di Federica Marengo venerdì 14 giugno 2024
-La prima giornata dei lavori del G7 in Puglia, sotto la presidenza italiana, si è conclusa con la cerimonia delle Bandiere, ovvero il lancio dei paracadutisti della Folgore con le Bandiere dei Sette Grandi Paesi del summit. Poi, la Presidente del Consiglio Meloni ha tenuto un breve punto stampa in cui ha rilasciato delle dichiarazioni, nelle quali, riepilogando i temi al centro delle quattro sessioni del summit: Africa, Medio Oriente, Ucraina (sessione alla quale ha partecipato anche il Presidente ucraino Zelensky) e l’evento a margine dedicato alla Partnership for Global Infrastructure and Investment, tra i grandi progetti del G7 per lo sviluppo e la crescita delle nazioni più fragili come, l’Africa e l’Asia, si è detta: “molto soddisfatta del confronto” e “molto soddisfatta dei risultati raggiunti, a partire dal tema del sostegno all’Ucraina”.
Quindi, in merito alle intese raggiunte con gli altri sei Grandi sulla guerra in Ucraina e sulla guerra in Medio Oriente, ha spiegato: “Sono trascorsi 841 giorni dall’inizio della guerra di aggressione russa all’Ucraina. In questo lungo periodo l’eroica resistenza degli ucraini ha impedito a Putin di portare a compimento il suo piano e la compattezza e l’unità d’intenti dell’Occidente hanno assicurato alla nazione aggredita gli aiuti necessari per difendere la propria libertà. Il G7 ha chiaramente ribadito questo impegno e vi confermo che abbiamo raggiunto l’accordo politico per fornire un sostegno finanziario aggiuntivo all’Ucraina di circa 50 miliardi di dollari entro fine anno grazie a un meccanismo di prestiti per la cui restituzione potranno essere utilizzati gli extraprofitti derivanti dai beni russi immobilizzati nelle nostre giurisdizioni. Non parliamo chiaramente di una confisca di questi beni ma degli interessi che maturano nel corso del tempo. Capite bene che quello di oggi è un passaggio politico fondamentale che ora dovrà velocemente essere definito dal punto di vista tecnico tenendo conto del quadro di riferimento già adottato a livello di Unione europea, ma è un risultato non scontato del quale vado particolarmente fiera. Ci siamo occupati anche del conflitto in Medio Oriente, su questo punto confermo il sostegno unanime alla proposta di mediazione degli Stati Uniti per un cessate il fuoco immediato a Gaza, per il rilascio di tutti gli ostaggi e per un significativo aumento dell’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza. Il G7 ha ribadito ogni sforzo per scongiurare un’escalation nella regione, per una soluzione politica duratura della crisi, con la prospettiva della soluzione dei due popoli in due Stati. Abbiamo, come dicevo, dedicato un focus all’Africa, tema al quale, come ormai sapete, la Presidenza italiana tiene particolarmente, del quale continueremo a parlare anche nella giornata di domani, sia nella sessione dedicata alla migrazione, che sarà la sessione di apertura della mattinata, sia nella sessione che vedrà anche il coinvolgimento delle Nazioni dell’outreach”.
