di Federica Marengo venerdì 31 maggio 2024
-Proseguono i bombardamenti e i violenti scontri a fuoco nella Striscia di Gaza. A Rafah, l’esercito israeliano ha intensificato i raid che, nelle ultime 24 ore, hanno causato almeno 12 vittime. Inoltre, secondo fonti palestinesi, l’Esercito di Tel Aviv avrebbe preso il controllo della zona al confine tra Gaza e l’Egitto, nella quale avrebbe scoperto 20 tunnel dai quali entravano armi e ha distrutto decine di postazioni di lancio razzi.
Il portavoce militare poi ha reso noto per la prima volta che l’Idf sta operando nella parte centrale di Rafah, nel sud della Striscia, poiché in quell’area sono stati “localizzati lanciatori di razzi di Hamas, imbocchi di tunnel del terrore e armi” e che “è stato smantellato un deposito di armi di Hamas”. Oltre a Rafah , l’Idf ha detto che sta continuando ad operare a Jabalya , nel Nord della Striscia.
Sempre le forze armate israeliane hanno reso noto che “raid mirati dell’intelligence vengono attuati dalla periferia del centro di Rafah: un’operazione precisa e mirata contro Hamas. L’operazione continua a evolversi gradualmente e si concentra sullo sradicamento delle infrastrutture terroristiche di Hamas sulla rotta Filadelfia” .
L’agenzia di intelligence interna Shin Bet, citata dal quotidiano israeliano Times of Israel, invece,ha riferito che Le forze di difesa di Israele hanno eliminato nella Striscia di Gaza 18 membri di Hamas ritenuti responsabili degli attacchi in Cisgiordania, il cui il capo , secondo il giornale israeliano, era stato precedentemente eliminato nell’attacco lanciato a Rafah nella notte fra domenica e lunedì, che aveva causato la morte di almeno 45 palestinesi.
Infine, il portavoce militare israeliano ha fatto sapere che “Durante la notte, l’Aviazione israeliana ha attaccato quattro postazioni degli Hezbollah nel Sud del Libano” e che “gli attacchi sono avvenuti nelle aree di Aitaroun e Markaba”.
Ciò, mentre si aggrava la crisi umanitaria e sanitaria e la società palestinese per le Telecomunicazioni ha riferito che “I servizi di comunicazione sono stati interrotti nella città di Rafah, a causa dei bombardamenti israeliani in corso”.
A tal proposito, il Times of Israel ha riferito che Israele ed Egitto hanno concordato di riaprire agli aiuti umanitari il valico di frontiera di Rafah, nel Sud di Gaza, per la prima volta da quando Israele, a inizio maggio, ha preso il controllo del lato della Striscia e che l’accordo è stato raggiunto dopo la pressione degli USA su entrambe le parti.
Tuttavia, una fonte di alto livello ha smentito tale notizia : “Non è vero che c’è un accordo tra Egitto e Israele per riaprire il valico di Rafah. Il Cairo mantiene la sua posizione: senza il ritiro totale di Israele dal valico, non sarà possibile riaprirlo agli aiuti umanitari”.
Più tardi, fonti egiziane della sicurezza, della Mezzaluna rossa e testimoni oculari ha riferito che “Israele avrebbe respinto i camion con gli aiuti per Gaza inviati dall’Egitto al valico di Kerem Shalom, in seguito alla ripresa di scontri armati tra Israele e Hamas nell’area e vicino a Rafah sul lato palestinese. Anche gli addetti del terminal di Rafah sul lato egiziano hanno confermato il ritorno di decine di camion di aiuti umanitari ai magazzini logistici del terminal di Rafah sul lato egiziano”.
Quanto alle trattive per arrivare alla liberazione degli ostaggi sono in una fase di stallo : Hamas, infatti, ha fatto sapere che non parteciperà ai negoziati, se prima non finirà la guerra , condizione non accettata da Israele, il cui Premier Netanyhau, tornando sul riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di Spagna, Norvegia, Irlanda, cui si è aggiunta la Slovenia, ha ribadito: “Dare uno Stato ai palestinesi sarà la migliore ricompensa possibile per i terroristi. Noi abbiamo lasciato Gaza, abbiamo lasciato le nostre basi, abbiamo dato tutto ai palestinesi e loro non hanno fatto la pace con Israele. Hanno scavato migliaia di chilometri di tunnel, più della metropolitana di Parigi. Hanno lanciato razzi sulle nostre città, hanno decapitato e bruciato la nostra gente. Hanno violentato le nostre donne. Questa non è un’entità pacifica e se consentiremo loro di essere uno Stato, sarà la migliore ricompensa possibile per questi terroristi”.
Tuttavia, il Presidente USA Biden ha fatto sapere che “Israele ha proposto ad Hamas una roadmap per il cessate il fuoco” , che prevede: “il ritiro delle forze, il cessate il fuoco completo in prospettiva e il rilascio degli ostaggi”, aggiungendo: “Questo è il momento che Hamas venga al tavolo dei negoziati e accetti l’accordo. E’ il momento che questa guerra finisca”.
Intanto, le Brigate Qassam, ala militare di Hamas, hanno pubblicato un video nel quale si sente la voce di una delle persone rapite e prese in ostaggio il 7 ottobre al Festival Nova di Beeri.
Sul fronte del Mar Rosso, invece, il ministro della Difesa britannico ha reso noto che “Nella notte attacchi aerei hanno colpito diverse aree dello Yemen, tra cui la capitale Sanaa e la città portuale di Hodeida” e che “si è trattato di un’operazione congiunta tra Londra e Washington”.
Secondo il canale al-Masira, controllato dai ribelli Houthi, che hanno fatto sapere che “non si fermeranno”, gli attacchi hanno causato 16 morti e preso di mira anche le infrastrutture di Telecomunicazioni nella città di Taiz.
Infine, se la Commissione UE ha fatto sapere di aver stanziato una seconda tranche di assistenza di 25 milioni di euro a favore dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) per contribuire al pagamento degli stipendi e delle pensioni dei dipendenti pubblici palestinesi e di aver erogato 16 milioni di euro a favore dell’Unrwa per fornire servizi di base come la sanità e l’istruzione ai rifugiati palestinesi, il Parlamento di Israele ha approvato in lettura preliminare la proposta di legge volta a designare l’agenzia Onu UNRWA come “organizzazione terroristica”, intimando a quest’ultima di lasciare Israele entro trenta giorni.
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