di Federica Marengo martedì 21 maggio 2024
-La settimana politica, si è aperta con la notizia della morte in un incidente in elicottero del Presidente dell’Iran Raisi, del ministro degli Esteri iraniano e di altre 6 persone che viaggiavano a bordo del veivolo, di ritorno dall’inaugurazione di una diga in Azerbaigian, accadimento sul quale Teheran ha aperto un’inchiesta.
La Presidente del Consiglio Meloni, quindi, ha inviato all’Iran e al suo popolo un messaggio di solidarietà, per poi affermare, in un’intervista rilasciata alla trasmissione di Canale 5, Mattino5, che la tesi più accreditata per l’Esecutivo su quanto accaduto a Raisi, sia quella dell’incidente, sostenuta anche dalle autorità iraniane, non prevedendo “grandi rivoluzioni di regime” e, auspicando che “la futura leadership si impegni in un processo di pace e stabilizzazione dell’area”.
A tal proposito, la Premier ha presieduto a Palazzo Chigi un vertice straordinario con il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani, il ministro della Difesa, Crosetto e dell’Interno Piantedosi e con i vertici dei Servizi, per discutere della crisi in Iran, fare il punto sullo scenario internazionale e sulle eventuali ripercussioni interne, tenendosi anche in contatto con i leader del G7, al cui summit, che si svolgerà a Borgo Ignazia, in Puglia, mancano poco meno di tre settimane.
Tre settimane, che saranno precedute dal voto alle elezioni Europee dell’8 e del 9 giugno (ma in alcuni Paesi si voterà dal 6 giugno) e dall’appuntamento più significativo della campagna elettorale del partito della Premier, FdI, ovvero: la manifestazione che si terrà a Roma il 1° giugno.
Riguardo allo scenario che si delineerà a Bruxelles, dopo il voto, la Presidente del Consiglio Meloni, sempre nell’intervista a Mattino5, ha evidenziato: “Dobbiamo costruire una Maggioranza diversa da Popolari, Socialisti e Liberali”, criticando le politiche migratorie e industriali attuate dall’Europa in questi cinque anni, senza però attribuirne la responsabilità alla Presidente della Commissione Ue von der Leyen, ma “alla Maggioranza innaturale che l’ha sostenuta”.
Dunque, l’obiettivo della Premier , che è anche tornata sul mancato confronto Tv con la segretaria del Pd, Schlein, parlando di “un’occasione persa” e affermando: “lo faremo in un altro modo”, è quello di “allargare il consenso intorno ai conservatori e fare come in Italia , dove la sinistra è stata mandata all’Opposizione”.
Plaude a tale prospettiva, il segretario della Lega, nonché Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, che ha detto: “Se tutto il centrodestra italiano lavora per centrodestra unito anche in Europa, facciamo cosa buona per gli italiani”.
Posizione divergente, invece, quella del segretario di FI, nonché Vicepremier e ministro degli Affari Esteri ,Tajani, che ha ribadito la sua contrarierà a un’alleanza con il partito di Marine Le Pen, Rassemblement National (il cui Presidente ,Bardella, in merito alla futura composizione del gruppo Id, ha annunciato la decisione, condivisa anche dal segretario della Lega Salvini, di “non sedere più coi tedeschi dell’Afd al Parlamento europeo”) e dell’ultradestra tedesca, e la disponibilità dei Popolari ad allearsi solo con i Liberali di Macron e con i Conservatori e Riformisti Europei guidati dalla Premier Meloni.
Intanto, le Opposizioni, che si preparano a dare battaglia in Aula contro le riforme del Premierato e dell’Autonomia differenziata e ,a scendere in piazza il 2 giugno, criticano il Governo proprio su tali divisioni interne alla Maggioranza.
