di Federica Marengo mercoledì 3 luglio 2024
Proseguono i bombardamenti israeliani sia al centro che al sud di Gaza: nelle ultime ore, sono state decine le vittime dei raid sulla città, per un totale di 38 mila persone uccise dal 7 ottobre scorso, così come diversi sono stati i raid sulla Cisgiordania e sui siti di Hezbollah in Libano, mentre, dopo l’ordine di evacuazione israeliano , le persone in fuga da Khan Younis sono circa 250.000, per cui l’Onu ha espresso preoccupazione, così come per quasi due milioni di sfollati.
In un comunicato, poi, il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, Herzi Halevi, ha affermato che l’esercito ha ucciso “oltre 900 combattenti della brigata Rafah di Hamas, ma che la campagna militare nella zona è ancora lunga”, in quanto “lo sforzo attuale delle forze israeliane in questa parte del sud della Striscia di Gaza è ora concentrato sulla distruzione delle infrastrutture terroristiche e sotterranee, che richiede tempo”, perché non si vuole “lasciare Rafah con l’infrastruttura terroristica intatta”.
Tuttavia, se dagli Hezbollah è arrivata l’esortazione ad Israele a fermare gli scontri in corso in cambio di un cessate il fuoco, l’esercito israeliano si prepara con delle esercitazioni all’invasione del Libano.
A tal riguardo, il ministro della Difesa israeliano, Gallant, durante una visita ai soldati al confine con Gaza, riferendosi al fiume in Libano a circa 16 chilometri a nord della frontiera, linea oltre la quale Israele vorrebbe ritornassero i miliziani filo-iraniani, ha dichiarato: “Stiamo colpendo duramente Hezbollah e siamo in grado di intraprendere qualsiasi azione necessaria in Libano o a raggiungere un accordo da una posizione di forza. Preferiamo un accordo, ma se la realtà ce lo impone, sapremo combattere”.
Inoltre, fonti vicine ai miliziani sciiti, riportate dai media israeliani, hanno fatto sapere che in un raid israeliano su Tiro, in Libano, è stato ucciso un alto comandante di campo degli Hezbollah, responsabile di uno dei tre settori del Libano.
Più tardi, Hezbollah ha reso noto di aver lanciato cento razzi contro Israele, proprio in risposta all’uccisione dell’alto comandante del movimento.
Intanto, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa “Iraqi News”, sul fronte palestinese, il Premier dell’Iraq, Mohammed Shia al Sudani ,in un incontro con il portavoce della presidenza dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Nabil Abu Rudeineh, ha ribadito il “fermo sostegno di Baghdad alla causa della Palestina”.
Infine, stamane, presso un centro commerciale di Karmiel ,in Galilea ,un uomo, di origini arabo-israeliane, ha colpito con un coltello due persone, provocando la morte di una e il ferimento grave dell’altra. Secondo quanto mostrato dalle telecamere di sicurezza di un negozio, l’autore dell’attacco è stato ucciso da uno dei feriti che ha aperto il fuoco. A quanto si apprende, gli agenti avrebbero arrestato sul posto diversi membri della famiglia dell’aggressore, che lavorano nel centro commerciale.
Hamas ha celebrato l’attacco a Karmiel, sottolineando: “E’ una risposta naturale alle operazioni di Israele a Gaza e in Cisgiordania. Gli attacchi sono l’unico modo per difendere i diritti dei palestinesi e per liberare la loro terra”, definendo l’aggressore: “uno degli eroi del nostro popolo”, senza rivendicare però la paternità dell’accoltellamento.
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