di Federica Marengo venerdì 13 dicembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, le forze di Mosca hanno effettuato dei raid aerei su più regioni ( in particolare su Kiev e Odessa) contro il sistema energetico del Paese, ripetutisi poi nel pomeriggio di oggi su: Kyiv, Sumy, Poltava, Dnipropetrovsk, Kharkiv e Donetsk. In conseguenza di ciò, metà degli utenti nella regione di Ternopil, nell’Ucraina occidentale, sono rimasti senza corrente elettrica.
L’agenzia ucraina per l’energia atomica, poi, ha riportato quanto scritto dall’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) in una bozza di risoluzione adottata ieri, con 22 voti degli Stati membri , durante una riunione straordinaria del Consiglio dei governatori della stessa Agenzia, ovvero che “Il bombardamento delle infrastrutture energetiche ucraine rappresenta una minaccia per la sicurezza nucleare e delle radiazioni”.
Nella suddetta bozza di risoluzione, si legge che: “Tali attacchi violano uno dei sette pilastri indispensabili per garantire la sicurezza nucleare delineati dal Direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi, che richiede un’alimentazione elettrica sicura fuori sede per tutti gli impianti nucleari”.
La risoluzione ,poi, invita l’Aiea a “continuare a valutare i rischi e l’entità dei danni alle infrastrutture energetiche in Ucraina, comprese le sottostazioni identificate come essenziali per mantenere la sicurezza nucleare” e incoraggia tutti gli Stati membri a “continuare a rafforzare l’assistenza tecnica e le attività di monitoraggio dell’Aiea in Ucraina”.
A tal riguardo, il Presidente ucraino Zelensky , che, secondo Reuters , mercoledì parteciperà a Bruxelles, a un incontro con i leader di Germania, Francia, Polonia e Nato, per discutere del sostegno al suo Paese nella guerra con la Russia, via social, ha dichiarato che “le forze russe hanno lanciato quasi 200 droni e 93 missili, incluso almeno uno nordcoreano, contro l’Ucraina” e che “le difese aeree del Paese hanno abbattuto 81 missili”, definendo il raid “uno dei più grandi attacchi contro il settore energetico” e , sottolineando: “È necessaria una reazione forte da parte del mondo: a un attacco massiccio deve corrispondere una reazione massiccia. Questo è l’unico modo per fermare il terrore. Se i leader temono di reagire o si abituano al terrore, Putin lo vede come un permesso a continuare. I sistemi di difesa Patriot sono necessari per abbattere questi missili e dimostrare che il terrore non raggiungerà i suoi obiettivi. Le sanzioni contro la Russia per la guerra devono essere rafforzate per incidere realmente sulla produzione missilistica russa. Putin non sarà fermato da chiacchiere vuote: la forza è ciò che serve per portare la pace. Una forza che non ha paura della sua capacità di affrontare e fermare il male”.
Il ministero della Difesa russo , invece, rivendicando di aver colpito obiettivi militari, ha fatto sapere di aver lanciato un bombardamento in Ucraina come “risposta all’uso di armi americane a lungo raggio” (ovvero, i missili Atacms che, secondo Mosca, le forze ucraine hanno lanciato recentemente in territorio russo).
Dal Cremlino, invece, il portavoce Peskov, nella consueta conferenza stampa, in merito alle precondizioni per i negoziati sull’Ucraina, ha detto: “Non vogliamo un cessate il fuoco, vogliamo la pace, quando le nostre condizioni saranno soddisfatte e tutti i nostri obiettivi saranno raggiunti”.
Mosca , quindi, chiede a Kiev di arrendersi prima di poter negoziare la pace, cioè di deporre le armi, cedere interamente le cinque regioni annesse e di rinunciare all’adesione alla Nato.
Infine , accolta con favore l’ultima dichiarazione di Donald Trump contro l’uso di missili statunitensi da parte dell’Ucraina sul territorio russo, Peskov, riguardo alla possibilità, ipotizzata in questi giorni da Francia e Polonia, di forze di peacekeeping europee in Ucraina ,una volta cessati i combattimenti, ha affermato di ritenere che sia prematuro parlarne: “Tutto questo può e deve essere discusso durante i negoziati; non si deve andare troppo avanti”.
