di Federica Marengo venerdì 20 dicembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nelle ultime ore, infatti, Mosca ha lanciato un attacco sulla capitale, Kiev, con 5 missili balistici, che ha causato la morte di almeno una persona e il ferimento di 12. Inoltre, come riferito dal ministero degli Esteri ucraino, 6 missioni diplomatiche sono state danneggiate, quelle di: Albania, Argentina, Autorità Palestinese, Macedonia del Nord, Portogallo e Montenegro, la maggior parte con sede nelle stesso edificio.
La forze armate russe hanno rivendicato il raid, dichiarando di averlo effettuato come risposta a quello che sostengono essere stato un bombardamento delle forze ucraine con missili americani Atacms e britannici Storm Shadow sulla regione russa di Rostov sul Don.
Il Presidente ucraino Zelensky, commentando anche gli altri attacchi russi sulle città di Kryvy Rih, dove 6 persone sono rimaste ferite e di Kherson, dove una persona è rimasta uccisa e 6 ferite, ha dichiarato: “Per il terzo anno consecutivo, il nostro settore energetico è stato bersagliato dalla Russia, un nemico sempre alla ricerca delle opzioni più spregevoli per colpire. Ogni volta, gli attacchi missilistici e con droni sono calcolati per causare il massimo danno ai nostri generatori e alle nostre reti. E ogni volta, la nostra gente fa tutto il possibile per fornire elettricità alle città e ai villaggi il prima possibile. Ringraziamo tutti coloro che lavorano per la luce degli ucraini e per dare calore ai nostri appartamenti e alle nostre case”.
La Nato, tramite la portavoce Farah Dakhlallah, ha condannato i raid russi su Kiev e su varie sedi diplomatiche, affermando: “Condanniamo gli attacchi odierni della Russia a Kiev e i danni causati alle strutture diplomatiche di diversi Paesi. Chiediamo alla Russia di cessare immediatamente tutti gli attacchi contro i civili ucraini e le infrastrutture civili e di porre fine alla sua guerra illegale contro l’Ucraina”.
La Presidente della Commissione Ue von der Leyen, da Bruxelles, dove si è chiuso il primo Consiglio Ue della nuova legislatura, ha definito l’attacco russo a Kiev e alle ambasciate “odioso”, mentre l’Alta Rappresentante Ue per la Politica estera e la sicurezza, Kaja Kallas ha scritto su X: “Nessuna rappresentanza diplomatica dovrebbe mai essere presa di mira o anche solo colpita. Questo è un altro barbaro attacco della Russia contro obiettivi civili che non dimostra alcuna volontà di pace. Estendo la mia piena solidarietà al personale diplomatico”.
Il Presidente del Consiglio Ue, Costa, ha dichiarato: “Continuano gli attacchi ai civili a Kiev. Questa volta anche diverse missioni diplomatiche, tra cui l’ambasciata di uno Stato membro dell’UE, il Portogallo, sono state vittime di attacchi russi. È inaccettabile. La mia solidarietà a tutte le persone colpite, compreso il personale diplomatico”.
Il cancelliere tedesco Scholz, invece, in conferenza stampa con il suo omologo estone Kristen Michal a Berlino, ha detto: “Ho parlato con il Presidente russo e gli parlerò ancora, ma sempre in modo chiaro, affinché capisca che il suo contributo è quello di porre fine alla guerra, fermare l’aggressione e ritirare le sue truppe”, ribadendo che “nulla deve essere deciso sopra le teste degli ucraini, il che significa che nessuno negozia per l’Ucraina, tranne l’Ucraina stessa”.
