di Federica Marengo giovedì 25 settembre 2025

-Ieri, il Presidente Zelensky ha tenuto il suo intervento all’80°Assemblea Generale dell’ONU, nel quale ha esortato i Paesi membri a rafforzare il sostegno all’Ucraina, in quanto Mosca cercherà di espandere la guerra e di colpire anche in Europa, sottolineando che il diritto internazionale è al collasso e le istituzioni deboli e ,che le risposte Nato agli sconfinamenti russi nei cieli non sono sufficienti.
Zelensky ha quindi affermato che bisogna fare di tutto per fermare l’aggressione russa e non restare in silenzio.
Lo stesso leader ucraino, che ha avuto anche una serie di bilaterali con leader Ue ed extra Ue a margine dei lavori dell’Assemblea, in un’intervista a Barak Ravid, nel programma ‘The Axios Show’, rispondendo alla domanda se considererà concluso il suo incarico una volta finita la guerra, ha risposto che sarebbe “pronto” a dimettersi, poiché, il suo obiettivo è porre fine alla guerra” e “non continuare a candidarsi” e ha rivelato di aver parlato anche con il Presidente USA Trump, nel corso del bilaterale con quest’ultimo tenuto martedì a New York, della sua intenzione di non ricandidarsi qualora vi fosse un cessate il fuoco.
Infine, Zelensky ha avvertito che, se la Russia non porrà fine alla guerra, “i funzionari che lavorano al Cremlino dovrebbero assicurarsi di sapere dove si trova il rifugio antiaereo più vicino”, spiegando di aver chiesto al Presidente Trump un nuovo sistema d’arma che costringerebbe il Presidente russo Vladimir Putin a sedersi al tavolo dei negoziati e di aver ricevuto il sostegno esplicito di Trump per colpire obiettivi russi come infrastrutture energetiche e fabbriche di armi e , che, se Kiev riceverà ulteriori armi a lungo raggio dagli Usa, le userà.
Il Presidente USA Trump, che nel corso del bilaterale con il Presidente ucraino Zelensky di martedì all’Onu ha dichiarato che i Paesi Nato dovrebbero abbattere gli aerei russi che violano lo spazio aereo, in un post sul suo social network, ha scritto: “Penso che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, sia in una posizione di combattere e riconquistare i suoi territori: con tempo e pazienza, e il sostegno finanziario e della Nato, i confini originali di quando la guerra è iniziata, sono un’opzione. Dopo aver conosciuto e compreso appieno la situazione militare ed economica tra Ucraina e Russia e dopo aver visto i problemi economici che sta causando alla Russia, penso che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, sia in grado di combattere e riconquistare tutta l’Ucraina nella sua forma originale. Con il tempo, la pazienza e il sostegno finanziario dell’Europa e, in particolare, della Nato, i confini originali da cui è iniziata questa guerra sono un’opzione concreta. Perché no? La Russia combatte senza meta da tre anni e mezzo, una guerra che una vera potenza militare avrebbe dovuto vincere in meno di una settimana. Questo non distingue la Russia. Anzi, la fa apparire come una “tigre di carta.
Quando la gente di Mosca e di tutte le grandi città in tutta la Russia scoprirà cosa sta realmente accadendo in questa guerra, il fatto che è quasi impossibile per loro ottenere benzina attraverso le lunghe code che si stanno formando, e tutte le altre cose che stanno accadendo nella loro economia di guerra, dove la maggior parte del loro denaro viene spesa per combattere l’Ucraina, che ha un Grande Spirito e sta solo migliorando, l’Ucraina sarà in grado di riprendersi il suo Paese nella sua forma originale e, chissà, forse anche di più”.
Tuttavia, secondo il Washington Post, che cita un alto funzionario della Casa Bianca, il cambiamento di posizione del Presidente Trump nei confronti della Russia sarebbe “una tattica negoziale” per esercitare pressione sul Cremlino.
Immediata la replica del portavoce del Cremlino Peskov, che ha risposto al Presidente USA in merito: “La Russia non è una tigre; la Russia è più strettamente associata a un orso. Non esistono orsi di carta. La Russia è un orso vero. Putin ha ripetutamente e con diversi gradi di emozione descritto il nostro orso. Non c’è niente di cartaceo in questo. Nonostante alcuni punti di tensione associati a un gran numero di restrizioni e sanzioni, la Russia mantiene la sua stabilità macroeconomica”.
Poi, riguardo al cambiamento di posizione nei riguardi di Kiev, da parte del Presidente Trump, Peskov che ha smentito e ha definito “isteria” le accuse di violazione dello spazio aereo da parte della Nato, ha detto: “In effetti, da Washington vediamo una retorica diversa. Per ora, partiamo dal presupposto che il Presidente Trump mantenga la volontà politica di proseguire gli sforzi per risolvere pacificamente la situazione in Ucraina” .
Infatti, a margine dell’80° Assemblea Generale dell’Onu, il segretario di Stato USA , Rubio, ha avuto un bilaterale con il ministro degli Esteri russo Lavrov, nel quale, secondo quanto riportato dal ministero degli Esteri russo in una nota, parlando della risoluzione della crisi ucraina, sulla base dell’intesa raggiunta durante il vertice in Alaska: “E’ stato confermato l’interesse reciproco a trovare una soluzione pacifica” e il ministro
Lavrov ha sottolineato la disponibilità della Russia “ad aderire alla linea sviluppata dai leader russi e statunitensi in Alaska, compreso il coordinamento degli sforzi con la parte americana per affrontare le cause profonde del conflitto ucraino”,
e “l’inaccettabilità dei piani promossi da Kiev e da alcune capitali europee volti a prolungare il conflitto”.
