di Federica Marengo lunedì 1° luglio 2024
-Proseguono i combattimenti sia a Nord che a Sud della Striscia di Gaza. Raid israeliani hanno colpito sia Gaza city, dove l’esercito di Tel Aviv ha fatto sapere di avere sequestrato dei depositi di armi e di aver ucciso decine di combattenti di Hamas, sia Rafah.
Diciotto soldati israeliani, poi ,sono rimasti feriti in un attacco di droni carichi di esplosivi lanciati da Hezbollah sul nord delle alture del Golan.
Infine, le Brigate Al-Quds, il braccio armato della Jihad islamica, hanno rivendicato il lancio di circa 20 razzi da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia.
Il Premier israeliano Netanyahu , in visita nelle scorse ore presso il fronte sud , ha dichiarato: “Presto, termineremo i combattimenti importanti e ci ritireremo dalle città”, sottolineando che la situazione sul campo non è semplice, ma ribadendo : “Non ci ritireremo fino a quando non avremo sconfitto Hamas e riportato tutti i nostri ostaggi a casa”.
Intanto, mentre le trattative riguardanti l’accordo sul piano del Presidente USA Biden per un cessate il fuoco sono in stallo, l’esercito israeliano necessita di nuove forze. A tal riguardo, la Corte suprema ha deciso l’obbligo di arruolamento per gli ultraortodossi, pena lo stop dei finanziamenti alle scuole religiose. Ieri, a Gerusalemme, le comunità ultraortodosse hanno sfilato per esprimere il dissenso. Una divisione, che rischia di minare l’unità del governo israeliano.
Tuttavia, a creare ulteriore tensione nel governo e a suscitare le critiche dell’Opposizione , guidata da Lapid, è stata la notizia del rilascio del direttore dell’ospedale Al-Shifa, insieme con 50 detenuti palestinesi. Alcuni ministri hanno duramente criticato il rilascio dei detenuti palestinesi e chiesto al ministro della Difesa Gallant chiarimenti sulla liberazione. L’ufficio di quest’ultimo ha comunicato di non sapere del rilascio.
Secondo quanto fatto sapere dal suo ufficio, il Premier Netanyahu ha ordinato un’indagine immediata sul rilascio del direttore di Al-Shifa e dei 50 detenuti palestinesi. L’ufficio di Netanyahu ha poi sottolineato che “la scelta di liberare i detenuti è stata fatta a seguito delle discussioni alla Corte Suprema contro la detenzione nel centro di Sde Teiman. L’identità dei rilasciati è determinata in modo indipendente dalle forze di sicurezza in base a valutazioni professionali”.
Più tardi, lo stesso Premier Netanyahu ha definito l’accaduto: “”Un grande errore e un fallimento etico”.
Lo Shin Bet, agenzia di intelligence interna israeliana, sotto accusa per il rilascio del direttore dell’ospedale al-Shifa , a fronte della richiesta di licenziamento del suo capo da parte del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Ben Gvir , ha fatto sapere di essere stato “forzato” nella decisione per “la mancanza di spazio” nelle carceri israeliane e per la scelta di chiudere gradualmente l’uso del centro di detenzione di Sde Teiman e ha ricordato di “aver avvisato da molto tempo in ogni consesso possibile sulla crisi carceraria e sulla necessità di aumentare il numero delle celle alla luce della necessità di arrestare i terroristi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Tuttavia, queste richieste, inoltrate a tutte le parti interessate, primo fra tutti il ministro della Sicurezza nazionale , Ben Gvir, che ne è responsabile, sono rimaste inevase e ,in conformità con le necessità dello Stato determinate dal Consiglio di sicurezza nazionale , è stato deciso di rilasciare diversi detenuti che non rappresentavano una minaccia significativa. Il direttore dell’ospedale di Al-Shifa soddisfaceva i requisiti per il rilascio riguardo al livello di pericolo che rappresenta, ma indagheremo sulla decisione di liberarlo. In mancanza di qualsiasi altra opzione, senza una soluzione immediata alla crisi dello spazio carcerario, gli arresti continueranno a essere cancellati e i detenuti continueranno a essere rilasciati”.
Nel frattempo, il direttore dell’ospedale di Al-Shifa, dopo il suo rilascio ha tenuto una conferenza stampa nella quale, secondo quanto riportato da Al Jazeera, ha dichiarato che : “Molti prigionieri sono stati martirizzati nelle celle degli interrogatori e medici e infermieri israeliani picchiano e torturano i prigionieri palestinesi e trattano i corpi dei detenuti come se fossero oggetti inanimati. I detenuti sono stati aggrediti quasi ogni giorno. Non abbiamo incontrato avvocati, né alcuna istituzione internazionale ci ha fatto visita”.
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