di Federica Marengo mercoledì 25 settembre 2024
-Proseguono gli attacchi dell’esercito israeliano sul Libano (50 morti e 223 feriti ) e su Gaza( 53 i morti nelle ultime 24h), così come i lanci di razzi verso Israele da parte di Hezbollah (circa 300, finora). A tal proposito, all’alba di oggi, sirene d’allarme sono suonate nel centro di Tel Aviv e a Gush Dan per il lancio di un missile terra-terra proprio dal Libano. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver intercettato e distrutto il missile, il primo con cui Hezbollah ha preso di mira Tel Aviv da quando ha cominciato a colpire Israele dopo il 7 ottobre.
Hezbollah , poi, ha reso noto che il missile aveva come obiettivo il quartier generale del Mossad. Inoltre, le milizie terroriste hanno confermato la morte di uno dei loro comandanti, in seguito a un raid delle forze israeliane nella periferia meridionale di Beirut.
Successivamente, l’esercito di Tel Aviv ha annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti per essere dispiegate nel nord e il comandante delle forze israeliane impegnate proprio nell’area settentrionale ha affermato che “le truppe devono mantenersi più che pronte all’azione e all’invasione”. Ciò, rende sempre più probabile un’invasione israeliana del sud del Libano.
Lo stesso Capo di Stato maggiore israeliano , Halevi ,visitando alcune brigate al confine con il Libano, dopo il lancio del missile su Tel Aviv da parte di Hezbollah, ha dichiarato : “Oggi Hezbollah ha ampliato il suo raggio di fuoco. Più tardi riceverà una risposta molto forte”.
Intanto, il Premier israeliano Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa su un cessate il fuoco temporaneo in Libano. Come riferito dal media Ynet , “a fare da mediatori con Hezbollah, saranno però : il governo libanese, francese e di altri Paesi europei, poiché gli USA non parlano direttamente con Hezbollah”.
Tuttavia, nello stesso tempo, il Premier Netanyahu ha affermato che :“Lo Stato ebraico userà tutta la sua forza contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese”, dopo l’ondata di razzi lanciati da Hezbollah, dal Libano.
Tutto ciò , mentre il Presidente USA Biden ha ammesso , nel corso del talk show “The View”, che “una guerra totale in Medioriente resta possibile” aggiungendo: “Non sono d’accordo con il Premier Netanyahu. Ci vuole una soluzione e c’è la possibilità per la soluzione a due Stati. Sono sempre stato un forte sostenitore di Israele. E’ possibile vedere cambiamenti nella regione, se si prendono oggi delle decisioni e se Bibi accetta il cessate il fuoco anche in Libano. Come parte dell’accordo per il cessate il fuoco, c’è anche il rilascio degli ostaggi”, e la Cnn , riportando alcune fonti, ha reso noto che: “Decine di soldati americani sono stati dispiegati a Cipro in seguito all’escalation tra Israele e Hezbollah e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini americani dal Libano”.
A tal proposito, dopo gli USA e la Cina, anche le ambasciate di Gran Bretagna e Russia hanno esortato i propri cittadini a lasciare al più preso il Libano. Per l’Italia, è stato il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani a invitare gli italiani a lasciare il Paese.
Il ministro Tajani, ieri, ha avuto un colloquio con l’omologo iraniano, in merito al quale ha detto: “Stiamo lavorando per un cessate il fuoco in Libano e a Gaza. Questa è la priorità dell’Italia e del G7. Ne ho parlato a lungo ieri anche col ministro degli Esteri dell’Iran, cercando di convincerlo a darci una mano facendo pressione sugli Hezbollah affinché cessino gli attacchi contro Israele. Noi parleremo con Israele, affinché non si pensi a un attacco via terra in Libano. Bisogna certamente dar vita a una nuova frontiera terrestre, così è stato fatto per la frontiera marittima, tra Israele e il Libano”.
Quanto agli sfollati, secondo le Nazioni Unite sono più di 90mila , le persone che hanno abbandonato le loro case per via degli attacchi israeliani degli ultimi giorni contro il Libano e , secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari umanitari , sono 200mila le persone sfollate in Libano da quando Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi verso il nord di Israele.
Secondo il ministro degli Esteri libanese, invece, “Gli sfollati in Libano sono vicini al mezzo milione”.
Nel frattempo, la stessa Onu ha convocato per oggi una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dedicata alla crisi in Libano, durante la quale è previsto un intervento del Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
Nel corso dell’Assemblea Generale dell’ ONU di ieri , invece, la Presidente del Consiglio Meloni, è intervenuta , ribadendo nel suo discorso la posizione dell’Italia: “Affermiamo il diritto dello Stato di Israele di difendersi da attacchi esterni, come quello orribile del 7 ottobre scorso, ma allo stesso tempo chiediamo ad Israele di rispettare il diritto internazionale, tutelando la popolazione civile, anch’essa vittima in gran parte di Hamas e delle sue scelte distruttive. Sosteniamo, ovviamente, anche il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato. Ma affinché questo possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi lo affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’autonomia. Gli Accordi di Abramo hanno dimostrato la possibilità di convivere e cooperare vantaggiosamente sulla base del mutuo riconoscimento. Se questa è la prospettiva sulla quale tutti dobbiamo lavorare, e lo è, oggi l’imperativo è raggiungere, senza ulteriori ritardi, un cessate il fuoco a Gaza e l’immediato rilascio degli ostaggi israeliani. Non possiamo più assistere a tragedie come quelle di questi giorni nel Sud e nell’Est del Libano, con il coinvolgimento di civili inermi, tra cui numerosi bambini”.
Nella stessa Assemblea, il Presidente iraniano Pezeshkian ha esortato: “La comunità internazionale deve fermare immediatamente la violenza e stabilire quanto prima un cessate il fuoco permanente e la folle brutalità di Israele in Libano prima che dia fuoco alla regione e al mondo”, riecheggiato dal Presidente turco Erdogan, che ha accusato l’Occidente di “essere complice del Premier Netanyahu”.
L’Alto Rappresentate Ue per la Politica estera uscente, Borrell , poi, si è rivolto al ministro degli Esteri iraniano per chiedere all’Iran di usare la sua influenza per evitare l’escalation e per giungere a un’intesa sul cessate il fuoco e sulla liberazione degli ostaggi.
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