di Federica Marengo mercoledì 25 settembre 2024
-Prosegue la missione del Presidente ucraino Zelensky negli USA , in occasione della 79° Assemblea generale dell’ONU. Nelle ultime ore, in un’intervista rilasciata a Good Morning America di ABC News, Zelensky ha dichiarato : “Penso che siamo più vicini alla pace di quanto pensiamo. Siamo più vicini alla fine della guerra. Per questo chiediamo ai nostri amici, ai nostri alleati, di rafforzarci. È molto importante”.
Poi, a margine dei lavori dell’Assemblea ONU, ha avuto alcuni bilaterali, a partire da quello con la Presidente del Consiglio Meloni, che ha ribadito “il convinto sostegno dell’Italia alla legittima difesa dell’Ucraina, con l’obiettivo di creare le migliori condizioni possibili per una pace giusta e duratura. L’Italia , infatti, continuerà a essere in prima linea anche nel 2025 con l’organizzazione a Roma della Ukraine Recovery Conference e sarà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”.
La stessa Premier Meloni, fermatasi per un punto stampa a margine dei lavori dell’Assemblea Onu, alla domanda di un cronista se la partecipazione in videoconferenza e non in presenza alla riunione dei Paesi sostenitori di Kiev, prevista per oggi a New York, fosse una “scelta politica”, sintomatica di un possibile disimpegno, ha risposto: “La posizione di fermo sostegno dell’Italia all’Ucraina non cambia. L’incontro era previsto per oggi e noi abbiamo tarato la nostra presenza a New York anche sulla base di questo incontro, che poi è stato spostato dagli Usa a domani, e noi parteciperemo lo stesso. Al di là del tentare di dimostrare cose non dimostrabili, la posizione italiana non cambia e non sta cambiando, come dimostra l’incontro di stamattina con Volodymyr Zelensky”.
Il Presidente Zelensky, dopo il bilaterale con la Presidente del Consiglio Meloni ha così scritto in un post su X: “È sempre un piacere incontrare Giorgia Meloni. A margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, abbiamo concordato i nostri prossimi piani comuni. Sono grato a Giorgia per tutti i passi decisivi compiuti dal G7 sotto la presidenza italiana e per il suo impegno a promuovere sforzi congiunti per stabilire una pace duratura e giusta”.
A seguire, Zelensky, è intervenuto in una sessione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dedicata all’Ucraina, affermando: “Un giorno, in questa stanza ,diremo che la guerra in Ucraina è finita, e questo non perché qualcuno ha scambiato qualcosa con Putin: la guerra finirà, perché la carta dell’Onu prevarrà, il diritto all’autodeterminazione prevarrà. La Russia deve essere costretta a fare la pace. L’Iran e la Corea del Nord sono complici della guerra in Ucraina. La Russia può solo essere costretta alla pace ed è esattamente quello che deve essere fatto: costringere la Russia alla pace”.
E proprio di una possibile mediazione per arrivare a un accordo di pace ha parlato il Presidente della Turchia, Edogan nel bilaterale a porte chiuse con il Presidente Zelensky, che ha poi invitato il leader di Ankara a recarsi in Ucraina.
Come riferito dall’ufficio presidenziale turco, nell’incontro, il Presidente Erdogan ha detto che: “La Turchia ha creduto fin dall’inizio che la guerra tra Russia e Ucraina potesse essere risolta attraverso il dialogo, preservando l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina” e che “Ankara sta continuando i suoi sforzi per raggiungere questo obiettivo”.
Inoltre, Erdogan ha parlato degli sforzi in corso per “rilanciare l’Iniziativa per i cereali del Mar Nero e arrivare a un cessate il fuoco che potrebbe aprire la strada alla pace tra Kiev e Mosca”.
Zelensky, in un post su X, ha scritto al riguardo: “Ci siamo concentrati sul progresso del commercio bilaterale, degli investimenti e della cooperazione economica, nonché sul coinvolgimento delle aziende turche nella ricostruzione dell’Ucraina. Abbiamo anche discusso della Formula di Pace, con particolare attenzione alla libertà di navigazione nel Mar Nero e al ruolo di leadership della Turchia”.
Il Presidente turco Erdogan , quindi, ha chiesto all’Assemblea Generale dell’Onu di fermare il flusso di armi verso l’Ucraina e di riprendere il dialogo con la Russia, sottolineando che: “La Turchia continuerà a sforzarsi perché prevalga la diplomazia”.
Nella giornata di oggi, invece, il Presidente Zelensky ha avuto un incontro con il Segretario generale uscente della Nato , Stoltenberg, che, al termine del colloquio, ha scritto su X: “Siamo d’accordo che il futuro dell’Ucraina è nella Nato. Continueremo a lavorare insieme per rendere quel giorno più vicino e per aiutare l’Ucraina a prevalere nella sua lotta per la libertà”.
Ad annunciare l’incontro, però, è stato il Presidente Zelensky, che ha fatto sapere via social: “Durante il mio incontro con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, l’ho ringraziato per il sostegno fornito all’Ucraina durante il suo mandato di segretario generale dell’alleanza e per i suoi sforzi volti a unire il mondo aiutando l’Ucraina e rafforzando il nostro esercito. Abbiamo discusso della necessità di rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina, dei continui sforzi per invitare il nostro stato ad aderire alla Nato il prima possibile e dell’importanza della tempestiva attuazione di tutti gli accordi raggiunti al vertice dell’alleanza a Washington”.
A seguire, Zelensky è intervenuto all’Assemblea dell’ONU, dicendo: “L’Ucraina vuole mettere fine a questa guerra più di ogni altro nel mondo”, per poi ricordare il giorno in cui i carri armati russi hanno sparato direttamente alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: L’esercito russo ha preso d’assalto l’impianto brutalmente e senza pensare alle conseguenze potenzialmente disastrose. E’ stato uno dei momenti più orribili della guerra”.
