di Federica Marengo giovedì 15 febbraio 2024
-Si è tenuto stamane a Villa Pamphilj, il vertice intergovernativo Italia-Romania. La Premier Meloni ha accolto il Primo ministro romeno, Marcel Ciolacu, che l’ha omaggiata con un mazzo di rose bianche, per poi dare il via al Vertice nel quale, come riportato da una nota di Palazzo Chigi, sono stati siglati“una Dichiarazione congiunta sullo sviluppo del partenariato strategico consolidato italo-romeno e altri sette documenti tra Memorandum d’intesa, Intese tecniche e Lettere d’intenti che interessano settori strategici quali la difesa, la cooperazione di polizia, la giustizia, le start-up, la cooperazione nel settore dell’energia nucleare, la cybersicurezza, il turismo, la protezione civile, la formazione dei funzionari pubblici”.
Presenti anche i ministri di Esteri, Interni, Difesa, Imprese e Made in Italy, Ambiente e sicurezza energetica, Infrastrutture e trasporti.
A seguire, la Presidente Meloni e il Premier Ciolacu hanno tenuto dichiarazioni congiunte alla stampa.
La Presidente del Consiglio ha quindi dichiarato: “Sono molto felice di aver accolto qui a Roma il Primo Ministro Marcel Ciolacu e i suoi Ministri per il terzo Vertice Intergovernativo tra Italia e Romania. Erano 13 anni che non ci incontravamo in questo formato e devo dire che sono particolarmente fiera che oggi si colmi questa lacuna, perché Italia e Romania sono Nazioni unite da relazioni molto forti, da legami culturali millenari. I nostri popoli condividono molto, nel segno anche della comune appartenenza alla cultura latina, non a caso il bilaterale allargato si è svolto nella sala Roma, e questo ha consentito alla nostra amicizia di rimanere inalterata nel tempo. È un’amicizia che trova riscontro anche nelle solide relazioni economiche e commerciali che esistono tra le nostre Nazioni. L’Italia è il secondo cliente, il secondo fornitore della Romania, è il primo investitore in Romania per numero di aziende registrate. Il fortissimo radicamento della comunità imprenditoriale italiana in Romania, che conta oltre 50.000 aziende, è chiaramente un segno tangibile di come i nostri rapporti siano estremamente intensi e la presenza italiana è una presenza fondamentale in tanti comparti, soprattutto nei comparti strategici: dall’energia alle grandi infrastrutture, l’agroalimentare, i servizi bancari, la sanità. E così come c’è un pezzo di Italia in Romania, c’è anche un importante pezzo di Romania in Italia. La comunità romena, come si sa, è la comunità straniera più numerosa residente in Italia, oltre un milione di persone, e offre alla nostra comunità un contributo estremamente importante. Questo Vertice rafforza ulteriormente la nostra amicizia, amplia la nostra collaborazione in nuovi settori che sono di interesse comune. Abbiamo appena siglato una Dichiarazione congiunta molto significativa che amplia la portata del nostro partenariato strategico, che delinea nuovi obiettivi, nuove priorità condivise. A questa Dichiarazione si sono aggiunti altri documenti importanti con la sottoscrizione da parte dei nostri Ministri di altri sette tra Memorandum d’intesa, Intese tecniche e Lettere d’intenti. Sono documenti che interessano settori molto importanti: la difesa, la cooperazione di polizia, la giustizia, le start-up, la cooperazione nel settore dell’energia nucleare, la cybersicurezza, il turismo, la protezione civile, la formazione dei funzionari pubblici. Uno dei pilastri del nostro partenariato riguarda la dimensione politica strategica, tocca la nostra sicurezza comune, che è tanto più importante nell’ambito di una guerra che si sta consumando nel cuore dell’Europa e ai diretti confini della Romania. In questo contesto noi abbiamo chiaramente ribadito il nostro pieno sostegno all’Ucraina. Da parte mia ho confermato al Primo Ministro Ciolacu l’intenzione di proseguire nel contributo attivo alla sicurezza della Romania e dei nostri alleati orientali, come abbiamo fatto finora, come sapete, con gli schieramenti di assetti nazionali garantiti in ambito NATO. Noi siamo convinti che l’alleanza atlantica debba continuare a mostrare coesione e unità, che lo debba fare in linea con un approccio a 360 gradi alla sicurezza euro-atlantica e rilanciando anche l’azione al fianco sud. Abbiamo avuto modo di confrontarci sui principali scenari di crisi, compreso il conflitto in Medio Oriente. Siamo sempre più preoccupati dai recenti sviluppi, in particolare per l’incolumità degli