di Federica Marengo venerdì 25 ottobre 2024
-Continuano i raid dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza, in particolare sul Nord. Nelle ultime ore, infatti, le forze armate di Tel Aviv hanno colpito un campo profughi a Jabalia , causando 150 morti e un numero di feriti ancora da definire e la distruzione di una decina di edifici, mentre un bombardamento su un’abitazione vicina a Khan Younis ha provocato decine di morti.
Proseguono, poi, anche gli attacchi aerei nel Libano, in particolare nell’area ad est, sulla città di Hashaya, vicino al confine con la Siria, dove 3 reporter sono rimasti uccisi e 2 feriti.
Sempre in Libano, ma nel sud, l’Idf ha reso noto di aver ucciso ,in un attacco aereo sulla città di Aitaroun, un comandante dell’unità Radwan, la forza d’élite di Hezbollah e di avere colpito più di 200 obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, tra cui postazioni di militanti, depositi di armi e punti di osservazione.
Nello stesso tempo, anche Hezbollah ha proseguito con i lanci di razzi verso Tel Aviv, colpendo la cittadina araba di Majd al-Khorum, nel nord di Israele, dove due persone dono rimaste uccise e venti ferite.
Uccisi in un attacco di Hezbollah anche 5 riservisti dell’Idf nel sud del Libano.
Tutto ciò, mentre l’Unifil, tramite una nota, ha fatto sapere che il 22 ottobre scorso, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro una delle sue postazioni vicino al villaggio di Dhayra, nel sud del Libano e le Nazioni Unite hanno definito la situazione di sicurezza “estremamente difficile”.
Intanto, sul fronte diplomatico, il Segretario di Stato USA, Blinken, dopo gli incontri degli scorsi giorni avuti in Israele, Qatar e in Arabia Saudita, è giunto oggi a Londra dove ha avuto dei colloqui con il Premier libanese Mikati e con gli omologhi di Giordania ed Emirati Arabi.
Al termine dell’incontro con il Premier libanese Mikati, Blinken ha detto: “Abbiamo la coscienza della reale urgenza di raggiungere una soluzione diplomatica e una piena applicazione della risoluzione 1701 del consiglio di Sicurezza Onu in modo che ci possa essere una vera sicurezza lungo il confine tra Libano e Israele”. Inoltre, ha annunciato che , domenica, i mediatori americani e israeliani si incontreranno a Doha per tentare di riattivare il negoziato su Gaza, ribadendo al governo di Tel Aviv la necessità di garantire la sicurezza di Unifil.
Il Qatar, ha poi confermato quanto annunciato da Blinken sulla ripresa dei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza e in Libano e il rilascio degli ostaggi, affermando che “I mediatori per Gaza hanno ripreso i contatti con Hamas dopo l’uccisione del suo leader Yahya Sinwar”.
Ulteriore conferma è arrivata dai media israeliani,i quali hanno fatto sapere che il capo del Mossad ,David Barnea , parteciperà domenica a un vertice in Qatar insieme al capo della Cia, al direttore dell’intelligence egiziana e al Premier del Qatar, mentre l’ufficio del Premier israeliano ha reso noto che “Netanyahu ha accolto con favore la disponibilità dell’Egitto a promuovere un accordo per liberare gli ostaggi”.
Un funzionario della fazione palestinese, annunciando di aver discusso con l’Egitto sulle proposte per un cessate il fuoco, ha reso noto che “Hamas si dice pronto a fermare i combattimenti, se Israele si impegna su una tregua a Gaza”.
Infine, secondo il New York Times, che cita fonti ufficiali di Teheran, “L’Iran , in attesa della risposta di Israele all’attacco missilistico del 1° ottobre, si starebbe preparando a un conflitto contro Israele, ma allo stesso tempo vorrebbe evitare la guerra tra i due Paesi”. Pertanto, secondo le fonti di Teheran, “l’Iran risponderà soltanto se ci saranno danni o vittime significativi, ma potrebbe evitare di farlo se Israele prenderà di mira solo un numero limitato di obiettivi militari”.
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