di Federica Marengo mercoledì 24 aprile 2024
-Costruito nel II secolo d.C., per volere dell’Imperatore Adriano, che lo utilizzò come mausoleo e poi, trasformato nel Medioevo in un castello-fortezza , nel Rinascimento, in residenza pontificia e fra Seicento e Novecento, in un carcere, il Museo di Castel Sant’Angelo, in Lungotevere Castello ,a Roma, a partire dal 23 aprile e, fino al 16 giugno ospiterà la mostra dedicata al progetto fotografico di Luigi Spina, dal titolo: “Interno Pompeiano”.
Indagatore della bellezza, sempre ricercata in ambiti diversi: dagli anfiteatri e dai colori del Foro romano ai marmi della collezione Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e ai gessi canoviani, senza trascurare, però, neppure il paesaggio, Spina, “miglior fotografo” 2020 per “Artribune” e ,pluripremiato autore di ventidue libri fotografici ispirati dalla sua ricerca personale e di importanti campagne fotografiche per enti e musei, con opere conservate ed esposte in permanenza in siti come: il Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, i Musei Capitolini, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, durante la chiusura al pubblico, causa pandemia da Covid19, del Parco Archeologico di Pompei, allora guidato dal Prof. Massimo Osanna, ha indagato in solitaria gli ambienti interni di oltre 120 domus.
Utilizzando una fotocamera Hasselblad H6D-100c con le ottiche , senza ricorrere a luci artificiali, Spina ha realizzato 1450 scatti, diventati poi parte di un progetto editoriale , ovvero un libro intitolato: “Interno Pompeiano di 5 Continents Editions”, contenente quasi 300 foto a colori, in grande formato, cui si aggiungono dei saggi, scritti, oltre che dallo stesso Spina , dal Professor Osanna , dall’attuale Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, da Carlo Rescigno e da Giuseppe Scarpati.
Inoltre, tale progetto editoriale, ha diverse co-edizioni internazionali: Thames&Hudson, per il mercato inglese, Getty Museum, per il mercato degli USA, quella curata da Elisabeth Sandmann Verlag, per i paesi di lingua tedesca e da La Fàbrica, per la Spagna.
Proprio da tale progetto editoriale, da cui sono stati selezionati 60 scatti, è nata l’idea di realizzare una mostra dal titolo omonimo, “Interno Pompeiano”, organizzata dalla Direzione Musei statali di Roma, affidata al Professor Massimo Osanna, in collaborazione con la Direzione generale Musei e il Parco Archeologico di Pompei, con l’obiettivo, perseguito da Spina di presentare al pubblico una nuova visione estetica delle città romana e dei suoi monumenti, attraverso i due elementi della luce e del tempo.
Attraverso le sue fotografie, dunque, Spina racconta una Pompei silenziosa e senza visitatori e visitatrici ,per via delle chiusure anti Covid19, concentrando lo sguardo del suo obiettivo sull’interno delle domus, seguendo con la sua fotocamera , in un continuo alternarsi del rapporto tra spazio interno e natura , il modellarsi negli ambienti della luce naturale durante il corso della giornata e le sue sfumature , così come il modellarsi della luce sugli elementi architettonici e decorativi.
L’obiettivo della fotocamera di Spina , infatti, si sofferma sia sui mosaici parietali e sulle colonne che su scorci e prospettive che abbracciano il paesaggio, fornendo in chi osserva una visione inedita che contempla insieme la dimensione umana contemporanea e quella storica in cui viene rievocata la grandezza dell’Impero romano e la tragica eruzione del Vesuvio, che distrusse Pompei nel 79 d.C.
Ecco, quindi, che nelle fotografie di Spina le domus tornano ad animarsi. Esemplificativa di ciò, è la Casa di Orione nella quale si trova un mosaico poliedrico che narra il mito da cui prende il nome l’abitazione, le cui tonalità di rosso sinopsis, giallo tenue , verde delicato e azzurro polveroso, risultano esaltate in rapporto ai pavimenti in mosaico con decorazioni e pietre preziose e ai dipinti murali con paesaggi paradisiaci e scene di vita quotidiana, in un insieme dove la luce esalta ,a sua volta, gli elementi pittorici ed architettonici, rendendoli così l’emblema del culto di abitare in case perfette.
Come riportato dal comunicato stampa relativo alla mostra, in merito all’esposizione , il Direttore generale Musei, Professor Osanna, ha dichiarato: “Pompei è stata raccontata, rappresentata, narrata milioni di volte, eppure continua sempre ad offrire nuove angolazioni e punti di vista: questa mostra, in particolare, è un esempio di come, attraverso l’uso della fotografia, sia possibile ritrarre le domus pompeiane in un modo inedito, creando un’atmosfera di magia e rara suggestione. Si tratta di un’esposizione di grande impatto, che andrà, nei prossimi mesi, a implementare e arricchire l’offerta culturale di un altro sito straordinario, quale Castel Sant’Angelo. Come Direzione generale Musei ,ci siamo già attivati, inoltre, affinché il Castello diventi tappa inaugurale di un percorso più ampio, che porterà la magia di Pompei, letta attraverso l’obiettivo di Spina, anche in altri luoghi della cultura del nostro Paese”.
La mostra fotografica “Interno Pompeiano” è visitabile dal martedì alla domenica , dalle ore 9:00 alle 19:30 (con ultimo ingresso alle 18:30).
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