di Federica Marengo giovedì 12 settembre 2024
-Tra gli obiettivi concreti della legge di Bilancio, c’è quello di rinnovare l’esonero contributivo destinato alle madri lavoratrici , estendendolo , compatibilmente con le risorse, anche alle lavoratrici autonome. E’ quanto dichiarato ieri dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Calderone, nel corso del summit sindacale Labour 7, evento nell’ambito del G7 Lavoro e Occupazione, in corso a Cagliari.
La ministra Calderone, quindi, ha aggiunto al riguardo: “Il lavoro delle donne si basa sulla incentivazione alla genitorialità. Vogliamo porre il tema della conciliazione come centrale nelle nostre riflessioni. Per questo ,noi come governo , stiamo costruendo un sistema di servizi e di sostegno, cercando di agire in questa direzione”.
Molti, i temi toccati nel corso del suo intervento, a cominciare dalla sicurezza, in merito a cui ha ribadito la necessità che sia migliorata e garantita in tutti i luoghi di lavoro. Spazio, poi, anche alla questione dell’Intelligenza artificiale e al suo impatto sul mercato del lavoro e sulla società, riguardo cui, la ministra Calderone, ha spiegato: “Uno degli aspetti centrali è dedicato allo sviluppo e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mercato del lavoro e all’impatto che avrà nelle nostre società. C’è chi teme effetti negativi su un approccio massivo dell’IA generativa e chi ne vede opportunità. Ci sono poi i temi delle competenze e dell’analisi dell’impatto dell’invecchiamento, che cambiano gli equilibri in termini di impatto demografico; bisogna fare in modo che il piano di azione che sarà adottato abbia una visione umanocentrica della tecnologia e del suo impiego. Capire come l’IA possa essere utile per sostenere la sicurezza sul lavoro, per mettere in campo politiche attive inclusive che parlino di valorizzazione delle competenze. Visione umanocentrica vuol dire utilizzare la leva della tecnologia per far sì che l’uomo possa lavorare meglio e soprattutto che nel lavorare meglio possano essere garantite condizioni di lavoro e di esercizio del lavoro più accettabili, e questo vuol dire anche cercare di comprendere in che modo noi possiamo rendere il nostro lavoro più sicuro. Le implicazioni e le applicazioni dell’intelligenza artificiale possono sostenere la sicurezza nel posto di lavoro. Mettere la tecnologia al servizio della persona. Questo è chiaro e, soprattutto, condiviso da tutti”.
Poi, in merito al tema delle Pensioni, riguardo cui ha lanciato la proposta di agevolare la previdenza integrativa, e della flessibilità in uscita, ha sottolineato: “Io credo che un ragionamento su quella che è la flessibilità in uscita in termini anche di ampliamento del percorso lavorativo si debba e si possa fare, su base volontaria, con l’assenso da parte del lavoratore e da parte dell’azienda o dell’amministrazione se parliamo di dipendenti pubblici. È altrettanto vero che ,soprattutto in alcuni ruoli strategici delle amministrazioni, il ricambio non è così facile o immediato e il fatto che il trasferimento delle competenze richieda tempo vuol dire anche valorizzare queste ultime e chi le ha acquisite. Bisogna guardare a un futuro nel quale l’invecchiamento attivo sarà sicuramente un punto di riferimento. Una società che invecchia porta la necessità di competenze strutturali diverse per assistere le varie fasi della vita. La grande cifra distintiva di questo G7 lavoro è la visione di futuro e l’accompagnamento al futuro che va fatta con la consapevolezza della necessità di interrogarsi sul fatto che la tecnologia non distrugga il lavoro ma lo valorizzi”.
Infine, riguardo alla questione delle competenze e della difficoltà per le aziende di trovare personale, la ministra Calderone ha detto: “Bisogna valorizzare l’aspetto che manca, ovvero la formazione. abbiamo creato la piattaforma Siisl che è la piattaforma per l’incrocio tra domanda e offerta. Il tema competenze è centrale, è un tema gigantesco. Abbiamo una situazione in cui abbiamo i posti di lavoro e non troviamo i lavoratori. Abbiamo uno zoccolo duro di persone che non lavorano e devono essere accompagnate al lavoro. Il tema competenze vuol dire avere la capacità di ristrutturare la formazione finanziata in funzione delle professionalità. La difficoltà delle aziende è anche lo specchio di un approccio diverso, soprattutto dei giovani, al mondo del lavoro anche per effetto di quelli che sono i lasciti della pandemia. C’è una maggiore attenzione e una maggiore richiesta di conciliare i tempi di vita e di lavoro a favore della vita. C’è bisogno di capire meglio come conciliare la sfera del privato; dobbiamo anche comprendere che questo non può essere l’unico riferimento per scelte che in taluni casi sono non scelte e penalizzano soprattutto i giovani che devono invece entrare presto nel mondo del lavoro anche per effetto di quelle che sono poi le valutazioni sul loro futuro e il loro futuro previdenziale”.
