di Federica Marengo venerdì 7 giugno 2024
-Proseguono gli attacchi russi su diverse regioni del Paese, in particolare su Leopoli e Kiev. Lanciati dalle forze russe, durante i raid , 5 missili e 53 droni kamikaze sulle infrastrutture energetiche , quasi tutti abbattuti dalle forze ucraine, come reso noto dalla Difesa di Kiev.
Sul fronte russo, invece, il ministero delle Emergenze ha fatto sapere che “un edificio a più piani è crollato questa mattina nella città occupata di Luhansk, a seguito di un attacco missilistico sferrato dalle Forze armate dell’Ucraina con i missili Atacms forniti dagli Stati Uniti”, seguito dalle autorità locali, secondo cui “più di dieci edifici e strutture sono stati danneggiati a causa dei bombardamenti, tra cui due scuole, tre asili, un college e un edificio universitario”. Il ministero della Difesa russo, però, ha reso noto che “dei cinque missili diretti contro la città, quattro sono stati abbattuti dalla contraerea e solo uno è andato a segno”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, in Francia per partecipare alle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, ha incontrato il ministro della Difesa francese, Lecornu, per discutere dei nuovi aiuti militari in arrivo dalla Francia a Kiev e ha parlato al Parlamento francese, dichiarando: “L’Europa non è più un continente di pace, quello che succede oggi all’Ucraina potrebbe capitare domani ad altri Paesi”. Quindi, ha ringraziato la Francia “di essere al nostro fianco per difendere la vita”.
Poi, Zelensky, in merito agli aiuti militari concessi dalla Francia e dai suoi alleati all’Ucraina, ha detto: “Per la pace occorre fare di più. Questo non è un rimprovero. Dobbiamo fare di più oggi, per essere più vicini che mai alla pace domani”.
Infine, paragonando al D-Day la Conferenza di Pace promossa dall’Ucraina, che si terrà in Svizzera il 15 e il 16 giugno( cui parteciperanno, come da loro stessi reso noto oggi: la Presidente della Commissione UE uscente Von der Leyen e il cancelliere tedesco Scholz), il Presidente ucraino Zelensky ha sottolineato: “Un giorno potremo vedere gli aerei nel cielo dell’Ucraina come in Normandia. La sensazione è che un’ Ucraina che resiste al male abbia unito persone in Francia; i cuori francesi ci hanno augurato coraggio e ringrazio le famiglie francesi. Possiamo contare sul vostro sostegno, sulle vostre armi, sulla vostra formazione”.
Dalla Normandia, dove continuano le celebrazioni per gli ottant’anni dello sbarco, il Presidente francese Macron, annunciando l’invio a Kiev di caccia Mirage, ha sottolineato che “la pace è fondamentale , ma non può essere costruita sulla resa dell’Ucraina”.
Di ritorno dalla Normandia, poi, il Presidente francese Macron ha incontrato questo pomeriggio, all’Eliseo, il Presidente ucraino Zelensky , per firmare due protocolli che prevedono l’invio dei caccia Mirage in Ucraina, ma non (per il momento) l’invio di istruttori militari.
Sempre nella tarda mattinata di oggi, il Presidente Zelensky ha avuto un bilaterale con il Presidente USA Biden , anch’egli in Francia e in Normandia per le celebrazioni del D-Day.
Al termine dell’incontro, Zelensky ha scritto sui suoi profili social: “A Parigi ho incontrato il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Abbiamo discusso delle capacità di difesa dell’Ucraina, della situazione sul campo di battaglia e dei nostri preparativi per firmare un accordo bilaterale sulla sicurezza. Per garantire una protezione efficace contro il terrore russo quotidiano, l’Ucraina deve essere in grado di colpire obiettivi militari sul territorio russo. È inoltre fondamentale rafforzare la difesa della regione di Kharkiv e accelerare la consegna di armi americane. Ringrazio gli Stati Uniti per essere stati al fianco dell’Ucraina. È molto importante che i nostri uomini sentano che non siamo soli, che siamo con te, il nostro partner strategico. Apprezziamo anche la leadership degli Stati Uniti nel portare avanti la formula di pace”.
Da qui, l’annuncio da parte del Segretario di Stato USA, Blinken dell’invio di “un nuovo pacchetto di aiuti militari per rafforzare le difese aeree dell’Ucraina e sostenere le sue coraggiose forze armate”.
