di Federica Marengo mercoledì 20 ottobre 2024
-Dopo il via libera del Presidente uscente degli USA, Biden all’uso da parte di Kiev di missili a lungo raggio americani in territorio russo, e un primo lancio da parte delle forze ucraine di missili Atacms degli USA su una base militare nella regione russa di Bryansk, a seguito di indiscrezioni riportate dal Washington Post, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha confermato che l’amministrazione Biden permetterà all’Ucraina di utilizzare le mine antiuomo fornite dagli Stati Uniti per contrastare le forze russe, spiegando: “Il cambiamento di politica segue il cambiamento delle tattiche dei russi. Le truppe di terra russe stanno guidando i movimenti sul campo di battaglia, piuttosto che le forze più protette nei veicoli blindati, quindi l’Ucraina ha bisogno di cose che possano aiutare a rallentare questo sforzo da parte dei russi. Le mine terrestri che cercheremmo di fornire loro sarebbero mine terrestri non persistenti, che possiamo controllare quando si auto-attivano, si auto-distruggono e questo le rende, come dire, molto più sicure rispetto a quelle che stanno creando da soli”.
Inoltre, secondo Bloomberg, che cita un funzionario occidentale, l’Ucraina avrebbe lanciato per la prima volta missili britannici a lungo raggio Storm Shadow in territorio russo. A tal proposito, il segretario alla Difesa del Regno Unito John Healey non ha confermato la notizia e parlando alla Camera dei Comuni ha affermato che “l’azione dell’Ucraina sul campo di battaglia parla da sé”.
Secondo una nota del Foreign Officel, il Regno Unito e la Moldavia ,durante la visita del ministro degli Esteri britannico, David Lammy, a Chisinau hanno siglato “un accordo di collaborazione nella difesa e nella sicurezza per contrastare le minacce provenienti dalla Russia”.
In mattinata, poi, il Dipartimento di Stato USA ha chiuso l’ambasciata a Kiev a causa di “informazioni specifiche su un potenziale attacco aereo significativo” da parte di Mosca, in seguito a cui anche l’ambasciata italiana in Ucraina, a scopo precauzionale, è rimasta chiusa al pubblico per la giornata di oggi, sebbene operativa, e ha raccomandato, in caso di allarme aereo, a tutti i cittadini italiani presenti nel Paese di “attenersi alle più stringenti misure di mitigazione del rischio e di recarsi immediatamente al riparo più vicino”.
Successivamente, anche Spagna e Grecia hanno chiuso temporaneamente le rispettive ambasciate, mentre l’ambasciata del Regno Unito a Kiev è rimasta aperta.
Quindi, nella capitale ucraina e in diverse altre regioni è stato dichiarato un allarme aereo a causa di “una minaccia missilistica”. Tuttavia, secondo la Direzione principale dell’intelligence militare ucraina, “La Russia ha inscenato un massiccio attacco informativo-psicologico contro l’Ucraina, diffondendo un falso avvertimento, che si dice provenga dall’intelligence militare ucraina, su un imminente attacco aereo di massa. Questo messaggio è un falso, contiene errori grammaticali tipici delle operazioni informative e psicologiche russe”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, in un’intervista a Fox News, in merito all’eventualità che la nuova amministrazione Trump tagli gli aiuti militari all’Ucraina, ha dichiarato: “L’Ucraina perderà la guerra contro la Russia se gli Stati Uniti taglieranno i suoi finanziamenti militari. Se tagliano, perderemo, penso che perderemo. Lotteremo. Abbiamo la nostra produzione, ma non basta per prevalere”.
Al riguardo, nuovi aiuti militari sono in arrivo a Kiev per 275 milioni di dollari, così come dalla Germania.
A Mosca, invece, il Presidente russo Putin, , in seguito all’autorizzazione concessa a Kiev da Biden all’uso dei missili a lungo raggio in territorio russo, ha promesso di rispondere e ha nuovamente minacciato l’uso di armi nucleari, anche alla luce della firma di un decreto che aggiorna e formalizza la dottrina nucleare russa che prevede, tra le altre misure, la risposta con armi nucleari in caso di attacco alla sovranità nazionale.
A seguire, il ministro degli Esteri russo, Lavrov, ha promesso che “La Russia reagirà di conseguenza”, ritenendo che “gli Stati Uniti siano coinvolti in questi attacchi, che aprono una nuova fase della guerra”.
Il portavoce del Cremlino Peskov, poi, nel punto stampa di oggi, ha detto che “Il Presidente russo Vladimir Putin è pronto ai contatti e ai negoziati con l’Ucraina e ne sta parlando”, aggiungendo che: “Il Presidente ha anche già detto che una sorta di congelamento di questo conflitto non ci va bene. È importante per noi raggiungere i nostri obiettivi, che sono ben noti a tutti”.
Quanto all’uso dei missili Atacms contro la Russia, Peskov ha risposto : “Vladimir Putin, ha dato istruzioni da tempo e vengono adottate tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di tutte le infrastrutture critiche, compreso il ponte di Crimea”.
In ultimo, riguardo la fornitura da parte degli USA di mine antiuomo all’Ucraina, il portavoce del Cremlino ha sottolineato: “Gli Usa sono pienamente impegnati a prolungare la guerra in Ucraina, stanno facendo tutto il possibile a tal fine”.
Secondo Interfax Ukraine, Putin avrebbe “un piano per la ripartizione dell’Ucraina da fare arrivare a Trump, che prevederebbe la fine della Repubblica nata nel 1991 e il controllo russo diretto o indiretto su due terzi del territorio”.
