di Federica Marengo mercoledì 11 settembre 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, secondo quanto reso noto dall’Aeronautica militare di Kiev: “Le forze russe hanno lanciato 9 missili e 25 droni kamikaze, 20 dei quali sono stati abbattuti dalla difesa aerea di Kiev. I rimanenti 5 droni sono stati persi sul territorio ucraino. I russi hanno lanciato 1 missile balistico Iskander-M dalla regione di Krasnodar, 2 missili antiaerei guidati S-300 dalla regione occupata di Donetsk e 6 missili antiaerei X-31P dallo spazio aereo sul Mar Nero. La difesa aerea ucraina è intervenuta nelle regioni di Kiev, Kherson, Cherkasy, Sumy, Dnipro e Poltava”.
Colpita, poi, dalle forze russe, anche la città di Kostiantynivka, nella regione orientale di Donetsk, dove 3 persone sono state uccise e altre 5 sono rimaste ferite nel bombardamento di due zone residenziali.
Quanto alla regione di Kursk, dove Kiev ha intrapreso dal 6 agosto scorso una controffensiva, il governatore locale ha fatto sapere che: “Le difese aeree russe hanno abbattuto oggi una bomba aerea guidata ucraina”.
Inoltre, il vice capo della direzione politico-militare principale delle forze armate russe e comandante delle forze speciali Akhmat, ha reso noto che , sempre nella regione di Kursk: “Ieri e oggi, un totale di circa 10 insediamenti nella regione di Kursk sono stati liberati”.
Il ministero della Difesa russo, poi, ha reso noto, tramite un comunicato diffuso su Telegram, che : “La flotta russa del Mar Nero ha respinto un tentativo di forze speciali ucraine di impadronirsi di una piattaforma di trivellazione petrolifera russa nel Mar Nero, uccidendo 18 membri delle forze speciali di Kiev. L’operazione è stata organizzata dai servizi segreti militari di Kiev. L’attacco, è stato tentato da forze speciali della Marina a bordo di 14 gommoni da assalto anfibio Sea Force. Otto dei natanti sono stati affondati, mentre gli altri sei si sono ritirati”.
Infine, il governatore filo-russo della regione ucraina di Zaporizhzhia ha fatto sapere che: “Kiev ha compiuto dieci attacchi a impianti energetici tra Dniprorudnyi, Mikhailovka, nel distretto di Vasilievskyi e a Melitopol”.
Nella giornata di oggi, invece, il Segretario di Stato USA, Blinken e il ministro degli Esteri della Gran Bretagna, Lammy, già incontratisi ieri a Londra per un bilaterale, si sono recati in visita a Kiev per incontrare il Presidente ucraino Zelensky, con cui discutere di un ulteriore allentamento delle regole sull’utilizzo delle armi occidentali contro la Russia, come confermato dal Presidente USA Biden, il quale, rispondendo ad una domanda della stampa, ha affermato di essere al lavoro per autorizzare l’Ucraina ad usare missili a lungo raggio americani contro la Russia, tema sul quale si confronterà venerdì alla Casa Bianca con il Premier britannico Starmer.
Entrambi, poi, hanno espresso preoccupazione per la possibilità che la Russia riceva missili balistici dall’Iran, in quanto ciò “rappresenta una minaccia per la sicurezza europea e globale” e ribadito che è necessario opporsi “all’imperialismo di Vladimir Putin”, poiché “da questo dipende la sicurezza collettiva”.
Nel corso della visita, nella quale il Segretario di Stato USA, Blinken ha annunciato lo stanziamento di altri 717 milioni di dollari in aiuti a Kiev e il ministro degli Esteri britannico Starmer ha annunciato un ulteriore sostegno finanziario di 600 milioni di sterline , pari a 781 milioni di dollari , un allarme aereo ha suonato a Kiev e l ‘Aeronautica militare ha annunciato una minaccia di missile balistico, affermando che un missile si stava muovendo in direzione della regione di Poltava.