Scholz, inoltre, ha rivelato: “Ho parlato con Trump e vorrei dire che sono abbastanza fiducioso che gli Stati Uniti e l’Europa continueranno a sostenere l’Ucraina, ma ovviamente con una prospettiva chiara. Questa è una pace giusta per l’Ucraina che può unire la sua sovranità e che le uccisioni finiscano. Per me è molto chiaro”. Al riguardo, il Financial Times, che cita fonti informate, ha reso noto che “Il Presidente eletto USA, Donald Trump ,continuerà a fornire armi all’Ucraina, nonostante le minacce di tagliare gli aiuti durante la campagna elettorale”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani ,in un’intervista ai media vaticani, ha detto: “Stiamo lavorando per far sì che si possa finalmente avere una conferenza di pace analoga a quella che si è svolta in Svizzera prima dell’estate, con la presenza di Russia, Cina, India e Brasile, in modo che si possa sancire una tregua o un cessate il fuoco. Non possiamo lavorare ragionevolmente senza gli Stati Uniti, l’Occidente non può dividersi e, in ogni caso, si deve continuare a lavorare in sintonia con gli americani, che sono gli unici in grado di garantire la sicurezza dell’Ucraina, con una forza economica e militare che l’Europa non possiede. Senza gli Stati Uniti non si vince nessuna partita, credo quindi che si debba lavorare anche con la nuova amministrazione Usa per aprire una nuova stagione che è quella del cessate il fuoco, senza che ciò significhi la sconfitta dell’Ucraina. L’Europa non può che essere l’alleato principale degli Stati Uniti in questa fase, e protegge l’Ucraina, che è candidata a far parte dell’Unione europea. Noi italiani abbiamo sempre detto in maniera molto chiara, anche quando abbiamo fornito materiale militare all’Ucraina, che siamo per garantire l’indipendenza dell’Ucraina e non siamo in guerra con la Russia. Abbiamo detto che le armi italiane non possono essere utilizzate in territorio russo perché non vogliamo che siano usate per un’offensiva, ma siano usate soltanto per la difesa, per proteggere la popolazione civile ucraina. L’Ucraina sa bene che le nostre armi non possono essere usate in territorio russo, perché noi non siamo in guerra con la Russia. La nostra posizione è molto chiara fin dall’inizio: difesa dei diritti dell’Ucraina, ma cercando di costruire la pace che sia una pace giusta, cioè quella che garantisce l’indipendenza e la libertà dell’Ucraina”.
Su posizioni diverse da quelle dei 27 del Consiglio Ue, il Premier ungherese Orban, che detiene la presidenza del Consiglio Ue, e che in un’intervista all’emittente di Stato ungherese, ha dichiarato che “I leader europei devono riconoscere la necessità di cambiare la loro strategia nei confronti dell’Ucraina”, in quanto a suo dire, “l’attuale strategia non starebbe funzionando, vista l’avanzata delle truppe russe in prima linea”.
Orban, poi, ha evidenziato che “La vittoria del Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha cambiato lo stato della guerra” e ha ribadito il suo appello per una tregua natalizia nella guerra ucraina, suggerendo lo scambio di un massimo di mille prigionieri di guerra tra Mosca e Kiev e una tregua di tre giorni a partire dal 7 gennaio, giorno del Natale ortodosso.
Sul fronte russo, invece, la città di Rylsk, nella regione russa di Kursk, è stata attaccata da missili ucraini, causando almeno 6 morti e un numero ancora imprecisato di feriti.
Tuttavia, il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che continua l’avanzata di Mosca nel Donetsk: le truppe russe , infatti, hanno conquistato altri due villaggi nel sud-est: quelli di Uspenivka e Novopustynka.
Sempre nel Donetsk, l’esercito di Kiev ha fatto sapere di essersi ritirato dall’area intorno ai centri abitati di Uspenivka e Trudove, a sud della città di Kurakhove, per evitare di essere accerchiato dalle forze russe.
Nel frattempo, secondo l’agenzia Reuters,che cita alcune fonti vicine al dossier, “L’amministrazione Biden annuncerà nei prossimi giorni il pacchetto finale dell’Iniziativa per l’assistenza alla sicurezza dell’Ucraina, utilizzando i fondi rimanenti accantonati per l’acquisto di nuove armi per l’Ucraina, per un valore di 1,2 miliardi di dollari”.
A Mosca, il Presidente russo Putin, nella conferenza stampa di fine anno, dopo aver sfidato l’Occidente a provare ad abbattere il missile Oreshnik, ha affrontato il tema di una possibile composizione del conflitto per una pace duratura, escludendo quindi una tregua, dicendosi pronto a parlare con il Presidente USA eletto Trump e ,aprendo ai negoziati con la controparte ucraina e alla “firma di accordi di pace con qualsiasi autorità legittima in Ucraina”, ma non con le attuali che non considera legittime, precisando: “Se ci saranno elezioni, se qualcuno diventerà legittimo, parleremo con tutti, incluso Zelensky”.
©Riproduzione riservata