di Federica Marengo lunedì 1°settembre 2025

-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, le forze di Mosca hanno colpito la regione di Zaporizhzhia, causando la morte di 2 persone. Sotto attacco anche Pokrovsk, riguardo cui, il Presidente Zelensky ha così informato in un post social: “Stiamo difendendo le nostre posizioni e la cosa più importante è che questa è la nostra difesa attiva: stiamo distruggendo l’occupante ogni giorno. Kiev sta lavorando per garantire di avere le forniture necessarie per il suo esercito durante tutto l’autunno”.
Inoltre, sempre in un post social, Zelensky, che ha reso noto l’arresto di un sospettato della sparatoria nella quale sabato scorso è stato ucciso l’ex Presidente del Parlamento ucraino, Andriy Parubiy, dopo un incontro con il generale ucraino Oleksandr Syrsky , ha fatto sapere che le forze armate ucraine stanno pianificando nuovi attacchi in profondità nella Russia.
Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, via social, ha fatto sapere che quest’oggi, i rappresentanti del Consiglio Nato-Ucraina hanno tenuto una riunione straordinaria “sulle misure congiunte da adottare per rispondere adeguatamente al rifiuto della Russia di compiere sforzi di pace e all’escalation del terrore contro gli ucraini”.
Tuttavia, il capo dell’amministrazione filorussa che controlla gran parte della regione di Donetsk, ha annunciato che ,con la recente conquista di Kamyshevakha, l’area meridionale è del tutto sotto il controllo russo.
L’intelligence ucraina, però, ha rivendicato che le forze di Kiev hanno colpito installazioni militari in Crimea, mentre il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che droni ucraini hanno provocato un incendio presso la sottostazione elettrica di Krasnodar.
Intanto, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen ha ultimato la sua visita nei Pasi al confine con l’Ucraina e, in conferenza stampa congiunta con il Presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, ha illustrato le tre linee di difesa che dovranno garantire la sicurezza ucraina: “La prima linea di difesa per quanto riguarda le garanzie di sicurezza per l’Ucraina in tempo di pace è un esercito ucraino forte, ben equipaggiato ed esperto. La seconda linea di difesa sarebbe un gruppo multinazionale della Coalizione dei Volenterosi, con il supporto degli americani e che la terza importante linea di difesa è la nostra posizione difensiva. E naturalmente, l’adesione all’UE è di per sé una garanzia di sicurezza”.
La Presidente von der Leyen, in merito agli altri provvedimenti a sostegno di Kiev e contro Mosca ( tra cui l’introduzione del 19° pacchetto di sanzioni alla Russia), ha anche dichiarato: “Stiamo riflettendo sui prossimi passi e sul miglior utilizzo di queste risorse, perché una cosa è molto chiara: la Russia, il predatore, deve essere ritenuta responsabile per ciò che ha fatto e deve pagare. Deve pagare per i danni e per l’aggressione. Questo deve essere il principio. E quindi, stiamo valutando un ulteriore utilizzo dei profitti inattesi degli asset russi immobilizzati. Come sapete, ciò che facciamo in questo momento è prelevare i profitti straordinari derivanti dalle attività russe immobilizzate e li incanaliamo direttamente in Ucraina, per questioni di difesa o per misure di ricostruzione. Finora, 3,7 miliardi di euro sono stati generati da profitti straordinari e altri ne seguiranno regolarmente, ma stiamo anche riflettendo sui prossimi passi e sul miglior utilizzo di queste risorse”.
Ieri, a margine della visita alla fabbrica di munizioni VMZ-Sopot, a circa 250 chilometri a est di Sofia, in Bulgaria, la Presidente von der Leyen aveva definito ha definito il Presidente russo Vladimir Putin un “predatore” che può essere fermato solo con una “forte deterrenza militare”, sottolineando: E’ ovvio che Putin non si fermerà. Ha creato un’economia di guerra su larga scala, seppur antiquata, proprio a causa delle dure sanzioni che abbiamo imposto, e continuerà a produrre su larga scala”, per poi ricordare che l’Ue stanzierà 150 miliardi di euro per l’industria europea della difesa attraverso il nuovo strumento Safe.
In un’intervista al Financial Times, invece, von der Leyen , riguardo le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, ha detto: “Esiste una chiara roadmap per i possibili dispiegamenti, ha spiegato. Le garanzie di sicurezza sono fondamentali e assolutamente cruciali. Abbiamo una chiara tabella di marcia e abbiamo raggiunto un accordo alla Casa Bianca e questo lavoro sta procedendo molto bene. Il presidente Trump ci ha rassicurato che ci sarà una presenza americana come parte del sostegno. Questo è stato molto chiaro e ripetutamente confermato”.
