di Federica Marengo venerdì 22 novembre 2024
-All’indomani del lancio da parte della Russia di un missile balistico ipersonico a medio raggio di nuova generazione nella regione ucraina di Dnipro e del discorso in tv, nel quale il Presidente russo Putin ha parlato di “conflitto mondiale”, alla luce del via libera degli USA e del Regno Unito all’uso da parte di Kiev di armi a lungo raggio in territorio russo e di mine antiuomo, minacciando di colpire le infrastrutture militari degli stessi Stati Uniti e della stessa Gran Bretagna, il Presidente ucraino Zelensky, nel corso di un discorso pubblicato su Telegram, ha esortato gli alleati occidentali a reagire a Mosca: “Il mondo deve reagire. In questo momento non c’è una reazione forte da parte del mondo. Bisogna reagire. Dobbiamo stringere. E’ necessario esortare la Russia ad una vera pace, che è possibile solo con la forza. Altrimenti, ci saranno attacchi implacabili, minacce e destabilizzazione russe, e non solo contro l’Ucraina”.
Pertanto, Zelensky, che ha sottolineato come “con il lancio del suo nuovo missile sperimentale la Russia si sta effettivamente prendendo gioco degli appelli alla moderazione lanciati dalla Cina, sua alleata”, ha reso noto che: “Il ministro della Difesa ucraino sta già organizzando incontri con i partner occidentali affinché forniscano sistemi di difesa aerea aggiornati, adeguati a difendersi dai nuovi missili balistici ultraveloci di Mosca”.
Proprio per discutere dell’attacco sulla regione di Dnipro con un missile balistico ipersonico di medio raggio sperimentale, la Nato e l’Ucraina , su richiesta di Kiev, si incontreranno martedì a Bruxelles tramite i loro rispettivi ambasciatori.
La portavoce dell’Alleanza Atlantica, Farah Dakhlallah, riguardo al lancio da parte di Mosca del missile balistico ipersonico a medio raggio in territorio ucraino, ha detto: “La Russia ha lanciato un missile balistico sperimentale a raggio intermedio contro l’Ucraina. Questo è un altro esempio degli attacchi della Russia contro le città ucraine. La Russia mira a terrorizzare la popolazione civile in Ucraina e intimidire coloro che sostengono l’Ucraina mentre si difende dall’aggressione illegale e non provocata della Russia. L’impiego di questa capacità non cambierà il corso del conflitto né scoraggerà gli alleati della NATO dal sostenere l’Ucraina”.
ll ministro degli Esteri ucraino, Andriï Sybiha, invece, nel corso di una conferenza stampa, in merito all’incontro di martedì con la Nato, ha dichiarato: “Speriamo che l’incontro porti a risultati concreti e significativi. Kiev solleverà la questione di come limitare la capacità della Russia di produrre questo tipo di arma”.
Stamane, il portavoce del Cremlino Peskov, nella consueta conferenza stampa, tornando sul messaggio di ieri del Presidente Putin, ha sottolineato: “Il discorso di ieri è stato molto, molto completo, chiaro, logico. Non dubitiamo quindi che l’attuale amministrazione di Washington abbia avuto l’opportunità di familiarizzare con questa dichiarazione e di comprenderla. Anche nel suo discorso di ieri il Presidente ha sottolineato di essere pronto a contatti sia per la de-escalation, sia per evitare una ulteriore escalation, sia per entrare in una traiettoria di pace”.
Poi, a una domanda sulle nuove sanzioni statunitensi contro la russa Gazprombank , Peskov ha risposto che le sanzioni sono “un tentativo di Washington di ostacolare le esportazioni di gas russo”, aggiungendo che “Le misure di blocco totale contro un Paese come la Russia sono impossibili” e che “ si troverà comunque una soluzione”.
Secondo l’agenzia Interfax, il Ministro degli Esteri russo i Lavrov, in una conferenza stampa a Brest, ha dichiarato: “Riguardo a cosa aspettarsi da Biden e dalla sua amministrazione uscente, qui nel fornire missili Atacms nel permettere a britannici e francesi di usare Storm Shadow e Scalp, ovviamente c’è il tema di lasciare un’eredità il più possibile negativa alla prossima amministrazione”.
Quest’oggi, invece, in un vertice con il ministero della Difesa, i rappresentanti del comparto militare-industriale e i tecnici addetti allo sviluppo dei missili, il Presidente Putin, che ha ordinato la produzione in serie di missili ipersonici Oreshnik, come quello testato ieri in Ucraina, secondo le agenzie russe, ha affermato che: “Il test del missile ipersonico Oreshnik, ieri in Ucraina, è stato un successo” ed ha avvertito che “la Russia continuerà a testarne altri in situazioni di combattimento”, evidenziando che “Nessuno ha le armi di cui dispone la Russia. Nessuno può intercettare il missile Oreshnik”.