Inoltre, la segretaria del Pd, Schlein ha sottolineato: “I sovranismi, anche quello di Meloni, hanno fallito”, indicando come priorità assolute del suo partito: la sanità e il salario minimo, su cui, il dem Scotto ha detto: “Sono migliaia, i cittadini che stanno firmando la nostra iniziativa di legge popolare sul salario minimo. Sotto i 9 euro nessuno deve lavorare in questo Paese”, mentre il Presidente del M5S Conte ha criticato l’Esecutivo per aver accettato le nuove regole del Patto di Stabilità e Crescita, che ha definito “un pacco fatto da Francia e Germania”, riecheggiato dal leader di Azione Calenda, che ha accusato “le destre di avere idee diverse su tutto”, bocciando anch’egli il nuovo Patto di Stabilità e Crescita.
Restando in tema Unione europea, si è tenuta ieri a Palazzo Chigi la Cabina di regia PNRR, convocata e presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Fitto, alla presenza dei Ministri e dei Sottosegretari competenti, dell’ANCI, dell’UPI e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Come si legge in una nota diffusa al termine della riunione : “Tra i punti all’ordine del giorno la copertura finanziaria di tutti gli interventi previsti nell’ambito dei Piani Urbani Integrati (PUI), la revisione tecnica del PNRR recentemente approvata dalla Commissione europea e, infine, la verifica dei 37 obiettivi inseriti nella sesta rata del nuovo Piano italiano, pari a 8,5 miliardi di euro. Nel corso della riunione, il Ministro Fitto ha illustrato gli esiti dell’istruttoria condotta alla luce delle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 19/2024 e relativa ai Piani Urbani Integrati. La norma ha assicurato la totale copertura finanziaria di tutti gli interventi, distinguendo tra quelli coperti con i fondi del PNRR, da destinare ai progetti in linea con le condizionalità del Piano secondo quanto comunicato dalle Città metropolitane e quelli coperti attraverso l’impiego di fondi nazionali per le altre opere programmate nell’ambito della misura. L’impegno del Governo Meloni resta concentrato sull’attuazione degli interventi, volti a restituire alla collettività spazi urbani riqualificati per le attività sociali, culturali ed economiche, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla tutela dell’ambiente e sulla qualità della vita delle persone. In merito alla revisione tecnica del nuovo PNRR italiano, presentata lo scorso 4 marzo e relativa a modifiche formali finalizzate a semplificare e agevolare l’iter per la rendicontazione degli obiettivi, il Ministro Fitto ha condiviso l’adozione definitiva della revisione da parte del Consiglio dell’Unione europea, avvenuta lo scorso 14 maggio. Ultimo punto all’ordine del giorno la discussione in merito allo stato di attuazione delle misure finalizzate al raggiungimento dei 37 obiettivi e traguardi connessi alla sesta rata, tra i quali figurano importanti investimenti legati alla realizzazione di infrastrutture e servizi per i cittadini e numerose riforme, inclusa la misura volta alla riduzione dei ritardi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie, gli interventi in materia di appalti pubblici, la legge quadro dedicata alle persone con disabilità e, infine, i provvedimenti in favore degli anziani non autosufficienti.
“La Cabina di regia di oggi – afferma il Ministro Fitto – conferma l’allineamento dell’Italia con la roadmap europea del PNRR. Con l’avvio della rendicontazione degli obiettivi della sesta rata, il Governo prosegue incessantemente nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Fatti confermati, tra l’altro, dalla positiva relazione dei giorni scorsi della Corte dei conti sull’attuazione del nuovo Piano e dalla Valutazione a medio termine della Commissione europea, che vede l’Italia al primo posto per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario”.
Nella giornata di oggi, poi, la Presidente del Consiglio Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi, il Primo ministro della Thailandia Srettha Thavisin.
Come ha reso noto Palazzo Chigi in una nota: “Il colloquio si è incentrato sul rafforzamento del rapporto bilaterale fra Italia e Thailandia, e in particolare sulle grandi opportunità di collaborazione in settori strategici quali lo sviluppo infrastrutturale, la digitalizzazione e la transizione energetica. I due Capi di Governo hanno inoltre concordato di rafforzare la cooperazione nell’ambito del turismo e della cultura e discusso dell’auspicio thailandese di avviare una procedura d’adesione all’OCSE, sostenuto dall’Italia.
Il Presidente Meloni ha accolto l’invito del Primo Ministro Thavisin a recarsi in Thailandia”.
