di Federica Marengo martedì 27 maggio 2025

-Nella giornata di ieri, il Presidente USA Trump, in un post pubblicato sulla sua piattaforma social, si è così espresso riguardo gli attacchi russi sui civili ucraini degli ultimi tre giorni: “Sta uccidendo molte persone. Non so cosa sia successo a Vladimir Putin e qualsiasi cosa gli sia successa non mi piace”, aggiungendo: “Ho sempre detto che voleva tutta l’Ucraina, non solo una parte, e forse sta iniziando a rivelarsi giusto, ma se lo fa porterà alla caduta della Russia”.
Il portavoce del Cremlino Peskov, quindi, ha replicato alle dichiarazioni del numero uno della Casa Bianca: “Si tratta di reazioni emotive, di un sovraccarico emotivo. Gli ucraini stanno colpendo nostre pacifiche infrastrutture, questi sono attacchi di rappresaglia, mirati solo a strutture militari e obiettivi militari. Siamo tutti testimoni di come il regime di Kiev abbia minacciato i leader stranieri alla vigilia del loro arrivo a Mosca per celebrare il Giorno della Vittoria. Tutti hanno sentito queste minacce del regime di Kiev. E molti leader che erano qui hanno assistito ai tentativi del regime di Kiev di lanciare attacchi con i droni sul territorio della Federazione Russa sulle principali città e sulla capitale alla vigilia di un giorno così importante. Questi tentativi continuano e siamo costretti ad agire. Il Presidente Putin sta facendo ciò che deve fare per garantire la sicurezza della Russia”.
Poi, riguardo alla stesura della bozza del memorandum di pace che l’Ucraina attende, Peskov ha fatto sapere: “I lavori sono in corso. E’ prematuro parlare di luogo e tempo per un nuovo round negoziale”.
In merito, alle dichiarazioni del Presidente Trump, anche il Presidente russo Putin, durante un incontro con i rappresentanti della comunità imprenditoriale russa, ha replicato, dichiarando: “La Russia è stata costretta a rispondere alla situazione in Ucraina e a fare quello che sta facendo il Paese ora. Ci hanno semplicemente costretti a fare quello che stiamo facendo ora e stanno cercando di renderci colpevoli. Non è stata la Russia a organizzare un colpo di Stato sanguinoso in Ucraina”.
Sempre ieri, poi, il Cancelliere tedesco Merz ha annunciato che la Germania toglierà le restrizioni all’uso delle armi fornite a Kiev per colpire il territorio russo. Lo stesso Cancelliere, nel corso della conferenza stampa ad a Helsinki con l’omologo Patteri Orpo, ha detto: “Noi siamo minacciati e ci difendiamo. Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che noi ci difenderemo. Se Putin non accetta neanche la mediazione del Vaticano, ha ribadito, vuole dire che “non mostra alcun interesse a una tregua. La questione della limitazione della gittata delle armi utilizzate ha avuto un ruolo importante qualche mese e qualche anno fa. Per quanto ne so, e come ho riferito ieri, i Paesi che hanno imposto limiti di gittata hanno da tempo abbandonato queste restrizioni. Ieri a Berlino ho descritto qualcosa che è stato fatto per mesi, ovvero che l’Ucraina ha il diritto di usare le armi che riceve oltre i propri confini contro obiettivi militari in territorio russo. A mio avviso, questo è necessario, perché chi si limita a respingere un attacco sul proprio territorio non può difendersi a sufficienza. Solo chi è in grado di attaccare anche le basi militari situate sul territorio dell’aggressore può difendersi”.
Un annuncio che ha suscitato la reazione immediata del Cremlino, con il portavoce Peskov che ha dichiarato: “Si tratta di decisioni piuttosto pericolose, se davvero sono state prese”, sottolineando: “Gli Usa non possono non conoscere le modalità di utilizzo dei missili a lunga gittata forniti dai Paesi europei a Kiev per colpire il territorio russo. In questi vettori vi sono “componenti di fabbricazione americana. Il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ieri ha annunciato la revoca del limite alla gittata dei missili forniti alla Russia anche da parte della Germania ma non del via libera all’invio di missili Taurus a Kiev, ha confuso tutti e forse anche lui era confuso. Persiste e insiste che questa decisione è già stata presa e che all’Ucraina è stata dato il permesso di portare a termine attacchi in profondità in Russia con missili a lungo raggio. Se è vera è una decisione estremamente pericolosa, che ci porta di diversi passi più vicini al confronto diretto e va contro gli sforzi per una soluzione di pace che sono appena iniziati. Questa incertezza diventerà un peso per loro. Vediamo se possono conviverci. Invece di creare incertezza per la Russia, come cerca di fare, crea incertezza per lui”.
