di Federica Marengo lunedì 6 ottobre 2025

-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nelle ultime 24 ore, infatti, le forze di Mosca hanno colpito Leopoli, uccidendo 5 persone, tra cui un bambino, danneggiando la chiesa greco-cattolica dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, sfiorando un treno con a bordo 110 pacifisti italiani di ritorno da una missione in supporto al popolo ucraino, rimasti tutti illesi, i quali, tramite il confine polacco, hanno fatto ritorno in Italia. Sotto attacco, anche Sumy, dove agli attacchi sulle infrastrutture ferroviarie si sono aggiunti i raid su un ospedale per la maternità.
Le forze di difesa aerea ucraina, poi, hanno fatto sapere di aver distrutto 83 dei 116 droni usati da Mosca la notte scorsa per attaccare il Paese , tra cui la regione di Chernihiv, dove è stato colpito un impianto energetico.
Al tal riguardo, il ministero della Difesa russo ha reso noto che le forze di Mosca hanno colpito infrastrutture energetiche , impianti dell’industria petrolifera , siti di stoccaggio e lancio di droni a lungo raggio, depositi di carburante a supporto dell’esercito di Kiev e luoghi di dispiegamento temporaneo delle forze ucraine.
Lo stesso ministero della Difesa di Mosca, rivendicando la conquista di un insediamento nella regione nord-orientale di Kharkiv, ha dichiarato di aver distrutto 251 droni ucraini, intercettati in Crimea, nel Kursk, nella regione di Belgorod, dove 40 mila russi sono rimasti senza elettricità per via degli attacchi ad impianti energetici, nella regione di Nizhny Novgorod, di Voronezh, di Ryazan, di Vladimir Ivanovo, Krasnodar, dove è stato danneggiato un edificio della raffineria di Tuapse, di Kaluga, Tambov e Oryol, Lipetsk , nella regione di Mosca, sul Mar Nero e sul Mar d’Azov.
L’esercito ucraino ha rivendicato di aver colpito un importante stabilimento russo di produzione di esplosivi e un terminal petrolifero in Crimea.
Inoltre, Mosca ha fatto sapere che la centrale nucleare di Zaporizhzhia funziona con generatori di riserva ,dopo che la linea elettrica è stata interrotta e la direzione dell’impianto, citata dall’agenzia Ria Novosti, ha affermato che la centrale è ancora scollegata a una fonte di energia esterna ,”per via della situazione di tensione, ma che è sotto controllo”.
Continuano anche gli avvistamenti di presunti droni. In conseguenza di ciò, nella nottata di ieri, diversi voli hanno subito ritardi ed altri sono stati dirottati all’aeroporto di Gardermoen, a Oslo, in Norvegia.
In merito, il cancelliere tedesco Merz, ha dichiarato di ritenere che Mosca sia responsabile dei molti avvistamenti di droni avvenuti in Germania nel fine settimana, ma il portavoce del Cremlino Peskov ha smentito nuovamente, definendo le accuse dell’Europa : “generiche e infondate”, mentre il Vice ministro degli Esteri russo, Grushko, criticando i crescenti aiuti militari a Kiev e l’aumento delle esercitazioni della Nato sul fianco Est, ha evidenziato che “L’Europa è sulla via della escalation” contro la Russia e che “i rischi di uno scontro sono molto alti”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, in un video-messaggio, ha criticato gli alleati per non aver reagito in modo “forte ed adeguato” agli attacchi russi sulle infrastrutture civili e gli impianti energetici delle scorso fine settimana, sottolineando che Putin “sembra ridere dell’Occidente , del suo silenzio e della sua mancanza di azioni forti in risposta”.
Sempre Zelensky, che in un post social ha reso noto che nei droni d’attacco e nei missili lanciati dalla Russia la notte scorsa, vi erano componenti di produzione estera e ,che ,al Forum internazionale delle industrie della Difesa, apertosi in Ucraina, ha annunciato l’esportazione di armi ucraine in eccedenza per finanziare quelle che servono e l’utilizzo di missili “made in Ukraine” nei recenti raid contro Mosca e l’uso regolare, a breve, dei missili balistici, stamane ha incontrato a Kiev il Premier olandese, Schoof, giunto in visita ufficiale, il quale ha dichiarato che la sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa sono un tema chiave a cui l’Ue sta lavorando attivamente.
Il Premier olandese Schoof, che ha reso omaggio ai difensori ucraini caduti, nel corso della conferenza stampa congiunta con il Presidente Zelensky ha annunciato che i Paesi Bassi contribuiranno per 55 milioni di euro alla Banca Mondiale per coprire i costi della ripresa e delle riforme dell’Ucraina.
Il Presidente ucraino Zelensky, invece, ha affrontato la questione dell’adesione dell’Ucraina all’Ue e ha espresso il proprio disappunto per l’opposizione dell’Ungheria.
In seguito, tramite post social, il leader ucraino ha chiesto che il Sud Globale eserciti una maggiore pressione nei confronti della Russia, evidenziando: “Per quanto riguarda il Sud globale, non percepiamo alcuna reale pressione da parte loro sulla Russia affinché fermi la guerra. Solo la pressione può fermare questa guerra. Una pressione a più livelli. Quella esercitata oggi dai Paesi occidentali non è sufficiente. Manca anche unità nell’applicare tale pressione. Abbiamo bisogno di più pressione dagli Stati Uniti, di più pressione dall’Europa. I russi non comprendono il costo reale di tutti questi blackout, di tutte le difficoltà che il popolo ucraino vive e sopporta durante questa guerra. Non si tratta nemmeno della loro morale, che non hanno , ma della loro capacità di percezione fisica. L’Ucraina non uccide civili. Ma devono capire qual è il prezzo di ciò che stanno facendo. Ci stanno uccidendo. Non possiamo permettere che si sentano al sicuro, quando non si sentiranno più al sicuro, inizieranno a farsi delle domande sulla leadership che li governa”.
