di Federica Marengo martedì 30 settembre 2025

-Nel corso della conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca, dopo il bilaterale con il Presidente USA, Trump, il Premier israeliano Netanyahu ha annunciato di aver accettato il Piano di pace degli USA per una tregua e per il dopoguerra a Gaza.
Il piano ,in 20 punti, reso noto dall’amministrazione Trump, prevede: 1) Cessate il fuoco immediato, ovvero tutte le operazioni militari in Gaza dovranno cessare al momento dell’accordo, con congelamento delle linee del fronte; 2) Rilascio degli ostaggi entro 72 ore ( i 20 ostaggi e i corpi dei 24 ostaggi deceduti); 3) Rilascio dei prigionieri palestinesi ovvero centinaia di detenuti legati a questioni di sicurezza, inclusi più di 1.000 arresti fatti dopo il 2023, e la restituzione dei corpi i di palestinesi deceduti; 4) Amnistia per i membri di Hamas che sosterranno la coesistenza pacifica, gli altri verranno scortati verso paesi disposti ad accoglierli; 5) Nessun ruolo politico per Hamas, diretto o indiretto nella governance di Gaza; 6) Distruzione delle strutture militari e dei tunnel di Hamas; 7) Ritiro graduale dell’Idf dalla Striscia; 8) Nessuna occupazione né annessione israeliana; 9) Gaza sarà zona deradicalizzata e libera dal terrorismo; 10) Governance transitoria , costituita da un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, con esperti internazionali, incaricato di gestire i servizi e i municipi; 11) Consiglio di pace internazionale, ovvero un organismo sovrintendente alla transizione, presieduto da Trump e con partecipazione di Blair e leader arabi/musulmani; 12) Incentivi ai palestinesi a restare a Gaza per la ricostruzione e nessuna espulsione forzata; 13) Riforma dell’Autorità Nazionale Palestinese; 14) Percorso verso uno Stato palestinese e promozione del dialogo USA-Israele-Palestina; 15) Piano di sviluppo Trump, che prevede programmi di ricostruzione economica di Gaza con attenzione a infrastrutture e turismo; 16) Finanziamenti arabi e internazionali, quali: Qatar, Egitto, Arabia Saudita; 17) Forza di stabilizzazione internazionale (GITA), ovvero una missione temporanea per sorvegliare sicurezza e flussi di aiuti; 18) Garanzie sugli aiuti umanitari, con accesso libero per agenzie internazionali e supervisione per evitare abusi; 19)Demilitarizzazione totale di Gaza per scongiurare minacce future; 20) Dialogo regionale per la pacein Medio Oriente, inclusa l’integrazione dell’Iran negli Accordi di Abramo e garanzie contro l’annessione della Cisgiordania.
Tuttavia, lo stesso Netanyahu, stamane, ha precisato di non aver accettato la costituzione di uno Stato di Palestina e che l’esercito israeliano “rimarrà nella maggior parte di Gaza”.
Sia il Premier Netanyahu che il Presidente Trump hanno concordato nell’affermare che se Hamas non accetterà il piano le operazioni militari proseguiranno fino alla sua eliminazione.
Il Presidente Trump ha poi ribadito che darà ad Hamas “tre o quattro giorni per accettare il suo piano di pace per Gaza, altrimenti sperimenterà l’inferno”.
La delegazione negoziale di Hamas ha promesso di studiare la proposta responsabilmente , ma un alto funzionario ha già fatto sapere che il piano pende verso la prospettiva israeliana.
Tuttavia, una fonte vicina a Hamas ha rivelato a Sky News Arabia che “il movimento è vicino ad accettare il piano di Trump”. Tale fonte, però, sarebbe stata smentita da un’altra fonte anonima indicata dalla Bbc come interna alla leadership di Hamas, secondo cui: “Un rifiuto del piano di Donald Trump per la Striscia di Gaza resta l’opzione più probabile, in quanto il piano è al servizio degli interessi d’Israele e ignora quelli del popolo palestinese”, mentre Hamas difficilmente può accettare la condizione di un disarmo immediato. Inoltre, il dispiegamento di una cosiddetta “Forza internazionale di stabilizzazione”, a tutela di un’autorità transitoria a guida occidentale, rappresenterebbe una nuova forma di occupazione”.
