di Federica Marengo mercoledì 23 ottobre 2024
-Proseguono gli attacchi dell’esercito israeliano su Gaza, dove un raid su una scuola rifugio ha causato almeno 7 morti, e su Jabalia, ma anche sul Libano e su Beirut, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 63 morti e 234 feriti e dove l’esercito di Tel Aviv ha ucciso il presunto successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah, Safieddine. L’Idf , inoltre, ha disposto l’evacuazione della popolazione da Tiro, a sud del Libano, dove ha effettuato sei raid.
Continuano poi da parte di Hezbollah i lanci di razzi e di missili dal Libano verso Israele. Quest’oggi, dei razzi sono stati lanciati sulla base del Mossad vicino a Tel Aviv e dei droni verso la base militare vicino alla città di Haifa.
Sul fronte umanitario, per via dei bombardamenti , degli sfollamenti e della mancanza di accesso al Nord della Striscia di Gaza, è stata rimandata la campagna vaccinale antipoliomielite.
Intanto, il Premier Netanyahu ha incontrato a Gerusalemme il Segretario di Stato USA Blinken, in visita a Israele nell’ambito del suo tour diplomatico per rilanciare i negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Nel corso dell’incontro, Blinken, ha detto a Netanyahu che la risposta all’attacco missilistico dell’ Iran del 1° ottobre scorso dovrebbe essere “moderata” e che l’azione di terra in Libano dovrebbe terminare, visti i successi militari di Israele.
Il Segretario di Stato Usa Blinken ha anche presentato al Premier israeliano Netanyahu un piano per porre fine alla guerra.
L’ufficio di Netanyahu ha fatto sapere in merito che “Qualsiasi progetto per porre fine alla guerra deve raggiungere gli obiettivi di Israele: restituire tutti gli ostaggi, eliminare le capacità militari e di comando di Hamas e garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia”.
Secondo fonti di Egitto, Israele e Usa, negli ultimi giorni sarebbe stata discussa una proposta, avanzata dall’Egitto e, sostenuta da Qatar e USA, per un cessate il fuoco limitato e per un rilascio di ostaggi, senza giungere a un accordo. Tuttavia, secondo un funzionario israeliano, il Gabinetto di sicurezza di Israele avrebbe discusso un’iniziativa egiziana incentrata su un cessate il fuoco di 12 giorni e sul rilascio di 6 ostaggi, mentre secondo una fonte egiziana, l’Egitto e l’altro Paese mediatore, il Qatar, avrebbero discusso dell’idea con gli Stati Uniti, ma non si tratterebbe ancora di una proposta definitiva.
Tornando al Segretario di Stato USA, Blinken, quest’ultimo è arrivato nella capitale saudita, Riad, seconda tappa del suo viaggio diplomatico. Domani, sarà in Qatar e venerdì a Londra, per incontrare i ministri degli Esteri arabi con cui discutere della guerra tra Israele e Hamas e tra Israele e Hezbollah.
In Italia, a Pescara, invece, si è riunito il G7 Sviluppo, a cui ha partecipato il Vicepremier e ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Tajani, il quale ha ribadito l’impegno dell’Italia per la tregua e il rilascio degli ostaggi. Inoltre, come si legge nel comunicato finale del G7 Sviluppo , è stato ribadito “il ruolo della Forza delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) per ripristinare la pace e la sicurezza” e “l’impegno a rafforzare il supporto alla missione, in conformità con le risoluzioni Onu” ed è stata espressa “grave preoccupazione per gli attacchi contro Unifil” , sollecitando “tutte le parti a rispettare il diritto umanitario internazionale e a garantire la sicurezza e la protezione di Unifil” .
A Roma, poi, presso il Palazzo del Quirinale, il Presidente della Repubblica Mattarella ha presieduto il Consiglio supremo di Difesa, incentrato sulle guerre in Ucraina e in Medio Oriente, al quale hanno partecipato: la Presidente del Consiglio Meloni; il Ministro della difesa, Crosetto; il Ministro delle imprese e del made in Italy, Urso; il Capo di Stato maggiore della difesa, Generale Luciano Portolano; il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Mantovano; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa e Segretario del Consiglio, Francesco Saverio Garofani.
Come si legge nella nota del Quirinale: “Il Consiglio ha rinnovato la vicinanza e la solidarietà della Repubblica Italiana al popolo israeliano ad un anno di distanza dal barbaro attacco di Hamas contro inermi cittadini e reputa indispensabile l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi ancora trattenuti in disumana detenzione. Il Consiglio sostiene convintamente il diritto di Israele alla propria esistenza in pace e sicurezza e alla difesa dagli attacchi, nel rispetto del diritto internazionale e umanitario. Preoccupa il perdurare di gravi e inaccettabili recrudescenze di sentimenti di antisemitismo, da condannare e contrastare con determinazione.
Nello stesso tempo, è profonda la preoccupazione per le inaccettabili condizioni dei civili a Gaza, la cui popolazione continua a patire indicibili lutti e sofferenze e ha diritto ad essere sottratta alle distruzioni e alla violenza della guerra. Il Consiglio valuta urgente raggiungere un immediato cessate il fuoco a Gaza ed assicurare, con efficacia e senza ostacoli, la distribuzione degli aiuti umanitari.
Occorre, con determinazione, lavorare ad una soluzione negoziata tra Israele e Palestina che, con il concorso della comunità internazionale, preveda la creazione di due Stati sovrani e indipendenti.
Il Consiglio ritiene che gli attacchi missilistici iraniani nei confronti di Israele rappresentino un ulteriore elemento di tensione, tema affrontato recentemente dalla Presidenza italiana in ambito G7.
Particolare attenzione è stata rivolta al sud del Libano presidiato dai militari della missione UNIFIL e dove operano circa 1.000 soldati italiani ai quali, come anche ai partecipanti alla missione bilaterale MIBIL a Beirut, vanno, oltre al ringraziamento, forte vicinanza e senso di gratitudine per l’esemplare professionalità dimostrata nell’assolvimento del mandato. L’aggravarsi della situazione, causata dai numerosi lanci di ordigni verso Israele e dalle operazioni militari israeliane contro le milizie di Hezbollah, rende più che mai importante sostenere le iniziative per il rafforzamento delle Forze armate libanesi (LAF) affinché siano in grado di garantire efficacemente il pieno controllo di tutto il territorio libanese a cominciare dalla Blue Line in cooperazione con UNIFIL.
Allarmano la sofferenza e le vittime tra la popolazione civile, che versa in condizioni drammatiche a causa del conflitto in corso.
In particolare, il Consiglio ritiene che la rimozione dal Libano meridionale del materiale di armamento illegale, reso ancora più evidente dalle azioni compiute dai miliziani di Hezbollah nell’area presidiata da UNIFIL, può essere raggiunta solo attraverso la piena partecipazione delle parti alla attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite 1701 nel 2006. Emerge ora la necessità di cessare il fuoco e di sollecitare una iniziativa sia all’ONU sia con i Paesi contributori alla missione per rinforzare UNIFIL, in modo da renderla più efficace rispetto al fine per cui è stata istituita.
Resta centrale la sicurezza e la tutela del personale di UNIFIL, la cui presenza risulta fondamentale per la stabilizzazione della regione. Il Consiglio ritiene inaccettabili gli attacchi alle forze di pace dell’ONU da parte dell’esercito israeliano e sottolinea come tutte le parti in causa abbiano l’obbligo, ai sensi della Risoluzione 1701 nonché del diritto internazionale, di garantire la sicurezza e l’incolumità del personale e delle strutture dell’ONU”.
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