di Federica Marengo venerdì 12 luglio 2024
-Al termine dei lavori del 75°vertice della Nato a Washington, nel quale i leader e le leader dell’Alleanza hanno confermato il loro sostegno nella difesa dell’Ucraina, sancendo l’avvio di un percorso di Kiev “irreversibile” verso l’ingresso nell’Alleanza Atlantica e , stigmatizzando il ruolo rivestito dalla Cina, quale “facilitatrice” di Mosca nella guerra , gli USA hanno annunciato di essere pronti non solo a inviare F-16, ma anche a schierare armi a lunga gittata in territorio tedesco per fronteggiare la minaccia russa.
Ciò, mentre Germania, Italia, Francia e Polonia hanno firmato una lettera di intenti per lo sviluppo di missili con raggio superiore ai 500 chilometri.
Nel suo intervento, che ha preceduto la conferenza stampa del Presidente USA Biden, nella quale non sono mancate delle gaffes da parte del numero uno della Casa Bianca, sempre più sotto pressione del suo partito perché lasci la corsa per la presidenza bis, il Presidente ucraino Zelensky, ha affermato che “L’Ucraina farà di tutto per entrare nella Nato”, chiedendo agli alleati di rimuovere tutte le limitazioni agli attacchi in territorio russo.
Immediate le reazioni di Mosca e della Cina rispetto alle conclusioni del vertice Nato. Il portavoce del Cremlino, Peskov , in conferenza stampa, ha commentato il summit, sottolineando come : “Il dispiegamento di missili sia un ritorno alla Guerra fredda” e come “Il tema centrale sia il rischio di un’escalation”, in quanto “alcuni Stati occidentali sostengono Kiev nella sua intenzione di colpire all’interno del territorio russo, cosa che , peraltro, sta già accadendo”. Per questo, ha affermato Peskov, “Mosca sta maturando con grande attenzione ogni dichiarazione sull’uso di armi occidentali contro la Russia”.
Infine, il portavoce del Cremlino ha smentito la notizia riportata dalla Cnn e da Der Spiegel, secondo cui la Russia avrebbe preparato un piano per assassinare l’amministratore delegato di un’azienda tedesca che fornisce armi a Kiev, inviando un gruppo di sospetti agenti russi in alcuni Paesi dell’Unione.
Il Viceministro degli Esteri russo, Ryabkov, invece, ha ventilato una “risposta militare”, mentre l’ambasciatore russo a Washington ha detto che “La Nato prepara la via della guerra”.
Proprio in seguito a tali dichiarazioni, la portavoce del Pentagono, Sabrina Singh ha fatto sapere che il Segretario alla Difesa USA, Lloyd Austin, ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo russo Andrey Belousov (l’ultimo era stato il 25 giugno), nel quale: “Il Segretario di Stato ha sottolineato l’importanza di mantenere le linee di comunicazione nel contesto del confitto ucraino in corso”.
Il ministero della Difesa russo, a sua volta, ha reso noto che “Il colloquio, si è tenuto su iniziativa della parte russa” e che “è stata discussa la questione della prevenzione delle minacce alla sicurezza e della riduzione del rischio di una possibile escalation. Dal canto suo, Belousov ha sottolineato in particolare il pericolo di un ulteriore escalation della situazione in relazione alla continua fornitura di armi americane alle Forze armate ucraine”.
Immediata, anche la reazione di Pechino , minacciata da sanzioni per il suo appoggio a Mosca, con il ministero degli Esteri, che ha affermato : “Basta retorica bellicosa. La Nato incita allo scontro”.
Intanto, per l’Italia, la Presidente del Consiglio Meloni, prima di concludere il vertice, ha avuto alcuni bilaterali , tra cui, quello con il Presidente ucraino Zelensky. Come si legge in una nota di Palazzo Chigi: “Al centro del colloquio l’andamento del conflitto in corso, a partire dalle gravi conseguenze del bombardamento russo dell’ospedale pediatrico di Kiev. I due leader hanno quindi passato in rassegna i risultati del Consiglio NATO-Ucraina e del vertice per la pace che si è svolto in Svizzera e i relativi seguiti. Sono state infine condivise le prime valutazioni con riguardo alla futura conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina che verrà ospitata dall’Italia nel giugno del prossimo anno”.