A sostegno del Piano di Trump per Gaza ,si sono detti: l’Autorità Nazionale Palestinese, che ha sottolineato l’impegno preso con gli USA per attuare in due anni le riforme e il suo proposito di riunire Gaza e Cisgiordania per governare entrambe; otto Paesi Arabi e musulmani ,tra cui : Qatar, (che potrebbe anche mediare con Hamas , insieme con la Turchia, in un incontro fissato per stasera), Arabia Saudita, Egitto e Turchia; l’Ue, sia con la Presidente della Commissione Ue von der Leyen che con il Presidente del Consiglio Europeo,Costa, che hanno assicurato il contributo di Bruxelles.
Dall’Onu, il segretario generale Guterres, ha invitato tutte le parti ad accettare il Piano USA per Gaza.
Favorevoli anche i leader di Regno Unito, Francia, Germania e Italia. La Presidente del Consiglio Meloni, infatti, ha dichiarato: “Da tempo il Governo italiano è impegnato a sostenere tutti gli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza e ottenere il rilascio degli ostaggi. La fine delle ostilità è fondamentale anche per poter affrontare la terribile crisi umanitaria che colpisce la popolazione civile della Striscia e che rappresenta una tragedia assolutamente ingiustificabile e inaccettabile. La proposta presentata oggi dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, può rappresentare una svolta in questo processo, permettendo di giungere ad una cessazione permanente delle ostilità, al rilascio immediato di tutti gli ostaggi e ad un accesso umanitario pieno e sicuro per la popolazione civile. Il Piano, che l’Italia accoglie con favore, presenta un ambizioso progetto di stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo della Striscia di Gaza, con il pieno coinvolgimento dei partner regionali. In questo quadro, l’Italia è pronta a fare la sua parte, in stretto coordinamento con gli Stati Uniti, i partner europei e della Regione, e ringrazia il Presidente Trump per il lavoro di mediazione e i suoi sforzi per portare la pace in Medio Oriente. L’Italia esorta quindi tutte le parti a cogliere questa opportunità e ad accettare il Piano. Hamas, in particolare, che ha avviato questa guerra con il barbaro attacco terroristico del 7 ottobre 2023, ha ora la possibilità di porvi fine rilasciando gli ostaggi, accettando di non avere alcun ruolo nel futuro di Gaza e disarmando completamente. L’Italia sosterrà gli sforzi di Washington per la ripresa di un dialogo tra Israele e i palestinesi per concordare un orizzonte politico verso una pacifica e prospera coesistenza. Una pace giusta e duratura è possibile in Medio Oriente, con uno Stato di Israele e uno Stato palestinese che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza, e con la piena normalizzazione di Israele con le Nazioni arabe e islamiche”.
La Premier ha poi ribadito oggi: “Giovedì in Aula ci saranno delle mozioni in cui si parlerà della questione palestinese: mi piacerebbe che l’Italia votasse compatta per dimostrare che la pace la si vuole davvero. La pace non arriverà perché Landini indice lo sciopero, perché l’Usb indice lo sciopero, perché i magistrati leggono i comunicati prima delle udienze, arriva se qualcuno lavora ai tavoli a cui bisogna lavorare a proposte serie e su questo davvero mi piacerebbe che lavorassimo insieme”.
Sulla stessa linea il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepremier Tajani, che , rivolgendosi alle opposizioni, ha detto: “Stiamo lavorando incessantemente per costruire la pace. Ecco perché, parlando prima con Giorgia Meloni, abbiamo detto assolutamente che dobbiamo fare in modo che questa proposta di accordo di pace che gli Stati Uniti hanno fatto a israeliani e palestinesi possa essere accolta. E giovedì in Parlamento vorremmo che tutti quanti i partiti, lancio un appello a tutti, anche ai nostri avversari politici: tutti insieme sosteniamo questa azione di pace. Non dividiamoci quando si deve parlare di pace”.
