di Federica Marengo giovedì 8 agosto 2024
-Si è tenuto ieri, a Palazzo Chigi, l’ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva, nel corso del quale è stato approvato il Decreto Omnibus, contenente diverse misure, a cominciare da quelle fiscali ed economiche. Via libera, dunque, a disposizioni in materia di credito per investimenti nella Zes unica.
Come si legge nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio, “il testo prevede l’ulteriore autorizzazione di spesa di 1,6 miliardi di euro, per l’anno 2024, da aggiungere agli 1,8 miliardi di euro già stanziati per le imprese e gli altri operatori economici che effettuino investimenti nella zona economica speciale (ZES) unica. Per accedere all’agevolazione, gli operatori economici che hanno già presentato la documentazione prevista dovranno inviare, dal 18 novembre al 2 dicembre 2024, all’Agenzia delle entrate, una comunicazione integrativa attestante l’avvenuta realizzazione entro il termine del 15 novembre 2024 degli investimenti già indicati. La comunicazione dovrà anche indicare l’ammontare del credito di imposta maturato in relazione agli investimenti effettivamente realizzati e le relative fatture elettroniche”.
Innalzata, poi, “da 100.000 a 200.000 euro annui l’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia, successivamente alla data di entrata in vigore del decreto”.
In ambito sportivo, propagate “le agevolazioni IVA previste per le associazioni sportive dilettantistiche e introdotti alcuni chiarimenti relativi al regime IVA per l’erogazione di corsi di attività sportiva invernale e disposizioni ,volte a sostenere gli operatori del settore sportivo, in particolare in relazione agli investimenti pubblicitari effettuati fino al 15 novembre 2024”.
Per la scuola, estesa, “anche per l’anno scolastico e per l’anno accademico 2024-2025, la tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore”.
Inoltre, sempre per quanto riguarda il comparto scuola, approvato un decreto che prevede “una nuova dimensione della formazione tecnica, con percorsi di studi allineati agli obiettivi di innovazione, digitalizzazione, sostenibilità ambientale, competitività del sistema economico e valorizzazione del made in Italy, recependo le esigenze di miglioramento dell’offerta formativa e la ricostruzione dei curriculi”.
Il provvedimento, è volto “ad attuare gli obiettivi e i criteri per la revisione dell’assetto ordinamentale degli istituti tecnici, provvedendo ad aggiornare i corsi di studio, rafforzando le competenze linguistiche e la connessione al tessuto socioeconomico-produttivo del territorio; ad assicurare continuità fra gli apprendimenti dell’istruzione tecnica e dei percorsi dell’istruzione terziaria; a consolidare la formazione specifica dei docenti; a prevedere i Patti educativi per l’integrazione fra le risorse proprie degli istituti tecnici e quelle delle imprese, università, enti di formazione; a prevedere l’erogazione diretta dei corsi da parte dei Centri provinciali di istruzione per gli adulti (CPIA); all’internazionalizzazione degli istituti tecnici”.
Infine, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato “il Ministero dell’istruzione e del merito, per l’anno scolastico 2024/2025, ad assumere a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, un numero pari a 591 unità di dirigenti scolastici, 10.336 unità di personale A.T.A., 45.124 unità di personale docente, 43 unità di personale educativo, 406 unità di insegnanti di religione cattolica”.
Per le Università statali, invece, stanziati 50 milioni di euro del fondo per il finanziamento ordinario; per i collegi di merito 1 milione di euro e istituito il Comitato nazionale “Neapolis 2500”, “per celebrare la storia, la cultura e l’arte della città di Napoli e il suo contributo allo sviluppo del patrimonio storico e artistico italiano nella ricorrenza del venticinquesimo centenario della fondazione dell’antica Neapolis” , attribuendogli un un contributo pari a 1 milione di euro per l’anno 2024.
Stanziato anche un contributo pari a 3 milioni di euro per il 2024 per il Comune di Gorizia, al fine di “sostenere la realizzazione degli eventi culturali nell’ambito delle iniziative per la capitale europea della cultura 2025”.