Poi, sul Piano Mattei per l’Africa elaborato dall’Italia, la Premier ha detto: “Ho raccolto dai miei colleghi ampio sostegno, ampia condivisione per il Piano Mattei per l’Africa, per l’approccio italiano che è un approccio di cooperazione da pari a pari con le Nazioni Africane, che sta dando i suoi frutti con l’avvio dei primi progetti pilota. In questo caso il salto di qualità riguarda la volontà di far dialogare i diversi strumenti che abbiamo messo in piedi negli anni a livello nazionale, a livello multilaterale, il Piano Mattei da una parte, le iniziative strategiche del G7 e dell’Unione Europea, quindi il PGII e il Global Gateway, perché si possano mettere a sistema i vari interventi e si possano portare avanti in un modo più coordinato. L’Italia ha anche annunciato di voler contribuire a uno dei progetti strategici del PGII, che è il cosiddetto Corridoio di Lobito, l’imponente sistema infrastrutturale che ha come obiettivo quello di collegare l’Angola allo Zambia, attraverso la Repubblica Democratica del Congo, e di connettere così mercati regionali e mercati globali. Sono felice anche di annunciare l’istituzione di nuovi strumenti finanziari presso la Banca Africana di Sviluppo, che ringrazio per una collaborazione che è stata molto preziosa, per sviluppare strategie di co-investimento negli ambiti del Piano Mattei, un’intesa quadro anche con la Banca Mondiale, sempre per agevolare i nostri investimenti nel continente. Voglio anche ringraziare gli Emirati Arabi Uniti per il primo contributo che è stato garantito al fondo dei multidonatori. Avete visto il side event sul PGII con la partecipazione anche del settore privato, delle banche multilaterali di sviluppo, un’iniziativa che dimostra la nostra volontà di far seguire azioni concrete ai nostri impegni. Da questo G7 non vogliamo che escano solamente documenti, vogliamo che escano anche fatti concreti che costruiscono quegli impegni. Avete visto ora e voglio davvero tornare a ringraziarli questa straordinaria dimostrazione del reparto attività sportive di paracadutismo dell’esercito brigata Folgore, davvero non era facile, adesso il vento è un po’ calato, ma quando loro sono scesi con il paracadute, immaginate il peso tra il paracadute e una bandiera così grande, quella precisione non era affatto scontata, davvero penso che ci hanno fatto fare una figura molto bella e li ringrazio ancora una volta. Chiaramente la giornata, come sapete, si concluderà al castello di Brindisi per la cena offerta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che anche voglio ringraziare già da ora”.
Infine, ringraziando i cronisti e le croniste, ha anticipato i temi al centro delle sessioni di lavoro della seconda giornata: “Ci aspetta domani una giornata altrettanto importante, con un pizzico d’orgoglio direi una giornata storica. Domani noi accoglieremo il Santo Padre, come ho detto già diverse volte, è la prima volta che un Pontefice partecipa ai lavori del G7. Io sono davvero orgogliosa che questo accada per la prima volta sotto la Presidenza italiana. Domani parleremo di intelligenza artificiale, di Indo-Pacifico, di sicurezza economica, di come avere catene d’approvvigionamento più vicine, più resistenti agli shock e torneremo, come si diceva, su Africa e Mediterraneo. Domani sera approveremo le conclusioni del Vertice, su cui c’è già un consenso dei leader e quindi pensavo che fosse utile fare un punto alla fine di questa prima giornata e chiaramente ci vedremo anche nella giornata di domani e soprattutto nella conferenza stampa di sabato”.
In serata, i leader e le leader del G7 (assente il Presidente USA Biden, che affaticato dal tour europeo iniziato in Normandia per le celebrazioni del D-Day, ha limitato gli impegni serali al bilaterale con il Presidente ucraino Zelensky , seguito dalla conferenza stampa congiunta con quest’ultimo nella quale è stata annunciata la firma di un patto decennale di sicurezza per l’Ucraina) hanno cenato alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella che, per l’occasione, ha tenuto un breve discorso, nel quale ha sottolineato: “E’ utile, interrogarsi su quale sia, in questo contesto, il ruolo del G7 e vorrei prospettare tre considerazioni. Una prima risposta risiede nella constatazione che il G7 è un insieme di Paesi uniti non soltanto da un elevato livello di sviluppo e di reddito, ma anche e soprattutto da valori. Valori che hanno promosso in modo significativo la dignità delle persone e dei popoli, sulla base delle Carte e delle Dichiarazioni dell’ONU. Valori, obiettivi, regole, che vanno preservati e sviluppati nella nuova condizione della vita internazionale. Il Vertice si è così trasformato, da foro di coordinamento economico, in una piattaforma di rilevante confronto sui grandi temi del presente. Un confronto reso possibile proprio dall’essere basato anzitutto su valori condivisi. Gli Stati rappresentati a questo tavolo si riconoscono nei principi dello Stato di diritto, della democrazia, del rispetto dei diritti della persona, della cooperazione internazionale. Considerazioni tutt’altro che scontate, se si pensa al preoccupante aumento delle pulsioni autoritarie in tante parti del mondo, con le conseguenze che ne derivano: compressione dell’inviolabile sfera della persona a livello interno e condotte aggressive nella sfera internazionale. Il secondo elemento che caratterizza il G7 è costituito dalla adesione convinta a un sistema di regole, che vede nella Carta delle Nazioni Unite la sua manifestazione più alta. La cura di questo sistema di regole ,la prima delle quali consiste nel divieto di minaccia e uso della forza nei rapporti fra gli Stati , è un aspetto, oggi, tristemente sfidato. Si affaccia la convinzione che sia possibile sostituire alla comunità internazionale, alle sue regole, al criterio di pari dignità fra gli Stati, la violenza e la sopraffazione”.
