di Federica Marengo sabato 16 novembre 2024
-Manca poco alla sera del 24 dicembre, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa, dando inizio al Giubileo del 2025 , anno che la Chiesa dedicherà alla speranza, nel quale sono attesi a Roma circa 30 milioni di pellegrini. Per l’occasione, la Basilica di San Pietro, fulcro della cristianità, dal 1°dicembre, sarà visitabile anche virtualmente.
Ciò, è stato reso possibile grazie a Microsoft e alla Fabbrica di San Pietro, in collaborazione con Iconem, che si occupa di preservazione digitale del patrimonio culturale, con la Fondazione “Fratelli tutti” e con la “Missione digitale della Basilica in uscita”, che hanno realizzato il progetto: “La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience/Esperienza abilitata dall’AI”, presentato lunedì scorso presso la Sala stampa della Santa Sede dal Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro e da Brad Smith, Vice Chair and President di Microsoft.
Come spiegato da questi ultimi, la versione virtuale della Basilica di San Pietro è stata realizzata sulla base di 400 mila fotografie scattate ad alta risoluzione, servendosi di tecnologie all’avanguardia, quali: fotocamere, droni e laser per effettuare la scansione tridimensionale della struttura architettonica e del patrimonio artistico in essa conservato.
Attraverso algoritmi dell’ intelligenza artificiale, quindi, è stato possibile sviluppare un modello tridimensionale della Basilica di San Pietro, che ,da un lato, ha introdotto una nuova modalità di fruizione dell’arte e, dall’altro ha consentito di individuare le vulnerabilità strutturali dell’edificio su cui intervenire con lavori di conservazione e restauro.
Oltre alla versione virtuale della Basilica di San Pietro, sarà possibile visitare ,in modo interattivo e coinvolgente, due mostre immersive: “Petros Eni” e “Petros Eni Octagon”, attraverso cui esplorare la storia dell’edificio e i suoi cambiamenti nei secoli, e una mostra immersiva all’interno della stessa Basilica, curata dallo studio di disign lituano Dadada.
Infine, da gennaio 2025, una ricostruzione della Basilica di San Pietro sarà disponibile all’interno del videogioco Minecraft di Microsoft.
Del progetto, realizzato in quattro anni, ha così parlato ,nella conferenza stampa di presentazione, il Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro: “In questi anni, non senza fatica, abbiamo affrontato la splendida sfida del rapporto tra l’uomo e la tecnica con lo spirito di fraternità, che ha animato importanti collaborazioni improntate alla circolarità, di competenze, di punti di vista e di mezzi, con il comune obiettivo di favorire la crescita umana delle persone. Abbiamo così potuto strutturare un sistema informativo della Fabbrica, mettere a servizio degli Uffici un Enterprise Resource Planning (ERP) e avviare il processo di informatizzazione della gestione documentale, archivistica e delle risorse umane; inoltre, abbiamo realizzato il primo step del Building Information Modeling (BIM) della Basilica. Poi, sono state create piattaforme e app per offrire servizi ai pellegrini e ai visitatori al fine di favorirne l’esperienza in San Pietro; e sono stati resi maggiormente comprensibili – tramite i linguaggi multimediali, l’impiego dell’Intelligenza Artificiale e la proposta di corsi di formazione – i significati custoditi dal complesso monumentale. In tal senso, lo sforzo è quello di decodificare per l’uomo di oggi, con l’ausilio della tecnologia digitale, l’intreccio di storia, arte e spiritualità che fanno della Basilica un unicum al mondo. D’altronde, la Chiesa fa questo da sempre, cercando di comunicare la propria fede nel divino attraverso i linguaggi del tempo e del contesto culturale di appartenenza”.