Riconosciuto, “nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, per contrastare la crisi causata dalla scarsità di precipitazioni nevose e dalla conseguente diminuzione delle presenze turistiche, nel periodo dal 1° novembre 2023 al 31 marzo 2024, nei comuni montani degli Appennini, un contributo a fondo perduto , pari a 13.000.000 per l’anno 2024, in favore degli esercenti attività turistico-ricettive connesse allo sci, che svolgono la propria attività nei comuni ubicati all’interno dei comprensori e delle aree della dorsale appenninica”.
Stanziati “oltre 3 milioni di euro per il Comune di Napoli da destinare a contributi per l’autonoma sistemazione dei nuclei familiari detentori delle unità immobiliari del complesso edilizio denominato “Le Vele”, Vela celeste B, dell’area di Scampia, oggetto di provvedimenti di sgombero per inagibilità adottati dalle competenti autorità in conseguenza del crollo verificatosi il 22 luglio 2024”.
Previste per l’Ilva, “in tema di Piano nazionale complementare, di rinegoziazione dei mutui da parte degli enti territoriali, di società a controllo pubblico e di attuazione delle misure del PNRR, misure in materia di differimento di termini fiscali, a sostegno degli enti territoriali”.
Esentate da garanzia, “a domanda del richiedente, le domande di finanziamento agevolato relative delle imprese che stabilmente sono presenti, esportano o si approvvigionano nel continente africano”.
Varato dal Consiglio dei Ministri anche il decreto attuativo della più ampia riforma fiscale che riguarda donazioni e successioni con la razionalizzazione delle procedure per quanto riguarda il trasferimento di beni e aziende in ambito familiare e la semplificazione delle dichiarazioni di successione.
Via libera, al disegno di legge per valorizzare e promuovere la Ricerca universitaria, contenente “norme volte a riformare, nell’ambito del percorso universitario e della ricerca, il cosiddetto “pre-ruolo”, ossia quel segmento che intercorre tra il completamento del percorso di formazione superiore e l’avvio dell’attività di ricerca individuale, con l’obiettivo di rendere il sistema di reclutamento maggiormente rispondente alle attuali esigenze del mondo della ricerca, operando i interventi di valorizzazione mirati a individuare i talenti migliori da attirare all’interno della carriera accademica e della ricerca e a indirizzare coloro che hanno una vocazione per l’attività scientifica verso gli ulteriori sbocchi della formazione superiore, della docenza universitaria e della ricerca applicata”.
Introdotte , quindi, “tre nuove e distinte tipologie contrattuali (contratti post-doc; borse di assistenti all’attività di ricerca; contratti di professore aggiunto), attivabili nel settore della ricerca universitaria, dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), delle Scuole universitarie superiori e degli enti pubblici di ricerca, per superare l’imbuto che si è determinato, in base alla legislazione vigente, all’accesso ai canali del pre-ruolo per la carriera accademica e della ricerca e a valorizzare i giovani”.
Il provvedimento stabilisce anche che, “per favorire l’impegno dei giovani talenti, gli studenti universitari, nell’ambito delle attività per il diritto allo studio erogate da università, AFAM ed enti regionali, possono collaborare anche alle attività connesse all’assistenza alla ricerca”.
Ancora, via libera del Consiglio dei Ministri al testo unico sulla produzione di energie rinnovabili, che prevede autorizzazioni più veloci , “per favorire la competitività e agevolare, in particolare, l’avvio delle attività economiche e l’installazione e il potenziamento degli impianti, anche a uso domestico”.
Quindi, “con le semplificazioni apportate, si riducono da quattro a tre i regimi amministrativi previsti per la costruzione e l’esercizio degli impianti a fonti rinnovabili: 1. attività libera, ovvero non è prevista la presentazione di alcuna comunicazione per gli interventi oggi soggetti a dichiarazione di inizio lavori; 2. procedura abilitativa semplificata (PAS), ovvero nei casi in cui siano necessari atti di assenso rientranti nella competenza comunale, si introduce il silenzio assenso in luogo del silenzio-inadempimento previsto dalla normativa vigente”.
