte di cedere le deleghe ai Servizi Segreti. Renzi: “Nostre proposte al Premier. Ora dia risposte o il Governo va a casa”. Sul fronte dei lavori parlamentari,via libera della Camera alla fiducia sul Dl Ristori. In serata, l’ok definitivo al provvedimento. Fiducia e ok definitivo anche al Senato sul decreto con le modifiche ai Dl Sicurezza dell’ex ministro dell’Interno Salvini: la Lega promette battaglia.
di Federica Marengo 18 dicembre 2020
Un mini-lockdown, con l’Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio e in zona arancione in quelli lavorativi (21,22, 23, 28,29,30 dicembre,4 gennaio) è la soluzione di compromesso tra l’ala “rigorista”e quella “aperturista” del Governo, trovata durante il vertice di questa mattina tra il Premier Conte ,i capidelegazione di Maggioranza e il ministro per gli Affari Regionali Boccia per definire le nuove misure restrittive anti Covid19 ,introdotte per le festività natalizie e volte a scongiurare la terza ondata di contagi a gennaio.
L’ipotesi in campo è dunque quella di un mini-lockdown nei giorni festivi e prefestivi con allentamenti nei feriali. Pertanto, nei giorni di Natale , Capodanno e l’Epifania negozi, bar e ristoranti resteranno chiusi, vietati, salvo motivi di comprovata necessità da autocertificare (salute, studio, lavoro, assistenza a persone non autosufficienti) gli spostamenti tra Regioni e Comuni, con la sola deroga per i Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti ed entro il raggio di 30 km dalla propria abitazione, ma non se Comuni capoluogo. Inoltre, sì alla deroga per le visite: a quanto si apprende da fonti di Governo nell’ambito della zona rossa e arancione, fermo restando il divieto di spostamento tra le Regioni,sarà consentito, sia nelle giornate “rosse” che in quelle “arancioni” a massimo due non conviventi di effettuare visite nelle abitazioni private. Nella deroga non sono conteggiati gli under 14.
Nei giorni feriali invece, scatterà la zona arancione nazionale e saranno aperti i negozi, ma non bar e ristoranti . Quanto al coprifuoco, resterà in vigore dalle 22:00 alle 5:00 e non sarà anticipato alle 21:00 o alle 18:00 come ipotizzato inizialmente.
A seguire, la bozza di tale provvedimento è stata illustrata dal ministro Boccia alle Regioni, che hanno concordato con le misure, sollecitando però l’erogazione tempestiva di ristori per le attività colpite dalle restrizioni. Uniche eccezioni, il Presidente della Regione Veneto Zaia, che , visti i dati elevati di contagio, ha anticipato il Governo, emanando ieri un’ordinanza con la quale ha disposto la chiusura dei confini comunali dalle 14:00 nel periodo compreso fra il 19 dicembre e il 6 gennaio, e il Presidente della Regione Campania De Luca, che ha frenato sul via libera agli spostamenti tra Comuni sotto i 5 mila abitanti entro i 30 Km, annunciando un’ordinanza di divieto, qualora il Governo confermasse tale deroga..
In serata, il decreto con le misure per le festività è approdato in Consiglio dei Ministri dove è stato approvato e poi illustrato dal Presidente Conte in conferenza stampa.
La decisione di far prevalere la linea “rigorista” , è stata motivata dal Ministro per la Salute Speranza come conseguenza dell’aumento dell’indice Rt di contagio da 0,82 a 0,86 registrato negli ultimi giorni e confermata dal direttore della prevenzione del Ministero della Salute, Rezza, il quale,intervenendo al Forum Risk Management, ha detto: “C’è la tendenza a un’inversione in atto, l’Rt tende a non scendere più e in questo momento dobbiamo avere atteggiamenti previdenti per evitare che l’epidemia riparta durante la campagna vaccinale: questo è un rischio da scongiurare. Nelle scorse settimane abbiamo visto una tendenza positiva, ma ora abbiamo un numero di decessi ancora alto, siamo sopra-soglia per i posti occupati in area medica e intensiva. Non stanno più scendendo l’Rt e l’incidenza. In questa situazione si impone prudenza”.