D’accordo con il Piano Trump, anche Russia e Cina.
A sotegno del Piano USA anche Papa Leone XIV°, che ha dichiarato: “Sono importanti il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Ci sono elementi nel piano statunitense proposto da Donald Trump per la pace a Gaza che sono molto interessanti. Spero che Hamas accetti nel tempo stabilito”.
Inoltre, il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, Monsignor Giuseppe Baturi, ha annunciato un progetto per l’apertura di un ospedale a Gaza, in collaborazione con il Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Contrari al Piano Trump, invece, i ministri di destra del Governo Netanyahu, tra cui il ministro delle Finanze israeliano Smotrich , che ha definito “assurde” le celebrazioni dell’accordo., in quanto, l’approvazione del piano da parte di Netanyahu rappresenta, a suo dire, “una tragedia di una leadership che non ha una vera visione”, e ha annunciato che terrà una serie di consultazioni per discutere della questione.
Intanto, nella Striscia sono proseguiti i raid israeliani e, secondo Al Jazeera , che cita fonti mediche sono almeno 30 i palestinesi uccisi oggi, di cui 15 in attesa di aiuti in un punto di distribuzione.
Tutto ciò, mentre a Gerusalemme un auto ha travolto alcuni ragazzi nel sud della città e il sospetto terrorista sarebbe poi sceso dal mezzo con un coltello, ma sarebbe stato ucciso a colpi di pistola da un civile.
Quanto alla vicenda della Global Sumud Flotilla, l ‘Idf sostiene di aver trovato a Gaza documenti ufficiali secondo cui Hamas sarebbe coinvolto “direttamente nel finanziamento della flotta”. Immediata, la replica della portavoce italiana Maria Elena Delia, che ha smentito , parlando di “Propaganda”.
Alle ore 16:30 in Italia, la Nave Alpino della Marina Militare, “raggiunta una distanza di circa 180 miglia nautiche dalle coste di Gaza”, ha diramato un avviso ufficiale a tutte le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, nel quale è stato comunicato che, in assenza di variazioni di rotta e velocità, alle 2 circa in Italia del primo ottobre, la Flotilla raggiungerà verosimilmente il limite delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza e Nave Alpino, come comunicato più volte nei giorni scorsi, non oltrepasserà tale limite, per non pregiudicare in alcun modo le garanzie di sicurezza delle persone imbarcate”. Pertanto, come reso noto dallo Stato maggiore della Difesa, la fregata Alpino della Marina Militare sarà disponibile ad accogliere ogni persona che manifesti la volontà di trasferirsi a bordo, nel rispetto delle procedure di sicurezza e delle normative internazionali.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha quindi rivolto un appello agli attivisti e alle attiviste e alle delegazioni parlamentari a bordo: “Il compito dichiarato della Global Sumud Flotilla era di far giungere aiuti e richiamare l’attenzione sulle difficoltà con cui arrivavano a chi ne ha bisogno. L’obiettivo che si proponevano verrebbe, dunque, raggiunto dall’accettazione del piano Usa per la Palestina ,che, in qualche modo, può aprire la strada alla pace e agli aiuti umanitari. Proprio per questo mi sento in dovere di fare loro un ultimo appello affinché prendano atto di ciò che sta accadendo e affinché utilizzino una delle soluzioni alternative prospettate da più parti, in primis il Patriarcato della Chiesa cattolica, negli ultimi giorni, per far arrivare gli aiuti”.
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepremier Antonia Tajani, ha detto: “Prima di salire sul palco ho parlato con il ministro degli Esteri israeliano per chiedere di non usare violenza qualora dovessero fermare gli italiani della Flotilla. Non sono là con intenti di guerra. Bisogna assolutamente evitare che ci siano problemi con chicchessia”.
Il sindacato Cgil e i sindacati di base Usb, però, hanno ribadito: “Pronti a proclamare lo sciopero generale tempestivo per tutte le categorie in caso di attacchi, blocchi o sequestri delle imbarcazioni e materiali della missione umanitaria della Flotilla”.
©Riproduzione riservata