di Federica Marengo lunedì 13 maggio 2024
-Le forze di Mosca continuano la loro avanzata verso la conquista delle regioni a Est e a Nord dell’Ucraina. Sotto attacco anche stanotte, la città di Kharkiv , da cui sono state evacuate circa 6mila persone, ma anche quella di Volchansk, con le truppe russe che hanno allungato la linea del fronte, rivendicando la presa di alcuni villaggi.
La Procura generale ucraina, poi, citata dal media, Ukrainska Pravda, ha fatto sapere di avere sventato una serie di attentati terroristici a Kiev ordinati dallo Stato Maggiore russo per lo scorso 9 maggio, giorno in cui a Mosca si celebrava l’anniversario della sconfitta dei nazisti nel 1945.
Sul fronte russo, invece, le forze ucraine hanno colpito siti strategici ed energetici a Belgorod, Lipetsk e Kursk, dove, secondo l’ufficio stampa del governo regionale, citato dall’agenzia Tass, una donna sarebbe rimasta uccisa e tre persone ferite.
Quanto al raid che ha colpito un palazzo di 10 piani a Belgord, sale a 15 il bilancio delle vittime, aggiornato dal ministero delle emergenze russo, e, a tal riguardo, secondo gli analisti del Conflict Intelligence Team Ruslan Leviev, un’ organizzazione investiva indipendente fondata a Mosca nel 2014, l’edificio non sarebbe stato colpito dalle forze ucraine, ma da quelle russe, per errore.
Stamane, invece, colpita da un attacco missilistico una base militare russa di difesa aerea sul monte Ai-Petri, in Crimea. Il Ministero della Difesa russo ha riferito di aver abbattuto quattro missili guidati Storm Shadow e sette droni. Secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, il ministero della Difesa russo avrebbe reso noto che le forze di Mosca in Ucraina avrebbero distrutto il primo pezzo di artiglieria italiano.
Infine, nel pomeriggio di oggi, esplosioni si sono registrate nella regione di Luhansk, dove, secondo il capo dell’amministrazione occupante, vi sarebbe stato un attacco ucraino nella zona industriale di Krasnodon, sotto il controllo russo dal 2014, in cui sarebbero rimaste uccise tre persone e altre quattro ferite. Per il governatore ucraino in esilio della regione occupata, citato da Ukrainska Pravda, però, le esplosioni avrebbero riguardato depositi di munizioni e carburante.
Il Presidente ucraino Zelensky, che , come riportato dal Pais, dovrebbe recarsi in visita a Madrid nei prossimi giorni, ha quindi ammesso le difficoltà sul campo nel consueto videomessaggio serale alla popolazione, dichiarando: “La situazione è estremamente difficile. Siamo costantemente sotto il fuoco; i nostri militari contrattaccano per aiutare gli abitanti”, mentre, secondo l’emittente Rbc Ucraina, Kiev avrebbe rimosso dall’incarico il comandante responsabile di Kharkiv, Galushkin, sostituendolo con il generale di brigata Drapatyi.
Intanto, la first lady Zelenska e il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba,sono arrivati ieri in Serbia, a Belgrado, per una serie di incontri , tra cui quello con il Presidente Vucic , reduce dalla visita, la settimana scorsa, dell’omologo cinese Xi Jinping, in tour in Europa.
Per i media, al centro del colloquio vi sono stati : i rapporti bilaterali e il cammino europeo dei due Paesi, con il Presidente Vucic che, sui suoi profili social, ha scritto: “Un colloquio molto buono e corretto con il ministro degli esteri ucraino Dmitro Kuleba. Abbiamo concordato di migliorare i rapporti bilaterali, con l’intenzione di organizzare prossimamente un forum economico tra imprenditori dei due Paesi. Inoltre, l’ambasciatore della Serbia tornerà a breve al suo incarico a Kiev. Abbiamo parlato anche del cammino europeo dei due Paesi e della impellente necessità di ripristinare la pace. Abbiamo esposto al ministro Kuleba i problemi che ha di fronte la Serbia, in particolare sul piano internazionale”.
Il ministro Kuleba ha poi incontrato il Prermier serbo Vucevic, col quale ha parlato “dell’attuale situazione politica, di sicurezza a livello globale, e anche delle possibilità di collaborazione economica tra Serbia e Ucraina”.