Dati, questi ultimi, confermati anche dal monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità realizzato in collaborazione con il Consiglio Superiore di Sanità, la cabina di regia del Ministero della Salute e il Comitato Tecnico Scientifico, nel quale si legge: “L’incidenza in Italia rimane ancora troppo elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del Paese. Nella settimana di monitoraggio 7-13 dicembre 2020 (dati aggiornati al 16 dicembre 2020), si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni un rischio moderato o alto con solo cinque Regioni a rischio basso di una epidemia non controllata e non gestibile. Questo andamento richiede rigore nell’adozione e rispetto delle misure evitando un rilassamento nei comportamenti . In particolare, Lazio, Liguria e Veneto sono classificate a rischio Alto. Tredici Regioni/PA sono classificate a rischio Moderato, di cui 2 (Marche e PA Trento) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Cinque Regioni sono classificate a rischio Basso. Nel periodo 25 novembre-8 dicembre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86, in salita rispetto allo 0.82 del monitoraggio della scorsa settimana. Si riscontrano valori di RT puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni. Si osserva per la prima volta un segnale di controtendenza dell’indice Rt della trasmissibilità rispetto alla settimana precedente nell’intero Paese, con ritorno di tre Regioni ad una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (Lazio, Lombardia e Veneto). Questo si realizza in un contesto europeo caratterizzato da un nuovo aumento nel numero di casi in alcuni paesi Europei (come Regno Unito, Olanda e Germania). É complesso prevedere l’impatto che potrebbe avere il periodo di feste natalizie, tuttavia le aumentate mobilità e l’interazione interpersonale tipica della socialità di questa stagione potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione di SARS-CoV-2. Nella situazione descritta, questo comporterebbe un conseguente rapido aumento dei casi a livelli potenzialmente superiori rispetto a quanto osservato a novembre in un contesto in cui l’impatto dell’epidemia sugli operatori sanitari, sui servizi e sulla popolazione è ancora molto elevato. Sebbene si osservi una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni, il valore è ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questo approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni”.
Sulle misure per le feste natalizie, però, è intervenuta in mattinata, nell’ambito degli auguri alla stampa parlamentare, la Presidente del Senato Casellati, che, ricordando all’inizio del suo discorso i deceduti per Covid19 in solitudine, ha sottolineato i ritardi con cui il Governo ha elaborato il provvedimento, affermando: “Le famiglie non sanno ad oggi se, quando e con chi potranno viverlo. E’ incomprensibile che gli italiani non sappiano come comportarsi. Regole anche ferree, ma certe, perché è inimmaginabile che ci si trovi all’ultimo momento di fronte al fatto di non potere portare un augurio ad un genitore anziano, solo e magari anche malato”, per poi sottolineare gli errori compiuti nell’emergenza: “A 10 mesi dall’inizio della pandemia, troppi sono i ritardi, le indeterminatezze e le disomogeneità nella riorganizzazione sanitaria. Sono errori che non possiamo permetterci di ripetere rispetto alla grande sfida che tutti attendiamo dalla distribuzione dei vaccini anti-CoVid. Altri Paesi sono già operativi, mentre l’Italia ha ancora difficoltà sui vaccini anti-influenzali. In tanti settori, non solo nella sanità, l’incertezza con cui il Paese si muove è ciò che preoccupa di più i cittadini. Non possiamo permetterci di ripetere errori rispetto alla grande sfida che tutti attendiamo dalla distribuzione dei vaccini anti-Covid. Altri Paesi sono già operativi, mentre l’Italia ha ancora difficoltà sui vaccini anti influenzali. In tanti settori, non solo nella sanità, l’incertezza con cui il Paese si muove è ciò che preoccupa di più i cittadini. Le continue e martellanti opinioni di virologi e di alcuni esperti diffuse dai media, non di rado contraddittorie fra di loro, hanno ingenerato un grave disorientamento e confusione nell’opinione pubblica sulla gestione dell’emergenza sanitaria. Occorre ci sia una voce ufficiale del Governo, che muova dall’accesso ai report del Comitato tecnico scientifico”.
