di Federica Marengo giovedì 31 ottobre 2024
-Nella serata di ieri, la Presidente del Consiglio Meloni ha partecipato alle trasmissioni di Rai Uno, “Cinque minuti” e “Porta a Porta” , dove, intervistata dal giornalista e conduttore Bruno Vespa, ha risposto a numerose domande sui principali argomenti al centro del dibattito politico, a cominciare dall’esito delle elezioni Regionali in Liguria che hanno decretato la vittoria del candidato di centrodestra, il sindaco di Genova uscente, Marco Bucci.
In merito, la Premier Meloni, esprimendo soddisfazione per il risultato ottenuto e, ringraziando Bucci per aver accettato la sfida, alla domanda se si tratti di un test nazionale ha risposto che, da quando è al governo, il centrodestra ha vinto 11 volte su 12.
Poi, sul caso “dossieraggi”, la Presidente Meloni ha detto: “Esiste un mercato delle informazioni, come si rubavano i gioielli, oggi accade con le informazioni. Prima in banca, poi a Milano, poi a Roma. Avevamo già varato un tavolo, ma la cosa più importante è l‘infedeltà dei funzionari. Non sono degli estranei, ma funzionari italiani che usano il loro potere per fare altro con quelle banche dati e su questo bisogna essere implacabili. Il problema non è l’hackeraggio. Penso si debba mettere fine a questo schifo”.
A seguire, la legge di Bilancio e lo sciopero indetto ieri da Cgil e Uil per il 29 novembre, in merito a cui la Premier ha affermato : “Direi che c’è un piccolissimo pregiudizio da parte di Cgil e Uil. Lo sciopero generale è stato convocato qualche giorno prima della convocazione del governo sulla legge di Bilancio. I sindacati confederali volevano la riduzione del precariato ed è diminuito. Volevano l’aumento dei salari , abbiamo tagliato il cuneo e messo più soldi sui redditi più bassi. Volevano l’aumento dell’occupazione ed è aumentata. Volevano che pagassimo i provvedimenti della legge di bilancio prendendo i soldi dalle banche e lo abbiamo fatto con 3,6 miliardi. Se confermano lo sciopero nonostante questo , non siamo nel merito , siamo a un approccio ideologico”.
E sulla Sanità, rispondendo alle accuse mosse dalle opposizioni di aver diminuito la spesa, la Presidente del Consiglio ha ribadito: “Nel 2019 si spendevano 1.919 euro a cittadino , nel 2025 arriveranno a 2.317 pro capite: fanno 398 euro in più”, per poi affermare in merito all’andamento delle liste di attesa dopo il decreto del governo: “Sono ottimista, ho qualche dato che arriva: voglio essere precisa e aspettare i dati completi, ma nel Lazio ,da quando abbiamo fatto il decreto, le prenotazioni per le liste d’attesa sono aumentate del 300%”. In ultimo, sull’ipotesi ventilata dal ministro della Salute Schillaci di portare in Italia diecimila infermieri dall’India, ha precisato: “E’ l’extrema ratio”.
Quindi, il dossier politiche migratorie e la sentenza del Tribunale di Bologna ,che ha rimandato il Decreto sui Paesi sicuri alla Corte di Giustizia Europea ,riguardo cui la Presidente del Consiglio ha sottolineato: “Da molti è stata vista come un’argomentazione più vicina a un volantino propagandistico che a un atto da tribunale. Sul piano giuridico è più debole. Se continuiamo così sarò io a dire che l’Italia non è un Paese sicuro. Quando lo si dice per il Bangladesh parliamo di 180 milioni di abitanti a cui diciamo così: ‘venite tranquillamente in Italia’. Per alcuni, l’obiettivo è impedire di fermare l’immigrazione irregolare. Se noi diciamo che l’Egitto non è un Paese sicuro, parliamo di 140 milioni di persone a cui diciamo che possono venire qui: e chi lo regge l’impatto?. Allora , penso che qui si stia dicendo che l’Italia non può fermare l’immigrazione illegale e deve accogliere tutti. Si vuole impedire che ci si metta un freno. Addirittura le opposizioni in Europa hanno chiesto una procedura di infrazione che non è contro l’Italia, è contro gli italiani”.
E ancora, sul protocollo siglato dall’Italia con l’Albania, la Premier ha assicurato: “Farò di tutto per far funzionare il protocollo con l’Albania , che viene osteggiato perché, forse, si è capito che è una soluzione. Io farò tutto quello che gli italiani mi hanno chiesto di fare”, per poi, rivelare: “E’ la prima volta che i trafficanti di esseri umani mi hanno minacciato di morte”.
Riguardo al tema delle Riforme (dalla riforma della Giustizia al Premierato), la Presidente Meloni ha detto: “Noi siamo pronti per tutti i referendum. Sul Premierato non cambio idea, perché sono convinta che sia la madre di tutte le riforme. Noi siamo sempre pronti per il voto dei cittadini”.