Secondo quanto riferito da fonti del governo serbo, il Primo Ministro Vucevic, avrebbe sottolineato che “la Serbia rispetta il diritto internazionale e l’integrità territoriale di tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite, compresa l’Ucraina”, informando poi Kuleba della posizione di Belgrado in merito alla situazione in Kosovo, e al progetto di risoluzione sul genocidio di Srebrenica che , presto, verrà messa ai voti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. A tal proposito, ha accusato Pristina di “non rispettare gli accordi sottoscritti”, e ha espresso la sua perplessità sul fatto che “dopo quasi trent’anni si torni a porre il tema di Srebrenica”.
Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba , invece, ha espresso la sua soddisfazione per la possibilità di rafforzare i rapporti bilaterali tra Serbia e Ucraina, in quanto i due popoli hanno delle somiglianze. Tuttavia, la Serbia, amica storica della Russia e, principale alleato nei Balcani, pur condannando l’invasione da parte di Mosca dell’Ucraina, oppone il rifiuto di aderire alle sanzioni internazionali contro la Russia, facendo appello alla difesa dei propri interessi statali e nazionali, come l’opposizione di Mosca sul Kosovo e le forniture energetiche a prezzi di favore ed è in contatto costante con il governo russo con visite e consultazioni.
A Mosca, nel frattempo, il Presidente russo Putin, dopo essersi insediato per il quinto mandato, ha varato il rimpasto di governo, firmando un decreto con cui ha nominato Shoigu, (alla Difesa da dodici anni), segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale, in sostituzione di Nikolai Patrushev, il cui figlio Dmitry è stato nominato Vicepremier, nomina, quest’ultima approvata dalla Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, insieme con quella degli altri Vicepremier.
Al ministero della Difesa, al posto di Shoigu, invece, è stato nominato Belousov, esperto di economia, che ha già rivestito l’incarico di Vicepremier. Confermato Premier , inevce, Mishustin.
Tornando alla guerra in Ucraina, il ministro degli Esteri russo Lavrov, secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti, rivolgendosi al Consiglio della federazione (il Senato russo), avrebbe detto: “Se i Paesi occidentali vogliono risolvere la crisi ucraina sul campo di battaglia, allora la Russia è pronta”.
Da Bruxelles e da un portavoce della Commissione UE è quindi arrivata una replica a tali dichiarazioni: “È la Russia che ha scatenato questa guerra, è la Russia che vuole chiuderla sul campo di battaglia, non l’Ue. Non ci dovrebbe essere una guerra. Perché finisca, ci vuole solo una parola di Putin, di ritirare le truppe. L’Ue è un’organizzazione che alla base ha la volontà di risolvere le differenze con il dialogo”.
La Presidente della Commissione UE, von der Leyen, invece, in visita in Italia, a Roma, a margine di un incontro con il ministro degli Esteri Tajani e i giovani di FI , ha dichiarato: “Se Putin fermasse i bombardamenti ci potrebbero essere negoziati di pace il giorno dopo, ma il processo di pace deve essere guidato dagli ucraini. E’ loro diritto farlo. Dopo la seconda guerra mondiale abbiamo costruito un ordine di pace, basato sulla sovranità legittima dei Paesi membri e sui diritto internazionale. La Russia sta sfidando tutto questo”.
Dal summit dei Giovani della Nato, il segretario dell’Alleanza Atlantica, Stoltenberg ha detto: “Il principale paese che consente alla Russia di portare avanti la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina è la Cina. È di gran lunga il principale partner commerciale della Russia, fornisce componenti critici per le sue armi, la microelettronica, la tecnologia avanzata, che consentono alla Russia di costruire missili, droni e molte altre cose che sono fondamentali per la sua guerra contro l’Ucraina”.
In ultimo, per l’Italia, il ministro dell’Economia e delle Finanze , Giorgetti, durante la riunione dell’Eurogruppo nella quale ha anticipato i temi del G7 Finanze che si terrà a Stresa il 24 e 25 maggio, ha sottolineato: “Il G7 accoglierà con favore la decisione dell’Ue di utilizzare le entrate straordinarie derivanti dagli asset sovrani russi immobilizzati a vantaggio dell’Ucraina e si scambierà opinioni in vista del vertice che si svolgerà a metà giugno. In qualità di Presidenza del G7, l’Italia resta impegnata a fungere da “mediatore onesto” nella discussione, determinata ad assicurare il coordinamento con il G7 e l’Unione europea. Dobbiamo valutare attentamente la proposta in tutti i suoi aspetti e chiedere chiarimenti prima di prendere una decisione”.
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