Poi, sulla centralità del Parlamento, la cabina di regia per il Recovery Fund, il ricorso a maxiemendamenti e il rapporto tra Maggioranza e Opposizione ha sottolineato: “Non possiamo permetterci di sbagliare. Come per il Piano Marshall, l’opportunità del Recovery Fund capita una volta sola nella storia. Disperdere le risorse disponibili in mille rivoli improduttivi sarebbe un errore imperdonabile che finirebbe per ricadere sulle spalle dei nostri figli e nipoti. E su questo fondamentale aspetto il Parlamento deve riguadagnare la sua centralità, garantire trasparenza e reale partecipazione ai cittadini rispetto al processo decisionale. Non credo che nessuna cabina di regia o nessun gruppo di esperti possa sostituirsi alle necessarie decisioni del Parlamento. Sono consapevole che stiamo attraversando una situazione eccezionale, ma mi auguro che non si proceda più nel legiferare come nel decreto-legge Ristori. Abbiamo vissuto una concatenazione di ben quattro provvedimenti a contenuto plurimo confluiti in un unico testo attraverso emendamenti e sub emendamenti governativi. Non solo la lettura è stata difficile, ma anche il vaglio di ammissibilità degli emendamenti. Il momento è grave e, certo, occorre agire velocemente. Ma la storia e moltissimi esempi, come la legge di bilancio o le missioni internazionali, ci insegnano che la centralità delle Camere non è incompatibile con la rapidità decisionale. Basta la volontà politica. Che possibilmente significhi collaborazione tra Maggioranza e Opposizione. Ad oggi, non abbiamo ancora visto grandi frutti. E non si tratta di trovare uno strumento straordinario, si tratta di capire cosa si intenda concretamente per collaborazione, qual è il punto di equilibrio e il punto di caduta di una possibile intesa”.
Infine, sulle politiche economiche attuate dall’Esecutivo, ha evidenziato: “Una finanza di emergenza basata su interventi assistenziali a pioggia non è la risposta che il Paese si attende. Serve piuttosto lavorare ad un Progetto Italia che guardi al futuro, garantendo prospettive reali di crescita e sviluppo. Di fronte alle tante saracinesche chiuse, alle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, non può poi essere sottovalutato il rischio di un disagio sociale fuori controllo. E’ un rischio che possiamo prevenire solo evitando che le diseguaglianze si acuiscano ulteriormente, tutelando le fasce deboli della popolazione. Diversamente, sarà la criminalità organizzata a fungere da banca e da ufficio di collocamento”.
Proprio sul Recovery Fund, pilastro del programma Next GeneretionEU, approntato dalla UE per il rilancio degli Stati dell’Unione dopo la pandemia e sul piano vaccini, si è espresso questa mattina il Premier Conte che, nel suo intervento al convegno, “Nuovo bilancio e Next Generation EU: un piano europeo per far ripartire l’Italia’, rassicurando sulla tenuta del Governo, ha dichiarato: “Salutiamo che ci sia l’approvazione del pacchetto Next generation Eu e del bilancio pluriennale, questa è un ottima notizia. Siamo in dirittura finale. Su forte impulso di diversi Paesi, e con orgoglio metto tra questi l’Italia, l’Europa è stata chiamata ad affrontare questa fase con strumenti completamente diversi. Non si trattava solo di tutelare il sistema del mercato europeo ma intervenire per rendere ancora più resilienti i sistemi economici e sociali che avrebbero potuto pagare in maniera più importante le conseguenze di questa pandemia. La pandemia provocherà incertezze anche l’anno prossimo, con pesanti conseguenze anche nel 2022. Abbiamo cercato di dare un’anima politica e una visione strategica al sistema di stati UE con obiettivi comuni precisi e la voglia di riprendere la marcia verso obiettivi condivisi. Sul Mes c’è stato uno sforzo per aprire quella linea di credito pandemica, all’interno di un meccanismo costrittivo. Ci stiamo orientando per un ‘vaccino day’ europeo entro la fine di questo mese nel quale sarà inaugurato il piano vaccinale: è molto bene che gli stati membri non procedano ognuno per proprio conto ma tutti insieme. Il piano nazionale di rilancio e resilienza dovrà essere condiviso a tutti i livelli e dovrà avere canali preferenziali per la realizzazione degli investimenti e il completamento delle opere. Preferenziali significa semplificazione burocratica e dei percorsi normativi e anche ovviamente una struttura che possa garantire attuazione in tempi adeguati con tutte le amministrazioni centrali e territoriali coinvolte”.