Tuttavia, il tema della natalità è centrale anche nell’ambito della legge di Bilancio. Secondo le anticipazioni del quotidiano Il Foglio, infatti, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti, starebbe elaborando la proposta di un Fisco più leggero per chi decida di mettere su famiglia, cambiando le regole delle detrazioni fiscali a favore di chi scelga di avere dei figli, a prescindere dal reddito, con l’obiettivo di aiutare le famiglie e di garantire la sostenibilità del sistema economico, e quindi anche il pagamento delle pensioni future.
Un problema , quello della denatalità, non solo italiano, ma anche europeo, come sottolineato dall’ex Presidente della Bce ed ex Premier Mario Draghi nella sua Relazione sulla Competitività dell’Europa, presentata lunedì alla Commissione Ue, in cui, quest’ultimo ha evidenziato che: “L’Ue, sta entrando nel primo periodo della sua storia recente in cui la crescita non sarà sostenuta da un aumento della popolazione e si prevede che entro il 2040 la forza lavoro si ridurrà di quasi due milioni di lavoratori l’anno”. Pertanto, tale tema sarà al centro dell’Ecofin informale che si terrà domani a Budapest.
Intanto, il Ministero dell’Economia è al lavoro sul Piano strutturale di Bilancio, che precede la legge di Bilancio, e che dovrà essere presentato nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Sul fronte dei lavori parlamentari, prosegue alla Camera l’esame del Dl Sicurezza, dove, ieri, la maggioranza ha respinto compatta gli emendamenti delle Opposizioni sullo ius scholae, compreso quello presentato da Azione , che ricalcava la posizione espressa da Forza Italia, proponendo la cittadinanza per i minori ,figli di genitori immigrati, al completamento di un ciclo di studi di 10 anni.
Il partito, guidato dal Vicepremier e ministro per gli Affari Esteri, Tajani, ha precisato che avanzerà la propria proposta di riforma da discutere in primo luogo nel centrodestra.
Ma le Opposizioni hanno chiesto nel corso della capigruppo la deliberazione d’urgenza sulla proposta di legge del M5S sul tema, su cui la maggioranza si è espressa contrariamente e stamane ,in apertura di seduta, vi è stata la votazione nella quale la suddetta dichiarazione d’urgenza è stata respinta.
Forza Italia, poi, ha anche ritirato il proprio emendamento al provvedimento sullo stop al rinvio obbligatorio della pena del carcere (reso dunque facoltativo) per le donne in gravidanza e le madri con figli da 0 a 1 anno, alla luce di un emendamento dei relatori che prevede una relazione annuale al Parlamento sulla “attuazione delle misure cautelari nei confronti delle donne incinte e delle madri di bambini di età inferiore a tre anni”.
Da Forza Italia hanno spiegato che : “Si tratta comunque di un segnale che servirà a mettere il faro sulla questione dei bimbi in carcere”.
Tra gli articoli del decreto approvati : la norma che prevede la possibilità del carcere fino a un mese o la multa fino a 300 euro, per chi blocca una strada o una ferrovia, da sei mesi a due anni ,se a farlo sono più persone riunite, introducendo l’illecito penale in luogo dell’illecito amministrativo, attualmente previsto.
Via libera, anche al nuovo reato di “occupazione abusiva di un immobile destinato a domicilio altrui”, che recita: “Chiunque, mediante violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui o sue pertinenze, ovvero impedisce il rientro nel medesimo immobile del proprietario o di colui che lo detiene legittimamente, è punito con la reclusione da due a sette anni. Alla stessa pena soggiace chiunque si appropria di un immobile altrui o di sue pertinenze con artifizi o raggiri ovvero cede ad altri l’immobile occupato”. Si procede d’ufficio “se il fatto è commesso nei confronti di persona incapace, per età o per infermità”.
Il voto finale sul decreto si terrà la prossima settimana.
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