di Federica Marengo mercoledì 18 dicembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte scorsa, infatti, secondo quanto reso noto via social dall’Aeronautica militare di Kiev, le forze russe hanno effettuato dei raid con 81 droni, 51 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree ucraine, sulle regioni di Poltava, Sumy, Kharkiv, Kiev, Zhytomyr, Khmelnytsky, Cherkasy, Kirovohrad, Dnipro e Zaporizhzhia. Ciò, mentre Mosca continua ad avanzare nella regione di Donetsk.
Tuttavia, le Forze per le operazioni speciali (Sof) ucraine hanno annunciato la morte sul campo, negli ultimi tre giorni, di 50 soldati nordcoreani e il ferimento di altri 47 nella regione russa di Kursk. Notizia, quest’ultima, confermata da un dirigente militare USA e dal Presidente ucraino Zelensky, il quale ha dichiarato che la Russia starebbe cercando di “nascondere le perdite”.
Stamane, invece, il capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson, ha fatto sapere che “le forze russe stanno bombardando con droni le persone che cercano di fuggire dalle zone più a rischio della regione”.
Intanto, all’indomani dell’esplosione che ha ucciso il generale russo Kirillov, responsabile della difesa nucleare, chimica e biologica di Mosca e dell’arresto di un sospettato, una fonte ucraina ha detto a Rbc che “Kirillov era un obiettivo completamente legittimo poiché ha dato ordine di usare armi chimiche proibite contro l’esercito ucraino” e che “La punizione per i crimini di guerra è inevitabile”.
Immediata la reazione del Cremlino che, tramite il portavoce Peskov, ha accusato Kiev di “terrorismo”, mentre il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev, ha dichiarato via social che “Dopo l’assassino del generale Igor Kirillov , tutti i funzionari dei Paesi Nato che hanno preso la decisione di assistere militarmente l’Ucraina devono essere considerati un legittimo obiettivo militare per lo Stato russo”.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Zakharova, invece, ha sottolineato: “L’attentato in cui è rimasto ucciso il generale Igor Kirillov a Mosca è il risultato dell’approvazione occidentale dei crimini di guerra dei militanti del regime di Kiev”.
A Bruxelles, nel frattempo, il Segretario generale della Nato Rutte incontrerà in serata, con i leader e le leader del “formato Weimar Plus ”, che include Italia, Germania, Francia, Polonia e Gran Bretagna, con la Presidente della Commissione Ue von der Leyen e con il Presidente del Consiglio Ue Costa, il Presidente ucraino Zelensky.
La riunione sarà preceduta da un bilaterale tra il Segretario dell’Alleanza Atlantica Rutte e il Presidente Zelensky, cui seguiranno delle dichiarazioni congiunte alla stampa.
Parallelamente, si terrà a Bruxelles anche il vertice Ue-Balcani, al quale prenderanno parte i 27 leader Ue riuniti in una cena di lavoro.
Proprio il Segretario Rutte, al termine dell’incontro con il Presidente lituano Nauseda, in merito alla possibile riapertura di negoziati di pace con la Russia, precisando che “ad ogni modo, un certo grado di dibattito è inevitabile nei regimi democratici”, ha affermato: “La mia posizione è che l’Ucraina deve essere messa in una posizione di forza per poi decidere quando e come aprire i negoziati: se ora iniziamo a parlare fra di noi che forma prenderà la pace, rendiamo la vita molto facile ai russi, che potranno rilassarsi, fumarsi un sigaro e seguire il nostro dibattito in televisione”.
Il Presidente Zelensky, invece, in un’intervista a Le Parisien, rilasciata nelle ultime ore, ha riconosciuto che “ad oggi l’Ucraina non ha le forze per riconquistare la Crimea e le parte del Donbass occupate”, ma ha ribadito che “Kiev non può e non vuole rinunciare ai propri territori”, in quanto “legalmente lo proibisce la Costituzione dell’Ucraina”.
Inoltre, sempre Zelensky, in un post social con cui ha fatto sapere di essere arrivato a Bruxelles, ha scritto: “Sono arrivato a Bruxelles per importanti negoziati con i nostri partner europei. L’Europa ha bisogno di una posizione forte e unita per garantire una pace duratura. Ogni questione fondamentale che ha un impatto sull’Europa, e porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina è senza dubbio una di queste, richiede un lavoro coordinato ed efficace da parte delle nazioni europee. Durante questa visita, incontrerò leader e capi di governo di Francia, Germania, Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, nonché il segretario generale della Nato, il presidente del Consiglio europeo e la presidente della Commissione europea. Saranno presenti anche rappresentanti del Regno Unito e di altri Paesi. Parteciperò anche alla riunione del Consiglio europeo. Insieme, rafforziamo l’Ucraina e tutta l’Europa. Sono grato a tutti coloro che ci sostengono”.
Al suo arrivo a Bruxelles, invece, il cancelliere tedesco Scholz, che parteciperà al vertice Nato, ribadendo il sostegno a Kiev, ha sottolineato: “Occorre garantire che l’Ucraina non sia costretta ad accettare una pace che le sia imposta”.
Restando in ambito Ue, stamane, a Strasburgo, nel suo intervento alla Plenaria dell’Europarlamento, la Presidente della Commissione von der Leyen,in tema di guerra in Ucraina e sul 15° pacchetto di sanzioni alla Russia approvato di recente, ha detto: “La dimensione economica di questa guerra è importante quanto quella militare. Oltre un terzo del bilancio russo oggi è destinato alle spese militari. È un’economia di guerra. Quindi è essenziale minare il potenziale di entrate di Putin. La scorsa settimana abbiamo adottato il nostro 15° pacchetto di sanzioni. Include misure contro la flotta ombra russa e i canali di elusione. E il 16° pacchetto è già in preparazione. Le nostre sanzioni stanno avendo un impatto negativo sull’economia russa.
Il rublo è ai suoi livelli più bassi dall’inizio della guerra, nonostante le massicce contromisure della Banca centrale russa. L’inflazione ha raggiunto il 70% in alcuni settori dell’economia russa. Stiamo inviando un messaggio chiaro al Cremlino: più a lungo continua la guerra, più alto sarà il prezzo per l’economia russa”.
Quanto agli aiuti economici a Kiev, la Commissione europea ha erogato quasi 4,1 miliardi di euro all’Ucraina nell’ambito del primo pilastro dello Strumento per l’Ucraina. Ciò, dopo che, in seguito alla richiesta di pagamento presentata dall’Ucraina, il Consiglio ha approvato la valutazione della Commissione secondo cui l’Ucraina ha soddisfatto i nove indicatori di riforma (che riguardano l’ambiente imprenditoriale, il mercato del lavoro, la politica regionale, il mercato energetico, la protezione ambientale e la lotta alla corruzione) collegati al secondo pagamento trimestrale regolare.
La Commissione, poi, ha fatto sapere che “Per il periodo 2024-2027 saranno erogati fino a 50 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti nell’ambito dello strumento per l’Ucraina dell’Ue per sostenere gli sforzi del Paese volti a sostenere la stabilità macrofinanziaria, promuovere la ripresa a breve termine ,nonché ricostruire e modernizzare, implementando al contempo le riforme strutturali chiave per avanzare nel suo percorso di adesione all’Ue”.
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