Recovery Fund, ovvero le finanze (209 miliardi tra prestiti e contributi a fondo perduto), che arriveranno nella tarda primavera dalla UE, per gestire i quali, è stata approntata dal Premier la task force di manager e tecnici e la cabina di regia a tre con i Ministri Gualtieri (Economia) e Patuanelli (Sviluppo Economico), al centro della contesa con Italia Viva, la cui delegazione ieri sera ha incontrato il Presidente del Consiglio nell’ambito della verifica di Maggioranza determinata dal no del suo leader e fondatore, Renzi, alla struttura, considerata poco democratica, perché volta a escludere i Ministri e il Parlamento dal piano di riforme e dalla gestione dei fondi europei.
Stamane, quindi, il Presidente del Consiglio ha aperto a una modifica della task force, sebbene restino sul tavolo altre questioni divisive per la Maggioranza ,sollevate da Italia Viva e condivise dal Pd , come l’attivazione del Mes sanitario da 37 miliardi ,alla quale si oppone il M5S , e la cessione delle deleghe ai Servizi Segreti ,attualmente nelle mani del Premier, che i dem , tramite il deputato Borghi, chiedono vengano loro assegnate.
Da qui, il monito del segretario Pd Zigaretti a “fare presto” per il rilancio dell’azione di Governo e l’avvertimento di Renzi: “Ora risposta alle nostre proposte, altrimenti il Governo va a casa”,mentre il capo politico del M5S, Crimi, si è detto certo si giungerà a un compromesso, ribadendo però il no al Mes sanitario e evidenziando il successo dell’operazione in Libia, per la liberazione dei 18 pescatori sequestrate dalle milizie di Haftar , conseguito da Conte con le deleghe al Copasir, che non ne renderebbe necessaria la cessione.
Critiche , invece, nei confronti dell’Esecutivo, le Opposizioni di Centrodestra,che accusano compatte il Governo sui ritardi nell’emanazione delle nuove misure restrittive per le feste natalizie “che hanno creato danni inevitabili a commercianti e ristoratori e confusione negli italiani”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, in giornata, via libera della Camera con 303 voti favorevoli, 215 contrari e nessun astenuto, alla fiducia al maxidecreto Ristori da 19 miliardi nel 2020 e 8 nel 2021, comprendente i Dl ristori bis, ter e quater e nel pomeriggio, con 280 voti a favore, 176 contrari e 1 astenuto, al provvedimento stesso, che prevede tra le misure: la proroga di sei mesi, al 30 giugno 2021, del ‘golden power’ nei settori strategici anche nei confronti di soggetti europei; un contributo a fondo perduto dello Stato al proprietario a copertura fino al 50% del taglio del canone all’inquilino, entro un tetto di 1.200 euro (per i Comuni ad alta tensione abitativa); l’anticipo dell’entrata in vigore di alcune norme contenute nel Codice per le crisi d’impresa in materia di composizione delle crisi da sovra indebitamento, volte ad agevolare e rafforzare l’utilizzo di questo strumento, tra cui la disciplina delle procedure familiari e quella relativa al debitore incapiente, la proroga di tre mesi dello stop di Cosap/Tosap fino al 31 marzo 2021; il no alla tassazione di indennità e contributi Covid per professionisti e autonomi; l’equo compenso per professionisti incaricati di prestazioni collegate alla fruizione dell’ecobonus; l’introduzione delle quote rosa nei Consigli dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili; la proroga al 2021 della decontribuzione per la assunzione da parte delle cooperative sociali di donne vittime di violenza entro il limite di spesa di un milione; la proposta di uno stanziamento di 500mila euro nel 2021 a favore delle famiglie dei pescatori che erano stati trattenuti in Libia; lo scatto automatico dell’ampliamento da 25 mila a 40 mila euro dell’importo massimo delle operazioni di microcredito; l’estensione della proroga da 9 a 24 mesi per avvalersi dei benefici previsti del Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa, anche se in ammortamento da meno di un anno; e la proroga al 31 dicembre 2021 del termine entro cui la banca è tenuta alla sospensione dalla prima rata in scadenza successiva alla data di presentazione della domanda di sospensione; la seconda espande nuovamente il novero dei destinatari delle agevolazioni del Fondo di garanzia per la prima casa: giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, conduttori di alloggi di proprietà degli Iacp e giovani di età inferiore ai