Nello specifico, come spiega il comunicato di Palazzo Chig: “Per interventi che richiedono l’assenso di amministrazioni diverse da quella procedente, si prevede l’indizione della conferenza di servizi, con alcune deroghe al procedimento vigente. In particolare si prevede che, decorso il termine di 60 giorni dalla data di presentazione del progetto senza che sia stata comunicata la conclusione negativa della conferenza e senza che sia stato espresso un dissenso congruamente motivato da parte di un’amministrazione preposta alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali o della salute e della pubblica incolumità dei cittadini (che equivale a provvedimento di diniego dell’approvazione del progetto), il titolo abilitativo deve intendersi perfezionato senza prescrizioni.
Si prevede in ogni caso la decadenza del titolo per il mancato avvio della realizzazione degli interventi o per la mancata entrata in esercizio dell’impianto entro i termini previsti dal cronoprogramma a corredo del progetto”.
3.Autorizzazione unica, ovvero: “per gli interventi che rientrano nel regime di autorizzazione unica, si norma il procedimento relativo alla fase successiva alla presentazione dell’istanza, concernente la verifica della completezza della documentazione, e si stabiliscono i termini per eventuali integrazioni. Inoltre, si fissa in centoventi giorni decorrenti dalla data della prima riunione il termine di conclusione della conferenza. Tale termine è sospeso per un massimo di 60 giorni in caso di progetti sottoposti a verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (VIA) o per un massimo di 90 giorni in caso di progetti sottoposti a VIA”.
Nel corso del Consiglio dei Ministri, poi, il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Calderoli ha tenuto una informativa “sul procedimento di revisione degli Statuti delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome”.
Infine, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, “ha conferito l’incarico di Ragioniere generale dello Stato alla Cons. Daria Perrotta, primo referendario della Corte dei conti”.
Subito dopo l’approvazione dei provvedimenti da parte del Consiglio dei Ministri, si è svolta a Palazzo Chigi una conferenza stampa, nella quale il Ministri degli Affari europei, Politiche di coesione e PNRR) Fitto, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti, la ministra dell’ Università e della Ricerca, Bernini e il ministro dell’ Ambiente e Sicurezza energetica, Pichetto Fratin e il Viceministro dell’Economia, Leo, hanno illustrato le misure adottate.
La Presidente del Consiglio Meloni ha poi commentato via social la norma riguardante l’incremento di 1,6 miliardi di euro dello stanziamento per il credito d’imposta Sud: “Ho sempre respinto l’idea di un Mezzogiorno condannato alla povertà e a vivere di sussidi. Sono orgogliosa del fatto che, con questo Governo, i dati economici certificano un Sud Italia in costante sviluppo, con il PIL e l’occupazione che crescono più velocemente della media nazionale. Ora arriva un altro dato di cui andare fieri: nel 2023 le società del Sud quotate su Euronext Growth Milan (Egm), mercato dedicato alle piccole e medie imprese, hanno aumentato del 20% il loro giro d’affari, con una crescita analoga del numero dei dipendenti. Merito di imprese e lavoratori del Sud, certo, ma anche del cambio di paradigma voluto da questo Governo che ha accantonato la logica dell’assistenzialismo per puntare su crescita e sviluppo. Nel Consiglio dei Ministri di questa mattina abbiamo incrementato di 1,6 miliardi di euro lo stanziamento per il credito d’imposta SUD, raddoppiando la dotazione iniziale. Da questa mattina, inoltre, con l’attivazione del portale Transizione 5.0, prende corpo la nuova Missione RePowerEU, che destina oltre 11 miliardi di euro del PNRR per supportare le imprese nella transizione ecologica, nel potenziamento delle reti per la distribuzione dell’energia e nella produzione da fonti rinnovabili, con l’ambizioso obiettivo di trasformare il sud Italia in un hub energetico del Mediterraneo. Di questo aveva da tempo bisogno il Sud. E ora finalmente può tornare a guardare a un futuro migliore”.
