di Federica Marengo lunedì 13 gennaio 2025
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, secondo quanto riportato dall’Aeronautica delle Forze Armate di Kiev, “la difesa aerea ha distrutto 78 dei 110 droni russi di tipo Shahed e droni simulatori lanciati sul Paese”. In particolare, come reso noto dal “The Kyiv Independent”, i droni di Mosca hanno colpito delle infrastrutture civili nel distretto di Sumy, causando un incendio in un centro di salute e benessere per i bambini.
Sempre nella regione di Sumy, a Poutyvl, nella giornata di oggi ,un drone russo ha colpito un sito di produzione di energia, lasciando prive di elettricità 185 località. Al riguardo, l’amministrazione militare regionale ha fatto sapere che: “Sono in corso i lavori di emergenza per il ripristino dell’impianto. Le infrastrutture critiche e i sistemi vitali ora funzionano con energia di riserva”.
Inoltre, secondo Ukrainska Pravda, “I militari delle forze operative speciali delle forze armate ucraine hanno respinto l’assalto delle truppe nordcoreane nella regione di Kursk, uccidendo 17 soldati nordcoreani”. In merito, il Presidente ucraino Zelensky, che ieri ha invitato gli alleati “ad attuare gli impegni sulle forniture di armi”, in un post social, ha fatto sapere che le forze di Kiev hanno catturato 2 soldati nord-coreani, ipotizzando di negoziare con Kim Jong Un uno scambio di prigionieri per liberare i militari ucraini trattenuti in Russia: “L’Ucraina è pronta a consegnare a Kim Jong-un i soldati nordcoreani catturati se riuscirà a organizzare lo scambio con i nostri soldati tenuti prigionieri in Russia. Oltre ai primi soldati catturati dalla Corea del Nord, ce ne saranno sicuramente altri. È solo questione di tempo. Nessuno al mondo dovrebbe avere dubbi sul fatto che l’esercito russo dipenda dall’assistenza militare della Corea del Nord”.
Sul fronte russo, invece, il governatore regionale di Belgorod ha reso noto che , nelle ultime 24 ore, “Le Forze Armate dell’Ucraina hanno attaccato sette distretti della regione ,utilizzando 53 droni” e che “tre civili sono rimasti feriti”, mentre il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che “Le truppe russe hanno conquistato il villaggio di Peschanoye, nella regione orientale ucraina di Donetsk, vicino Pokrovsk”, città verso la quale stanno avanzando da diverse settimane.
Infine, lo stesso ministero della Difesa russo ha dichiarato in un comunicato che “le forze di Kiev avrebbero attaccato con droni una stazione di compressione del gasdotto Turkstream, che attraversa la Turchia e porta il gas russo a Paesi Ue come Ungheria e Slovacchia, per tentare di bloccare le esportazioni di gas russo verso i Paesi dell’Unione”.
In merito, il ministro degli Esteri dell’Ungheria, Szijjártó, rilanciato dal portavoce del governo, Kovacs, ha scritto sui social: “Ci aspettiamo che tutti rispettino la sicurezza e la funzionalità del gasdotto TurkStream”, sottolineando “il ruolo critico che questo percorso svolge nell’approvvigionamento di gas dell’Ungheria e dell’Europa centrale” e che “il gasdotto ha funzionato in modo affidabile per anni, con tutte le parti interessate che hanno rispettato i loro obblighi contrattuali”. Infine, Szijjártó, ha evidenziato che “la sicurezza energetica è una questione di sovranità e qualsiasi azione che minacci il nostro approvvigionamento energetico deve essere vista come un attacco alla sovranità”.
Intanto, il consigliere per la Sicurezza Nazionale del Presidente USA eletto Trump, Michael Waltz, in un’intervista ad ABC, ha detto di “prevedere che Donald Trump e il Presidente russo Vladimir Putin avranno una conversazione telefonica nei prossimi giorni o nelle prossime settimane” e che “sono in corso preparativi per un colloquio tra i due leader”.
Quanto alla partecipazione del presidente ucraino Zelensky, Waltz ha risposto che “non è ancora stato stabilito il quadro preciso” ma che, “in ogni caso, Trump ritiene che le crisi internazionali non possano essere risolte senza avere un contatto positivo con le parti interessate”.
A tal proposito, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha affermato: “Finora non esiste una preparazione sostanziale, c’è una dichiarata comprensione e volontà politica, perché tali contatti sarebbero molto, molto necessari e auspicabili. Esamineremo ulteriormente dopo che l’amministrazione a Washington sarà cambiata”.
Peskov ha poi aggiunto che “la questione delle garanzie di sicurezza per la Russia è parte integrante del tema della risoluzione del conflitto” e che “Mosca è aperta e pronta a contatti con tutti i Paesi, Usa compresi”, ma che “il governo dell’Ucraina rifiuta i negoziati”.
A proporsi come luogo dell’incontro tra il Presidente USA eletto Trump e il Presidente russo Putin, dopo la Svizzera, la Serbia.
Da Bruxelles, invece, la Commissione Ue ha fatto sapere tramite nota che “Sono stati stanziati altri 148 milioni di euro per sostenere gli aiuti umanitari essenziali sia in Ucraina che in Moldavia, per un totale di oltre 1,1 miliardi di euro”.
L’esecutivo Ue spiega che, nel dettaglio, che “il nuovo pacchetto consta di 140 milioni di euro, stanziati per progetti umanitari in Ucraina, con finanziamenti destinati all’assistenza di emergenza, tra cui cibo, riparo, acqua pulita, assistenza sanitaria e protezione invernale” e che “le principali priorità sono il supporto alle popolazioni vulnerabili nelle regioni dell’Ucraina orientale e meridionale pesantemente colpite dalla guerra; mentre 8 milioni di euro sono stanziati per progetti umanitari in Moldavia, per l’assistenza ai rifugiati ucraini e alle comunità ospitanti moldave, dando priorità all’assistenza in denaro, all’accesso a servizi essenziali come assistenza sanitaria e istruzione e al supporto psicosociale”.
Al riguardo, la Presidente della Commissione Ue von der Leyen, in un post social, ha scritto: “Maggiori aiuti umanitari dall’UE stanno arrivando per l’Ucraina in questo difficile inverno. Così che i nostri amici ucraini possano stare al caldo. Aiutiamo anche a mantenere in funzione l’economia in modo che il Paese possa concentrarsi sulla lotta per la sopravvivenza”.
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