di Federica Marengo sabato 26 luglio 2025

-Proseguono gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Secondo Al Jazeera, che ha citato fonti mediche, all’alba di oggi, altre 25 persone sono state uccise , di cui 13 mentre erano in attesa di aiuti umanitari.
Sempre secondo Al Jazeera, il Governo della Striscia, che parla di “disastro umanitario senza precedenti e imminente causato da Israele”, ha lanciato l’allarme: “A Gaza 100mila bambini di età inferiore a 2 anni, fra cui 40mila neonati, rischiano di morire a giorni a causa della “totale mancanza di latte in polvere e integratori alimentari, alla chiusura continua dei valichi e all’impossibilità di far entrare anche i beni di prima necessità”.
Allarme, rilanciato dall’ONU, secondo cui quasi una persona su 3 a Gaza rimane per giorni senza cibo e dalla Caritas di Gerusalemme, secondo cui lo stesso personale è senza cibo e , negli ultimi giorni, si è nutrito solo di acqua, sale e tè.
Tuttavia, Israele, che ha smentito sia in atto nella Striscia una carestia, ha dato il via libera alla distribuzione di derrate alimentari per via aerea e Regno Unito, Francia e Germania, in collaborazione con Paesi come la Giordania, tornando a denunciare come “spaventosa” la situazione della popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza, hanno annunciato un piano congiunto per la distribuzione aerea di aiuti, dopo una nuova telefonata a tre tra il Premier britannico Starmer, il Presidente francese Macron e il Cancelliere tedesco Merz.
Ma il commissario generale dell’Unrwa, in un post social, ha evidenziato: “Gaza: i lanci aerei (di aiuti) non invertiranno l’aggravarsi della carestia. Sono costosi, inutili e possono persino uccidere i civili affamati. Una carestia creata dall’uomo può essere affrontata solo con volontà politica. Revocare l’assedio, aprire i valichi e garantire spostamenti sicuri oltre all’accesso dignitoso alle persone in stato di necessità. Consentire all’Onu, Unrwa e partner compresi, di operare su vasta scala e senza ostacoli burocratici o politici”.
Intanto, mentre l’esercito israeliano, citato dal Times of Israel, ha fatto sapere di aver ucciso in un attacco di droni israeliani a Bint Jbeil, nel Libano meridionale, un comandante di Hezbollah coinvolto negli sforzi per ripristinare le capacità di Hezbollah nell’area, in palese violazione degli accordi tra Israele e Libano , Hamas ha respinto l’accusa del Presidente USA, Trump di non avere mai voluto la pace, dichiarando tramite un suo portavoce, membro dell’ufficio politico : “Siamo sorpresi dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Trump e, prima di lui, dell’inviato speciale degli Stati Uniti Witkoff, che contraddicono la valutazione dei mediatori sulla posizione del movimento e non sono coerenti con il corso del processo negoziale, che stava facendo progressi reali. Hamas ha mostrata fin dall’inizio dei negoziati la volontà di raggiungere un accordo globale per porre fine all’aggressione a Gaza. Le dichiarazioni americane trascurano il vero ostacolo a tutti gli accordi: il governo Netanyahu, che elude i suoi impegni. L’ultima risposta al testo per un cessate il fuoco di 60 giorni promosso dagli Stati Uniti è stata positiva e flessibile a tutti i commenti. Si chiede solo che le sue clausole siano rafforzate, in particolare sul versante umanitario , per garantire un massiccio flusso di aiuti e la loro distribuzione attraverso le Nazioni Unite e le sue agenzie autorizzate, senza interferenze israeliane. Eravamo interessati a ridurre l’estensione delle zone cuscinetto in cui l’occupazione rimarrà per i 60 giorni e a evitare aree densamente popolate per garantire il ritorno della maggior parte della nostra gente alle loro case”.
Quanto all’annuncio del Presidente francese Macron che Parigi riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre, il Presidente USA Trump, in queste ore in Scozia, dove domani incontrerà la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, per discutere dell’accordo con Bruxelles sulle tariffe commerciali, ha dichiarato: “La decisione della Francia di riconoscere uno Stato palestinese non avrà alcun effetto sul conflitto in Medio Oriente. Il Presidente francese Macron è un bravo ragazzo, ma quello che dice non conta nulla”.
Per l’Italia, in merito, la Presidente del Consiglio Meloni ha dichiarato a La Repubblica: “L’ho detto varie volte, anche in Parlamento, così come l’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo. Se qualcosa che non esiste viene riconosciuto sulla carta, il problema rischia di sembrare risolto quando non lo è. Essendo favorevolissima allo Stato della Palestina non sono favorevole al suo riconoscimento a monte di un processo per la sua costituzione”.
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