di Federica Marengo lunedì 9 settembre 2024
-Ieri, tre israeliani sono rimasti uccisi in un attacco terroristico al valico di Allenby, a est di Gerico, tra Cisgiordania e Giordania, dove domani si terranno le elezioni. Il responsabile dell’attentato, arrivato con un camion dal lato giordano, ha aperto il fuoco contro i dipendenti dello scalo merci del valico ed è stato poi neutralizzato dalle forze di sicurezza. Le autorità israeliane hanno deciso di chiudere il valico, così come tutti gli altri valichi, poi riaperti. Intanto, l’attentato è stato rivendicato dalla jihad islamica palestinese.
Nella notte, l’esercito israeliano ha compiuto una serie di attacchi su varie postazioni iraniane nella Siria centrale, nel quale sono morte almeno 25 persone e decine sono rimaste ferite.
Immediata la reazione di Teheran che, tramite il ministero degli Esteri iraniano, ha accusato Israele parlando di: “un attacco criminale”.
Intanto, mentre a Tel Aviv , dopo l’uccisione da parte di Hamas di alcuni ostaggi, continuano le proteste contro il governo Netanyhau per non aver accettato l’accordo per il cessate il fuoco e la liberazione dei rapiti, durante le quali sono state arrestate 116 persone, l’esercito di Israele ha fatto sapere di aver attaccato nella notte, con aerei da caccia ed elicotteri ,edifici militari di Hezbollah nelle zone di Kfar Kila, A-Taiba, Hanin e Yarin nel sud del Libano, spiegando che “Aerei da guerra hanno attaccato ieri una struttura militare di Hezbollah nella zona di Kharbat Salem, nel sud del Paese”.
A tal proposito, il Premier israeliano, Netanyahu, ha dichiarato: “Il braccio più forte dell’Iran è Hezbollah in Libano. Ho incaricato l’Idf e tutte le forze di sicurezza di prepararsi a cambiare questa situazione. Non possiamo continuare nella situazione attuale e siamo obbligati a riportare in sicurezza tutti i residenti del nord nelle loro case”, seguito dall’ex membro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, che ha lasciato il governo a giugno scorso per la mancanza di un piano postbellico per Gaza, il quale, parlando a Washington in un forum sul Medio Oriente , ha detto che “Israele dovrebbe spostare la sua attenzione su Hezbollah e il confine libanese”, avvertendo che “il Paese è già in ritardo su questo”.
Quanto ai negoziati sull’accordo per la tregua e la liberazione degli ostaggi , è stallo , anche se un funzionario israeliano ha riferito al Times of Israel che “Tel Aviv sta aspettando la nuova proposta da parte degli Stati Uniti”.
In merito, il leader del partito israeliano di unità nazionale, Benny Gantz, a margine di una conferenza a Washington, ha detto al Segretario di Stato americano Antony Blinken che “Il mondo deve sostenere una maggiore pressione militare su Hamas a Gaza, poiché l’accordo per la presa degli ostaggi sembra arenarsi”.
Tuttavia, l’Alto rappresentante della Politica estera UE, Borrell compirà un viaggio in Medio Oriente per fare pressione per un cessate-il-fuoco, sostando in Egitto e in Libano, ma non in Israele, per incontrare al Cairo il Presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi , visitare il valico di frontiera di Rafah verso la Striscia di Gaza, ma soprattutto per incontrare i mediatori di Egitto, Qatar e USA.
Hamas, invece, come riportato da Al Jazeera, ha affermato di non aver proposto nuove condizioni nei colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio ostaggi a Gaza né sulla questione dei prigionieri né su altre questioni, ribadendo il suo impegno “nei confronti di quanto concordato il 2 luglio di quest’anno, che si basava sulla proposta del presidente Biden e sulla risoluzione n. 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.
Inoltre, un alto esponente di Hamas e, membro dell’ufficio politico del gruppo, ha accusato il Premier israeliano Netanyahu e il suo governo di “avere ostacolato l’accordo di cessate il fuoco per la liberazione degli ostaggi”, sottolineando che ,”se non si farà pressione su Netanyahu, affinché implementi quanto concordato nella proposta di Biden, gli ostaggi non vedranno la luce del giorno”.
Infine , nuove minacce di vendetta sono arrivate a Israele dall’Iran, attraverso il capo dei Guardiani della Rivoluzione, dopo l’uccisione a Teheran, a fine luglio, dell’ex capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, mentre, secondo quanto riportato da Irna, il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Nasser Kanani, ha affermato: “Rifiutando di firmare un accordo per il cessate il fuoco a Gaza, Israele sta aprendo le porte dell’inferno”, per poi parlare di “orribili crimini di guerra commessi dallo Stato ebraico” e lanciare appelli alla comunità internazionale per “condannare Israele e adottare misure deterrenti”.
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