La Premier , ha così commentato su X, l’incontro con l’omologo thailandese Thavisin: “Oggi ho ricevuto a Palazzo Chigi la gradita visita del Primo Ministro del Regno di Thailandia, Srettha Thavisin. Sono soddisfatta della nostra crescente collaborazione bilaterale, che continueremo ad ampliare, in particolare sulle infrastrutture, sulla digitalizzazione, sul settore energetico e sulla promozione del turismo. Ho colto l’occasione di questo incontro per esprimere al Primo Ministro Thavisin il sostegno dell’Italia all’ambizione thailandese di aderire all’OCSE”.
Nel pomeriggio, sempre la Premier Meloni ha partecipato con i ministri per gli Affari Esteri Tajani, dell’Interno, Piantedosi ,dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti, della Difesa , Crosetto e dello Sviluppo Economico Urso e con il capo di Stato Maggiore della Difesa, il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, il segretario generale della Presidenza della Repubblica ed il segretario del Consiglio Supremo di Difesa, alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa, svoltasi presso il Palazzo del Quirinale e, presieduta dal Capo dello Stato, Mattarella, con all’ordine del giorno: l’esame dello stato e dell’evoluzione dei conflitti in corso, della congiuntura internazionale e nelle principali aree di crisi, la valutazione delle possibili ripercussioni sulla sicurezza interna ed esterna e sugli interessi globali dell’Italia e la governance e architettura di sicurezza delle infrastrutture critiche nazionali.
Venerdì, invece, la Premier presiederà il Consiglio dei Ministri, nel corso del quale dovrebbe essere approvato il Decreto salva casa, voluto dal segretario della Lega, nonché Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasposti ,Salvini.
Il provvedimento prevede una sanatoria per le piccole irregolarità nelle abitazioni, quali: piccole difformità come i soppalchi, balconi chiusi da verande , pareti in cartongesso, finestre ampliate. Il piano salva-casa renderà possibile sanare questo tipo di modifiche interne alle case, ovvero modifiche non strutturali.
Al momento è richiesta una doppia conformità : gli interventi edilizi, infatti, devono risultare conformi alle leggi in vigore e a quelle vigenti quando è stato realizzato l’intervento. Quindi, per tornare in regola , si dovrà pagare una sanzione.
Nel suddetto Decreto dovrebbe essere inserita anche la possibilità di sanare i cambi di destinazione d’uso, purché avvengano tra categorie omogenee.
Sul versante Fisco, ha fatto discutere la notizia, riportata da alcuni media, che all’interno del decreto ministeriale in materia fiscale del 7 maggio, pubblicato in Gazzetta ufficiale vi sarebbe stato il ritorno del redditometro, notizia che ha destato perplessità nei partiti di Maggioranza FI e Lega.
Tuttavia, tale notizia è stata smentita tramite nota dal Viceministro dell’Economia Leo, che ha chiarito: “Il centrodestra è sempre stato contrario al meccanismo del ‘redditometro’ introdotto nel 2015 dal governo Renzi. Il decreto ministeriale pubblicato in questi giorni in Gazzetta mette finalmente dei limiti al potere discrezionale dell’Amministrazione finanziaria di attuare l’accertamento sintetico, ovvero la possibilità del Fisco di contestare al contribuente incongruenze fra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato. Potere previsto dall’ordinamento tributario fin dal 1973. Nel dettaglio , con il nostro decreto, siamo intervenuti per correggere una stortura che si è creata nel 2018, quando il governo Conte 1 ha abolito il D.M. 16 settembre 2015, il cosiddetto ‘redditometro’ del governo Renzi, e aveva contestualmente stabilito che si dovesse emanare un nuovo decreto con dei paletti precisi a garanzia del contribuente, in modo da limitare al minimo il contenuto induttivo dell’accertamento, e privilegiando sempre il dato puntuale a garanzia del contribuente. Quel decreto, non è mai stato emanato e, invece di favorire il contribuente, si è creato un vuoto nei limiti all’azione dell’amministrazione finanziaria nell’applicazione dell’accertamento sintetico, introducendo di fatto un meccanismo di redditometro permanente e senza alcuna limitazione. Dunque, dopo sei anni, il governo di centrodestra è finalmente intervenuto e ha emanato un decreto, preventivamente condiviso con le associazioni dei consumatori, l’Istat e il garante della privacy, che fissa dei paletti precisi a garanzia del contribuente e introduce anche un doppio contraddittorio obbligatorio. Non c’è alcun ritorno al vecchio redditometro, ma solo più garanzie per i contribuenti. In più, il centrodestra conferma l’impegno per combattere i grandi evasori fiscali, in un contesto di totale rispetto dei diritti dei contribuenti”.