Sulla guerra in Russia, invece, il Presidente Mattarella ha evidenziato: “Il 24 febbraio del 2022 la Federazione Russa si è assunta la responsabilità storica di riportare la guerra in Europa in un pericoloso tentativo di revanche neo-imperiale che contraddice tutti i passi avanti realizzati nel continente sin dalla Conferenza di Helsinki del 1975. Una svolta che non si può fingere di ignorare o sottovalutare come insegna la storia del ‘900. Sostenendo la indipendenza dell’Ucraina, difendiamo principi generali di convivenza fra le nazioni, sui quali poggia, dal secondo dopoguerra in poi, la libertà, la sicurezza, la prosperità dei nostri popoli, nonché lo sviluppo e il ruolo crescente di quelli che allora erano, loro malgrado, spettatori della storia”.
Ancora, sulla guerra in Medio Oriente, il Capo dello Stato ha detto: “Il barbaro attacco di Hamas, con l’uccisione di inermi cittadini israeliani e il disumano sequestro di ostaggi, ha riaperto una ferita che continua ad essere alimentata dal macabro conteggio delle migliaia di vittime civili palestinesi, donne e bambini, che hanno perso la vita negli oltre otto mesi di conflitto. I negoziati in corso per giungere al cessate il fuoco devono rappresentare una tappa per intraprendere un concreto percorso politico verso una pace duratura, che non può che fondarsi sulla soluzione a due Stati. Occorre la volontà di perseguirla da parte di tutti gli attori coinvolti, per non abbandonare il dialogo a metà, come già accaduto in troppe occasioni , con l’inevitabile ripresa, nel tempo, del conflitto, con violenza e vittime sempre maggiori”.
In conclusione, il Presidente della Repubblica Mattarella , ha sottolineato: “La terza dimensione del G7 che vorrei richiamare è quella di una piattaforma aperta. A partire dal Vertice del 2007 in Germania veniva introdotto il cosiddetto “processo Heiligendamm” che apriva il G7 al resto del mondo e coinvolgeva nell’esercizio altri cinque Paesi, rappresentativi di tutti i continenti, per un dialogo sui grandi temi globali dello sviluppo economico, dell’innovazione e del cambiamento climatico. Temi ulteriormente ampliati, a L’Aquila, nel 2009, a quelli della sicurezza alimentare e dell’energia. Il formato del G7 è, quindi, in grado di adeguarsi ai mutamenti del contesto internazionale – e lo conferma questa edizione – nella consapevolezza che non possono essere affrontati in un circuito limitato. Nuove tematiche , dallo sviluppo sostenibile del continente africano, ai flussi migratori, alla rivoluzione indotta dall’intelligenza artificiale , trovano giusto spazio nel Vertice di Borgo Egnazia e sollecitano collaborazione con gli altri attori rilevanti dello scacchiere mondiale. Le grandi economie libere raccolte nel G7 continuano certamente a esercitare una rilevante forza di attrazione e d’influenza, ma, naturalmente, in un mondo multipolare, questa esperienza si confronta con tentativi di dar vita a schemi alternativi se non contrapposti. La capacità di costruire partenariati con quella parte del mondo che, nelle fisiologiche differenze, è disponibile al dialogo sulle nostre opzioni, è il naturale orizzonte al quale guardare. Le indicazioni provenienti dai Capi di Stato e di Governo qui riuniti saranno, al riguardo, preziose. I Paesi G7 condividono una responsabilità accentuata nell’affrontare i problemi del presente; consapevoli, tuttavia, di non poterlo fare da soli”.
©Riproduzione riservata