A tal proposito, il Presidente Zelensky ha affermato che: “per questo, la sicurezza nucleare gioca un ruolo chiave nella formula di pace che ha presentato. La formula di pace elaborata dal governo ucraino è la migliore opportunità per la pace, perché non può essere bloccata da alcun potere di veto. E’ impossibile risolvere le guerre all’Onu a causa proprio del potere di veto dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. Quando l’aggressore esercita il potere di veto, l’Onu non ha il potere di fermare la guerra. Altre proposte alternative o piani di risoluzione poco convinti e cosiddetti insiemi di principi avanzate da altri Paesi non solo ignorano gli interessi e le sofferenze degli ucraini che sono maggiormente colpiti dalla guerra, ma ignorano anche la realtà e danno a Vladimir Putin lo spazio politico per continuare la guerra.
Forse qualcuno vuole un premio Nobel invece di una pace vera, ma gli unici premi che Putin ti darà in cambio sono più sofferenze e disastri. L’Ucraina vuole porre fine a questa guerra più di chiunque altro al mondo. L’Ucraina non cederà mai a quello che tutti riconoscono come un brutale passato coloniale, è una cosa che non può essere più imposta a nessuno oggi, men che meno all’Ucraina. Voglio una pace vera per il mio popolo e una pace giusta. È per questo che chiedo il vostro sostegno, non dobbiamo permettere che ci sia una quarta, quinta fase di questa guerra russa e vogliamo poter dire chiaramente che la guerra è finita”.
Infine, Zelensky ha detto che: “Qualsiasi attacco di missili o droni, qualsiasi incidente critico nel sistema energetico può portare a un disastro nucleare. Un giorno del genere non dovrebbe mai arrivare” ,aggiungendo informazioni secondo cui “la Russia starebbe pianificando attacchi alle centrali nucleari ucraine e starebbe utilizzando satelliti stranieri per studiare le infrastrutture di questi impianti in Ucraina” e “ha trovato compagni molto particolari in queste attività pericolose: Corea del Nord e Iran, una scelta di amici molto eloquente”.
Dopo l’intervento di Zelensky all’Assemblea Onu, il Presidente USA, Biden, che nei prossimi giorni potrebbe annunciare l’invio di un nuovo pacchetto di armi all’Ucraina per 375 milioni di dollari, presiederà alle 15.30 (le 21.30 in Italia) un vertice con i leader mondiali, nel quale sarà lanciata una dichiarazione congiunta di sostegno per la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina.
Nel tardo pomeriggio (alle 18.15, le 00.15 in Italia) Biden sarà al tradizionale ricevimento presso il Metropolitan Museum of Art, cui parteciperanno i leader presenti al Palazzo di Vetro.
L’ex Presidente Donald Trump, che secondo media come Politico non incontrerà il Presidente ucraino Zelensky, durante un comizio a Savannah, Georgia, ha affermato che: “Gli Stati Uniti devono uscire dalla guerra tra Russia e Ucraina”, lamentandosi per il denaro che gli USA hanno mandato all’Ucraina rispetto a quello che hanno dato i Paesi europei.
Nel frattempo, a Mosca,il portavoce del Cremlino, Peskov, replicando alle dichiarazioni di Zelensky, ha detto: E’ un errore fatale costringere la Russia alla pace. Dal mio punto di vista, una posizione del genere è un errore fatale. Un errore fatale, un errore sistemico, è un’idea profondamente sbagliata che, ovviamente, avrà inevitabilmente delle conseguenze per il regime di Kiev”.
Mentre, il ministro degli Esteri russo Lavrov, alla vigilia della partecipazione alla 79° Assemblea generale dell’ONU, in un’intervista alla TASS , ha dichiarato: “La Russia vincerà il conflitto scatenato dall’Occidente per procura dell’Ucraina perché i Paesi occidentali non capiscono nessun’altra lingua. La vittoria è necessaria. Non capiscono nessun’altra lingua. Questa vittoria sarà nostra, non ne abbiamo dubbi. Siamo diventati veramente uniti di fronte alla guerra che l’Occidente ha scatenato contro di noi per procura dell’Ucraina”.
Proprio Lavrov, ha incontrato oggi, nella sede ONU a New York, l’omologo cinese Wang Yi, con cui ha discusso delle “prospettive per risolvere la crisi ucraina”. Come reso noto dal ministero degli Esteri russo: “ I due capi delle diplomazie hanno giudicato inaccettabili le sanzioni imposte dai Paesi occidentali aggirando le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lavrov e Wang hanno anche discusso dei modi per contrastare l’escalation occidentale della situazione nella regione Asia-Pacifico e attorno a Taiwan”.
In ultimo, il Presidente russo Putin, ricevendo a Mosca il Presidente del Parlamento turco, Numan Kurtulmus, ha fatto sapere che il 23 ottobre dovrebbe incontrare il Presidente turco Erdogan a margine del vertice dei Paesi Brics in programma a Kazan, in Russia.
Quanto alla situazione sul campo, proseguono gli attacchi russi sulla regione orientale di Donetsk. In particolare, si combatte nella città di Vuhledar. Al riguardo, il ministero russo della Difesa ha fatto sapere che “le unità del gruppo meridionale delle truppe russe hanno conquistato gli insediamenti di Ostroye e Grigorovka”.
Colpiti dalle forze russe anche il centro della città di Kramatorsk, dove 2 persone sono rimaste uccise e 15 ferite e sono stati danneggiati due edifici a più piani, negozi e automobili, e un centro di emergenza a Kostiantynivka, dove una persona è rimasta ferita.
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