A proposito di Iran, nelle scorse ore, gli USA, ma anche Francia, Gran Bretagna e Germania hanno annunciato nuove sanzioni contro Teheran in risposta alla fornitura di missili alla Russia. Immediata, la reazione dell’Iran, che , tramite il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanaani, ha dichiarato: “L’Iran considera i resoconti sui trasferimenti di armi iraniane alla Russia come cattiva propaganda, volta a dissimulare il sostegno militare occidentale a Israele”.
Sempre al riguardo, il governo britannico ha annunciato la convocazione per oggi dell’incaricato d’affari iraniano, in rappresentanza dell’ambasciatore, (al momento assente), per protestare contro la fornitura di missili di Teheran a Mosca.
Non solo il Segretario di Stato USA Blinken e il ministro degli Esteri della Gran Bretagna Starmer. Quest’oggi, infatti, si sono recati a Kiev anche il Presidente lituano Gitanas Nauseda, il Premier lettone Evika Silina , il Presidente del Senato ceco Milos Vystrcil e il Premier croato Andrej Plenkovic, accompagnato da alcuni ministri del suo governo, per partecipare a un incontro sulla cosiddetta ‘Piattaforma sulla Crimea’, e incontrare il leader ucraino Zelensky al quale hanno presentato nuovi pacchetti di aiuti militari.
In merito all’eventuale via libera degli USA all’uso di armi americane a lungo raggio da parte di Kiev per colpire in territorio russo, il viceministro degli Esteri russo, Ryabkov ha dichiarato che: “La Russia distruggerà qualsiasi nuova consegna di missili Atacms a lungo raggio all’Ucraina da parte degli Stati Uniti”.
Al riguardo, il portavoce del Cremlino Peskov, nella consueta conferenza stampa, ha detto: “L’autorizzazione all’Ucraina ad utilizzare i missili Atacms per colpire in profondità il territorio russo probabilmente è già stata presa, e gli Usa vogliono ora formalizzare la decisione attraverso i media. Mosca darà una risposta appropriata”.
Poi, in merito all’Iran ha affermato che: “Non hanno alcun fondamento, le accuse degli Usa e di Paesi europei sulla fornitura di missili balistici iraniani alla Russia, perché le forze armate di Mosca dispongono di tutti i mezzi necessari per continuare l’operazione militare speciale”, sottolineando che: “Il nome di Putin è usato, per così dire, come uno degli strumenti nella lotta politica interna degli Stati Uniti. Non ci piace davvero, e speriamo ancora che lascino stare il nome del nostro presidente. Gli Usa in generale, indipendentemente dal partito di appartenenza dei candidati, mantengono un atteggiamento negativo, un atteggiamento ostile nei nostri confronti”.
Proprio il Presidente russo Putin , nei commenti televisivi a una riunione di governo, ha detto al Primo Ministro Mikhail Mishustin che Mosca dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di limitare le esportazioni di uranio, titanio e nichel come ritorsione contro l’Occidente.
In ultimo, la portavoce del ministero degli Esteri, Zakharova, ha dichiarato che: “La partnership della Russia con la Cina non è finalizzata a contrastare Paesi terzi, ma Mosca e Pechino potrebbero combinare il loro potenziale, se si trovassero di fronte a un’aggressione”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, in occasione del quarto vertice della Piattaforma internazionale della Crimea, in un post su Telegram, ha scritto: La Crimea non è solo un territorio. È una parte della nostra anima, una terra dove il nostro popolo ha vissuto in pace e armonia con la propria cultura, lingua e tradizioni. Non stiamo solo lottando per il ritorno della Crimea: stiamo lottando per il ripristino della giustizia, per l’opportunità che ogni crimeano torni a casa, nella sua Crimea, libero dalla Russia e dalla paura. Oggi, nell’ambito del quarto vertice della Piattaforma internazionale della Crimea, inauguriamo un memoriale nazionale ucraino per commemorare la tragedia del popolo tataro di Crimea. E un giorno, un monumento simile apparirà sicuramente nella nostra Crimea libera. Siamo fiduciosi che la Crimea sarà libera. Questo è il nostro compito comune e tutto il mondo è con l’Ucraina in questa lotta”.
