di Federica Marengo giovedì 23 maggio 2024
-In seguito alle tensioni scaturite in seno alla Maggioranza e anche delle polemiche da parte delle Opposizioni sulla reintroduzione del Redditometro, strumento di accertamento fiscale che ricostruisce il reddito presunto dei contribuenti, inserita in un decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a firma del Viceministro dell’Economia Leo, varato il 7 maggio e pubblicato lunedì in Gazzetta Ufficiale, nella giornata di ieri , la Presidente del Consiglio Meloni è intervenuta con un post via social nel quale ha scritto: “Mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo Governo. Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune. L’attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal Vice Ministro dell’Economia Leo, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar. Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini. Sull’ultimo decreto recentemente varato dal Mef, che negli intendimenti delimita l’azione di verifica dell’amministrazione finanziaria, mi confronterò personalmente con il Vice Ministro Leo, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei Ministri. E se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli”.
Poi, in serata, la Premier è intervenuta nuovamente sulla questione con un videomessaggio, sempre pubblicato sui social , nel quale ha spiegato di aver incontrato il Viceministro Leo e di essersi confrontata con lui sui contenuti del decreto ministeriale sul Redditometro, giungendo a conclusione che fosse “cosa migliore sospenderlo in attesa di ulteriori approfondimenti”, in quanto, “Nessun “Grande Fratello fiscale” sarà introdotto da FdI, dal centrodestra , da questo Governo. Noi siamo sempre stati contrari a meccanismi invasivi come il redditometro, applicati a persone oneste. E la nostra posizione non è cambiata. Abbiamo ereditato una situazione però molto pericolosa nella quale non c’è alcun limite al potere discrezionale dell’amministrazione finanziaria di contestare incongruenze tra il tenore di vita e il reddito dichiarato. Da qui la necessità di emanare un decreto ministeriale che prevedesse precise garanzie per i contribuenti. Quel decreto ha però prodotto diverse polemiche. Ora, dopo la sospensione, ci saranno ulteriori approfondimenti”.
La reintroduzione del Redditometro, strumento fiscale introdotto con una legge del 1973, modificato poi dal Governo Renzi nel 2015 e sospeso dal Governo Conte1 nel 2018, in attesa di un decreto ministeriale fino ad oggi mai varato, aveva destato delle perplessità negli alleati di Governo, a cominciare dalla Lega, che, con il segretario, nonché Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, ha dichiarato in merito: “Spero che sia un passato che non torna. Preferisco siano accertati i fatturati veri, non i presunti, anche perché la punizione di un presunto benessere non è degna di un Paese civile, la concorrenza al ribasso non va bene”.
Sulla stessa linea, il segretario di FI, nonché Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani, che ha sottolineato: “Il Redditometro non funziona: è uno strumento obsoleto e superato che piace alla sinistra e crea un sacco di contenziosi. Farò di tutto perché venga abolito. Al prossimo Consiglio dei Ministri presenterò la proposta di abrogarlo”.
A seguire, la Lega ha presentato alla Camera un ordine del giorno al Decreto Superbonus, in cui ha chiesto all’Esecutivo di impegnarsi a “chiarire la portata del Decreto ministeriale, confermando il superamento dell’istituto”.
Le Opposizioni, intanto, hanno evidenziato le tensioni all’interno della Maggioranza, parlando di “brutta pagina per l’Esecutivo”. Dal Pd, la segretaria Schlein, ha commentato l’accaduto, definendolo: “Il solito disastro della Maggioranza”, mentre il Presidente del M5S, Conte, parlando di “giravolta” del Governo, ha dichiarato: “L’inflazione è aumentata , la spesa alimentare costa molto di più, adesso andranno anche a sindacare quelli che sono i redditi presunti degli italiani”.
Per il co-portavoce di AVS, Bonelli, “Il Governo premia i furbi Il problema, è che ci sono cittadini che le tasse le pagano e altri che non le pagano”.