Nel dettaglio, secondo quanto reso noto dal Pentagono, si tratta della 59a tranche di equipaggiamenti forniti dagli USA, del valore di 225 milioni di dollari, che “fornirà all’Ucraina ulteriori capacità per soddisfare le necessità più urgenti sul campo di battaglia”.
Il Pentagono ,quindi, ha assicurato che: “Gli Stati Uniti continueranno a lavorare insieme a più di 50 alleati e partner per garantire che i coraggiosi difensori dell’Ucraina ricevano le capacità critiche necessarie per combattere l’aggressione russa”.
A Bruxelles, nel frattempo, la portavoce per l’allargamento della Commissione europea, Ana Pisonero, al termine della riunione degli ambasciatori dei 27 (Coreper), dedicata al tema, ha confermato che “l’esecutivo comunitario ritiene che l’Ucraina e la Moldavia abbiano tutti i requisiti necessari per l’adesione all’Ue”.
Secondo alcune fonti diplomatiche, infatti, l’obiettivo della presidenza di turno belga sarebbe quello di avviare la conferenza intergovernativa subito dopo il Consiglio Affari generali del 25 giugno, prima quindi dell’inizio della presidenza dell’Ungheria, il primo luglio, Paese, quest’ultimo contrario non solo all’invio di altri aiuti a Kiev e ad altre sanzioni alla Russia, ma anche, per l’appunto, all’adesione alla Ue dell’Ucraina, su cui frena, chiedendo maggiori garanzie economiche e sulla minoranza ungherese nel Paese.
A Mosca, invece, il portavoce del Cremlino ,Peskov, alle agenzie russe, in riferimento alle dichiarazioni del Presidente francese Macron sull’invio di caccia Mariage, ha detto: “Le dichiarazioni del Presidente francese Emmanuel Macron sull’aumento del sostegno militare all’Ucraina dimostrano che la Francia è pronta a partecipare direttamente al conflitto. Diciamo che il signor Macron dimostra un sostegno assoluto al regime ucraino e dichiara che la Repubblica francese è pronta a partecipare direttamente al conflitto militare,. Tali dichiarazioni sono estremamente provocatorie e aumentano le tensioni sul continente e non portano nulla di positivo”.
Il Cremlino, poi, ha fatto sapere che “il più presto possibile il Presidente russo incontrerà l’omologo turco Erdogan” e che visiterà Astana il 3 e il 4 luglio per prendere parte al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai (SCO).
Il Presidente russo Putin, poi, in apertura del suo discorso alla sessione plenaria del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, ha affermato che: “Il mondo occidentale vuole mantenere un ruolo egemone, che gli sta sfuggendo” e che “L’apparato militare russo ha bisogno di un rapido rinnovamento tecnologico”.
Inoltre, parlando della situazione economica e commerciale della Russia, ha spiegato: “L’’interscambio commerciale di Mosca con i Paesi che il Cremlino ritiene “amici” rappresenta i tre quarti del totale. Nonostante tutti gli ostacoli e le sanzioni illegittime, la Russia rimane uno dei partecipanti chiave nel commercio mondiale e sta sviluppando in modo proattivo la logistica e la geografia della cooperazione. Il volume degli scambi tra Russia e Medio Oriente è raddoppiato. Con i suoi partner stranieri la Russia aumenterà l’utilizzo di monete nazionali per gli scambi commerciali e la quota delle esportazioni di prodotti russi diversi dagli idrocarburi aumenterà di due terzi entro il 2030. Le forniture di prodotti finiti ad alta tecnologia sono aumentate, sosterremo attivamente tali prodotti diversi dal petrolio e dal gas, le esportazioni non energetiche, ed entro il 2030 il loro volume dovrebbe aumentare almeno di due terzi rispetto al 2023″.
Infine, il Segretario generale della Nato, Stoltenberg, nel corso di una conferenza stampa a Stoccolma con il Premier svedese Kristersson, riguardo alle accuse da parte di Mosca all’Occidente di “cercare un’escalation” e , riguardo alla possibilità di invocare l’articolo 5 del Trattato in caso di attacco da parte di Mosca, ha dichiarato: “Finché non lasciamo spazio a malintesi o valutazioni errate a Mosca o in altre capitali di Paesi che potrebbero potenzialmente attaccarci, non esiste alcuna minaccia militare contro i Paesi della Nato. Non vediamo alcuna minaccia di un’azione militare immediata contro un Paese della Nato”.
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