Poi, in merito a un secondo round di colloqui tra Kiev e Mosca, dopo il primo tenutosi a Istanbul il 16 maggio scorso e ,riguardo alle dichiarazioni del Presidente USA Trump e a un ulteriore accordo tra USA e Mosca sullo scambio di prigionieri, Peskov ha evidenziato: “Il processo di pace in Ucraina è complesso e, naturalmente, c’è bisogno di tempo. È chiaro che non tutto è semplice. È chiaro che vorremmo che tutto avvenisse più presto, ma la materia relativa alla soluzione delle cause di fondo del conflitto ucraino è così complessa che c’è bisogno di tempo. Il lavoro procede. È chiaro che le parti russa e americana non dovrebbero e non possono concordare su tutto, ci saranno sempre alcune differenze, ma la volontà politica di attuare gli accordi raggiunti c’è e il lavoro continua”.
Infine, in un’intervista televisiva, riportata dalle agenzie russe, Peskov, riguardo ai recenti attacchi sull’Ucraina, ha detto: “La Russia agirà per garantire la propria sicurezza indipendentemente dalle dichiarazioni di Donald Trump e dal fatto che sia in corso un processo di pace in Ucraina”.
La portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova, tornando sull’annuncio del Cancelliere tedesco Merz sull’eliminazione delle restrizioni sull’uso di armi fornite all’Ucraina per colpire il territorio russo, nel consueto punto stampa, ha dichiarato: “Se la Germania fornirà all’Ucraina missili a lungo raggio Taurus, essi bruceranno come fiammiferi, come già avvenuto ai carri armati Leopard, e Berlino sprofonderà ulteriormente nella fossa in cui si trova da tempo il regime di Kiev che sostiene. Qualsiasi arma tedesca non cambierà il corso dell’operazione militare speciale”.
Riguardo la stesura del memorandum di pace, la portavoce Zakharova ha spiegato: “La Russia continua a sviluppare una bozza di memorandum relativa al futuro trattato di pace, definendo diversi aspetti, come i principi dell’accordo, i tempi del potenziale accordo di pace e l’eventuale cessate il fuoco per un certo periodo di tempo qualora vengano raggiunti accordi pertinenti. Non appena sarà redatto il memorandum, verrà presentato a Kiev. Speriamo che la parte ucraina stia svolgendo un lavoro simile e che condividerà con noi le sue opinioni non appena riceverà il documento dalla Russia”.
Il ministro degli Esteri russo Lavorv , invece, nella conferenza stampa tenuta a Mosca dopo l’incontro con l’omologo turco Fidan, , che ha confermato la disponibilità di Ankara ad ospitare un nuovo round di colloqui tra Mosca e Kiev e, che in settimana si recherà anche in Ucraina, ha dichiarato: “Donald Trump è interessato alla prosecuzione dei colloqui tra Russia e Ucraina; è stata un’iniziativa sua e del presidente Putin. Il presidente Trump ha già dichiarato che questa non è la sua guerra. I più isterici nelle loro posizioni russofobe vogliono costringere gli Usa e l’attuale amministrazione a cambiare idea e adottare la posizione di guerra di Joe Biden”.
Inoltre, il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le forze armate continueranno a condurre attacchi massicci e coordinati contro obiettivi in Ucraina, come risposta ad “attacchi terroristici e provocazioni” da parte di Kiev, colpendo “esclusivamente strutture militari e industriali legate alla difesa ucraina”, mentre il vice-rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Dmitri Polyansky, ha fatto sapere che: “La Russia ha chiesto un incontro del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla guerra in Ucraina” e di “attendersi che la presidenza greca del Consiglio di sicurezza dell’Onu fissi l’incontro per le 10 del mattino, ora di New York, del 30 maggio”.
Polyansky ha affermato anche che gli alleati europei di Kiev “hanno chiesto che si tenga un incontro sulla situazione umanitaria in Ucraina alle 15, ora di New York, del 29maggio” e che “la Russia ha deciso di rispondere allo stesso modo chiedendo un incontro sulle minacce alla pace e alla sicurezza globali in seguito alle azioni di diversi Paesi europei” che, secondo Mosca, avrebbero “ostacolato gli sforzi per risolvere la crisi ucraina”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che nei giorni scorsi ha evidenziato come il silenzio USA sugli attacchi russi “fomentasse Putin” e ha chiesto agli alleati occidentali di fare maggior pressione su Mosca con le sanzioni, per spingerla a negoziati di pace, nel suo consueto discorso serale, ha dichiarato: “Attualmente non vi è alcuna indicazione che Mosca stia seriamente considerando la pace o la diplomazia. Al contrario, ci sono ampie prove che stia preparando nuove operazioni offensive”.