La Commissione Ue, poi, tramite la sua portavoce, ha confermato sia il piano sulle garanzie a Kiev che quanto scritto dal Financial Times secondi cui, un aereo che trasportava la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen sarebbe stato colpito da un disturbo radar sopra la Bulgaria in una presunta operazione russa, e costretto a un atterraggio di emergenza.
In merito, il portavoce del Cremlino Peskov, nella consueta conferenza stampa, ha smentito la notizia riportata dal Financial Times sul presunto coinvolgimento russo nel presunto sabotaggio all’aereo della Presidente von der Leyen,
Il commissario europeo alla Difesa Andrius Kubilius ha dichiarato che l’Unione Europea schiererà ulteriori satelliti nell’orbita terrestre bassa per rafforzare la resilienza contro le interferenze GPS e migliorerà le capacità di rilevarle.
Il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius, durante una visita a una fabbrica di munizioni a Colonia, in un punto stampa, ha definito “premature” le dichiarazioni della presidente della Commissione europea von der Leyen sui piani di invio di truppe europee in Ucraina, sottolineando che la presidente non ha il mandato per discutere la questione.
Una fonte dell’Eliseo, poi ha fatto sapere che il Presidente francese, Macron “co-presiederà con il Premier britannico, Keir Starmer, alla presenza del Presidente Zelensky, una riunione della coalizione dei volenterosi, in formato ibrido, giovedì 4 settembre, nella quale “i capi di stato e di governo discuteranno dei lavori sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina condotti nelle ultime settimane e faranno un punto sulle conseguenze da trarre dall’atteggiamento della Russia, che si ostina a rifiutare la pace”.
Secondo l’agenzia Ansa , a tale riunione parteciperà in videoconferenza anche la Premier
Meloni.
L’Alta rappresentante per la Politica estera Ue Kaja Kallas, intervenendo al Forum strategico di Bled, ha detto: “Tutti apprezzano gli sforzi diplomatici compiuti dal presidente Trump. Il problema è che Putin sta prendendo in giro questi tentativi. Tutti gli altri li accolgono con favore perché gli europei vogliono la pace. Gli ucraini vogliono la pace. E anche gli americani vogliono la pace. Chi non vuole la pace è Putin che sta alimentando il conflitto. E finché la Russia continuerà a volere la guerra, non ci sarà pace. La richiesta di cessione di territori ucraini in cambio del cessate il fuoco in Ucraina è una “trappola” della Russia. E’ la classica tattica negoziale russa. Insistere, presentare richieste, minacciare, usare la forza per ottenere qualcosa che non le è mai appartenuto. E tra l’altro, in questi negoziati, stanno anche rivendicando territori che non hanno nemmeno conquistato militarmente. Quindi è come se stessimo scendendo a compromessi, accontentandoci dei territori che abbiamo conquistato militarmente. Perché è una trappola? Perché tutti stanno iniziando a parlare di ciò a cui l’Ucraina dovrebbe rinunciare e dicono, ovviamente, che spetta a Zelensky decidere quali territori sono disposti a cedere. Ma poi si perde di vista il fatto che la Russia non ha fatto alcuna concessione e che è lei l’aggressore. Non ha fatto alcuna concessione mentre tutti parlano di ciò a cui l’Ucraina dovrebbe rinunciare. Questa è la trappola. Non possiamo nemmeno immaginare che tutti questi danni che la Russia sta causando bombardando l’Ucraina saranno pagati dai nostri contribuenti. Dovrebbe essere la Russia a pagare. Dobbiamo pensare a una exit strategy in caso di un accordo di pace”.
Nel frattempo, ieri, è iniziato a Tianjin, in Cina, il 25° vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco), cui partecipano il Presidente cinese Xi Jinping, il Presidente russo Vladimir Putin e il Primo ministro indiano Narendra Modi, che hanno avuto una serie di incontri bilaterali rispettivi e nel quale hanno evocato un nuovo ordine mondiale, contrapposto all’egemonismo e alla politica della forza dell’Occidente.
