di Federica Marengo sabato 1° novembre 2025

-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nell’ultimo mese, le forze di Mosca hanno intensificato i raid con droni e missili sulle infrastrutture energetiche di diverse regioni del Paese, rendendo difficile per le autorità locali garantire il riscaldamento e l’elettricità alla popolazione.
Sotto attacco, la regione di Kherson dove le forze russe hanno colpito almeno 24 insediamenti, causando la morte di 2 persone e il ferimento di 22 e l’interruzione della fornitura di gas.
Nella notte, missili balistici russi hanno colpito anche la città ucraina meridionale di Mykolaiv, capoluogo dell’omonima regione, uccidendo una persona e ferendone 18, mentre esplosioni sono state udite a Sumy e un raid con drone a Nikopol ha ucciso un uomo e ferito una donna.
Sotto attacco russo, Pokrovsk, roccaforte per la prima linea difensiva di Kiev, nella regione orientale di Donetsk, dove, secondo Suspilne , le forze ucraine stanno tentando di rompere l’assedio dei 170.000 soldati russi con una controffensiva, nella quale sono già 11 i soldati di Kiev uccisi.
Tuttavia, secondo il ministero della Difesa russo, i soldati di Kiev, circondati dalle forze di Mosca, avrebbero iniziato ad arrendersi e, a tal riguardo, ha fornito testimonianze dei militari fatti prigionieri.
Il comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, però ha smentito quanto affermato dalla Difesa russa, dichiarando che le forze speciali del Gur, l’intelligence militare ucraina, “stanno operando” a Pokrovsk insieme con le altre truppe ucraine ed è attualmente in corso un’operazione per respingere i russi dalla città.
Inoltre, Syrsky, sottolineando che la situazione è difficile, ha spiegato: “I nostri soldati devono contenere la pressione di un gruppo nemico di diverse migliaia di uomini, che continua a tentare di infiltrarsi nelle zone residenziali e di interrompere le nostre vie di rifornimento. Tuttavia, non vi è alcun accerchiamento o blocco delle città”.
In ultimo, il capo ad interim dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, ha fatto sapere che l’esercito di Mosca ha colpito il distretto di Samarivka nella regione di Dnipropetrovsk, causando morti e feriti.
Sul fronte russo, il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere che, nella notte, i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto e intercettato in tre ore 38 droni ucraini : 34 droni sopra la regione di Belgorod e 2 droni ciascuno sopra la regione di Voronezh e la Repubblica di Crimea.
Il sindaco di Mosca,poi, ha reso noto che “Un altro drone, in volo verso Mosca, è stato distrutto”.
Sempre nella regione di Mosca, nel distretto di Ramensky, le forze ucraine, hanno colpito e messo fuori uso un oleodotto che forniva all’esercito russo carburante , benzina e diesel per aerei dalle raffinerie di Ryazan, Nizhny Novgorod e Mosca.
In merito, l’intelligence militare ucraina, (HUR) ha fatto sapere che l’operazione è stata condotta nella tarda serata di ieri ed è stata definita un “duro colpo” alla logistica militare russa.
Nell’operazione, sono state distrutte tutte e tre le linee di rifornimento e , il capo dell’intelligence di Kiev ha sottolineato che gli attacchi hanno avuto “un impatto maggiore delle sanzioni internazionali imposte a Mosca”.
Intanto, secondo la CNN , che cita tre funzionari Usa ed europei informati, il Pentagono ha dato il via libera alla Casa Bianca per la fornitura di missili Tomahawk a lungo raggio a Kiev, in quanto, per il ministero di Pet Hegseth, l’invio non avrebbe un impatto negativo sulle scorte, ma la decisione politica finale spetta al Presidente Trump.
Confermato, invece, da parte degli Stati Uniti l’invio di 25 sistemi di difesa Patriot , che Kiev spera di acquistare utilizzando gli asset russi congelati, annunciato per primo dal capo dell’ufficio presidenziale ucraino Yermak.
A Mosca, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Zakharova, commentando in conferenza stampa la possibile fornitura USA di missili Tomahawk all’Ucraina, ha evidenziato: “L’invio di armi a Kiev non contribuirà a raggiungere alcun accordo”.
Motivo di tensione tra USA e Russia, anche, l’annuncio del Presidente USA Trump, durante la sua visita in Asia, della ripresa da parte degli Stati Uniti dei test nucleari, in risposta al collaudo russo del nuovo missile a propulsione nucleare Burevestnik.
In stallo , dunque, i contatti diplomatici tra le parti per il possibile incontro tra il Presidente Trump e il Presidente russo Putin a Budapest. Secondo i media, sarebbero stati gli USA ad annullare il programmato vertice in Ungheria , a seguito della ferma posizione della Russia su richieste intransigenti riguardanti l’Ucraina e di una tesa telefonata tra i vertici diplomatici dei due Paesi.
A proposito di Ungheria , il Premier ungherese Orban ha chiesto l’esenzione sulle sanzioni contro Mosca , ma il Presidente Trump, nonostante i buoni rapporti con Budapest, ha respinto la richiesta.
Quanto ai Paesi Ue, questi ultimi stanno lavorando con l’Ucraina a un piano di pace in 12 punti per porre fine alla guerra della Russia , respingendo le rinnovate richieste del Presidente Putin agli Stati Uniti affinché Kiev ceda territori in cambio di un accordo di pace. Secondo Bloomberg , tale piano, che delinea i possibili confini della pace una volta fermate le ostilità, avrebbe come punto di partenza per i negoziati il “congelamento del fronte” e lo “stop ai combattimenti”, come proposto dal Presidente USA Trump.
Nel comunicato congiunto adottato alla riunione dei ministri dell’Energia e dell’Ambiente del G7 a Toronto, poi, i 7 Grandi hanno sottolineato: “Condanniamo gli attacchi diretti della Russia al sistema energetico ucraino, che continuano a infliggere conseguenze sociali, ambientali ed economiche devastanti al popolo ucraino, con gravi ripercussioni sui più vulnerabili. Il G7 lavorerà per sostenere il fabbisogno energetico dell’economia e della popolazione ucraina. Continuiamo a sostenere gli sforzi dell’Ucraina per riparare e ripristinare le infrastrutture energetiche critiche. A complemento di questi sforzi, sono applicate sanzioni legate all’energia nei confronti della Russia e continuiamo ad adottare provvedimenti per inasprire le misure e smantellare le flotte fantasma di petroliere russe per ridurre le entrate legate alla guerra”.
Nel frattempo, nella serata di ieri, a Berlino, i voli sono stati sospesi per quasi due ore all’aeroporto, a causa dell’avvistamento di droni non identificati e decolli e atterraggi sono stati sospesi per un’ora e “diversi voli” sono stati dirottati verso altre città tedesche durante la chiusura.
Successivamente, rientrato l’allarme, è ripresa la normale operatività dello scalo con decolli ed atterraggi che sono andati avanti fino alle due del mattino per recuperare i ritardi.
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