Più nel dettaglio, il Cardinale Gambetti, sottolineando che “Il portale istituzionale della Basilica di San Pietro e la Basilica virtuale, sono l’una l’occhiello e l’altra il fiore all’occhiello della “missione digitale” della Fabbrica di San Pietro”, ha spiegato: “Il portale della Basilica è un vero e proprio ecosistema, all’interno del quale confluiscono diverse tecnologie: una piattaforma integrata, ad architettura aperta e scalabile, Mobile First, alla quale chiunque può accedere. Nella metafora del cielo stellato, il portale rappresenta l’osservatorio astronomico. Vi troverete innanzitutto l’astrolabio, capace di indicare in tempo reale la situazione dei flussi, suggerire percorsi di visita, ispirare il cammino spirituale attraverso la proposta di itinerari specifici e di favorire la scelta di visite in orari e giorni favorevoli. Viene offerta una sorta di mappa per l’orientamento, con a disposizione una piattaforma di prenotazione degli accessi, una app per servizi e audioguide digitali. Poi, al visitatore viene offerto l’utilizzo di un cannocchiale per avvicinarsi alla vita della Basilica: informazioni e notizie, documentazione e narrazioni, video e audio saranno online. Il cannocchiale mostrerà contenuti storico-artisitici e spirituali, utilizzerà l’IA per approfondimenti, potrà zoomare sull’archivio storico, aprire dei “medaglioni” sulle news, rendere accessibile la nuova Rivista “Piazza san Pietro”, ecc. Ultimo, come un fiore all’occhiello, sarà a disposizione un telescopio, potente strumento in grado di far penetrare nei significati reconditi e mettere in contatto con l’interiorità. Proporrà la vista della Basilica in 3D in fotogrammetria, alcuni itinerari immersivi, un programma educativo modulato sul modello Minecraft, lo streaming delle celebrazioni, i podcast con meditazioni, ecc. Lo scopo del telescopio, che con il dott. Brad Smith abbiamo condiviso fin dall’inizio del nostro primo incontro davanti alla Pietà di Michelangelo due anni or sono, è lo svelamento dell’ispirazione sottesa alla bellezza, la quale, secondo Von Balthasar, è deputata a “incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e del loro indissolubile rapporto”. L’ecosistema digitale, che sarà fruibile dal 1° dicembre, è un contenitore che mette a sistema le tecnologie, razionalizza e semplifica le attività, e può aiutare ciascun pellegrino a “vivere” la Basilica nella sua essenza spirituale. Il portale vuole accompagnare il visitatore fino sulla soglia della navicella che lo condurrà a vivere un’esperienza spirituale. Il pellegrino potrà salire sulla navicella della Chiesa guidata da Cristo, il cui nostromo è Pietro con il suo successore Francesco, e i suoi marinai sono le persone che si possono incontrare in Basilica, direttamente (sacerdoti, sampietrini, guide accreditate, pellegrini o attraverso i canali messi a disposizione nella sfera digitale. Se le persone entrando in qualche modo in Basilica avranno intuito il Mistero che l’ha ispirata e che la irradia, la nostra missione si sarà compiuta”.
Papa Francesco, che ha chiesto ai Governi e alle istituzioni di adoperarsi affinché l’Intelligenza Artificiale sia usata in modo corretto e ha sollecitato l’elaborazione di un trattato internazionale per regolamentarla, ha poi ricevuto in Udienza, nella stessa giornata di lunedì scorso, i Tecnici e le Tecniche e i Partners della Fabbrica di San Pietro, ai quali , esprimendo loro la propria gratitudine per il lavoro svolto, in un passaggio del suo discorso, ha sottolineato : “Occorre dunque governare la tecnica, ricordando che i suoi prodotti sono buoni non solo quando funzionano bene, ma anzitutto quando ci aiutano a crescere. Questo è lo scopo. Questo principio vale a maggior ragione per la Basilica di San Pietro e per i diversi interventi che essa richiede, affinché sia per tutti i visitatori luogo vivo di fede e di storia, dimora ospitale, tempio d’incontro con Dio e con i fratelli che giungono a Roma da ogni parte del mondo. Tutti, proprio tutti devono sentirsi accolti in questa grande casa: chi ha fede e chi cerca la fede; chi viene per contemplare le tante bellezze artistiche di Roma e chi vuole decifrarne i codici culturali”.
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