Come riferito dal consigliere presidenziale, Ushakov, il Presidente russo, Vladimir Putin, ha apprezzato gli sforzi di Cina e India per risolvere la crisi ucraina e ha discusso con il presidente cinese Xi Jinping dei risultati dei colloqui fra Russia e Stati Uniti in Alaska del 15 agosto, in cui , secondo il numero uno del Cremlino , sono stati raggiunti accordi che hanno aperto la strada alla pace in Ucraina, e , parlando della guerra in corso a una riunione del Consiglio dei capi di stato, ha affermato: “Vorrei ricordarvi, a questo proposito, che questa crisi non è stata il risultato di un attacco russo all’Ucraina, ma di un colpo di stato in Ucraina, sostenuto e provocato dall’Occidente”.
Il Premier indiano Modi, in un post social, ha scritto: “Ho avuto un eccellente incontro con il Presidente Putin a margine del Summit SCO a Tianjin. Abbiamo discusso modi per approfondire la cooperazione bilaterale in tutti i settori, inclusi commercio, fertilizzanti, spazio, sicurezza e cultura. Abbiamo scambiato opinioni sugli sviluppi regionali e globali, inclusa la risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina. La nostra Partnership Strategica Speciale e Privilegiata rimane un pilastro vitale per la stabilità regionale e globale”.
Il Presidente degli USA, Trump, in un post sulla sua piattaforma social, ha attaccato nuovamente l’India riguardo l’acquisto di petrolio e armi dalla Russia: “Ciò che pochi comprendono è che noi intratteniamo pochissimi rapporti commerciali con l’India, mentre loro ne intrattengono moltissimi con noi. In altre parole, ci vendono enormi quantità di merci, essendo il loro più grande cliente, ma noi vendiamo loro molto poco – fino ad ora un rapporto totalmente unilaterale, che dura da molti decenni. Il motivo è che l’India ci ha imposto, fino ad ora, tariffe così elevate, le più alte di qualsiasi altro paese, che le nostre aziende non sono in grado di vendere in India. È stato un disastro totalmente unilaterale! Inoltre, l’India acquista la maggior parte del suo petrolio e dei suoi prodotti militari dalla Russia, e pochissimo dagli Stati Uniti. Ora hanno offerto di azzerare le loro tariffe, ma è troppo tardi. Avrebbero dovuto farlo anni fa. Solo alcuni semplici fatti su cui riflettere!!!”.
Il ministro del Petrolio indiano Hardeep Singh Puri , al quotidiano Hindu, ha replicato a tale accusa , cui è seguita l’imposizione di dazi sulle esportazioni indiane verso gli Stati Uniti , sottolineando che “L’India non sta “traendo profitto” dalle importazioni di petrolio russo e che “i suoi acquisti hanno stabilizzato i mercati, impedendo ai prezzi di salire fino a 200 dollari al barile”.
Tornando al vertice dell’Organizzazione di cooperazione di Shanghai, il ministero degli Esteri ucraino ha criticato la dichiarazione finale per aver evitato di menzionare la guerra in corso della Russia in Ucraina, commentando: “È sorprendente che la più grande guerra di aggressione in Europa dalla Seconda guerra mondiale non sia stata menzionata in un documento così importante e fondamentale”.
Il consigliere presidenziale russo, Ushakov, intervistato da Rossiya-1, in merito ai colloqui USA-Russia , ha dichiarato : “Tutto ciò che è stato accumulato nel corso delle cinque visite di Witkoff, in particolare durante l’ultima visita, è stato alla base del colloquio tra il nostro presidente e il presidente degli Stati Uniti. Successivamente, i presidenti hanno concordato come procedere. L’idea di migliorare il livello dei negoziati russo-ucraini, è stata discussa durante una conversazione telefonica tra i due è presidenti ,poi è stata affrontata durante il colloquio ad Anchorage. Gli americani ci hanno detto che anche loro ne discuteranno tra loro e poi presenteranno alcune proposte concrete”.
In merito alla possibilità di un incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina, Ushakov ha sottolineato che “ciò che viene riportato dalla stampa non corrisponde esattamente a ciò che abbiamo concordato. Ora si parla di un incontro trilaterale, di un incontro tra Putin e Zelensky. Ma, per quanto ne so, non c’è stato alcun accordo in merito tra Putin e Trump”.
Il portavoce del Cremlino, Peskov ha evidenziato che le potenze europee stanno ostacolando gli sforzi del Presidente statunitense Donald Trump per raggiungere la pace in Ucraina e che la Russia continuerà le sue operazioni in Ucraina finché Mosca non vedrà segnali che Kiev sia pronta per la pace.
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