di Federica Marengo giovedì 13 giugno 2024
-La Presidente del Consiglio Meloni, ha aperto stamane la tre giorni del G7 a guida italiana, che si svolge in Puglia, firmando con un pennarello un pannello con il logo del summit italiano: il mare e un albero di ulivo secolare con tra le fronde sette olive, simbolo dei 7 grandi Stati (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti), cui si aggiungeranno i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali , quali: l’Algeria, con il Presidente Abdelmadjid Tebboune, l’Argentina con il Presidente Javier Milei, il Brasile con il Presidente Luis Ignacio Lula da Silva, gli Emirati Arabi Uniti , con il Presidente Mohammed bin Zayed, il Re di Giordania Abdallah II, il Premier indiano Narendra Modi, il Presidente del Kenya, della Mauritania, il Presidente dell’Unione Africana e, per la prima volta, Papa Francesco. Presenti anche il Presidente della Banca Africana di Sviluppo e della Banca Mondiale.
Assente, invece, il Principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud, Principe ereditario e Primo Ministro dell’Arabia Saudita, che ha inviato ieri un cablogramma di ringraziamento alla Premier Meloni “per il gentile invito ricevuto a partecipare nella sessione di comunicazione del vertice del G7”, spiegando di rammaricarsi per non poter partecipare a causa degli impegni legati alla supervisione dei lavori della stagione dell’Hajj, il pellegrinaggio annuale verso la Mecca dei fedeli musulmani.
Quindi, la Presidente del Consiglio ha accolto i leader e le leader arrivati per il summit, che , dopo averle stretto la mano, hanno firmato lo stesso pannello.
Tra i primi ad arrivare, la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, seguiti dal Premier britannico, Rishi Sunak, dal Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, , dal Premier giapponese, Fumio Kishida, dal Premier canadese Trudeau, dal Presidente francese Macron e dal Presidente USA Biden.
I leader e le leader, poi al termine della cerimonia di accoglienza, hanno posato per la consueta “foto di famiglia”, cui è seguito il discorso di apertura dei lavori della Presidente del Consiglio Meloni, in veste di Presidente del Gruppo dei Sette , in un passaggio del quale ha sottolineato: “È la settima volta che l’Italia ha la responsabilità di guidare questo Forum che nel 2025 compirà 50 anni e in questi decenni ha chiaramente assunto un ruolo insostituibile nella gestione delle crisi globali, particolarmente di quelle che mettono a repentaglio la nostra libertà e le nostre democrazie. L’Italia ha scelto di ospitare il Summit dei Leader in Puglia. Non è stata una scelta casuale, lo abbiamo fatto perché la Puglia è una regione del sud Italia e il messaggio che vogliamo dare è di un G7 che sotto Presidenza italiana vuole rafforzare il suo dialogo con le Nazioni del Sud globale. Lo abbiamo fatto perché questa terra è storicamente un ponte tra occidente e oriente, è una terra di dialogo al centro del Mediterraneo, di quel mare di mezzo che collega i due grandi spazi marittimi del globo, cioè l’Atlantico da una parte e l’Indo-Pacifico dall’altra. Quel mare è rappresentato anche nel simbolo che l’Italia ha scelto per questa Presidenza italiana, insieme a un altro simbolo della nostra identità che è l’ulivo secolare, con le sue radici solide, le sue fronde proiettate nel futuro, tra le fronde sette olive che sono i simboli delle nostre Nazioni che cooperano insieme sulle grandi sfide globali. Tutti questi simboli offrono uno spaccato degli obiettivi della Presidenza italiana, da una parte chiaramente valorizzare ciò che ci unisce, rafforzare la nostra collaborazione, dall’altra sapere dialogare con tutti, cioè il G7 non è una fortezza chiusa in sè stessa che deve magari difendersi da qualcuno, è un’offerta di valori che noi apriamo al mondo per avere come obiettivo quello di uno sviluppo condiviso. Sono molti i punti all’ordine del giorno dei nostri lavori. Chiaramente avremo modo di discutere molto e approfonditamente in questi due giorni in un programma che è diventato parecchio denso. Parleremo ovviamente delle crisi in atto a partire da Ucraina e Medio Oriente, costruiremo sui lavori della Presidenza giapponese avanzando sulla necessità di creare catene di approvvigionamento solide e controllabili, su quella che è probabilmente la sfida più complessa del nostro tempo, e cioè l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, chiaramente con la necessità di coglierne le opportunità governandone i rischi, torneremo sull’importanza di una nostra maggiore attenzione alla regione dell’Indo-Pacifico, ma come sapete la Presidenza italiana ha voluto dedicare ampio spazio a un altro continente che è fondamentale per il futuro di tutti noi, che è l’Africa, con le sue difficoltà, le sue opportunità, ci chiede un approccio diverso da quello che spesso abbiamo dimostrato in passato. All’Africa, non solo all’Africa, è legata un’altra questione fondamentale che l’Italia ha messo al centro della Presidenza, che è la questione della migrazione, il ruolo sempre più preoccupante che stanno assumendo organizzazioni di trafficanti, sfruttando la disperazione degli esseri umani. Quindi molto lavoro da fare, ma io sono certa che riusciremo in questi due giorni a portare avanti un confronto che sarà in grado di regalare risultati concreti e misurabili. Quindi davvero grazie a tutti per essere qui. È per noi un orgoglio ospitarvi, lo è per l’Italia intera e spero che in questi due giorni, nonostante si lavori moltissimo, riuscirete anche ad assaporare un pò dell’ospitalità per la quale l’Italia è famosa nel mondo”.