ostaggi, la salvaguardia dei civili nella zona di Rafah, per il rischio di un ulteriore allargamento del conflitto. Da parte del Governo italiano recepiamo la chiara indicazione che è emersa dal Parlamento, lavoreremo in questo senso in ambito internazionale, particolarmente nell’ambito della nostra Presidenza italiana del G7. Con il Primo Ministro Ciolacu abbiamo inoltre rinnovato la nostra comune attenzione nei confronti di una regione che riteniamo strategica, ovvero i Balcani occidentali. Come sapete l’Italia considera una priorità il processo di riunificazione all’Europa delle Nazioni che fanno parte di questo quadrante. Sono molto contenta che questo approccio sia condiviso anche dalla Romania e c’è piena convergenza tra noi anche sul percorso di adesione all’Unione europea di Moldova, Ucraina e Georgia. Anche la dimensione interna della sicurezza è un elemento centrale dei nostri rapporti. Vogliamo rafforzare la nostra collaborazione per combattere il terrorismo, le minacce nel campo della cybersicurezza, la criminalità organizzata, le reti criminali. Continuiamo a credere nella difesa dei confini esterni dell’Unione, la lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani, la costruzione di un nuovo modello di cooperazione e di sviluppo con le Nazioni africane che l’Italia porta avanti – come sapete – con il Piano Mattei, e crediamo che questa sia la risposta più efficace che possiamo dare a livello europeo”.
Poi, in merito al tema Giustizia e alla detenzione di cittadini italiani in Romania, la Presidente del Consiglio Meloni, ha sottolineato: “Ringrazio il primo ministro Ciolacu per la grande disponibilità in materia di giustizia: sono tanti i punti condivisi, penso ad esempio che sia importante, tra le sfide che ci diamo, quella che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi possano scontare la pena nel Paese di origine.Anche se Mosca non è stato condannato in via definitiva (ma due giorni fa gli sono stati negati i domiciliari), il tema delle sue condizioni detentive, ritenute gravi e non rispettose della dignità, resta nell’agenda delle questioni da affrontare a livello diplomatico”.
Quindi, tornando al Vertice, la Premier ha concluso, evidenziando: “Con il Vertice di oggi vogliamo dare nuovo impulso ai nostri rapporti economici e commerciali. I dati sono, come vi ho raccontato, estremamente buoni ma, a maggior ragione, non possiamo fermarci qui e crediamo che ci sia un grande potenziale inespresso. Nel pomeriggio si celebrerà un Business Forum che vedrà la partecipazione di oltre 200 tra le principali aziende italiane e romene. È un’iniziativa che chiaramente va esattamente in questa direzione. Riteniamo altrettanto strategica la nostra cooperazione nel campo della sicurezza energetica. Molto significativa la recente firma dell’Intesa tra Ansaldo Nucleare, Sace e Nucleare elettrica in un settore particolarmente strategico per lo sviluppo europeo. È fondamentale anche il settore dell’agroindustria che interseca il tema della sicurezza alimentare con quello dell’identità culturale. Insomma, è un partenariato dove diventa sempre più forte, che è destinato a crescere. Il Vertice di oggi io lo vedo come un nuovo inizio, una giornata che può dare grande linfa ai nostri rapporti, che ci può consentire di esplorare nuove opportunità di crescita reciproca e mi pare che nei nostri colloqui abbiamo anche verificato la comune volontà di farlo, di farlo in maniera concreta e di farlo quotidianamente. Quindi grazie davvero Primo Ministro, grazie a tutta la delegazione per questa splendida giornata che segna un nuovo inizio nei rapporti tra Italia e Romania”.
Il primo ministro romeno, Ciolacu, invece, nel suo intervento, ha sottolineato: “Oggi, la Romania e l’Italia entrano in una nuova tappa dello sviluppo del parternariato strategico, a 13 anni dall’ultima riunione intergovernativa che si è svolta a Bucarest abbiamo oggi l’opportunità di scrivere un capitolo importante; la dichiarazione comune che abbiamo firmato oggi getta le basi di una azione che rafforzerà ad un altro livello i rapporti tra i due Stati. Bisogna ammettere che certe volte i politici non hanno toccato il livello del vero potenziale comune, ora vogliamo cambiare questa cosa. Cara Giorgia, ti ringrazio per l’apertura che dimostri e per il dialogo di oggi. Sono convinto che siamo sulla buona strada sia per il rafforzamento del partenariato strategico che per l’amicizia sincera fra le nostre due nazioni”.