Dal Forum Internazionale dell’industria della Difesa, invece, il ministro degli Esteri ucraino, Sybiha, ha dichiarato che l’integrazione di Kiev nel sistema europeo di difesa aerea deve diventare una realtà, seguito dal Viceministro della Finanze ucraino, Kava, che, in un’intervista al Financial Times online, ha detto che Kiev dovrebbe poter usare i fondi provenienti dai beni congelati russi non solo per l’acquisto di armi , ma anche per coprire il proprio deficit di bilancio.
Proprio riguardo l’uso di asset russi, fonti europee qualificate hanno fatto sapere all’agenzia Ansa che la scadenza per arrivare a una soluzione sull’uso di asset russi immobilizzati è il secondo trimestre del 2026, in quanto , per allora, l’Ucraina inizierà ad avere problemi nella sostenibilità finanziaria.
Pertanto, secondo le stesse fonti, la proposta della Commissione Ue non sarà presentata a breve e non è detto arrivi per il prossimo Consiglio Ue del 23 e 24 ottobre.
Quanto all’elusione delle sanzioni a Mosca, l’Alta rappresentante Ue per la Politica estera , Kallas, nel suo discorso al 29° Consiglio congiunto e alla riunione ministeriale del Consiglio di cooperazione del Golfo e dell’Ue , svoltisi in Kuwait, esprimendo apprezzamento per il ruolo degli Stati del Golfo nel facilitare lo scambio di prigionieri e il ritorno dei bambini ucraini deportati, ha detto di contare sul loro contributo per impedire l’elusione delle sanzioni , poiché “tutti i mezzi che consentono alla Russia di condurre una guerra devono essere limitati”.
Il Consiglio congiunto Ue-Golfo, nella dichiarazione finale, ha poi condannato “con forza l’intensificarsi degli attacchi contro i civili, che hanno causato un numero crescente di vittime e feriti, nonché la distruzione di infrastrutture critiche e minacce agli impianti nucleari in Ucraina”, invitando “tutti i partner a intensificare la fornitura di assistenza umanitaria e di protezione civile all’Ucraina e a sostenere le infrastrutture energetiche, comprese attrezzature quali generatori di energia elettrica e trasformatori di potenza”.
Restando in tema sanzioni, una fonte Ue , citata dall’Ansa, riguardo al rinnovo e al possibile veto di alcuni Paesi, ha affermato che: “All’interno della proposta della Commissione Europea sull’uso degli asset russi per l’Ucraina , ci sarà anche un cambio della procedura per il rinnovo delle sanzioni per evitare che vi sia un’interruzione accidentale del congelamento dei beni, che innescherebbe a quel punto le garanzie da parte degli Stati membri a garanzia del prestito. Crediamo che l’estensione si possa fare senza l’unanimità, dunque a maggioranza qualificata, sulla base dell’articolo 32.1 dei trattati, data la posizione molto chiara assunta dal Consiglio Europeo. Siamo fiduciosi che funzioni ma è vero che non è mai stato fatto prima ed è un passo che nessuno vuole compiere alla leggera”.
In merito agli aiuti militari e, in particolare sull’attuazione dell’iniziativa dell’Alta rappresentante Kallas inerente la produzione e invio a Kiev di munizioni , il un portavoce della Commissione Ue, ha fatto sapere che i Paesi Ue hanno raggiunto l’80% dell’obiettivo previsto dal piano europeo, che prevede la fornitura di 2 milioni di proiettili entro la fine dell’anno.
Tuttavia, il neo Premier della Repubblica Ceca ,Babis ha espresso l’intenzione di porre fine al programma per le munizioni, in contrasto con il Presidente ceco Pavel, secondo cui tale sospensione danneggerebbe la posizione del Paese e dell’Ucraina.
Nel frattempo, come reso noto dal suo Ufficio, la Premier danese Frederiksen, ha incontrato a Copenaghen il segretario generale della Nato ,Rutte, con cui ha parlato del rafforzamento della deterrenza e della difesa dell’Alleanza e del continuo sostegno all’Ucraina.
Il ministro della Difesa danese, Poulsen, intervenuto al Forum Internazionale dell’industria della Difesa ucraina, ha fatto sapere che la Difesa di Kiev potrà avviare la produzione in Danimarca nei prossimi mesi, mentre il ministero dell’Ambiente danese inasprirà i controlli ambientali sulle petroliere ancorate tra il largo della costa di Skagen , tra il Mar Baltico e il Mare del Nord, per contrastare più efficacemente la “flotta fantasma” russa.
Il ministro della Difesa slovacco, Kalinak, invece, ha annunciato la preparazione del nuovo pacchetto di sostegno per l’Ucraina, che prevede la fornitura di assistenza ingegneristica e di contromisure antimine.
Infine, la ministra degli Esteri finlandese, Valtonen, al termine del suo incontro con l’omologo polacco, ha fatto sapere che la Finlandia imporrà sanzioni su tutte le importazioni russe.
©Riproduzione riservata