A seguire, si è tenuta la prima sessione dei lavori dal titolo: “Africa cambiamento climatico e sviluppo”.
Al centro della sessione, dunque, tra i temi riguardanti il dossier Africa, il Piano Mattei preparato dall’Italia, che prevede una rinnovata e diversa presenza dell’Occidente nel continente africano, e che rifiuta l’approccio predatorio. Connessa al tema, la questione del contrasto all’immigrazione illegale e il rilancio della cooperazione con l’Africa secondo nuove forme di partenariato.
Come spiegato da Palazzo Chigi, “l’obiettivo del vertice è proporre una strategia condivisa che stimoli gli investimenti nel continente, affrontando alla radice i fattori dei flussi migratori (incluso il cambiamento climatico), lotti contro i trafficanti di esseri umani e apra canali di ingresso legali connessi a effettive opportunità lavorative. Una strategia che non sia calata dall’alto ,ma venga discussa e coordinata con i governi africani. Per questo sono presenti al summit Mohamed Ould Ghazouani, Presidente della Mauritania ,nonché Presidente di turno dell’Unione Africana, Kais Saied, Presidente della Tunisia, Abdelmadjid Tebboune, Presidente dell’Algeria, William Ruto, Presidente del Kenya, e Akinwumi Adesina, Presidente della Banca Africana di Sviluppo”.
Così come, ha evidenziato Palazzo Chigi,” è importane in tal senso la partecipazione di Argentina, Brasile, Emirati Arabi Uniti, Giordania, India e Turchia, in quanto ulteriore testimonianza dell’intento di aprire il consesso delle sette democrazie più ricche del mondo ad altre nazioni, e in particolare al Sud globale, per meglio collaborare alla stabilità del pianeta”.
Sul tavolo, anche la questione del cambiamento climatico e del contrasto alla crescita di influenza politico-economica e militare della Russia e della Cina e , con ogni probabilità, l’alleggerimento del carico di debito che pesa sui Paesi africani.
Riguardo al dossier sul clima, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in una intervista a La Repubblica, ha dichiarato: “Il G7 deve dimostrare leadership presentando, entro l’inizio del 2025, nuovi National Determined Contribution pienamente allineati al limite di 1,5 gradi, che coprano tutti i settori e i gas serra. Gli obiettivi del G7 devono stabilire il punto di riferimento in termini di ambizione, qualità e tempistica per gli altri. Deve guidare l’eliminazione dei combustibili fossili ponendo fine a tutte le nuove esplorazioni di petrolio e gas, impegnandosi a terminare i nuovi progetti relativi al carbone, smettere di usarlo entro il 2030 e decarbonizzare completamente i propri sistemi energetici entro il 2035. Il G7 deve aiutare i paesi in via di sviluppo nell’accelerare la loro transizione. Occorre concentrarsi sull’adattamento, onorando l’impegno di raddoppiare i finanziamenti ad almeno 40 miliardi di dollari all’anno entro il 2025. I G7 devono fornire forti contributi al nuovo Loss and Damage Fund, e garantire che sia operativo entro la COP29″.