Dunque, secondo fonti dell’Esecutivo ,lo strumento fiscale che ricostruisce il reddito a partire dalle spese sostenute, dovrebbe essere sospeso, ovvero “differita la sua attività applicativa”, mediante un decreto ministeriale, in attesa di un provvedimento di revisione.
Tornando all’agenda di Governo, la Presidente del Consiglio, ieri , ha anche partecipato con un videomessaggio alla riunione a livello leader del “AI Seoul Summit”, co-organizzato dal Presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk Yeol, e dal Primo Ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, alla quale hanno preso parte anche i leader di Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Repubblica di Corea, Singapore, e i Vice Presidenti degli Stati Uniti d’America e della Commissione Europea.
Come si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi, “La riunione si è svolta in modalità remota e ha costituito il primo seguito al Vertice sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale che si era svolto nel Regno Unito, a Bletchley Park, l’1-2 novembre 2023, ampliando la portata della discussione. Presenti al Summit anche i vertici di alcune delle principali imprese tecnologiche globali”.
Sempre nella giornata di ieri, la Premier Meloni ha presieduto a Palazzo Chigi un vertice interministeriale sull’attività sismica nei Campi Flegrei, al termine del quale il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci e il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, hanno tenuto una conferenza stampa.
Nel corso dell’incontro con i cronisti, il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Musumeci ha evidenziato: “Bisogna essere pronti ad ogni evenienza”, spiegando: “Chi ha scelto di vivere in quell’area sapeva di vivere su un’area che presenta alcuni rischi”.
Poi, il ministro Musumeci ha affermato che “al momento , non è possibile fare previsioni sull’evolversi della situazione “, annunciando che “si sta lavorando ad un piano di evacuazione, che rimane nel cassetto , ma se dovesse rendersi necessario, deve essere subito utilizzato e attuato”.
Tre, i comuni in zona rossa “bradisismica”, sette , quelli in area vulcanica , con milleduecento abitazioni ad alto rischio, circa ottanta mila le persone coinvolte.
Infine, annunciata dal ministro Musumeci la conferma da parte della Commissione Grandi Rischi dell’allerta gialla per i Campi Flegrei, dove scatterà lo stop a nuove costruzioni, mentre per la messa in sicurezza dell’area , a partire dalle infrastrutture pubbliche e dalle scuole, servono 500 milioni di euro.
Sul fronte dei lavori parlamentari, invece, la Camera ha approvato con 150 voti a favore e 109 contrari, il Dl Superbonus contenente la modifica retroattiva del 110%, già passato al Senato il 16 maggio scorso. Tra le principali novità, per l’appunto, quella per cui le spese sostenute dal 1°gennaio 2024 potranno essere detratte in 10 anni, anziché in 4.
Ciò, mentre dopo Bankitalia, anche il Fondo Monetario Internazionale ha esortato il Governo ad azzerare la misura e ad evitare ulteriori deroghe.
Il Fondo Monetario Internazionale, infatti, ha esortato l’Italia a stare attenta , in quanto “l’economia ha reagito bene al Covid19 e alla crisi energetica, ma i conti pubblici vanno monitorati”. A preoccupare, il deficit alto e il debito che si accumula e rimane al 140% del Pil, dovuti al peso dei bonus fiscali , ritenuti dall’istituzione di Washington, “eccessivi e con un effetto minore rispetto a quello previsto inizialmente” , soprattutto, a causa “dell’aumento dei prezzi nell’edilizia , dell’esclusione di altri investimenti e dell’uso improprio dei fondi pubblici”.
Secondo i dati recenti , l’impatto del Superbonus è passato dall’1% del Pil nel 2021 al 3% nel 2022, al 3,7% nel 2023, per un totale di quasi 8 punti percentuali di Pil, cui andranno ad aggiungersi i costi del 2024-2025.