Intanto, la Camera, nella giornata di ieri, dopo il via libera alla fiducia espresso nella seduta notturna, ha approvato in via definitiva il Dl Carceri con 153 voti a favore , 89 contrari e un astenuto.
L’ok al provvedimento è arrivato dopo un duro scontro in Aula determinato in particolare da due ordini del giorno: uno del deputato del Pd, Lacarra, che impegnava il Governo a finanziare case famiglia per detenute madri e uno del deputato di Azione, Costa che impegnava l’Esecutivo a rivedere le norme sulla custodia cautelare.
L’ordine del giorno presentato da Costa è passato, mentre quello presentato da Lacarra, sul finanziamento di case famiglia per madri detenute, su cui il Governo aveva dato in un primo momento parere positivo , seppur chiedendo una minima riformulazione, si è arenato per il rifiuto da parte del deputato dem di accettare la firma della deputata leghista Matone in conseguenza del quale il Governo ha espresso parere negativo e l’ordine del giorno è stato così respinto con 156 no e 127 sì.
Inoltre, ha suscitato le polemiche delle Opposizioni, la circostanza per la quale, il via libera della Camera al decreto è arrivato mentre la Presidente del Consiglio Meloni incontrava a Palazzo Chigi il Guardasigilli Carlo Nordio, per fare il punto sui prossimi “passi da fare” per affrontare l’emergenza carceri . Il ministro della Giustizia Nordio ha fatto sapere di aver chiesto un incontro al Presidente della Repubblica Mattarella e di voler proporre : “modifiche alle norme sulla custodia cautelare”, il potenziamento della copertura di organico per la magistratura di sorveglianza e la possibilità per i detenuti tossicodipendenti di scontare la pena in comunità, come chiesto anche da FI con i suoi emendamenti presentati al Senato.
Le Opposizioni, invece, hanno telefonato al Presidente della Camera, Fontana, per chiedere “l’immediata convocazione di una conferenza dei capigruppo” e definire “un’azione riparatoria” da parte del Guardasigilli, Nordio, per quanto avvenuto. Per il centrosinistra, infatti, l’incontro della Premier Meloni con il ministro della Giustizia per affrontare la stessa materia oggetto del voto parlamentare, “è stato uno schiaffo al Parlamento”.
Il Presidente della Camera Fontana , quindi, ha assicurato che avrebbe informato della richiesta il ministro. Poi, in serata, ha pubblicato una nota nella quale ha sottolineato: “Il Presidente della Camera, in ordine ai lavori della giornata odierna sul tema del sovraffollamento carcerario, ribadisce la centralità del Parlamento, le cui prerogative devono essere garantite attraverso il confronto delle idee e l’assunzione delle responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati”.
Infine, alla riapertura dei lavori dell’Aula tutte le opposizioni hanno ringraziato il Presidente della Camera, Fontana per aver richiamato con forza la centralità del ruolo del Parlamento.
Tuttavia, al riguardo il ministero della Giustizia ha precisato in una nota: “Nell’ambito della consueta interlocuzione fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Giustizia, nella giornata odierna, su richiesta del Presidente Giorgia Meloni, si è tenuto un incontro alla presenza dei ministri Carlo Nordio, Antonio Tajani, Giancarlo Giorgetti e del sottosegretario Alfredo Mantovano. L’incontro ha avuto come oggetto una programmazione futura che ovviamente non intende in alcun modo interferire né sovrapporsi con i lavori in corso presso il Parlamento sovrano”.
Tra le misure introdotte dal decreto: l’assunzione di mille nuove unità per il Corpo della Polizia Penitenziaria, procedure più snelle per concedere l’uscita dal carcere in anticipo a chi ne abbia diritto, più telefonate per i detenuti e l’istituzione di un albo di comunità adibite alla detenzione domiciliare.
Soddisfatta ,per l’approvazione definitiva, la maggioranza, secondo cui : “Finisce l’era degli indulti della sinistra”, mentre le Opposizioni si dicono critiche, ritenendo il provvedimento insufficiente in quanto “non fa nulla contro il sovraffollamento” e “introduce oltre 20 reati nuovi”.