Intanto, il ministro degli Esteri britannico David Lammy e il suo omologo francese Jean-Noel Barrot, in un intervento scritto da entrambi, sul Guardian hanno assicurato che continueranno a sostenere l’Ucraina e hanno spiegato: “Vladimir Putin, lanciando la sua guerra di aggressione illegale e non provocata su larga scala in Ucraina 1000 giorni fa, questa settimana, non solo ha accelerato la più grande guerra sul continente europeo dalla Seconda guerra mondiale, ma ha anche cercato di riscrivere l’ordine internazionale. L’annientamento dell’architettura globale che è stata la pietra angolare della pace e della sicurezza internazionale per generazioni. Il tutto per giustificare la sua aggressione illegale e intollerabile contro un Paese europeo sovrano. Il Regno Unito e la Francia non glielo permetteranno. Insieme ai nostri alleati, faremo tutto il necessario per mettere l’Ucraina nella posizione migliore per raggiungere una pace giusta e duratura”.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, invece ha dichiarato: “L’uso del missile balistico da parte di Mosca è una spaventosa escalation, esattamente come quando Putin ha assoldato i nordcoreani. Il sostegno all’Ucraina da parte della Germania deve andare di pari passo con la preoccupazione che non si arrivi a un conflitto diretto fra Nato e Russia, anche questo è un impegno” .
Per il Premier polacco Tusk : “La guerra a est sta entrando in una fase decisiva, sentiamo che l’ignoto si sta avvicinando. Il conflitto sta assumendo proporzioni drammatiche. Le ultime decine di ore hanno dimostrato che la minaccia è seria e reale quando si tratta di un conflitto globale”.
Il ministro della Difesa svedese, Pal Jonson, nel corso di un incontro congiunto con la stampa insieme con l’omologo ucraino, Rusten Umarierov, ha detto: “Le recenti escalation e provocazioni russe sono un tentativo di intimorirci per non sostenere l’Ucraina, e falliranno. La Russia non potrà impedirci di continuare a sostenere l’Ucraina. Sostenere l’Ucraina è un investimento nella nostra sicurezza, perché la vostra sicurezza è anche la nostra sicurezza. La guerra in Ucraina ha ormai assunto un carattere globale e ha minacciato di colpire gli alleati di Kiev. Difendendo il diritto dell’Ucraina a difendersi all’interno e all’esterno del proprio territorio”.
Quindi, ha annunciato su X che: “La Svezia contribuirà presto con dei fondi sostanziali per rendere l’Ucraina in grado di produrre in serie missili e droni a lungo raggio. Mira a convogliare fondi all’industria della difesa ucraina per renderla in grado di costruire più sistemi d’arma in maniera autonoma, il che aumenterà la base industriale in Ucraina e in Europa”.
Il ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, Jan Lipavsky, parlando in una conferenza stampa a Kiev, ha detto: “La Russia sta intensificando la guerra nel tentativo di spaventare la gente in Ucraina e in Europa. Non dovremmo cedere a questo. La Repubblica Ceca continuerà a fornire un sostegno incrollabile, di ogni tipo all’Ucraina”.
Il Premier ungherese Orban, che ha più volte chiesto di riprendere i colloqui di pace con la Russia e che si è opposto agli aiuti militari europei all’Ucraina, in un’intervista radiofonica, ha sottolineato: “Quando un Paese come la Russia, che è diverso da noi e che basa la sua politica e il suo posto nel mondo in generale sulla forza militare, si esprime sull’argomento, bisogna prendere queste minacce alla lettera”.
Dalla Cina e dal portavoce della diplomazia di Pechino, Lin Jian, secondo quanto riportato dal Global Times , è arrivato un invito alle parti alla “calma” e alla “moderazione” e a “lavorare per ridurre le tensioni con il dialogo e le consultazioni e creare le condizioni per un cessate il fuoco e una soluzione politica della crisi”.
Sul fronte dei combattimenti, nella notte, le difese aeree ucraine hanno distrutto 64 dei 114 droni lanciati da Mosca durante un attacco aereo , mentre 41 droni sono stati “persi localmente”.
Nelle ultime 24 ore, poi,le forze russe hanno attaccato la regione nordorientale di Sumy, causando la morte di due persone e la città di Kramatorsk, nella regione di Donetsk, dove nel raid con bombe a grappolo su una zona residenziale, è rimasta uccisa una persona.
Nella regione di Kursk, dove combattono le truppe nord-coreane a supporto delle forze russe, e dove, secondo il ‘Wall Street Journal’ , che riporta fonti occidentali, un generale nordcoreano sarebbe stato ferito in un raid missilistico, l’Ucraina ha permesso il ritorno di 46 civili residenti russi, dopo “difficili trattative”.
Infine, nella giornata di oggi, è stata annullata una sessione programmata della Rada (il Parlamento ucraino), in quanto i membri del Parlamento sono stati avvertiti di un potenziale attacco russo mirato al quartiere governativo.
La Difesa russa, invece, che ha rivendicato l’abbattimento di 23 droni ucraini in tre regioni russe: Bryansk, Kaluga e Kursk, ha fatto sapere di aver conquistato Kurakhove e Pokorvosk, nella regione di Donetsk, tra i principali obiettivi dell’attuale offensiva russa.
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