Poi, sulla nomina del ministro per gli Affari Europei, il Sud e la Coesione Fitto in Commissione Ue, ha invitato la delegazione dem in Europa a “farsi sentire con il Partito Socialista Europeo”, contrario a che l’Italia abbia una Vicepresidenza.
Infine, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali negli USA, riguardo alla posizione dell’Italia in rapporto ai possibili esiti, la Premier ha detto: “Comunque vada, i rapporti tra Usa e Italia non cambieranno: le nazioni alleate restano nazioni alleate, al di là dei governi che cambiano. Possono cambiare le scelte di politica estera: Ucraina, Medio-Oriente, ma non sono affatto preoccupata. Abbiamo lavorato bene con questa amministrazione e lavoreremmo bene anche con una amministrazione di segno opposto”.
Nella stessa giornata di ieri, il ministro della Giustizia Nordio è intervenuto in Aula alla Camera, in occasione del Question Time , nel corso del quale ha risposto a un’interrogazione sul contrasto all’accesso illegale alle banche dati e la violazione della riservatezza dopo il caso “dossieraggi”, in merito alla quale ha risposto: “Esprimo la mia più profonda preoccupazione per ciò che è accaduto e sta accadendo. È inaccettabile e inquietante, costituisce un serio e concreto pericolo per la nostra stessa democrazia. Le notevoli novità introdotte dalla legge 90 del 2024 conoscono ora un attento lavoro di applicazione delle prescrizioni, di affiancamento delle amministrazioni maggiormente interessate. Di sensibilizzazione alla necessità che tutti si dotino di dispositivi anti intrusione. E soprattutto i soggetti inseriti nel nuovo perimetro di sicurezza informatica. Per questo, l’Agenzia cybersicurezza nazionale sta promuovendo una serie di incontri sul territorio nazionale per aumentare la consapevolezza del rischio nei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. E adottare i dispositivi e le prassi di tutela. Per il potenziamento delle reti, dei servizi e dei sistemi cyber della pubblica amministrazione, l’Agenzia ha disposto finanziamenti complessivi per oltre 715 milioni euro .Tali risorse hanno riguardato gli esercizi finanziari 2022-2024. E interesseranno anche i successivi due esercizi 2025-2026, a valere sui fondi Pnrr, per un totale di oltre 376 milioni e sui fondi della Strategia nazionale cyber per un totale di oltre 339 milioni”.
Quanto al fenomeno, in netta crescita ,dell’hackeraggio, il Guardasigilli ha sottolineato: “Questo è un sistema che purtroppo ha colpito e sta colpendo il mondo intero. È stato intercettato il Cremlino. È stato hackerato praticamente tutto il sistema, non dico europeo, ma di moltissimi Stati. Proprio perché la tecnologia avanza più velocemente di quanto non avanzi la normazione da parte degli Stati. Ed è un problema che noi cerchiamo adesso di risolvere. Su questo, c’è la mia assicurazione più completa, sia a livello normativo, sia a livello tecnologico”.
Proprio ieri, poi, il ministro della Giustizia Nordio ha annunciato l’intenzione dell’esecutivo di accelerare sull’approvazione in Parlamento della riforma della separazione delle carriere dei magistrati, che il 26 novembre approderà in Aula, spiegando: “Abbiamo fissato un cronoprogramma , l’obiettivo è completare la doppia lettura entro luglio 2025. A me interessa che ci sia al più presto la doppia lettura, poi , se non c’è la maggioranza qualificata, si andrà al referendum. Anzi, su una materia delicata e controversa come questa , ritengo giusto personalmente , anzi preferirei, che si pronuncino gli elettori e che sia quindi sottoposta a referendum. La maggioranza, sul tema, è compatta”.
Nel medesimo Question Time, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Ciriani, è tornato sul tema della cybersicurezza e sulla riforma dell’ordinamento cyber, evidenziando: “Fin dall’avvio, questo governo ha ritenuto prioritario il rafforzamento della tutela cyber delle istituzioni. La scarsa sicurezza delle reti informatiche era questione emersa già con evidenza prima della formazione dell’attuale esecutivo. Per la nostra competenza sottolineo il lavoro in atto di copertura della pianta organica dell’Agenzia per la sicurezza cibernetica (Acn), cui si è presto affiancato il rafforzamento dell’intero ordinamento cyber, culminato con l’approvazione, nel giugno 2024, della legge numero 90. Nel presupposto che ogni incidente informatico è un reato, sono state introdotte norme di raccordo tra l’attività investigativa e quella di ripristino dei sistemi e servizi digitali impattati. Per i reati informatici più gravi sono state aumentate le sanzioni, soprattutto nei casi in cui ad essere impattati siano i sistemi strategici nazionali”.