Stamane, invece, la Presidente del Consiglio Meloni ha ricordato, nel giorno del 68° anniversario e ,nella 23° Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, la tragedia di Marcinelle, sottolineando nella sua dichiarazione: “La tragedia avvenuta l’8 agosto 1956 nella miniera del Bois du Cazier di Marcinelle in Belgio ha lasciato un segno indelebile nella storia nazionale ed europea. L’Italia ha pagato il tributo più pesante: 136 su 262 minatori erano nostri connazionali. Italiani che avevano deciso, con sofferenza e dolore, di abbandonare la loro terra per sostenere, con dignità e spirito di servizio, la Nazione che li aveva accolti. Senza pretese, ma con umiltà e dedizione. Il buio di una miniera distante migliaia di chilometri dai loro luoghi d’origine ha inghiottito le loro vite, ma la memoria di questi figli d’Italia vive ancora nella riconoscenza della comunità nazionale. Oggi, infatti, l’Italia celebra la “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” : ricorrenza istituita nel 2001 dall’indimenticato Ministro Mirko Tremaglia per ricordare i lavoratori italiani caduti in ogni continente e omaggiare il loro contributo allo sviluppo delle Nazioni che hanno scelto come “seconda Patria”. Marcinelle è una delle pagine più drammatiche della grande storia dell’emigrazione italiana. Una storia di sconfitte, di sacrifici, di privazioni ma anche di luminosi successi, di battaglie vinte e risultati straordinari. In questa giornata, onoriamo anche questa grande storia e rinnoviamo il legame con i nostri connazionali all’estero, uomini e donne innamorati dell’Italia e che contribuiscono a rendere la nostra Patria amata e apprezzata nel mondo”.
Per il Presidente della Repubblica Mattarella: “ Da ventitré anni la data del disastro minerario di Marcinelle del 1956 ha dato vita alla Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. La portata della tragedia che sessantotto anni fa sconvolse 262 famiglie – di cui 136 italiane – le ha fatto assumere una fortissima carica simbolica. Quanto accadde al Bois du Cazier è dunque un richiamo alla memoria del sacrificio di tutti lavoratori italiani deceduti all’estero nello svolgimento delle proprie attività professionali e a quanti hanno recato il contributo della propria industriosità a Paesi anche lontani. Fin dal suo primo articolo la Costituzione della Repubblica stabilisce un vincolo ideale inscindibile tra democrazia e lavoro. Il pieno rispetto della dignità dei lavoratori ne è un principio fondamentale, affermato anche al livello internazionale; un obiettivo che, tuttavia, non è stato ancora pienamente raggiunto. Svolgere la propria attività lavorativa in sicurezza è la prima elementare condizione. Marcinelle e le altre tragedie che hanno coinvolto migranti italiani nei cinque continenti costituiscono ancora oggi un monito ineludibile a promuovere la dignità del lavoro, valore irrinunciabile della identità della nostra comunità. A quanti hanno perso familiari, amici e colleghi, vittime del lavoro, al Bois du Cazier e in altre parti del mondo, rinnovo l’espressione dei sentimenti di vicinanza e di solidarietà della Repubblica”.
Tornando all’agenda di Palazzo Chigi, la Premier Meloni, nell’ambito dei contatti sulla situazione in Medio Oriente , ha avuto oggi un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica Islamica d’Iran, Masoud Pezeshkian.
Come si legge in una nota di Palazzo Chigi: “Il Presidente Meloni ha sottolineato la necessità di scongiurare un allargamento del conflitto in corso a Gaza, anche con riferimento al Libano, invitando l’interlocutore a evitare un’ulteriore escalation e a riaprire la via del dialogo. Il Presidente ha infine reiterato il costante impegno dell’Italia a favorire la pace e la stabilità della regione attraverso il necessario raggiungimento del cessate il fuoco nella Striscia, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento dell’aiuto umanitario alla popolazione civile”.
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