Il Presidente degli Stati Uniti Biden nel side event del G7 sulla Partnership for Global Infrastructure and Investment, sul dossier Africa, ha sottolineato: “Qui possiamo determinare il corso degli eventi per il prossimo futuro e come Stati Uniti abbiamo mobilitato 33 miliardi di dollari per l’Africa sub-sahariana. Abbiamo annunciato progetti nuovi in Ghana e in Kenya, Paesi in cui abbiamo una connettività affidabile. La prima linea ferroviaria dall’Angola, Repubblica democratica del Congo, Zambia, Oceano Indiano. Questo cambia la realtà, ne sono convinto”.
Nella sessione successiva di lavori, si è discusso invece di Medio Oriente. A margine dei lavori,la Presidente della Commissione UE uscente, Ursula von der Leyen, ha dichiarato in merito: “In tempi turbolenti, il messaggio più forte che possiamo inviare è l’unità. Oggi il G7 di Bari mostrerà unità. Unità per un Medio Oriente pacifico e stabile e il piano in tre fasi”, seguita dal Presidente del Consiglio UE, uscente, Charles Michel, che ha detto: “Vogliamo sostenere il diritto internazionale umanitario in Medio Oriente. Abbiamo tre obiettivi principali: il primo è un cessate il fuoco immediato. Stiamo sostenendo tutti gli sforzi compiuti dai mediatori per rendere possibile questo cessate il fuoco e il rilascio di tutti gli ostaggi. Il secondo punto è facilitare l’accesso umanitario. La situazione è terribile, tragica ed è nostra responsabilità fare il massimo sforzo per fornire un’assistenza più immediata sul campo. Terzo punto crediamo nella soluzione a due Stati. E sappiamo che pace e sicurezza vanno di pari passo ed è per questo che dobbiamo rilanciare un percorso politico che renda possibili al più presto la soluzione dei due Stati il prima possibile”.
E nella bozza di comunicato dedicata alla guerra in Medio Oriente, che dovrà essere approvata dai leader del G7, di cui ha preso visione Askanews, si legge che: “Tutte le parti devono astenersi da qualsiasi azione unilaterale che mini la prospettiva di una soluzione a due Stati, compresa l’espansione israeliana degli insediamenti e la ‘legalizzazione’ degli avamposti degli insediamenti. Condanniamo l’aumento della violenza estremista dei coloni commessa contro i palestinesi, che mina la sicurezza e la stabilità in Cisgiordania e minaccia le prospettive di una pace duratura. Condanniamo inoltre tutte le forme di terrorismo e incoraggiamo il sostegno ai servizi di sicurezza dell’Autorità Palestinese per garantire che la Cisgiordania rimanga stabile e favorevole alla definitiva creazione di uno Stato palestinese”.
Nel primo pomeriggio, invece, la Presidente del Consiglio Meloni ha accolto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha partecipato alla sessione dedicata alla guerra in Ucraina.
Prima di prendere parte ai lavori, al suo arrivo, il Presidente Zelensky ha detto di aspettarsi che fossero prese “decisioni importanti” al vertice, spiegando poi in un post su Telegram che il vertice sarebbe stato incentrato sull’Ucraina, sulla difesa e sulla resilienza economica”, mentre la Casa Bianca, alla vigilia del summit, aveva fatto sapere che “il G7 aveva fatto buoni progressi su un piano statunitense che prevede l’utilizzo dei beni russi congelati per raccogliere 50 miliardi di dollari (39 miliardi di sterline) all’anno per il suo Paese”.
“Buoni progressi” che si sono trasformati nel raggiungimento dell’accordo per utilizzare i profitti derivanti dai beni sovrani russi congelati per aiutare l’Ucraina. Secondo la bozza di dichiarazione concordata fra i Paesi del G7, visionata dal Financial Times, “con l’obiettivo di sostenere le esigenze attuali e future dell’Ucraina a fronte di una difesa prolungata contro la Russia, il G7 lancerà ‘Prestiti straordinari per l’accelerazione delle entrate (‘Extraordinary Revenue Acceleration o ERA) al fine di rendere disponibili all’Ucraina circa 50 miliardi di dollari in finanziamenti aggiuntivi entro la fine dell’anno”.
Il finanziamento, secondo il documento, dovrebbe venir erogato “attraverso molteplici canali che indirizzeranno i fondi alle esigenze militari, di bilancio e di ricostruzione dell’Ucraina.I beni della Russia rimarranno immobilizzati fino a quando la Russia non metterà fine alla guerra contro l’Ucraina e non ripagherà i danni causati.
