di Federica Marengo sabato 1° novembre 2025
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-Nelle scorse ore, la Croce Rossa ha riferito di aver trasferito a Israele i resti parziali di tre corpi di ostaggi consegnati da Hamas. Tuttavia, l’Idf ha fatto sapere le analisi per l’identificazione dei corpi ha dato esito negativo e che , quindi, i resti dei corpi consegnati non sono risultati appartenere agli ostaggi.
Hamas ha poi replicato in una nota che intende recuperare tutti insieme gli 11 corpi di ostaggi rimasti a Gaza, ma che necessita di aiuto, chiedendo agli intermediari e al Comitato Internazionale della Croce Rossa di “fornire e preparare l’equipaggiamento e le squadre necessarie per recuperare tutti i corpi simultaneamente”.
A proposito di Hamas, il Centro di coordinamento civile-militare (Cmcc) guidato dagli Usa e localizzato in Israele, ha pubblicato un video, ripreso via drone, che mostra, quelli che definisce ,”operativi di Hamas” intenti a saccheggiare un camion di aiuti nella Striscia di Gaza meridionale nella giornata di ieri.
Intanto, le forze israeliane hanno lanciato attacchi aerei nel nord e nel sud di Gaza e, secondo la Difesa civile palestinese, gli ultimi attacchi israeliani hanno ucciso oltre 100 palestinesi, tra cui 40 bambini.
Proseguono, poi, gli attacchi dell’Idf anche nel sud del Libano, nel corso dei quali sono stati uccisi dirigenti di Hezbollah e i raid dei coloni in Cisgiordania.
In merito al Libano, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha incontrato oggi il suo omologo tedesco Wadephul, in visita nella regione. Sa’ar ha dichiarato che nell’incontro avuto con quest’ultimo si è parlato di Gaza e del piano Trump, della Siria, del Libano, dell’Iran e dello Yemen e delle questioni relative alle relazioni bilaterali tra i Paesi, sottolineando che nel colloquio è stato evidenziato che “ il riarmo di Hezbollah costituisce gravi implicazioni per la sicurezza di Israele e il futuro del Libano”, e che “sradicare i terroristi insediatisi negli ultimi decenni a Gaza, in Libano e nello Yemen è necessario per il bene della stabilità e della sicurezza nella regione”.
Tornando alla Striscia di Gaza , lunedì , si terrà a Istanbul un vertice di ministri degli Esteri di Paesi musulmani (presenti, i ministri degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, del Qatar, della Giordania, del Pakistan, dell’Indonesia, dell’Arabia Saudita e dell’Egitto e della stressa Turchia) per fare il punto sulla situazione e per discutere della seconda fase del piano di pace USA.
A tal proposito, per i governi di Berlino e Giordania, la forza internazionale che dovrà essere dispiegata a Gaza secondo il piano del Presidente Trump dovrà essere autorizzata dall’Onu.
Inoltre, il ministro degli Esteri della Giordania , Ayman Safadi, parlando al vertice sulla sicurezza Manama Dialogue, ha avvertito che la presenza militare israeliana nella Striscia di Gaza mette a rischio la già fragile tregua.
Per il patriarca di Gerusalemme, il card. Pierbattista Pizzaballa, intervistato da Agensir, invece, la tregua ”reggerà, perché la vogliono gli Stati Uniti e i Paesi Arabi”.
Poi, ha aggiunto: ‘Le armi dovrebbero tacere, eppure ogni giorno ci sono altri morti. Con l’accordo raggiunto in Egitto può aprirsi una fase nuova in cui occuparsi dell’emergenza sanitaria, sociale, abitativa, economica. Comunque, il futuro è incerto. Ci sarà da organizzare gli aiuti, coordinare i progetti”.
Riguardo alla Cisgiordania, il card. Pierbattista Pizzaballa ha affermato che si tratta di una ”terra senza legge, con i coloni che si espandono senza limiti e senza che le forze militari israeliane intervengano”, sottolineando quanto avvenuto con il boicottaggio della raccolta delle olive, “che sono una fonte di vita per i palestinesi di quella regione”, e la questione dei check point che “ rendono difficili, se non impossibili, gli spostamenti”, per cui “ la gente non può raggiungere i luoghi di lavoro, ci sono tanti villaggi prigionieri”.
Venerdì 7 novembre, il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, sarà a Roma per incontrare il Presidente della Repubblica, Mattarella e la Presidente del Consiglio, Meloni. Previsto, ma non ancora ufficializzato l’incontro con Papa Leone XIV, annunciato dallo stesso Presidente Abu Mazen in un’intervista.
Infine, secondo il New York Times, che cita un funzionario USA e un’altra fonte , il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman dovrebbe firmare un patto di difesa reciproca con gli Stati Uniti , su modello dell’accordo esistente tra Usa e Qatar, durante la sua visita alla Casa Bianca, prevista per metà novembre.
Inoltre, sempre secondo il New York Times, il Principe Bin Salman intenderebbe acquistare caccia F-35 e raggiungere un accordo per lo sviluppo del programma nucleare civile saudita.
Il Presidente Trump, in un’intervista a Times ,ha affermato che Israele e Arabia Saudita sono “molto vicini alla normalizzazione” e che , a suo dire, Riyadh aderirà agli Accordi di Abramo entro la fine dell’anno.
Un analista saudita, però, ha detto al Times che “la normalizzazione potrebbe richiedere anni” e che la finestra temporale ipotizzata da Trump è “virtualmente impossibile”, a meno che non avvenga un “cambiamento miracoloso in Israele” riguardo la creazione di uno Stato palestinese, precondizione per il principe ereditario saudita.
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