di Federica Marengo mercoledì 29 maggio 2024
-Si intensificano le operazioni militari a Rafah, a sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto, nonostante la contrarietà della comunità internazionale, e i carri armati dell’Esercito israeliano hanno preso il controllo del centro della città , da cui, secondo l’Onu, nelle ultime tre settimane, sono fuggiti un milione di palestinesi. Tuttavia, le forze armate di Tel Aviv hanno smentito la notizia, diffusasi in queste ore, riferita da fonti locali, di un nuovo attacco sulla tendopoli degli sfollati, dopo la strage di domenica scorsa in cui sono morte 45 persone, tra cui donne e bambini.
Bombardamenti israeliani, si sono registrati nel Nord della Striscia di Gaza, insieme con operazioni mirate nel corridoio chiamato: “Filadelfia”, una striscia di terra al confine con l’Egitto, dove l’Esercito israeliano ha scoperto dodici tunnel e nel corso delle quali tre soldati di Tel Aviv sono morti per l’esplosione di un ordigno.
In merito, il Consigliere per la Sicurezza nazionale di Israele Tzachi Hanegbi, in un’intervista a Canale 2, ripresa dai media, ha fatto sapere che “I combattimenti a Gaza continueranno per altri sette mesi” e che , al momento, “l’Idf controlla il 75% del Corridoio Filadelfia”.
La Casa Bianca, pur condannando l’operazione su Rafah e , sebbene il vice ambasciatore americano Robert Wood, ribadendo che ,secondo Tel Aviv, l’attacco è stato “un errore”, abbia dichiarato: “Abbiamo il cuore spezzato e siamo inorriditi dall’attacco aereo israeliano a Rafah. Abbiamo chiesto a Israele di fare di più per proteggere vite civili innocenti a Gaza. Come abbiamo detto in passato, Israele ha il diritto di difendersi ,ma ha anche il dovere di proteggere i civili. Continuiamo a credere che ci siano alternative ad una operazione su larga scala”, ha fatto sapere che “Israele non ha superato le cosiddette linee rosse”, mentre l’Arabia Saudita , invece, ha condannato “i continui, massicci genocidi dell’Esercito israeliano contro i rifugiati palestinesi”.
Tuttavia, secondo un’analisi della Cnn di alcuni video della scena e un’analisi di esperti di armi esplosive, alcune munizioni prodotte negli Stati Uniti sarebbero state utilizzate domenica nell’attacco israeliano contro un campo profughi a Rafah.
Nel corso della prima tappa in Moldavia, del suo tour europeo, il Segretario di Stato USA, Blinken, ha affermato che: “Israele ha bisogno di un piano per il dopoguerra il prima possibile” in quanto, “in assenza di un piano per il giorno dopo, non ci sarà un giorno dopo. Ed è ciò che dobbiamo ottenere, il più rapidamente possibile”.
Ciò, all’indomani delle dichiarazioni del Consigliere per la sicurezza nazionale di Israele Tzachi Hanegbi, secondo cui “I combattimenti a Gaza continueranno per altri 7 mesi”.
Nel frattempo, il partito del ministro e membro osservatore del Gabinetto di guerra israeliano, Gantz, entrato di recente nel Governo di Netanyhau, ha preso le distanze dal quest’ultimo, chiedendo “elezioni al più presto”, con l’accusa di “aver fallito gli obiettivi” e , spiegando: “Di recente, la nostra influenza nel governo è diminuita. Sono entrate in gioco anche considerazioni politiche e di altro tipo. Il ritorno degli ostaggi è un dovere morale supremo di un Paese che non è riuscito a proteggere i suoi cittadini, ma anche una precisa esigenza strategica”.
Quanto ai negoziati per la liberazione degli ostaggi israeliani e per la riapertura del valico di Rafah per far passare gli aiuti umanitari, sono riprese al Cairo le trattative e i colloqui tra le delegazioni israeliana ed egiziana; assente, invece ,Hamas, che ha disertato l’incontro dopo la strage di domenica scorsa a Rafah.
Proprio con il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha parlato, in un incontro a Pechino, il Presidente cinese Xi Jinping , il quale ha detto che “La Cina è profondamente rattristata dalla gravissima situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, secondo i media statali”.
Dalla Turchia, invece, il Presidente turco Erdoagan, criticando gli attacchi di Israele a Gaza e contro il campo profughi di Rafah, ha dichiarato: “Nessuna religione al mondo può legittimare questa brutalità”.
Poi, rivolgendosi agli USA e ai Paesi dell’UE, ha sottolineato: “Il sangue è anche sulle vostre mani e anche i Paesi europei hanno partecipato alla barbarie israeliana ,perché sono stati in silenzio. Il mondo sta assistendo in diretta televisiva a un genocidio, che non sarà dimenticato”.
Sempre il Presidente Erdogan, durante una discorso al suo gruppo parlamentare Akp, trasmesso dalla tv di Stato turca , ha lanciato un appello al mondo islamico per reagire contro Israele: “Ho qualcosa da dire al mondo islamico: che cosa aspettate a prendere una decisione condivisa? Allah considererà voi, tutti noi, responsabili per questo”.
Ancora il Presidente turco Erdogan, come riportato dalla presidenza della Repubblica di Ankara, ha tenuto nel pomeriggio di oggi una conversazione telefonica con la Premier Meloni nella quale, si è augurato che l’Italia stia “dalla parte giusta della storia”, seguendo “l’esempio di Spagna, Irlanda e Norvegia nel riconoscere la Palestina come uno Stato”, aggiungendo che “dovrebbe essere aumentata la pressione per fermare gli attacchi brutali di Israele contro la Palestina e costringere l’amministrazione israeliana ad adeguarsi al Diritto internazionale”.
A tal proposito, il ministro degli Affari esteri della Turchia, Fidan, in una dichiarazione istituzionale dal ministero degli Esteri spagnolo a Madrid, ha esortato i Paesi dell’Ue a “riconoscere la Palestina come Stato” e a “seguire l’esempio della Spagna”, ringraziando “gli amici spagnoli per la decisione adottata”, ovvero il riconoscimento della Palestina, che, è un “contributo fondamentale alla pace e alla sicurezza internazionale”.
Sul fronte del Mar Rosso, il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), ha reso noto su X , che: “I ribelli Houthi yemeniti del movimento Ansar Allah hanno attaccato una nave di greca lanciando cinque missili balistici antinave dalle aree dello Yemen nel Mar Rosso. Lave mercantile Laax, battente bandiera delle Isole Marshall, di proprietà e gestita dalla Grecia, ha riferito di essere stata colpita da tre missili, ma ha continuato il suo viaggio. Non sono stati segnalati feriti da parte degli Stati Uniti, della coalizione o del mercantile navi”.
Infine, l’ambasciatore algerino all’ONU, Amar Bendjama, a margine delle consultazioni a porte chiuse dei Quindici, ha annunciato che “L’Algeria ha preparato una bozza di risoluzione su Rafah, che presenterà ai membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
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