di Federica Marengo venerdì 9 agosto 2024
-Israele continua a prepararsi all’attacco di rappresaglia dell’Iran e di Hezbollah per vendicare l’uccisione del capo politico di Hamas, Haniyeh e del numero due delle milizie libanesi, Sukr, ma, secondo il Guardian, “l’Iran potrebbe decidere di prendere di mira gli individui che ritiene responsabili dell’assassinio del leader di Hamas, avvenuto a Teheran la scorsa settimana, anziché lanciare un attacco contro Israele, ovvero persone che ritiene collaborino con Israele o membri del Mossad”.
Tuttavia, secondo il Telegraph, “le autorità di Teheran sarebbero divise su come rispondere all’assassinio di Ismail Haniyeh , leader di Hamas. Il nuovo Presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, infatti, si starebbe opponendo alla linea dura dei Pasdaran, che insistono per un attacco diretto a Tel Aviv e ad altre città israeliane, concentrandosi sulle basi militari per evitare vittime civili. Pezeshkian, invece, avrebbe suggerito di prendere di mira le basi segrete israeliane nei Paesi confinanti con l’Iran”.
Inoltre, l’agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana ,Tasnim, ha fatto sapere che “La Marina del Corpo delle guardie rivoluzionarie dispone di nuovi missili da crociera dotati di testate altamente esplosive non rilevabili”.
Gli USA, poi, continuano il loro pressing sull’Iran per evitare l’escalation. Secondo il Wall Street Journal , che riferisce quanto affermato da un funzionario americano, “Gli USA hanno recapitato a Teheran un messaggio sia direttamente che tramite intermediari, avvertendo l’Iran che ,se ci dovesse essere un attacco massiccio contro Israele, il governo iraniano appena eletto e l’economia iraniana subirebbero un colpo”.
Sempre gli USA, insieme con Qatar ed Egitto, hanno fatto sapere, tramite nota congiunta, di aver chiesto a Israele e Hamas la ripresa delle trattative per un cessate il fuoco il 15 agosto a Doha o al Cairo. Israele, in risposta a tale proposta, ha confermato che invierà negoziatori per riprendere i colloqui indiretti di cessate il fuoco con Hamas la prossima settimana.
In merito, Sky news in lingua araba , ha riferito che Hamas ha chiesto come condizione per la prima fase dell’accordo per la liberazione degli ostaggi israeliani e il cessate il fuoco a Gaza, il rilascio di Marwan Barghouti e dei capi delle fazioni palestinesi. Tale richiesta, sempre secondo Sky news Arabia , è stata accetta e sostenuta dagli Usa e dai mediatori di Egitto e Qatar e Hamas vorrebbe anche che Barghouti governasse la Giudea, la Samaria (Cisgiordania) e Gaza alla fine della guerra.
Il nuovo accordo prevede sei settimane senza ostilità, il ritiro delle truppe israeliane e il rilascio degli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi.
Secondo i media israeliani, il nuovo capo politico di Hamas, Sinwar ,vorrebbe giungere a una tregua prima dell’ipotetico attacco dell’Iran.
Anche il Libano si è detto favorevole all’accordo e il ministro degli Esteri libanese ha invocato la tregua immediata. Concorde anche il ministro della Difesa israeliano, Gallant, il quale ha affermato : “ E’ “importante raggiungere rapidamente un accordo sulla liberazione degli ostaggi a Gaza”.
Quanto al governo italiano, in una nota, Palazzo Chigi ha sottolineato che : “L’Italia sostiene gli sforzi di Stati Uniti, Egitto e Qatar per giungere a un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi in linea con la risoluzione 2735 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite” e che “un cessate il fuoco a Gaza risulta sempre più urgente per porre fine alle sofferenze della popolazione civile, per assicurare la necessaria assistenza umanitaria e per favorire una de-escalation a livello regionale”.
Su X, invece, il Vicepremier e il ministro degli Esteri , Tajani ha scritto: “Non c’è tempo da perdere. Sosteniamo con forza l’iniziativa del Presidente Usa con i leader di Egitto e Qatar per arrivare rapidamente a un cessate il fuoco a Gaza e alla liberazione degli ostaggi. È cruciale restituire una prospettiva politica di pace e stabilità in Medio Oriente”.
Intanto, però, stamane, dal Libano sono stati registrati nuovi lanci di missili verso il nord della Galilea e l’esercito israeliano ha reso noto che “Nelle ultime ore sono stati lanciati più di 15 razzi verso la zona di Kiryat Shmona, la maggior parte è stata intercettata, ma due hanno colpito la città”.
La notte scorsa, come riferito dall’Esercito di Tel Aviv, aerei da combattimento israeliani avevano colpito una serie di siti di Hezbollah nel Libano meridionale , avendo come obiettivi: una sala di comando di Hezbollah a Hanaouay, infrastrutture e un lanciarazzi ad Ayta ash-Shab che sarebbe stato utilizzato per attaccare il nord di Israele.
Proprio l’esercito israeliano ha annunciato l’avvio di una nuova operazione di terra nel sud della Striscia di Gaza, a Khan Younis, dopo aver ricevuto informazioni che indicano “la presenza di terroristi e di infrastrutture terroristiche nell’area” e con “l’obiettivo di impedire ai gruppi terroristici della Striscia di Gaza di raggrupparsi”.
Secondo quanto riportato da al Jazeera e dai suoi corrispondenti ,poi, “ Le forze israeliane avrebbero colpito un’abitazione vicino al campo di Jabalia, nel nord di Gaza, ferendo 18 persone”.
Infine, sul fronte del Mar Rosso, una nave mercantile sarebbe stata attaccata tre volte al largo dello Yemen, dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran, senza però registrare feriti o danni.
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