Restando in Senato, dove è in corso la votazione sugli emendamenti al Ddl di riforma costituzionale del Premierato con l’elezione diretta del/della Presidente del Consiglio, le Opposizioni hanno fatto ostruzionismo, presentando 3000 emendamenti e , dopo la votazione sul primo , i senatori e le senatrici di Pd, M5S e AVS si sono alzati mostrando la Costituzione.
Critico, dunque, nei confronti del Premierato, il capogruppo dem al Senato, Boccia, che ha dichiarato: “E’ già emersa la contraddittorietà, la fragilità e la pericolosità della riforma”, riecheggiato dal M5S, per cui “La riforma del Premierato è un attacco alla democrazia”.
Stamane, invece, nel trentaduesimo anniversario della Strage di Capaci, in cui il giudice Giovanni Falcone, la moglie e magistrata Francesca Morvillo e i poliziotti della scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani furono uccisi dalla mafia in un attentato, il Presidente della Repubblica Matterella ha dichiarato: “L’attentato di Capaci fu un attacco che la mafia volle scientemente portare alla democrazia italiana. Una strategia criminale, che dopo poche settimane replicò il medesimo, disumano, orrore in via D’Amelio. Ferma fu la reazione delle Istituzioni e del popolo italiano. Ne scaturì una mobilitazione delle coscienze. La lezione di vita di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino divennero parte della migliore etica della Repubblica. A trentadue anni da quel tragico 23 maggio è doveroso ricordare anzitutto il sacrificio di chi venne barbaramente ucciso: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. Insieme a loro ricordiamo Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Testimoni di legalità, il cui nome resta segnato con caratteri indelebili nella nostra storia. I loro nomi sono affermazione di impegno per una vittoria definitiva sul cancro mafioso e il pensiero commosso va ai loro familiari che ne custodiscono memoria ed eredità morale. Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno. I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune. È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti. L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio vivo che appartiene all’intera comunità nazionale. Portare avanti la loro opera vuol dire lavorare per una società migliore”.
Per il Presidente del Senato, La Russa: “Il 23 maggio di 32 anni fa, l’Italia fu sconvolta dalla tragica notizia dell’attentato mafioso avvenuto nei pressi di Capaci e che provocò la morte di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Giovanni Falcone, insieme a Paolo Borsellino, a tanti altri magistrati e a donne e uomini delle Forze dell’ordine, rappresentano la dedizione e la professionalità di chi scelse con coraggio di stare dalla parte delle Istituzioni e di non abbassare la testa di fronte alle minacce della criminalità organizzata. Esempi per le future generazioni che l’Italia non potrà mai dimenticare”.
Il Presidente della Camera Fontana, via social , ha scritto: “Onoriamo la memoria di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo, e degli agenti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, vittime 32 anni fa della strage mafiosa di Capaci. Una preghiera per loro”.
La Presidente del Consiglio, Meloni, invece, in un post pubblicato sui social, ha scritto: “Ricorre oggi il 32esimo anniversario della strage di Capaci. Giovanni Falcone ci ha insegnato che “gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. Fare ogni giorno tesoro di queste parole è il modo migliore che tutti noi abbiamo per onorare il sacrificio di chi ha perso la vita a Capaci quel 23 maggio 1992. Non disperdere i loro insegnamenti, il loro coraggio, portare avanti quei valori di Libertà, Giustizia e Legalità che hanno reso immortali: più forti del tritolo e delle bombe di vigliacchi criminali senza scrupoli. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e tutti gli altri eroi che hanno combattuto per una società libera dall’oppressione mafiosa, vivono ancora e per sempre nei nostri cuori. Le loro idee camminano sulle nostre gambe e su quelle di chi verrà dopo di noi. Contro ogni mafia, sempre”.
Infine, nella giornata di domani la Premier presiederà il Consiglio dei Ministri che dovrebbe approvare il Dl salva-casa e un Decreto riguardante Sport e Scuola e parteciperà al Festival dell’Economia di Trento apertosi oggi.
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