In ultimo, invitando gli imprenditori italiani a investire in Romania, ha detto: “Nei giorni scorsi, sono stato in visita a un cantiere navale con azionisti italiani in cui lavorano 4mila persone, sono stato piacevolmente impressionato dalle condizioni. Vogliamo poter utilizzare il trasferimento di know-how dell’Italia per rendere più alta la competitività di due Paesi. C’è un grande potenziale da sviluppare; Italia e Romania hanno vari progetti comuni in settori strategici che vanno dai trasporti all’energia alla difesa. La Romania parteciperà al restauro della Colonna Traiana, un monumento che rappresenta una pietra miliare per il popolo romeno e per i rapporti culturali tra le due nazioni”.
Nel pomeriggio, il vertice è proseguito alla Farnesina con un business Forum, mentre a Palazzo Chigi, si è svolto il Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno alcuni provvedimenti da approvare, tra i quali: la Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di sede tra la Repubblica italiana e il Tribunale unificato dei brevetti e le Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, recante attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata.
In Consiglio dei Ministri, poi , la Premier Meloni ha tenuto un’informativa sulle politiche migratorie e il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste , Lollobrigida, un’informativa sugli obiettivi strategici per il settore agricolo.
Nel frattempo, in Parlamento sono proseguiti i lavori. Alla Camera, dopo il via libera di ieri alla proposta di legge per l’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dall’epidemia da SarsCov2, approvata con 132 voti favorevoli e 86 contrari, il Governo, tramite il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Ciriani, ha posto la questione di fiducia sul Dl Milleproroghe.
In Senato, approvato in via definitiva con 93 voti favorevoli, 61 contrari e nessun astenuto, il Dl di ratifica dell’accordoItalia-Albania sui migranti, che prevede l’apertura di due Cpr in territorio albanese, per accogliere 3000 migranti salvati in mare dalla Guardia Costiera.
Contraria all’accordo, la Conferenza Episcopale italiana, con Mons. Perego, Presidente della Commissione per le Migrazioni , che ha dichiarato: “673 milioni di euro in dieci anni in fumo per l’incapacità di costruire un sistema di accoglienza diffusa del nostro paese, al 16° posto in Europa nell’accoglienza dei richiedenti asilo rispetto al numero degli abitanti per l’incapacità di governare un fenomeno che si finge di contrastare”.
In merito a tali dichiarazioni ha così replicato, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani: “Non sono soldi buttati, vengono ben spesi, per affrontare la questione migratoria con un Paese che è candidato a far parte dell’Unione Europea”, mentre la Premier Meloni, nella sua informativa sulle politiche migratorie tenuta in Consiglio dei Ministri, ha spiegato: “Dobbiamo tenere alta l’attenzione. Per questo ho bisogno di tutto il governo, immagino operativamente, e mediaticamente, un modello “Caivano” per il nord Africa, in particolare per Tunisia e Libia, ben consapevoli delle differenze tra Tripolitania e Cirenaica. Dobbiamo sforzarci di far sentire la nostra vicinanza e il nostro reale spirito di solidarietà, intanto con tavoli ministeriali che rafforzino la collaborazione. Andiamo tutti in Libia e Tunisia, sviluppiamo progetti, controlliamo l’esecuzione, coordinando le presenze, in modo che siano cadenzate e diano il senso della continuità”.
Ieri, invece, approvato dall’Aula di Palazzo Madama il ddl Nordio, sul primo pacchetto di norme riguardanti la riforma della Giustizia, con 104 sì, della Maggioranza sostenuta da Italia viva e Azione e 56 no da parte delle Opposizioni (Avs, Pd e M5s) che prevede l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, la riduzione della portata del traffico di influenze illecite, limitato a condotte particolarmente gravi, l’ampliamento dei divieti per i giornalisti in materia di intercettazioni, la maggiore tutela della privacy, l’introduzione del divieto di ascolto dei colloqui tra indagato o imputato e il suo difensore. Inoltre, il pubblico ministero non potrà più impugnare le sentenze di assoluzione (salvo che per reati particolarmente gravi); un giudice collegiale si dovrà pronunciare sulla richiesta di custodia cautelare in carcere e ,prima della decisione, l’indagato dovrà essere interrogato dal giudice, pena la nullità della misura.
Infine, approvato anche un ordine del giorno che impegna il governo a modificare la legge Severino per un riordino dei reati contro la pubblica amministrazione.
Sempre a proposito di Giustizia, il Guardasigilli Nordio ha annunciato che “È in progetto un cambio sulle misure che riguardano la disciplina del sequestro degli smartphone”, in quanto “Non può disporlo il pm, la vita delle persone non può essere messa nelle sue mani”.
