di Federica Marengo mercoledì 13 novembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte e all’alba, infatti, le forze di Mosca hanno lanciato razzi, droni kamikaze e bombe aeree. Un attacco, poi replicato in mattinata, quando Mosca ha effettuato un raid combinato di missili e droni su Kiev, il primo in settantatré giorni, che ha causato il ferimento di almeno una persona.
In merito, il Presidente ucraino Zelensky ha scritto su Telegram: “Questa mattina c’è stato un altro attacco combinato da parte della Russia contro le nostre città, e c’è stata una risposta efficace da parte della nostra difesa aerea. I missili russi, compresi quelli balistici, i missili da crociera che hanno attaccato Kiev e i droni sono stati abbattuti. In totale, circa 90 droni d’attacco hanno attaccato l’Ucraina”.
Più tardi, su X, ha fatto sapere che: “Dall’inizio dell’invasione su vasta scala, gli attacchi russi hanno completamente distrutto 227 strutture mediche in Ucraina e ne hanno danneggiate oltre 1.700. La Russia prende deliberatamente di mira ospedali, cliniche e ospedali per la maternità. Eppure, i nostri dottori, infermieri e personale medico ucraini restano al fianco dei loro pazienti, anche sotto minaccia delle loro stesse vite. Ogni giorno, salvano vite, eseguono interventi chirurgici sotto tiro e portano speranza, anche nei momenti più bui. Sono immensamente grato per la loro dedizione e il loro coraggio”.
Sempre questa mattina, a Sebastopoli, in Crimea, città occupata dai russi, un’auto con a bordo un soldato russo è esplosa, causando la morte di quest’ultimo.
Il ministero della Difesa russo, invece, ha reso noto che , nella notte scorsa, 29 droni ucraini lanciati in 6 regioni (Kursk, Belgorod, Tver, Bryansk, Penza e Voronezh) sono stati abbattuti.
Quanto ai soldati nord-coreani inviati in Russia per combattere , il portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel, nel corso di un punto stampa, ha reso noto che: “Oltre 10.000 soldati della Corea del Nord sono stati inviati nella Russia orientale e la maggior parte di loro si è trasferita nell’estrema regione di Kursk, dove hanno iniziato a impegnarsi in operazioni di combattimento con le forze russe”.
A confermare la notizia di soldati nordcoreani impegnati in operazioni di combattimento contro l’Ucraina insieme agli alleati russi, l’agenzia di intelligence di Seul, mentre la Corea del Nord ha ratificato ieri un trattato di mutua difesa con Mosca, firmato a giugno da Kim Jong un e da Putin, che prevede che ciascuno di essi venga in aiuto dell’altro in caso di attacco armato.
Proprio la questione dei soldati nord-coreani inviati in Russia per combattere, è stata al centro del colloquio avuto a Bruxelkes, presso il quartier generale dell’Alleanza Atlantica, dal Segretario di Stato USA, uscente, Blinken con il Segretario generale della Nato, Stoltenberg.
Nell’incontro, i due hanno discusso del “continuo sostegno all’Ucraina, dove le forze russe hanno guadagnato terreno sulle linee del fronte orientale, e del lavoro che la NATO deve fare per rafforzare la sua base industriale di difesa”. Inoltre, Blinken ha assicurato che “L’amministrazione americana uscente continuerà a rafforzare tutto ciò che stiamo facendo per l’Ucraina per garantire che possa combattere efficacemente il prossimo anno o negoziare la pace con la Russia da una posizione di forza” e che “Biden userà ogni giorno per continuare a fare ciò che abbiamo fatto negli ultimi quattro anni, cioè rafforzare questa alleanza”, aggiungendo che “i funzionari stanno lavorando per consegnare tutti gli aiuti approvati dal Congresso degli Stati Uniti per l’Ucraina prima di lasciare l’incarico”.
Poi, riguardo ai soldati nordcoreani inviati in Russia , il Segretario di Stato USA, Blinken ha affermato che “richiede e otterrà una risposta ferma” e che “il rapporto tra Mosca e Pyongyang è una strada a doppio senso” , sottolineando che c’è “profonda preoccupazione per ciò che la Russia sta o potrebbe fare per rafforzare le capacità della Corea del Nord, compresa la sua capacità nucleare”.
Il Segretario di Stato USA, uscente, Blinken, poi, ha incontrato nel medesimo consesso, il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybih, che ha sottolineato: “Il futuro della sicurezza transatlantica e globale si decide ora in Ucraina”. Blinken, quindi, ha evidenziato: “La difesa dell’Ucraina non può essere messa in attesa. Dobbiamo accelerare tutte le decisioni critiche”.