Nel frattempo, il Presidente ucraino Zelensky ha fatto sapere di aver avuto un colloquio telefonico con il Premier polacco Donald Tusk, nel quale ha ringraziato “il popolo polacco per la sua solidarietà con l’Ucraina fin dai primi giorni dell’invasione su vasta scala e il Primo ministro per la sua personale risposta agli ultimi bombardamenti russi e ai tentativi volti a porre fine all’isolamento politico del dittatore russo Putin”, evidenziando: “Abbiamo condiviso le aspettative riguardo alla presidenza polacca del Consiglio dell’Ue nella prima metà del prossimo anno. Spero nel sostegno della Polonia nel processo negoziale con l’Unione europea per quanto riguarda l’apertura del primo gruppo di negoziati e l’apertura parallela di altri gruppi. Ringrazio Donald Tusk per aver utilizzato estesi contatti personali per sostenere l’adesione dell’Ucraina alla Nato e la continuazione del sostegno alla difesa per l’Ucraina”.
Il Premier polacco Tusk , che ha reso noto che il suo Paese sta preparando il 45° pacchetto di sostegno all’Ucraina, ha annunciato su X che : “La settimana prossima si terrà un incontro in Svezia in un formato speciale tra i leader di Polonia, Paesi Baltici e Scandinavi”.
Per l’Italia, il sostegno a Kiev, “al fine di ottenere le condizioni per una pace giusta e duratura” e che “non può prescindere dal mantenimento dell’integrità territoriale ucraina”, è stato poi ribadito dal Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani e dal ministro della Difesa Crosetto.
Da Pechino, invece, il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, dopo che il Presidente russo Putin ha firmato un decreto che modifica la dottrina nucleare, abbassando la soglia per l’uso di armi nucleari, ha esortato tutte le parti alla “calma e alla moderazione” e “a lavorare insieme attraverso il dialogo e la consultazione per allentare le tensioni e ridurre i rischi strategici”.
Proprio il Presidente cinese Xi Jinping, nelle ultime ore, ha avuto un incontro bilaterale con l’omologo brasiliano Lula nel quale è stato ribadito come i due Paesi mettano “al primo posto la pace, la diplomazia e il dialogo” e “l’intesa tra i due Paesi in favore di una risoluzione politica della crisi in Ucraina”. Il Presidente Lula ha parlato anche del “proficuo coordinamento tra Brasilia e Pechino alle Nazioni unite, all’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto), così come al G20, al Brics e al Basic”, evidenziando che in quest’ambito “i due Paesi partner sostengono la riforma della governance globale per creare un sistema internazionale più democratico, giusto, equo e sostenibile dal punto di vista ambientale”.
Di “rischio escalation” e di “reazione più forte da parte della Russia” ha parlato il Presidente turco Erdogan, di ritorno dal vertice del G20 a Rio de Janeiro, mentre di “scelta irresponsabile”, riguardo al via libera a Kiev all’uso di missili a lungo raggio da parte dell’amministrazione Biden, ha parlato il Premier slovacco, Robert Fico.
Il “rischio escalation” , poi, è stato paventato anche dal Premier ungherese Orban, presidente di turno del Consiglio Europeo, che ha convocato una riunione del Consiglio di Difesa, sottolineando, in un post su X, che “L’Ungheria continua a sostenere fermamente il cessate il fuoco e i colloqui di pace”.
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, invece, in un’intervista a CNews, ha dichiarato: “La modifica delle condizioni, da parte della Russia, di un eventuale ricorso all’arma nucleare fa parte della retorica e i Paesi che sostengono l’Ucraina non devono lasciarsi intimidire”.
Per quanto riguarda il Vaticano, Papa Francesco, questa mattina, prima dell’Udienza generale in piazza San Pietro, ha ricevuto in udienza privata Olena Zelenska, First Lady dell’Ucraina. Il Pontefice ha affermato che “Dio chiederà conto delle lacrime che sono state versate in Ucraina”, e ricordato che ieri ricorrevano i mille giorni dall’inizio dell’aggressione russa, “una catastrofe vergognosa per l’umanità”, esprimendo vicinanza al “popolo martire dell’Ucraina” e chiedendo che “le armi lascino il posto al dialogo”.
Nel pomeriggio, Olena Zelenska si è recata alla Basilica di Santa Maria in Trastevere per la messa per i mille giorni di guerra in Ucraina organizzata dell’ambasciata di Kiev presso la Santa Sede, celebrata dal cardinale Matteo Zuppi, che ha ribadito l’appello affinché la guerra finisca e vi sia una pace giusta.
Sul fronte dei combattimenti, proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. L’Aeronautica delle forze armate ucraine, infatti, ha riferito in un post su Telegram che, nella notte, “La Russia ha lanciato più di cento droni e sei missili sul Paese”, e che “la Difesa antiaerea ha funzionato in 14 regioni”.
La Difesa russa, invece, rivendicando il controllo dell’insediamento di Illinka, a sud della città di Kurakhove, nella regione di Donetsk, ha fatto sapere di aver abbattuto 44 droni ucraini, di cui 20 sul territorio della regione di Novgorod, cinque nella regione di Kursk, quattro nella regione di Oryol, tre nelle regioni di Belgorod, Tula e Tver, due nella regione di Bryansk, due nella regione di Mosca e due nella regione Smolensk e sei nella regione di Samara.
Quest’oggi, l’amministrazione militare regionale di Kherson ha reso noto che le forze russe hanno colpito un punto di distribuzione degli aiuti umanitari a Novodmytrivka, nella parte non occupata della regione, danneggiando le finestre, la facciata e il tetto, senza però causare feriti.
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