di Federica Marengo mercoledì 17 luglio 2024
-La Knesset , il Parlamento israeliano, ha bocciato un disegno di legge volto a istituire una Commissione d’inchiesta sugli eventi del 7 ottobre, presentato da Meir Cohen, esponente del partito di opposizione guidato da Yair Lapid. Il Premier Netanyahu, che si prepara al viaggio negli USA dove incontrerà il Presidente Biden e parlerà al Congresso, ha affermato in merito che un’indagine per accertare eventuali responsabilità del governo non può tenersi mentre è in corso la guerra nella Striscia di Gaza ed ha espresso dubbi sulla proposta, affermando che potrebbero essere più appropriati, rispetto alla Commissione, altri formati come l’istituzione di un comitato indipendente.
Intanto, una delegazione israeliana ,composta da sei funzionari, è arrivata al Cairo per continuare i negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, mentre i mediatori internazionali spingono Israele e Hamas verso un accordo graduale per porre fine ai combattimenti e liberare i circa120 ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza.
Secondo le notizie del sito israeliano Ynet, il ministro israeliano della Difesa, Gallant, avrebbe detto in colloqui privati che “Se non verrà siglato un accordo con Hamas nelle prossime due settimane, il destino degli ostaggi sarà segnato”.
Sul fronte dei combattimenti , la Difesa Civile di Hamas, ha reso noto che 57 persone sono rimaste uccise in cinque distinti attacchi israeliani nel centro, nel sud e nel nord di Gaza.
Le forze armate israeliane, che nelle ultime ore hanno effettuato gran parte dei raid su Nuseirat e Khan Younis, hanno annunciato di avere identificato almeno 50 razzi lanciati dal Libano verso la Galilea e che alcuni razzi sono stati intercettati. Tuttavia, durante la notte, aerei israeliani hanno colpito infrastrutture terroristiche di Hezbollah nelle aree di Houla, Kfarkela e Bani Haiyyan, nel sud del Libano.
Nel frattempo, scontri tra la polizia e manifestanti ultra-ortodossi, che bloccavano una strada, si sono verificati nella città di Bnei Brak, a est di Tel Aviv. Motivo della protesta: la coscrizione militare, a poche ore dall’annuncio dell’esercito israeliano per cui fra pochi giorni inizieranno ad essere emessi avvisi di leva per gli uomini della comunità religiosa ebraica.
L’Ong Human Rights Watch (Hrw) ha pubblicato oggi un rapporto nel quale ha denunciato che :“I gruppi armati guidati da Hamas hanno commesso numerosi crimini di guerra e crimini contro l’umanità durante l’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele e che tali crimini includono attacchi deliberati e indiscriminati contro civili e obiettivi civili, omicidio volontario di persone detenute, trattamenti crudeli e altri trattamenti inumani, violenza sessuale e di genere, sequestro di ostaggi, mutilazione e furto di corpi, uso di scudi umani e saccheggi”.
Tale rapporto, però ,è stato smentito da Hamas, che ha definito “menzogne” le conclusioni di Human Rights Watch e ha chiesto all’organizzazione di ritirare il rapporto. Pertanto, Hamas, in una dichiarazione di cui ha riferito la tv satellitare Al-Jazeera, ha dichiarato: “Il rapporto di Hrw ha adottato l’intera narrativa israeliana e si è discostato dal metodo di ricerca scientifica e dalla posizione legale neutrale ed è diventato più simile a un documento di propaganda israeliana”.
Infine, la a Mezzaluna rossa palestinese ha riferito che: “Tredici palestinesi detenuti per settimane sono stati rilasciati dalle autorità israeliane”.
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