di Federica Marengo martedì 19 marzo 2024
-Nella 165° giornata di guerra in Medio Oriente, si registrano divergenze tra il presidente USA Biden e il premier Netanyahu, sull’attacco di terra finale che Israele intende effettuare su Rafah. Nel corso di un colloquio telefonico tra i due leader, infatti ,Biden ha affermato che l’attacco sarebbe “un errore”, ma Netanyahu ha ribadito la volontà di andare avanti e di “raggiungere gli obiettivi”. Tuttavia, poiché il presidente USA aveva chiesto la presenza a Washington di un team israeliano per discutere di Rafah, l’ufficio del premier israeliano ha fatto sapere che “Al fine di proseguire i combattimenti e su richiesta del presidente Joe Biden, il primo ministro Netanyahu invierà negli Usa il ministro per gli affari strategici Ron Dermer e il capo della Sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi. Ci sarà anche un rappresentante dell’Idf. Il premier ha chiarito di essere determinato ad agire a Rafah per eliminare definitivamente il resto dei battaglioni di Hamas, fornendo allo stesso tempo soluzioni umanitarie alla popolazione civile”.
Inoltre, secondo il sito Axios, che cita alcune fonti alcune fonti a conoscenza dei contenuti dell’ultima telefonata fra i due leader, “Il presidente Usa Joe Biden ha detto al premier israeliano Benyamin Netanyahu che non sta cercando di indebolirlo politicamente e di non aver intenzione di intervenire nella politica interna israeliana” , in quanto “Netanyahu, nel corso del colloquio ,si sarebbe lamentato con Biden delle parole del leader dei democratici in Senato Chuck Schumer, che lo ha definito un “ostacolo alla pace”, e avrebbe detto che gli attacchi pubblici nei suoi confronti sono un’interferenza politica”.
Intanto, l ‘agenzia di stampa palestinese Wafa, ha reso noto che “Attacchi aerei israeliani hanno colpito due case e un appartamento a Rafah, nel sud di Gaza, provocando la morte di almeno 14 persone, tra cui donne e bambini, e molti feriti”.
Israele, poi, ha lanciato un attacco contro l’ospedale Al Shifa, annunciando di averne “preso il controllo” e di “aver arrestato 80 miliziani”; il portavoce militare israeliano ha fatto sapere che “Nell’operazione è stato ucciso il capo delle operazioni di sicurezza di Hamas”.
A Bruxelles, la Commissione Ue ha nuovamente chiesto a Israele l’apertura di ulteriori vie di accesso a Gaza e l’Alto rappresentante Ue per gli Esteri, Borrell, ha evidenziato: “Prima della guerra Gaza era una grande prigione a cielo aperto, oggi è un grande cimitero a cielo aperto”.
Dichiarazioni , queste ultime, a cui ha così risposto, il ministro degli Esteri israeliano, Katz: “È tempo che Borrell finisca di attaccare Israele e riconosca il suo diritto all’autodifesa contro i crimini di Hamas”.
Sul fronte umanitario, l’Unicef ha lanciato l’allarme, sostenendo che da ottobre sono stati “uccisi 13mila bambini e che ciò non era mai successo”, mentre il segretario generale dell’Onu, Guterres, in un post su X , ha scritto: “L’imminente carestia nella parte settentrionale di Gaza è un disastro interamente provocato dall’uomo. Ribadisco il mio appello per un cessate il fuoco umanitario immediato. Dobbiamo agire ora per prevenire l’impensabile, l’inaccettabile, l’ingiustificabile”.
In merito, il segretario di Stato USA, Blinken, dalle Filippine ,dove è in visita ufficiale, ha detto: “L’intera popolazione di Gaza sta vivendo gravi livelli di insicurezza alimentare acuta. Bisogna aumentare la consegna di aiuti umanitari nel territorio palestinese. Il 100% della popolazione di Gaza si trova a livelli gravi di insicurezza alimentare acuta. Questa è la prima volta che un’intera popolazione è stata classificata in questo modo”.
In Italia, la premier Meloni, nel corso delle Comunicazioni al Senato, in vista del Consiglio UE del 21 e del 22 marzo , riguardo alla guerra in Medio Oriente e alla situazione nel Mar Rosso, tra i dossier in agenda a Bruxelles, ha detto: “Sul tema del conflitto in medio Oriente ribadiremo la ferma condanna dell’aggressione di Hamas, perché non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto. È stato Hamas e la reticenza nel dirlo tradisce antisemitismo latente e dilagante che deve preoccuparci tutti. A Israele viene chiesta proporzionalità e rispetto del diritto umanitario, non possiamo restare insensibile all’enorme tributo di vittime civili. Non possiamo restare insensibili di fronte all’enorme tributo di vittime innocenti a Gaza, vittime due volte: di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e delle truppe israeliane. Ribadiremo la contrarietà a azione di terra a Rafah, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche. La soluzione è quella dei due popoli e dei due Stati, e l’Europa deve essere protagonista. La vicenda del Mar Rosso serve per discutere di politica di sicurezza che sia a livello delle nostre ambizioni. Ci sarà un dibattito al Consiglio sull’urgente e delicato tema della sicurezza e della difesa europea e l’Italia è pronta a fare la sua parte nella strategia dell’industria della difesa”.
©Riproduzione riservata