trentacinque anni titolari di un rapporto di lavoro atipico tornano a essere destinatari prioritari e non esclusivi (come previsto dal Dl agosto); la proroga per il 2021 dello sgravio contributivo totale per i contratti di apprendistato di primo livello; lo stanziamento di 180 milioni per ridurre il costo nelle bollette elettriche di trasporto e gestione del contatore e oneri generali sistema per imprese e partite Iva, che hanno come attività prevalente una di quelle riferite ai codici Ateco previsti nel decreto; un contributo di 110 milioni alle Regioni da destinare al ristoro delle categorie soggette alle misure restrittive sia statali sia regionali; lo stanziamento di 90 milioni per convenzioni con esercenti servizi di trasporto passeggeri, taxi e Ncc per rafforzare il Trasporto pubblico locale; un contributo una tantum per il 2021 fino a mille euro per gli edicolanti; lo stanziamento per le Rsa e le case di riposo di 40 milioni per rafforzare dispositivi di protezione individuali, come le mascherine; la sospensione fino al 31 marzo 2021 delle procedure di sequestro o pignoramento per alcune tipologie di risorse e contributi erogati nei territori del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 2016; l’estensione della esenzione dalla seconda rata Imu 2020 per gli immobili delle attività nelle aree colpite dalle restrizioni; la possibilità di pagare a rate, fino a un massimo di quattro, i versamenti fiscali sospesi fino al prossimo aprile e l’estensione della validità del versamento dei contributi volontari Inps entro il 28 febbraio 2021 (per i versamenti dovuti per tutto il 2020).
Sempre in giornata, ok definitivo del Senato, con 153 voti a favore, 2 contrari e 4 astensioni, alla fiducia posta sul dl Immigrazione e Sicurezza contenente le modifiche ai Dl Sicurezza a firma dell’ex Ministro dell’Interno Salvini, con l’approvazione senza modifiche rispetto alla Camera della conversione in legge. Tra le misure previste: l’abolizione delle maximulte alle Ong, l’introduzione della protezione speciale, il ripristino degli Sprar, i sistemi di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo, e l’eliminazione del tetto massimo di ingressi per motivi di lavoro, legato al decreto flussi.
Dura , fra ieri e oggi, la protesta, arrivata anche allo scontro fisico, dei senatori della Lega all’indirizzo del M5S. accusato di aver cambiato idea sui decreti dopo la caduta del Governo giallo-verde. Tuttavia, il segretario Salvini, ha annunciato che , “passata l’emergenza Covid19, organizzerà un referendum per abolire i nuovi decreti”.
Nel frattempo, un richiamo all’Italia, in merito al cashback, il piano per incentivare i pagamenti in carta elettronica, è arrivato dall’ex membro del Comitato Esecutivo della Banca Centrale Europea,Mersch, che, in una missiva inviata al Ministro dell’Economia Gualtieri, ha ammonito il Governo per non aver concordato con l’Eurotower il provvedimento ,che, pur contribuendo alla lotta all’evasione, sarebbe “sproporzionato e rischierebbe di minare la neutralità degli strumenti di pagamento”.
Rilievi, questi ultimi , definiti “infondati e solo formali” da fonti del Ministero dell’Economia, che hanno replicato: “La missiva sul cashback inviata dall’ex membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea, dottor Yves Mersch, non desta né preoccupazione né ripensamenti rispetto all’iniziativa del Governo italiano. Le argomentazioni hanno un carattere puramente formale e sono per loro natura non vincolanti. Le posizioni del dottor Mersch in materia sono note ed esprimono una corrente d’opinione tradizionale, sempre meno rilevante all’interno della Bce e nel contesto europeo, dove invece è molto forte e incisivo l’impegno per modernizzare il sistema finanziario e per una maggiore diffusione dei pagamenti digitali. I rilievi formali espressi da Mersch non appaiono peraltro fondati, in quanto come è noto il cashback italiano non limita minimamente l’utilizzo del contante né penalizza chi lo usa, ma tende unicamente a incentivare gli strumenti di pagamento elettronici. Gli obiettivi della misura , che ha incontrato fin dal primo momento un grande favore presso i consumatori , sono quelli di favorire la digitalizzazione del Paese, aumentare il livello di sicurezza negli esercizi pubblici e favorire il rispetto delle norme fiscali”.
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