Secondo quanto riportato da fonti di Palazzo Chigi, il Viceministro Leo, di comune accordo con la Presidenza del Consiglio, relazionerà sul decreto nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Riguardo ai lavori parlamentari, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Ciriani ha posto alla Camera la questione di fiducia sul Dl Superbonus, già approvato dal Senato, e su cui si voterà domani, mentre la Lega ha fatto sapere di aver depositato proprio alla Camera la proposta di legge per rintrodurre sei mesi di servizio civile o militare per i ragazzi fra i 18 e i 26 anni, su base regionale e da svolgere esclusivamente in Italia.
Infine, in Senato, si è conclusa nel pomeriggio di oggi la discussione generale sulla riforma del Premierato e l’elezione diretta del/della Presidente del Consiglio. Il relatore del Ddl costituzionale Balboni (FdI) e la ministra delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati (FI) sono intervenuti per rispondere alle questioni poste dai senatori/senatrici delle Opposizioni e dalle due senatrici a vita Liliana Segre ed Elena Cattaneo.
Assente alla discussione in Aula, la Maggioranza, circostanza che ha suscitato le rimostranze delle Opposizioni ,critiche e contrarie a tale riforma, con il capogruppo del Pd, Boccia che, nel suo intervento, ha evidenziato: “È necessario capire perché la Maggioranza ha deciso di disertare il confronto in Aula non presentando emendamenti e questo lo leggiamo come volontà dura del governo di andare avanti a testa bassa. Abbiamo chiesto di fermarvi, perché sulle riforme la disponibilità delle opposizioni a confrontarsi nel merito c’è tutta”.
Boccia, quindi, ha chiesto al Presidente del Senato La Russa di convocare la conferenza dei capigruppo per decidere come procedere sulla riforma costituzionale del Premierato.
Stamane, la ministra delle Riforme Alberti Casellati, a margine della V° edizione del Meeting del Made in Italy , rispondendo ai cronisti, ha spiegato : “Molte criticità della riforma saranno risolte nella legge elettorale, a partire dal premio di maggioranza che viene costituzionalizzato nel Ddl senza però prevedere una soglia minima, fino al tema degli italiani all’estero. La legge elettorale la sto elaborando e la farò nel passaggio dal Senato alla Camera, dalla prima lettura al Senato alla lettura della Camera. Non è possibile fare una legge elettorale prima di una riforma costituzionale. La legge elettorale ci sarà. Questa riforma poggia su due capisaldi : il primo è la stabilità dei governi. Nella storia repubblicana abbiamo avuto in 76 anni 68 governi della durata media di 14 mesi. Questa instabilità ha provocato una mancanza di credibilità a livello internazionale. La stabilità ci dà credibilità e attrae investimenti dall’estero, sviluppo economico, fiducia dei mercati. Il premierato è la riforma della seconda parte della Costituzione e non ha un carattere filosofico ,ma riguarda i problemi reali del Paese”.
In ultimo, riguardo a possibili conflitti del Premier con il ruolo col Presidente della Repubblica, la ministra Alberti Casellati ha ribadito: “E’ una affermazione assolutamente falsa e fuorviante. Non è così. I ruoli del Presidente del Repubblica e del Presidente del Consiglio eletto sono diversi. Si muovono in due direzioni diverse che non sono sovrapponibili: il Presidente della Repubblica rappresenta l’unità nazionale, i valori della Costituzione, e ha un ruolo super partes. Il Presidente del Consiglio eletto ha un ruolo di direzione politica”.
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