Il ministero degli Esteri russo ha anche fatto sapere che il ministro Lavrov e il segretario di Stato USA Rubio si sono confrontati “sulle prospettive di ripristino dei contatti socio-politici” tra Mosca e Washington e sulla “normalizzazione delle relazioni bilaterali” tra i due Paesi.
Altre dichiarazioni sulla Russia, sono poi giunte nelle ultime ore dal Presidente Trump ,a margine del bilaterale alla Casa Bianca con il Presidente turco Erdogan. Trump ha detto di essere “molto deluso da Putin”, evidenziando: “ La Russia sta combattendo duramente ,ma non ha guadagnato quasi alcun territorio. Penso che sia il momento per la Russia di fermarsi”.
Nello stesso tempo, il Presidente russo Putin, intervenuto al Global Atomic Forum a Mosca, a proposito del programma nucleare, ha detto: “Dobbiamo adeguare le normative in questo ambito per mantenere un equilibrio preciso tra lo sviluppo dell’energia nucleare pacifica e il rafforzamento del regime di non proliferazione nucleare”, annunciando la produzione in serie di piccole centrali nucleari: “Stiamo sviluppando progetti di piccole centrali nucleari, sia terrestri che galleggianti. Il capo di Rosatom ce ne ha appena parlato. Le produrremo in serie molto presto”.
Quanto allo sconfinamento dei jet russi sui cieli europei di Polonia, Romania, Danimarca e Norvegia, cui si sono aggiunti in queste ore, lo sconfinamento di droni russi nuovamente in Danimarca e di un Su-30, un Su-35 e tre MiG-31 di Mosca in prossimità dello spazio aereo lettone e uno sconfinamento extra Ue , vicino all’Alaska, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, in un’intervista alla Cnn, ha detto: “La mia opinione è che dobbiamo difendere ogni centimetro del territorio. Ciò significa che se si verifica un’intrusione nello spazio aereo, dopo un avvertimento, dopo essere stati molto chiari, ovviamente l’opzione di abbattere un caccia che si intromette nel nostro spazio aereo è sul tavolo. La Russia sta effettuando test su tutti i fronti. E’ una guerra ibrida che stiamo vivendo da molti, molti anni, che la Russia sta conducendo contro le democrazie dell’Unione Europea e di altri Paesi. E quindi noi combattiamo su tutti i fronti. E come ho detto, è una decisione della Nato, ma vorrei essere molto chiara: non si può toccare il nostro territorio”.
Sulla stessa linea, il segretario generale della Nato, Rutte, che , in un’intervista a Fox News, ha sottolineato: “Sono totalmente d’accordo con il Presidente Trump, se necessario gli eserciti Nato potrebbero abbattere i caccia russi che invaderanno il territorio dei Paesi alleati. I nostri eserciti sono addestrati e preparati per questo. Sappiamo come farlo da oltre 40-50 anni. Durante l’era sovietica, e poi dopo l’era sovietica, con i russi, abbiamo avuto queste incursioni. Ciò significa che i piloti da combattimento e i militari valuteranno costantemente le minacce e se sia necessario scortare questi aerei fuori dal territorio alleato, come minimo. Ma se necessario, e il presidente ha perfettamente ragione, faremo anche di più. Il massimo per proteggere il nostro popolo”.
Restando in tema di difesa Ue, domani, la Commissione Ue terrà una riunione a Bruxelles con 9 Paesi membri, un rappresentante dell’Ucraina e con la Nato sulla realizzazione di un muro anti drone.
Il Premier polacco Tusk, però, in un post social, ha evidenziato: “Il presidente Trump ha affermato che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, potrebbe riconquistare tutto il suo territorio. Dietro questo sorprendente ottimismo si nasconde l’annuncio di un minore coinvolgimento degli Stati Uniti e il trasferimento della responsabilità di porre fine alla guerra all’Europa. Meglio la verità che le illusioni”.
Il cancelliere tedesco Merz, invece, in un editoriale per il Financial Times, ha invitato l’Ue a utilizzare i beni russi congelati per finanziare lo sforzo bellico dell’Ucraina , poiché “tale mossa potrebbe sbloccare un prestito di 140 miliardi di euro per Kiev e dimostrare “la forza di restare in partita” contro l’aggressione russa” e ha precisato che “un prestito dovrebbe essere utilizzato per finanziare attrezzature militari, con i governi dell’Ue che decidono gli acquisti insieme a Kiev”.
Per l’Italia, la Presidente del Consiglio Meloni, nel suo intervento all’80° Assemblea Generale dell’Onu, tenuto ieri, in merito alla guerra in Ucraina, ha sottolineato: “Tre anni e mezzo fa, il 24 febbraio 2022, Mosca ha deciso di attaccare Kiev. E io penso che non si sia riflettuto abbastanza sulle conseguenze di quella scelta e su un punto che considero fondamentale: la Federazione Russa, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha deliberatamente calpestato l’articolo 2 dello Statuto dell’Onu, violando l’integrità e l’indipendenza politica di un altro Stato sovrano, con la volontà di annetterne il territorio. E ancora oggi non si mostra disponibile ad accogliere seriamente alcun invito a sedersi al tavolo della pace. Questa ferita profonda inferta al diritto internazionale, come era prevedibile, ha scatenato effetti destabilizzanti molto oltre i confini nei quali si consuma quella guerra. Il conflitto in Ucraina ha riacceso, e fatto detonare, diversi altri focolai di crisi. Mentre le Nazioni Unite si sono ulteriormente disunite”.
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