Un alto funzionario dell’amministrazione Biden ha detto ai giornalisti che l’accordo prevede un prestito erogato da più finanziatori per “condividere il rischio”, ma le quote esatte dei 50 miliardi di dollari per ciascun Paese non sono ancora state stabilite e che “il prossimo passo sarà quello di ottenere l’approvazione da parte degli Stati membri dell’UE, quindi firmare i contratti tra i finanziatori, l’Ucraina e eventuali intermediari. Ogni prestito potrebbe essere destinato a scopi specifici, siano essi aiuti militari o aiuti economici e umanitari”.
Immediata , la reazione della Russia che, tramite la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha fatto sapere: “I tentativi da parte dell’Occidente di appropriarsi dei proventi dei beni russi congelati sono criminali e porterebbero a una risposta da parte di Mosca molto dolorosa per l’Unione europea”.
A tal riguardo, la Presidente della Commissione UE uscente, Von der Leyen, ha dichiarato: “Con l’accordo del G7 sull’utilizzo dei profitti degli asset russi congelati inviamo un segnale forte all’Ucraina: sosterremo Kiev nella sua lotta per la libertà per tutto il tempo necessario. È anche un segnale forte per Putin: non può vincere . Ci sono già aiuti Ue da 50 miliardi di euro e aiuti Usa da 60 miliardi di dollari per Kiev a cui ora si aggiunge un pacchetto del G7 da 50 miliardi di dollari. Tutti i partner G7 contribuiranno a questo prestito. L’accordo del G7, prevede l’utilizzo dei profitti derivanti dalle attività russe immobilizzate in Europa. Non saranno i contribuenti europei a pagare per i danni che Putin sta causando per questa guerra di aggressione. I ministri delle Finanze esamineranno i dettagli, come le garanzie necessarie” per erogare i prestiti, e li chiariranno il prima possibile”.
Soddisfatto, anche il Segretario generale della Nato Stoltenberg, che dal vertice dei ministri della Difesa dell’Alleanza Atlantica, svoltosi stamane a Bruxelles, ha commentato: “Do il benvenuto alla decisione del G7 di utilizzare gli asset russi immobilizzati per fornire un prestito all’Ucraina, e se capisco bene questi fondi non saranno utilizzati per scopi militari. La mia proposta ai leader della Nato invece copre le esigenze militari, almeno 40 miliardi di euro l’anno. Si basa sulle percentuali e siccome il 50% del budget della Nato viene dagli Usa, gli Usa copriranno la metà di questa somma, il resto va diviso fra gli alleati europei” .
Prima dell’inizio della sessione dedicata al sostegno a Kiev, vi è stato un incontro tra la Premier Meloni e il Presidente Zelensky, in merito al quale quest’ultimo ha scritto su X: “Ho avuto un incontro produttivo con Giorgia Meloni e ho ringraziato l’Italia per il suo sostegno militare, finanziario e umanitario all’Ucraina. Abbiamo discusso dei prossimi passi della nostra cooperazione in materia di difesa, compreso il contributo dell’Italia al rafforzamento del sistema di difesa aerea dell’Ucraina e la preparazione di un nuovo pacchetto di aiuti militari”.
A tali aiuti si aggiungeranno quelli annunciati dal Premier britannico Rishi Sunak, ovvero un piano che prevede fino a 242 milioni di sterline per l’Ucraina. Inoltre, il G7 confermerà la volontà di inviare armi all’esercito di Kiev e ammonirà la Cina a non sostenere indirettamente l’invasione russa attraverso il trasferimento di tecnologie e componenti per l’industria bellica di Mosca.
Alle 15:00, quindi, è iniziata la sessione del G7 dedicata alla crisi in Ucraina, che nella prima parte prevedeva la presenza proprio del Presidente Zelensky, che avrà un bilaterale con il Presidente USA Biden e in serata firmerà con quest’ultimo e con il Presidente del Giappone Kishida, accordi di sicurezza che saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa congiunta.
Sempre in serata, al termine della prima giornata di lavori, è prevista una cena alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella alla quale non prenderà parte il Presidente USA Biden , notizia che la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha così commentato, rassicurando: “Saranno due giorni pieni zeppi di impegni. Non ne farei un caso, se il Presidente salta una cena”.
Domani, si svolgeranno le altre sessioni di lavoro dedicate al tema delle migrazioni, dell’Indopacifico e della sicurezza economica e dell’ Intelligenza Artificiale, cui prenderà parte, per la prima volta al G7, Papa Francesco ,che parlerà anche di pace , di energia e di Africa e Mediterraneo e terrà almeno dieci bilaterali con i/ le leader di vari Paesi.
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