di Federica Marengo venerdì 19 aprile 2024
-La scorsa notte, Israele ha sferrato il preannunciato e atteso attacco sull’Iran, in risposta al raid compiuto fra sabato e domenica scorsi da Teheran sul territorio israeliano con centinaia di droni e missili , colpendo la base aerea militare di Esfahan. Tale attacco, sferrato nel giorno del compleanno della guida suprema Kamenhei, è stato dunque “limitato” e condotto con tre droni , subito abbattuti dall’Iran.
Gli USA , che hanno invitato i loro concittadini nel territorio israeliano a evitare gli spostamenti, hanno reso noto di non aver autorizzato Israele e, tramite il Segretario di Stato Blinken, “di non essere coinvolti”, ma di essere stati preavvertiti e rassicurati riguardo al fatto che non sarebbero stati colpiti siti nucleari, come confermato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che non ha riscontrato danni a tali centrali.
Da Tel Aviv , per ora, nessun commento ufficiale da parte del Governo, solo una fonte israeliana citata dal Washington Post ,secondo cui l’attacco nella notte è servito a Israele per dimostrare di essere in grado di colpire anche sul suolo iraniano e il messaggio del ministro della Sicurezza nazionale Ben Givir, il quale ,stamane, via social, ha scritto: “Debole”, un messaggio con probabile riferimento alla portata dell’attacco, che ha suscitato le critiche dell’Opposizione di Lapid, che ha definito tale commento “un danno all’immagine internazionale di Israele”.
Teheran, invece, ha negato che vi sia stato un attacco israeliano sul suolo iraniano, spiegando che il sistema di difesa aerea ha intercettato e abbattuto dei droni sospetti e che poi l’aeroporto di Teheran, chiuso per precauzione, è stato subito riaperto al traffico aereo.
Poi, sempre Teheran ha ridimensionato il raid, sottolineando: “Assurdo attribuire l’attacco a Israele” e fonti iraniane avrebbero riferito al New York Times che “il raid sarebbe stato effettuato con piccoli droni, forse da dentro il Paese. I micro veicoli aerei sono stati abbattuti senza fare vittime o danni”.
Infine, l’Iran, ha escluso una contro-risposta: “Abbiamo già mostrato la nostra forza”.
Intanto, conclusosi il G7 Esteri a Capri, riunito sotto la presidenza italiana, è stato reso noto il documento finale, nel quale i sette grandi, impegnatisi per una de-scalation, chiedono all’Iran di cessare i rapporti con Hamas ed Hezbollah, non escludono sanzioni a Teheran relative alla fornitura di armi,( ma queste ultime non sono certe), chiedono inoltre un cessate il fuoco immediato a Gaza , il rilascio degli ostaggi, ed esprimono la contrarietà all’attacco di Israele a Rafah. Posizioni, condivise anche dalla UE, con la Presidente della Commissione ,Von der Leyen ,che ha sottolineato la necessità di riportare “la stabilità in Medio Oriente” e si è detta contraria ad ulteriori azioni tra le parti e impegnata per la de-escalation.
Il Segretario di Stato USA, Blinken, in conferenza stampa a conclusione dei lavori del G7 della diplomazia a Capri, ha detto: “L’attacco dell’Iran a Israele è stato senza precedenti e i Paesi del G7 sono impegnati nella difesa di Israele per una de-escalation. Gli USA non sono coinvolti in nessuna operazione offensiva”.
Il ministro degli Affari Esteri, nonché Vicepremier, Tajani, invece, parlando ai cronisti nel suo punto stampa, ha dichiarato: “Gli USA, erano informati dell’attacco , non l’hanno approvato e hanno condiviso l’informazione con gli alleati del G7. Noi vogliamo spegnere il fuoco. Ci sarà un ruolo politico, diplomatico, attivo di tutti i Paesi del G7 che, in sintonia, lavoreranno a favore della de-escalation in quell’area del Medio Oriente. E’ stato un G7 dove c’è stato l’impegno di agire congiuntamente , anche rafforzando la collaborazione quotidiana per avere scambi di informazioni e decidere azioni comuni”.
Stamane, invece, commentando l’attacco di Israele all’Iran ai microfoni di SkyTg24, il ministro Tajani aveva detto: “Da Israele non c’è stata una reazione che puntava alla escalation. Si tratta di una situazione in continua evoluzione, speriamo sia una evoluzione positiva e che possa concludersi qui questo capitolo complicato della situazione in Medioriente. Come G7 spingiamo perché possa concludersi qui il conflitto tra Iran e Israele. Ci sono una dozzina di italiani che vivono a Isfahan. Sono stati tutti contattati e per loro non c’è nessun pericolo, voglio tranquillizzare le famiglie e tutti”.
Il Ministro della Difesa Crosetto, invece, nel corso della trasmissione radiofonica di Radio Uno Rai, “Giù la maschera” , sempre sul contro-attacco di Israele all’Iran, ha sottolineato: “È stata una cosa aspettata da parte di Israele. La cosa importante è vedere l’intensità. È stata una risposta non eccessiva, che potrebbe in qualche modo chiudere questa questione, che si è aperta con la bomba in Siria che ha ucciso il generale Sayyed Razi Mousavi. Abbiamo il dovere dell’ottimismo. Anche le dichiarazioni successive da una parte e dall’altra ci danno la speranza che si possa chiudere questo fronte. Su Gaza sembra che la determinazione israeliana sia quella di andare avanti. Non sembra esserci un cambio di strategia, ovvero l’idea di estirpare Hamas e di rendere in qualche modo più sicura quell’area”.
Infatti, nel frattempo, continua l’attività dell’esercito israeliano a Nord di Gaza e il botta e risposta a colpi di missili con gli Hezbollah libanesi.
Infine, sul fronte Onu, si è aperta una nuova controversia in seno al Consiglio di Sicurezza dove gli USA , nella prossima riunione, hanno fatto sapere che voteranno No alla risoluzione presentata dalla Lega Araba a sostegno dell’ingresso della Palestina nelle Nazioni Unite, suscitando la dura reazione dell’ANP.
Proprio dal segretario dell’Onu Guterres è arrivato un nuovo appello alla de-escalation e per uno stop al ciclo di ritorsioni in Medio Oriente.
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