Nelle scorse ore, il portavoce del Pentagono, il Generale Pat Ryder, riguardo gli aiuti inviati a Kiev, nel corso di una conferenza stampa, aveva annunciato che: “Dall’adozione della legge complementare, abbiamo consegnato centinaia di migliaia di proiettili di artiglieria, migliaia di veicoli corazzati, migliaia di munizioni per Himars e armi anticarro, decine di sistemi di artiglieria, importanti capacità di difesa aerea, compresa una batteria Patriot, centinaia di intercettori e decine di altri sistemi. Le consegne del sistema di difesa aerea strategico che ci siamo impegnati a consegnare ai nostri partner al vertice della Nato sono quasi completate. Le attrezzature per un valore di 3,7 miliardi di dollari sono state prelevate dalle scorte del ministero della Difesa nel quadro delle 12 autorizzazioni presidenziali annunciate tra la fine di aprile e la metà di ottobre”.
L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, uscente, Borrell, nel dibattito alla plenaria del Parlamento europeo sulle relazioni Ue-Usa, alla luce dell’esito delle elezioni presidenziali americane, ha detto: “Se Trump, come annunciato in campagna elettorale, deciderà di ridurre il sostegno militare all’Ucraina, la risposta da parte dell’Unione europea dovrà essere di mantenere i rapporti con Kiev e il suo popolo e continuare a offrire loro il supporto necessario. Se consideriamo una dimensione solo militare, sono gli Usa che offrono il 25% di aiuti in più rispetto a noi a Kiev: sostituire il sostegno militare degli Stati Uniti rappresenterebbe per noi uno sforzo tanto finanziario quanto industriale notevole. I risultati delle elezioni non dovrebbero lasciarci indifferenti e avranno numerose conseguenze geopolitiche”.
Anche Borrell, poi, ha incontrato il Segretario di Stato USA, Blinken, riguardo al quale ha detto: “E’ un grande piacere accoglierlo. E’ il nostro diciassettesimo incontro. Ricordo prima della guerra in Ucraina, quante telefonate e quanti incontri abbiamo avuto per cercare di evitare la guerra. Non ci siamo riusciti; ora, dovremmo essere in grado di far cessare la guerra in modo giusto per gli ucraini”.
Alti funzionari dell’amministrazione USA, parlando della visita a Lima dal 14 al 16 novembre, hanno fatto sapere che il Presidente degli Stati Uniti Biden incontrerà il Presidente cinese Xi Jinping a margine del vertice APEC in Perù questa settimana, spiegando: “Il Presidente intende usare questo incontro per discutere di varie divergenze e di come gestirle nel periodo a venire. Biden dovrebbe esprimere profonda preoccupazione per il presunto sostegno della Cina all’operazione militare speciale della Russia in Ucraina e per il presunto dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia. Il Presidente degli Stati Uniti esprimerà inoltre le sue preoccupazioni per l’accresciuta attività militare della Cina intorno a Taiwan e le sue azioni nel Mar Cinese Meridionale e per le politiche commerciali ingiuste della Cina e per le pratiche economiche non di mercato”.
Intanto, quest’oggi, in Polonia, è stata inaugurata una base a 230 km dall’enclave russa di Kaliningrad, che fa parte del sistema di difesa missilistico balistico statunitense, già attivo in Turchia, Romania e Spagna e che vede la contrarierà della Russia, poiché quest’ultima ritiene sia una minaccia alla propria sicurezza, nonostante la NATO abbia assicurato che non vi sia alcuna minaccia per Mosca.
Al riguardo, il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz ha dichiarato: “Questo è un evento di importanza storica per la sicurezza della Polonia, degli Stati Uniti e della NATO”.
Critico, invece, il portavoce del Cremlino, Peskov, che ha detto: “Si tratta di un’avanzata delle infrastrutture militari americane in Europa verso i nostri confini e questo porterà all’adozione di misure appropriate per garantire la parità”.
Riguardo il possibile via libera degli alleati occidentali all’uso da parte di Kiev di armi a lungo raggio per colpire in territorio russo, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Zakharova, ha dichiarato: “Se Kiev avrà il permesso di colpire in profondità il territorio russo, Mosca considererà questo via libera come l’ingresso dei Paesi membri della Nato in un conflitto armato diretto e la risposta sarà inevitabile e distruttiva per l’Occidente. Se il regime di Kiev otterrà il permesso per gli attacchi menzionati, lo considereremo come l’effettivo ingresso dei paesi della Nato in un conflitto armato diretto con la Russia. Ciò cambierà l’essenza del conflitto, la sua natura con tutte le conseguenze che ne conseguiranno. L’uso dei sistemi occidentali a lungo raggio sul territorio del nostro Paese sarà per loro inevitabile e distruttivo”.
Per il ministro degli Esteri, Lavrov, invece, “Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, probabilmente non cambierà l’approccio degli Usa al conflitto in Ucraina, perché Washington continuerà a cercare di tenere tutto sotto controllo e indebolire la Russia. Non congeleremo il conflitto sull’attuale linea del fronte, perché ciò significherebbe riproporre gli accordi di Minsk in una nuova confezione o anche peggiore”.
Nel frattempo, il Presidente russo Putin, che non sarà al G20 in Brasile, ha avuto un colloquio con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, in merito agli sviluppi della guerra in Ucraina.
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