di Federica Marengo lunedì 22 aprile 2024
-Nella 199° giornata di guerra in Medio Oriente, mentre fanno ancora discutere in Europa, i post del ministro degli Esteri israeliano Katz sul pericolo Iran per il vecchio Continente, se non venisse fermato, a sei mesi e mezzo dall’attacco di Hamas del 7 ottobre, il capo dell’intelligence militare israeliana, Aharon Haliwa, ha rassegnato le sue dimissioni “per i fallimenti della sicurezza interna legati all’attacco di Hamas del 7 ottobre”, di cui si è assunto la responsabilità , sottolineando di “non aver impedito quanto accaduto”.
Nello stesso giorno, secondo quanto riportato da Haaretz, anche il capo del Comando Centrale dell’Idf, Yehuda Fuchs, ha annunciato al capo di Stato Maggiore delle forze di Difesa israeliane che si dimetterà ad agosto.
Il principale oppositore del Premier Netanyhau, Lapid, quindi, commentando le dimissioni di esponenti di spicco della intelligence militare israeliana, ha esortato il Primo ministro “a fare lo stesso”.
Intanto, diversi razzi sono stati lanciati dal nord dell’Iraq in direzione di una base della coalizione internazionale anti-jihadista a guida Usa in Siria: finora non vi era mai stato un attacco così diretto contro le truppe della coalizione internazionale.
Secondo quanto riferito dal “Times of Israel”, la formazione sciita filoiraniana in Iraq, Kataib Hezhollah, autrice dell’attacco, avrebbe fatto sapere che “E’ solo l’inizio”.
Sul fronte Gaza, invece, nonostante la celebrazione imminente della Pasqua ebraica, le truppe israeliane preparano l’ingresso a Rafah, dove, nella notte scorsa, in un raid, sono rimasti uccisi 16 palestinesi e 18 minorenni. Secondo, il Wall Street Journal, infatti, Israele starebbe preparando l’evacuazione dei civili.
A Khan Younis, presso l’Ospedale Nasser da cui le truppe israeliane si sono ritirate poche settimane fa , sono stati trovati in diverse fosse comuni 210 corpi e alcune fonti sostengono che ve ne siano almeno 400.
A Gerusalemme, tre persone sono state investite da un auto e sono rimaste leggermente ferite. Secondo la polizia,
citata da Haaretz, i due assalitori sono usciti dalla macchina, imbracciando un’arma, che però si è apparentemente inceppata. Quindi, i due si sono dati alla fuga, ma sono stati arrestati poco dopo, mentre tentavano di nascondersi in un negozio. La Polizia ha poi confermato che si è trattato di un attacco terroristico.
In Lussemburgo, invece, al termine del consiglio Esteri-Difesa, l’alto rappresentante Ue ,Borrell in merito ai negoziati sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, ha dichiarato che “A Gaza non ci sono progressi significativi sul rilascio degli ostaggi, sulla tregua immediata e sull’accesso di aiuti umanitari: la catastrofe per il popolo palestinese continua”.
Poi, riguardo all’azione dei coloni israeliani in Cisgiordania ha evidenziato: “La situazione a Gaza continua a essere la solita, gli attacchi in Cisgiordania invece aumentano e dobbiamo pensare a maggiore sanzioni verso i coloni violenti. A Rafah c’è oltre un milione di persone e sarebbe massacrata da un’operazione militare, chiedo nuovamente a Israele di non attaccare”.
Proprio a tal proposito, nelle scorse ore, l’emittente araba Al Jazeera, riportando fonti del ministero della Sanità palestinese , ha reso noto che sei palestinesi sono rimasti feriti durante un raid delle forze israeliane a Burqa, vicino Ramallah, in Cisgiordania e che i feriti sarebbero stati colpiti da proiettili e due di loro verserebbero in gravi condizioni. In precedenza, sempre secondo quanto riportato da Al Jazeera , a Burqa era stato bruciato un fienile durante un attacco di coloni israeliani.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, a margine del Consiglio Esteri-Difesa, durante il quale ha incontrato anche gli omologhi di Arabia Saudita, Faisal bin Farhan e del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, dicendosi a favore delle sanzioni contro l’Iran per la fornitura di missili e droni, ha dichiarato: “Ho incontrato il ministro degli Esteri saudita e il ministro degli Esteri e primo ministro del Qatar. Con entrambi abbiamo affrontato la situazione in Medio Oriente. Le relazioni tra i nostri Paesi sono più che positive, abbiamo tutti un obiettivo comune, quello della de-escalation. Io ho parlato anche come presidente di turno del G7, ricordando che c’è un’azione attiva, è stato deciso a Capri di lavorare per la de-escalation. Certamente la situazione è complicata, ma credo che sia giusto continuare ad incoraggiare sempre e comunque il dialogo. La soluzione? Due popoli, due Stati e una soluzione condivisa. Come condiviso è il sostegno all’Autorità nazionale palestinese. Ho illustrato anche ad Arabia Saudita e Qatar il progetto italiano Food for Gaza, coordinato con la Fao, con Pam, Croce Rossa, Mezzaluna Rossa per far arrivare alimenti alla popolazione civile. Quindi direi che si può fare un lavoro comune con sauditi e qatarini per la de-escalation che e’ l’obiettivo principale che si è posto il G7 a Capri”,
Nel frattempo, all’Onu, nel Report indipendente guidato dall’ex ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna, sull’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) , accusata da Israele di avere tra i suoi membri persone legate a organizzazioni terroristiche e per questo privata da numerosi Stati di fondi, si legge: “L’Unrwa è “insostituibile e indispensabile per i palestinesi di tutta la regione, e in molti la vedono come un’ancora di salvezza umanitaria. L’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, ha problemi persistenti di neutralità politica, ma Israele deve ancora fornire le prove che i suoi membri siano legati a organizzazioni terroristiche”.
Immediata, la reazione del ministero degli Esteri israeliano, che ha criticato il Report della Commissione indipendente Onu , scrivendo in una nota, citata da Times of Israel: “E’ impossibile dire dove finisce l’Unrwa e inizia Hamas. Il rapporto ignora la gravità del problema. Se più di 2.135 dipendenti dell’Unrwa sono membri di Hamas e della Jihad islamica, e 1/5 dei presidi delle scuole dell’Unrwa sono attivisti di Hamas, il problema con l’Unrwa a Gaza non è di poche mele marce. E’ un albero avvelenato le cui radici sono Hamas”.
Infine, il Presidente turco Erdogan, che nelle scorse ore ha incontrato in Turchia il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, durante una conferenza stampa congiunta con il Premier iracheno Shia al Sudani, a Baghdad, ha esortato Iran e Israele ad “evitare passi che possono aumentare la tensione nella regione, dopo i recenti scontri”, evidenziando: “Gli sviluppi tra Iran e Israele aumentano il rischio che la guerra possa aumentare la sua portata e nello stesso tempo gettano un’ombra sul massacro in Palestina. Anche i nostri fratelli e le nostre sorelle in Iraq sono colpiti negativamente da queste tensioni, quindi chiediamo a tutte le parti rilevanti di evitare passi che possono alzare la tensione”.
©Riproduzione riservata