Al riguardo, l’Associazione Nazionale Magistrati ha replicato: “La riforma del sequestro del cellulare è una delegittimazione del pm. Dipinto come una figura fuori controllo, che si impossessa di dati”.
Infine, in serata, si è appreso che il primo vertice fra i leader del G7 a presidenza italiana si svolgerà sabato 24 febbraio, ovvero , nel secondo anniversario dell’attacco da parte della Russia all’Ucraina, in videoconferenza.
Sul fronte economico, stamane, il Commissario UE agli Affari economici, Gentiloni ha presentato a Bruxelles, nell’ambito di una conferenza stampa, le previsioni di inverno della Commissione europea, che ha rivisto al ribasso le stime del Pil 2024 dell’Italia, passato dallo 0,9% previsto a novembre allo 0,7%, mentre ha confermato la crescita per il 2025 dell’1,2%.
Il Commissario UE, Gentiloni ha quindi spiegato: “L’equilibrio dei rischi è sbilanciato verso esiti più avversi. L’incertezza rimane eccezionalmente elevata, in un contesto di prolungate tensioni geopolitiche e del rischio di un ulteriore ampliamento della crisi in Medio Oriente. A causa della crisi nel Mar Rosso ,i tempi di consegna per le spedizioni tra l’Asia e l’Ue sono aumentati di 10-15 giorni e i costi sono aumentati di circa il 400. Almeno finora, né le catene di approvvigionamento globali né quelle dell’Ue appaiono sotto tensione. L’aumento dei costi di spedizione è destinato a esercitare una limitata pressione al rialzo sull’inflazione nell’Ue. È in nostro potere ed è nostra responsabilità, sostenere una crescita sostenuta e sostenibile. L’efficace attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza è una priorità fondamentale, così come la duplice transizione verso un’economia verde e digitale. Si dovrebbe perseguire uno stretto coordinamento tra politiche fiscali e monetarie prudenti e favorevoli agli investimenti per sostenere gli sforzi in corso per mantenere l’inflazione a livelli bassi. Il 2024 sarà un anno storico di elezioni in tutto il mondo, il che aumenta l’incertezza politica. L’incertezza politica globale rimane elevata. Le sorprese nella crescita economica cinese, in gran parte determinate dalla politica, potrebbero ripercuotersi sull’Ue e i tassi di interesse più alti e più a lungo negli Stati Uniti potrebbero peggiorare le condizioni finanziarie globali. Tassi più alti e più a lungo negli Stati Uniti potrebbero peggiorare le condizioni finanziarie globali. Non ci sono al momento motivi per cambiare le nostre prospettive e tra l’altro dovremmo considerare queste procedure all’interno del nuovo quadro fiscale che è, credo, ragionevolmente graduale e realistico”.
Quindi alla domanda se vi sia la possibilità che la Commissione chieda all’Italia di attuare una Manovra correttiva, Gentiloni, ha risposto: “Non è mai modo di agire della Commissione parlare di manovre correttive tanto meno di fronte a cambiamenti dello zero virgola di questa o quella previsione. Sicuramente, si può dire che le previsioni riguardo all’Italia sono largamente nella media europea come succede da dopo la pandemia e questo credo che sia una valutazione che può dare fiducia all’economia italiana. È molto importante capire cosa verrà dopo il 2026, alla scadenza del Next Generation Eu. Questi sforzi di finanziamento comune ci sono ora, ma hanno una scadenza. E non penso che la necessità di un sostegno comune a obiettivi e progetti comuni finirà alla fine del 2026. Non sto proponendo di rendere il Next Generation Eu uno strumento permanente, ma dobbiamo discuterne e probabilmente la prossima Commissione Ue dovrà discutere cos’altro ci sarà dopo”.
La presidente della Banca Centrale Europea Lagarde, invece, intervenuta presso la Commissione Affari Economici e Monetari dell’Eurocamera ,riguardo il Pil dell’Eurozona, ha dichiarato : “L’attività economica dell’Eurozona è stata piuttosto debole nel 2023 e questa debolezza ha caratterizzato tutti i settori. Ma gli indicatori prospettici segnano una ripresa nel prossimo anno. Sull’inflazione, l’attuale processo disinflazionistico nell’area euro è previsto proseguire, ma il Consiglio direttivo deve essere più fiducioso che ci porterà in maniera sostenibile al nostro obiettivo di inflazione del 2%. Continueremo a seguire un approccio legato ai dati per determinare l’appropriato livello e la durata della tenendo conto delle prospettive di inflazione, delle dinamiche dell’inflazione di fondo e della forza della trasmissione della politica monetaria. Le prossime Europee saranno un’opportunità per un programma ambizioso sulla nostra unione economica e monetaria”.
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