Proprio riguardo l’ipotesi ventilata da Francia e Polonia sulle forze di pace in Ucraina, cessati i combattimenti, una fonte diplomatica Ue, ha affermato che “Il dibattito è in corso tra le capitali dei big Ue, ma al momento si è ancora nella fase concettuale, senza che sul tavolo vi siano dettagli concreti, come il numero dei soldati, la quota parte di ogni nazione e le strutture di comando e controllo”, e che nel Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo, non verrà affrontata la questione, ma “ci si concentrerà su come fare per sostenere Kiev nel breve termine”.
Restando in tema Ue, il neo Commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, che, in visita a Kiev ha trascorso la mattinata in un rifugio a causa del massiccio attacco russo, per poi avere un colloquio con il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, esprimendo “la solidarietà europea all’Ucraina” e, rendendo omaggio ai caduti ucraini al Muro della memoria di Kiev , ha dichiarato: “Continueremo a sostenere l’Ucraina, facendo pressione sulla Russia ,affinché fermi la sua aggressione illegale. Sono profondamente commosso dal sacrificio del popolo ucraino di fronte all’aggressione militare russa”.
Un appello all’unità dell’Unione, dinanzi all’escalation in Ucraina, è stato lanciato dalla Presidente del Parlamento Ue Metsola, mentre il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico accreditato in Italia, ha ribadito il sostegno dell’Italia a Kiev: “Il sostegno dell’Italia per Kiev, fermo e determinato, ha l’obiettivo di una pace giusta, fondata sui principi e sui valori della Carta delle Nazioni Unite. Un obiettivo che fa da sfondo all’impegno italiano di ospitare a Roma, nel mese di luglio del prossimo anno, la terza edizione della Conferenza Internazionale sulla Ricostruzione dell’Ucraina”.
Quanto al sostegno militare a Kiev, come annunciato dal portavoce del Consiglio sulla sicurezza nazionale della Casa Bianca, uscente, Kirby, il Presidente degli Stati Uniti, uscente , Biden, ha approvato un nuovo pacchetto di assistenza alla sicurezza e alla difesa per l’Ucraina, che comprende ulteriori sistemi di difesa aerea, capacità di artiglieria e altri tipi di armamenti del valore di 500 milioni di dollari.
Ciò mentre il capo dell’Ufficio presidenziale ucraino, Yermak, in un’intervista rilasciata all’emittente pubblica Suspilne, ha sottolineato che: “L’Ucraina non è pronta ad avviare negoziati con la Russia perché non ha sufficiente sostegno occidentale per impegnarsi da una posizione di forza. L’Ucraina deve affrontare qualsiasi potenziale negoziato su un piano di parità. Non ci saranno nuovi formati di Minsk o di Normandia sotto la guida del Presidente Zelensky. L’Ucraina attualmente non è abbastanza forte per negoziare. Sono necessari un maggior numero di armi, un chiaro invito alla Nato e garanzie di sicurezza per prevenire future aggressioni russe”.
Sul piano di Trump per porre rapidamente fine alla guerra, Yermak ha detto: “Non c’è ancora un piano e non lo abbiamo visto con certezza. Sappiamo che si stanno discutendo diverse opinioni e posizioni”.
Gli alleati occidentali di Kiev, nel frattempo, riuniti in videoconferenza nel formato G7, ultima riunione a presidenza italiana convocata dalla Premier Meloni per discutere le principali questioni internazionali, nella prospettiva del passaggio di consegne tra la Presidenza italiana del Gruppo e quella canadese, in merito alla guerra in Ucraina, come si legge in una nota di Palazzo Chigi: “Hanno nuovamente condannato la brutale aggressione russa, riaffermando l’intenzione di sostenere la lotta del popolo ucraino per la libertà, la sovranità e l’indipendenza. Hanno inoltre deprecato la crescente collaborazione militare tra Russia e Corea del Nord e hanno indicato l’intenzione di continuare ad applicare misure contro gli attori che sostengono lo sforzo bellico di Mosca”.
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