Il Presidente Zelensky, poi, in un post social, pubblicato dopo aver riunito i vertici militari per discutere di pianificazione, ha annunciato che l’Ucraina si prepara a siglare nuovi accordi in Europa per ottenere investimenti sulla produzione in patria degli armamenti necessari a respingere Mosca: “E’ necessario aumentare la nostra produzione di droni e missili. Centinaia di aziende ucraine stanno già dando risultati concreti alle Forze di difesa ucraine e stiamo preparando nel prossimo futuro nuovi accordi con i nostri partner in Europa per investimenti nella produzione ucraina.
La prospettiva è chiara: rispondere in modo speculare a tutte le minacce e alle sfide russe. In questo senso ,elementi chiave sono i droni d’attacco, gli intercettori, i missili da crociera e la balistica ucraina. Dobbiamo produrre tutto da soli”.
Secondo il Wall Street Journal , che cita fonti vicine al Presidente USA, il numero uno della Casa Bianca , Trump starebbe valutando di imporre sanzioni a Mosca questa settimana.
Nella giornata di oggi, come riportano i media ucraini, che citano un’intervista a Fox, l’inviato del Presidente Trump, Kellogg ha reso noto che: “Gli Stati Uniti hanno ricevuto da Kiev un elenco di condizioni per porre fine alla guerra e ora attendono una lista simile dalla Russia” e che , “una volta ricevuti i due documenti, gli Stati Uniti li combineranno per preparare il secondo incontro forse a Ginevra”.
Il Presidente USA Trump, in un post sulla sua piattaforma social, invece, è tornato sul Presidente russo Putin, scrivendo: “Ciò che Vladimir Putin non capisce è che se non fosse stato per me, alla Russia sarebbero già successe un sacco di cose brutte, e intendo davvero brutte. Sta giocando col fuoco!”.
Dal consigliere del Presidente ucraino, Podolyak , tramite post social, è arrivato un monito al Presidente USA Trump: “E’ chiaro che Putin abbia deciso cinicamente di colpire la reputazione personale del presidente Trump. La prima opzione è che faccia seguire alle sue parole azioni concrete, imponendo nuove sanzioni e spingendo per un embargo totale contro la Russia e approvando ulteriori forniture di armi all’Ucraina rafforzandone la difesa aerea. La seconda opzione è tirarsi indietro dal processo dei negoziati per la fine del conflitto. Il Cremlino è fiducioso che quest’ultima sia proprio la cosa che accada”.
In ultimo, come si legge nel comunicato finale, dal Consiglio Episcopale Permanente, riunito a Roma e, dal Presidente della CEI (Conferenza Episcopale italiana), il cardinale Zuppi, è arrivato un nuovo appello per la pace: “Di fronte al dramma della guerra, che unisce tragicamente diverse parti del mondo, e alla violenza che non sembra cessare né in Ucraina né a Gaza, i Vescovi italiani hanno invocato un cessate-il-fuoco immediato, denunciando l’inaccettabile tributo che intere popolazioni stanno pagando e ribadendo la necessità che il diritto umanitario internazionale sia sempre garantito. In linea con quanto sottolineato dal presidente nella sua Introduzione, il Consiglio Permanente ha ribadito l’urgenza di un impegno, propositivo e fattivo, per una pace che, come l’ha definita Papa Leone XIV, sia ‘disarmata e disarmante. Quello della riconciliazione, della fratellanza, dell’amicizia tra i popoli è un filo rosso che lega il Pontificato di Papa Leone a quello dell’amato Papa Francesco, i cui insegnamenti profetici restano un faro per coloro che hanno a cuore il presente e il futuro della famiglia umana.
Nel fare memoria di quanto ricevuto da Bergoglio e nel rinnovare i sentimenti di obbedienza filiale al nuovo vescovo di Roma, il Consiglio Permanente ha confermato la disponibilità della Chiesa in Italia a promuovere e sostenere ogni sforzo perché tacciano le armi, si rilascino gli ostaggi, si trovino soluzioni politiche adeguate perché ogni popolo possa vivere in sicurezza”.
Sul fronte dei combattimenti, sono proseguiti nella notte gli attacchi delle forze russe sull’Ucraina. L’Aeronautica militare ucraina, infatti, ha fatto sapere di avere abbattuto 43 dei 60 droni lanciati da Mosca sull’est, il nord e il sud del Paese.
Il ministero della Difesa russo, invece, ha reso noto di aver abbattuto 99 droni ucraini lanciati su diverse regioni, tra cui: Belgorod, Voronezh, Kaluga, Tula, Rostov.
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