Sempre nella giornata di ieri, la conferenza dei capigruppo alla Camera ha deciso che il Decreto legge Paesi sicuri diventi un emendamento al Decreto flussi, all’esame dell’Aula di Montecitorio.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Ciriani, infatti, ha spiegato : “Dopo aver ovviamente avvisato tutte le parti interessate, abbiamo preferito rinunciare alla conversione del Decreto legge Paesi sicuri in Senato e presentare al Decreto flussi, in esame alla Camera, un emendamento in cui confluiscono i contenuti del Decreto stesso. La decisione non vuole assolutamente ledere le prerogative parlamentari ma, essendo i due provvedimenti affini per materia e strettamente connessi tra di loro, riteniamo per questo opportuno che vengano esaminati insieme”.
Tuttavia, le opposizioni si sono dette contrarie , con il Pd, Italia Viva e AVS che hanno paralato di “forzatura” e hanno chiesto di ritirare il provvedimento e di iniziare le audizioni in Commissione al Senato.
Immediata la replica del Presidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, che ha assicurato che le audizioni erano previste e restano confermate, ma che si faranno sul progetto di legge che arriverà dalla Camera e non prima, così da avere un testo chiaro e preciso su cui discutere, visto che, nel passaggio a Montecitorio, potrebbero cambiare delle cose.
Nella giornata di oggi, invece, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti, ha partecipato all’evento organizzato dall’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio, presso l’Auditorium della Tecnica a Roma ,in occasione della Centesima Giornata Mondiale del Risparmio, alla quale erano presenti anche il Presidente dell’ACRI, Giovanni Azzone, il Governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta e il Presidente ABI Antonio Patuelli.
In un passaggio del suo intervento, il ministro Giorgetti ha sottolineato: “Un contesto politico stabile e una politica fiscale prudente stanno dando i loro frutti, favorendo le prospettive di crescita dell’Italia. Le ultime aste hanno evidenziato che la domanda per i nostri titoli di Stato è robusta; lo spread si è ridotto in modo significativo; i mercati e delle agenzie di rating promuovono l’azione del Governo. Il Piano strutturale di bilancio di medio termine guiderà la politica fiscale del Paese nei prossimi cinque anni sostenendo il sistema economico e “riportando il debito pubblico su un sentiero realistico di discesa. In questi due anni di Governo, la nostra azione è stata guidata , e continuerà ad esserlo, dall’obiettivo di ridurre le incertezze e trarre il massimo dalle opportunità”.
Il Presidente della Repubblica Mattarella, invece, in un passaggio del suo intervento, a proposito del risparmio, ha evidenziato: “La lotta all’inflazione, la tutela del valore reale dei risparmi sono impegni prioritari per qualsiasi Stato e, in particolare, per la nostra Repubblica. Incoraggiare il risparmio, per rifarci alla previsione costituzionale, significa incentivarlo come fonte importante del processo economico. Quello che, in ogni caso, appare evidente è la natura stessa di bene individuale e bene collettivo, allo stesso tempo, rappresentato dal risparmio. Risorsa per il futuro, lo sottolineava poc’anzi il Governatore della Banca d’Italia. E questa è la seconda caratteristica che gli è propria. La ragione dell’inserimento nella nostra Costituzione del tema risparmio risiede in questo: il risparmio è esso stesso un valore, per il futuro delle famiglie, per il futuro del Paese. Ancora, nella nostra Costituzione, l’articolo 47 prevede che l’esercizio del credito venga disciplinato, coordinato, controllato, sottolineando così la relazione esistente tra risparmio e credito; e il pubblico interesse in tema di intermediazione del credito. Naturalmente, il binomio risparmio-credito si basa sulla difesa del valore della moneta. È significativo che, anche sul tema del risparmio, i Costituenti italiani abbiano optato per una visione lungimirante e moderna, prevedendo un’apertura all’ordinamento internazionale. Non vi è stato quindi bisogno di modifiche alla Costituzione, né in occasione dell’adesione all’Unione Monetaria Europea, né per il varo dell’Euro, a testimonianza della capacità di adattamento di quelle norme scritte – con sagacia – ben settantasette anni addietro”.
Infine, sul fronte dei lavori parlamentari, via libera definitivo del Senato ,con 68 voti a favore e 48 astenuti e nessun contrario ,all’istituzione della Giornata Nazionale delle Periferie il 24 giugno.
Ok della Camera, con 144 sì e 83 no, al Ddl recante disposizioni vigenti per l’attuazione degli obblighi derivanti da atti dell’Ue e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano, su cui il governo aveva posto la questione di fiducia, approvata con 193 sì e 106 no.
Ancora una fumata nera, invece, la nona, da parte del Parlamento riunito in seduta comune per l’elezione del giudice mancante della Consulta. Non è stata raggiunta, infatti, la maggioranza dei tre quinti dei componenti.
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