A tal proposito, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, in un messaggio, ha sottolineato: “Sono passati 10 anni da quando la Russia ha iniziato la sua aggressione contro l’Ucraina. Ed è chiaro: la Crimea e Sebastopoli sono Ucraina. L’Ue sosterrà sempre l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Il Presidente del Consiglio Ue, uscente, Michel, in un videomessaggio, ha evidenziato: “ La Crimea è Ucraina. Lo abbiamo detto forte e chiaro per dieci anni. Quest’anno celebriamo il decimo anniversario dell’occupazione illegale della Crimea. La guerra della Russia contro l’Ucraina non è iniziata a febbraio 2022. E’ iniziata a febbraio 2014 con l’assalto della Russia alla Crimea. Poi è arrivata questa terribile invasione su vasta scala dell’Ucraina a febbraio 2022. L’Unione europea sostiene una pace giusta perché la Carta delle Nazioni unite deve essere la spina dorsale del diritto internazionale. Sosteniamo la Formula di pace del presidente Zelensky così come l’ordine internazionale basato sulle regole e sosteniamo fermamente la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina e di ogni altra nazione nel mondo. Continueremo ad assistervi nel raccogliere sostegno per il vostro piano di pace basato su questi principi fondamentali. Cari ucraini, l’Ue è la vostra casa. Ecco perché siamo determinati a sostenervi per tutto il tempo necessario con supporto militare, finanziario e politico. Continueremo a raccogliere la comunità internazionale per isolare la Russia e mostrare al mondo che il comportamento del Cremlino è estremamente pericoloso per tutti noi”.
La Presidente del Consiglio Meloni, anch’ella tramite videomessaggio, in occasione del Summit of the International Crimea Platform, ha dichiarato: ” “L’annessione illegale della Crimea da parte della Federazione Russa rimane una gravissima violazione di quel sistema di regole e principi universalmente riconosciuti nella Carta dell’Onu che garantiscono la pacifica convivenza tra le Nazioni. È una violazione dell’integrità territoriale di una Nazione sovrana, che calpesta i diritti delle popolazioni che non vogliono rinunciare alla loro identità e rimane tale anche a distanza di dieci anni. Considerare la Crimea parte integrante del territorio russo è un tassello di quella propaganda russa che dobbiamo sapere contrastare, nonostante trovi sponda nelle mappe geografiche diffuse anche su alcuni mezzi di comunicazione occidentali. La Russia non è riuscita a piegare l’eroica resistenza ucraina, e la nostra compattezza e unità di intenti hanno garantito all’Ucraina gli aiuti necessari per difendere la propria libertà. E questo è un valore che dobbiamo sapere proteggere, se vogliamo far tornare la pace nel cuore dell’Europa. Caro Volodymyr, continueremo ad essere al vostro fianco. Lo farà l’Italia, anche in qualità di presidenza del G7, perché il nostro obiettivo è mettere fine a questa guerra e aiutare l’Ucraina nel cammino verso un futuro di pace, libertà e prosperità”.
Un messaggio di sostegno all’Ucraina è poi arrivato anche dal Presidente turco Erdogan, che ha detto: “Il nostro sostegno all’integrità territoriale, alla sovranità e all’indipendenza dell’Ucraina rimane incrollabile. Ci auguriamo sinceramente che la guerra finisca con una pace giusta e duratura sulla base dell’integrità territoriale, della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina. Il ritorno della Crimea all’Ucraina è un requisito del diritto internazionale”.
Il Presidente ucraino Zelensky, invece, nel suo intervento nel corso della Piattaforma di Crimea , sottolineando che “L’Ucraina non potrà ottenere la vittoria senza il sostegno degli Stati Uniti e senza il suo permesso di utilizzare i missili a lungo raggio negli attacchi contro la Russia”.ha spiegato: “Il piano di vittoria, che intendo presentare al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden questo mese, rafforzerà Kiev e avrà un impatto psicologico che potrebbe spingere la Russia a porre fine alla sua guerra per via diplomatica. E’ importante che l’Ucraina presenti il piano ai suoi alleati prima di un secondo vertice internazionale sulla pace in Ucraina che intende tenere nel corso dell’anno. Se i partner sosterranno il piano, sarà più facile per l’Ucraina costringere la Russia a porre fine alla guerra”.
©Riproduzione riservata