di Federica Marengo lunedì 17 giugno 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Il governatore della regione di Poltava, nel centro-est del Paese, infatti, ha fatto sapere che più di 55.000 consumatori privati e industriali sono privi di elettricità, dopo che le linee elettriche sono state danneggiate da un raid delle forze di Mosca, nel quale sono rimaste ferite 12 persone , tra cui 2 bambini.
A tal proposito, un alto funzionario ucraino dell’energia ha avvertito che “le interruzioni di corrente programmate e i blackout di emergenza si intensificheranno nelle prossime settimane, dopo che un’ondata di attacchi russi dal marzo scorso ha paralizzato la produzione di elettricità”.
Proprio le lunghe interruzioni elettriche estive, così come gli aumenti dei prezzi interni, hanno costretto le agenzie statali a tagliare il consumo di energia.
Inoltre, il capo di Stato maggiore ucraino, Oleksandr Syrsky, ha affermato che “Mosca sta intensificando gli attacchi sul fronte orientale per esaurire al massimo le truppe ucraine, in vista dell’arrivo degli aiuti militari occidentali, in particolare dei jet da combattimento F-16”.
Sul fronte russo, invece, il ministero della Difesa di Mosca, ha reso noto che le forze aeree russe hanno abbattuto nella notte 6 droni ucraini lanciati su un impianto metallurgico e altre strutture utilizzate per scopi militari nelle regioni di Belgorod, Voronezh e Lipetsk.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che ha ringraziato “Tutti coloro che dall’inizio della guerra con la Russia non hanno dimenticato l’Ucraina e gli ucraini”, tornando sulla due giorni della Conferenza di Pace in Svizzera conclusasi ieri, ha rilanciato i contenuti del documento finale, votato dalla maggioranza dell’Assemblea dei delegati, firmata però da 78 Stati su 93 (tra i Paesi che non hanno aderito, vi sono: Brasile, Sud Africa, Arabia Saudita, Emirati e India), quali: l’integrità territoriale dell’Ucraina e il ritiro delle truppe russe dal Paese, lo scambio di tutti i prigionieri di guerra e il ritorno a casa dei bambini e delle bambine deportati in Russia.
Sempre per Zelensky, nella Conferenza di Lucerna “sono stati fatti passi avanti enormi verso la pace, anche se la strada è ancora lunga”, vista l’assenza al vertice della Cina, che ha marcato le distanze dall’Ucraina, distanze che il leader di Kiev ha detto di “voler accorciare” e che intende organizzare una seconda Conferenza di pace, cui, a detta di Berlino e della stessa Svizzera dovrebbe partecipare anche la Russia.
La Presidente svizzera Viola Amherd , infatti, in risposta alla domanda di un giornalista, ha detto che il Presidente russo Vladimir Putin potrebbe essere autorizzato a partecipare a un potenziale secondo vertice di pace globale, nonostante il mandato d’arresto emesso contro di lui dalla Corte penale internazionale (Cpi) e che “una decisione dovrebbe essere adottata dal governo elvetico”.
Sulla Conferenza di Pace in Svizzera, organizzata dall’Ucraina, da Mosca, è arrivato il commento del portavoce del Cremlino, Peskov, che, annunciando la visita del Presidente russo Putin in Corea del Nord (secondo Ria Novosti per firmare un accordo di partenariato in ambito della sicurezza), il 18 e 19 giugno e in Vietnam il 19 e il 20 giugno, ha detto: “L’efficacia della conferenza sull’Ucraina, svoltasi in Svizzera, è prossima allo zero. Risultati trascurabili che dimostrano l’ inutilità di tenere colloqui senza la partecipazione della Russia”, precisando: “Il fatto che Paesi come Turchia, Serbia e Ungheria abbiano firmato la dichiarazione congiunta del vertice in Svizzera per la pace in Ucraina non provocherà un deterioramento dei rapporti della Russia con questi governi: naturalmente terremo conto della posizione di questi Paesi, questo è importante per noi, e continueremo a spiegare loro le nostre argomentazioni”.
In merito, il Consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov, ha dichiarato: “La cosiddetta “conferenza di pace” a Lucerna ha confermato che è impossibile risolvere il problema ucraino senza la Russia. Se parliamo di risultati vediamo un riconoscimento più chiaro anche tra gli Stati occidentali che è impossibile risolvere il problema ucraino senza la Russia. In altre parole, non è chiaro cosa abbiano discusso là senza la Russia”.
Ushakov, poi, alla vigila della visita del Presidente russo Putin, (che nel frattempo ha rimosso quattro viceministri della Difesa), ha anche espresso gratitudine alla Corea del Nord, per il sostegno alla Russia sull’Ucraina, evidenziando: “ Apprezziamo che gli amici nord coreani comprendano le vere cause della crisi ucraina; siamo loro grati per il costante e immutato sostegno all’operazione militare speciale russa”.
Da Pechino, invece, assente al vertice di pace, il ministero degli Esteri cinese, ha fatto sapere in una nota: “La Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva ed equa sulla questione ucraina e ha promosso risolutamente e attivamente i colloqui di pace. La Cina continuerà a collaborare con la comunità internazionale, compiendo sforzi incessanti per promuovere una soluzione politica alla crisi ucraina. Pechino è anche pronta a collaborare con la Russia e la comunità internazionale per attuare il concetto di sicurezza comune e sostenibile”.
In ambito Nato, il Telegraph, ha citato un’intervista rilasciata al quotidiano britannico dal Segretario generale dell’Alleanza nordatlantica Jens Stoltenberg, in cui quest’ultimo ha dichiarato: “La Nato è in trattative per schierare più armi nucleari di fronte alla crescente minaccia da parte di Russia e Cina”.
Stoltenberg, infatti, ha rivelato che “ci sono state consultazioni dal vivo tra i membri Nato sul ritiro dei missili dai depositi e sulla loro messa in stand-by”, sottolineando che “la trasparenza sul nucleare deve essere la pietra angolare della strategia della Nato per preparare il blocco nordatlantico a un mondo più pericoloso”, in quanto “l’obiettivo della Nato è un mondo senza armi atomiche, ma finché esisteranno tali armi rimarremo un’alleanza nucleare, perché un mondo in cui Russia, Cina e Corea del Nord hanno armi atomiche e la Nato no è un mondo più pericoloso”.
Poi, sempre il Segretario generale della Nato, Stoltenberg, in visita negli USA, prima di recarsi alla Casa Bianca per incontrare il Presidente Biden, in un discorso al Wilson Center, un think tank di Washington, ha esortato l’Occidente “a far pagare alla Cina l’aiuto alla Russia” e a fornire più armi all’Ucraina per arrivare alla pace.
Immediata, la reazione del portavoce del Cremlino, Peskov, che ha dichiarato: “Un’altra escalation della tensione. Quello che Stoltenberg ha detto, chiaramente non concorda con la stessa dichiarazione di ieri (alla conferenza di Lucerna), che non tutti hanno firmato e che, se non erro, parla anche di inammissibilità di tale retorica”, riecheggiato dal capo del servizio d’intelligence esterno russo, Serghei Naryshkin, secondo cui : “Stoltenberg vuole spaventare Mosca”.
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