La Premier, poi, prima di partire per l’Italia, ha tenuto un punto stampa nel quale si è detta soddisfatta per l’avvio del processo di nomina di un inviato speciale per il fianco sud della Nato, in quanto “ha dimostrato che l’Italia viene ascoltata dagli alleati”. Quindi, la Presidente del Consiglio Meloni, riguardo all’inviato, ha spiegato : “E’ una figura, questa, che dovrà mostrare una grande attenzione per l’Africa, dove attori non benevoli continuano a espandersi, riempiendo spazi che purtroppo abbiamo lasciato vuoti, e per la quale l’Italia ovviamente intende presentare una candidatura”.
Poi, la Premier, che al vertice dell’Alleanza ha chiesto maggiore coordinamento tra la stessa Nato e la UE, ha difeso la scelta di forniture all’Ucraina per la difesa aerea , scelta della quale si è detta “fiera” e, nonostante le divergenze in merito con la Lega, che sostiene la necessità di uno stop all’invio di armi, ha assicurato che “la Maggioranza è compatta e lavora per la pace” e “sosterrà l’Ucraina contro la guerra di aggressione russa finché necessario”, ribadendo : “a chi dice che se si continua a inviare armi si alimenta la guerra, dico che dipende dalle armi: la difesa antiaerea è il modo migliore, perché consente di difendere obiettivi civili ed evitare un’escalation”.
Riguardo a Bruxelles, la Presidente del Consiglio Meloni, Presidente del gruppo Conservatori e Riformisti Europei, ha aperto a possibili collaborazioni con i Patrioti europei del Premier ungherese Orban e sul voto in Palamento UE del 18 luglio per la conferma di un secondo mandato alla Presidente uscente von der Leyen, ha detto: “ Il gruppo farà le sue valutazioni dopo l’imminente incontro con Von der Leyen. Come Presidente del Consiglio, il mio obiettivo è portare a casa il massimo risultato possibile per l’Italia; vogliamo che ci venga riconosciuto il giusto peso e tutta la maggioranza sta lavorando a questo”.
Infine, proprio sulla “missione per la pace” di Orban dapprima in Ucraina e poi in Russia e in Cina, la Premier ha sottolineato: “Vero, che non c’è un mandato dell’Unione. Se fossero iniziative che possono portare qualche spiraglio , diciamo di pace, non ci vedrei niente di male, ma se di fronte al dialogo la risposta è il bombardamento su un ospedale ,è evidente che non c’è alcuna volontà di dialogo da parte della Russia di Putin”.
A proposito del Premier ungherese Orban, quest’ultimo, Presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea, dopo il vertice della Nato, si è recato in Florida dove ha incontrato l’ex Presidente USA, Donald Trump, per “tessere trame di pace internazionale”.
Tuttavia, tali visite non sono state gradite da Bruxelles, la quale sospetta che , quella di Orban , sia una sponda diplomatica per fare da intermediario nell’ambito di uno scambio a distanza tra Trump, candidato alla presidenza USA, e il Presidente russo Putin. Sospetto dell’Ue smentito e respinto sia da Orban che da Mosca.
Da ciò, a Bruxelles, si starebbe valutando di cancellare il vertice informale degli Esteri che Orban, come da prassi del semestre UE, dovrebbe ospitare a fine agosto a Budapest.
Il Premier Orban, dopo l’incontro con Trump, ha pubblicato via social una foto con un messaggio in cui si legge: “Buone notizie. Abbiamo parlato di pace. Lui, risolverà tutto”, mentre il governo ungherese, visto il mancato invito ad Orban alla prima sessione plenaria dell’Europarlamento , in cui per consuetudine, il titolare della presidenza di turno tiene un discorso programmatico , proprio a causa della visita a Mosca, considerata una violazione delle norme dell’Ue, in un comunicato, accusando Bruxelles di voler sabotare la “missione di pace” intrapresa dallo stesso Premier, ha replicato ai vertici e ai leader UE, evidenziando : “I sostenitori della guerra di Bruxelles si oppongono alla missione di pace ungherese, e così attaccano la presidenza di turno e il Primo ministro: la pace è necessaria ed è necessario agire a questo fine”.
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