di Federica Marengo mercoledì 7 febbraio 2024
-Nella 124° giornata di guerra in Medio Oriente, in risposta al piano dei paesi mediatori, Qatar ed Egitto, Hamas ha presentato una proposta di tregua che prevede : il cessate il fuoco in tre fasi, lo scambio fra liberazione degli ostaggi e restituzione di corpi o resti delle persone uccise, e la liberazione di 1.500 detenuti, oltre a tutti i minori e gli anziani, per un totale compreso tra 3mila e 5mila palestinesi. Chiesti inoltre da Hamas anche la ricostruzione di Gaza e il ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia.
Immediata, la risposta di Israele a tale proposta, definita “inaccettabile” , seguita dal messaggio inoltrato dallo Stato ebraico al Qatar che “se negoziati sugli ostaggi fallissero, Israele “sarebbe pronto ad attaccare le postazioni di Hamas a Rafah” nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto. Secondo una fonte israeliana , poi, Tel Aviv avrebbe chiesto ai mediatori “di fare pressione su Hamas, affinché presenti una nuova proposta”.
Quindi, il Premier israeliano Netanyahu, che, dopo aver incontrato il segretario di Stato USA Blinken, di nuovo in missione in Medio Oriente , terrà una conferenza stampa a Gerusalemme, in serata, ha dichiarato: “Siamo quasi vicini alla vittoria, che è la distruzione totale di Hamas. Se ci arrendiamo ad Hamas non solo non arriveremo al rilascio degli ostaggi, ma a un secondo massacro. Il giorno dopo la guerra, sarà il giorno dopo Hamas. A Blinken ho detto che dobbiamo smilitarizzare completamente Gaza”.
Come riportato dal Guardian ,un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha replicato al Premier Netanyhau, affermando che le parole del premier israeliano dimostrano “una forma di spacconaggine politica, che indica la sua intenzione di portare avanti il conflitto nella regione” e che “Hamas è pronto ad affrontare tutte le opzioni”.
Nel frattempo, secondo i media egiziani, domani, dovrebbe iniziare al Cairo un nuovo ciclo di colloqui sugli ostaggi israeliani a Gaza mediato dall’ Egitto, mentre il portavoce del governo israeliano Avi Hyman avrebbe detto: “Abbiamo ricevuto un aggiornamento, abbiamo avuto un avviso dai mediatori del Qatar. Li stiamo controllando. Il Mossad sta esaminando attentamente ciò che ci è stato presentato”.
Tornando al segretario di Stato USA, Blinken, il cui incontro privato con il capo di stato maggiore israeliano, generale Herzi Halevy, è saltato, secondo Israel ha-Yom, per l’opposizione espressa dall’ufficio del premier Netanyahu in disaccordo che un ministro straniero incontri un responsabile militare dell’altro Paese senza la presenza di un dirigente politico, ha dichiarato di “sperare in un accordo tra Israele e Hamas sugli ostaggi”, spiegando che “c’è ancora molto lavoro da fare”.
Poi, al termine dell’incontro a Gerusalemme con il premier israeliano Netanyahu, Blinken ha riferito di aver discusso con quest’ultimo di “misure supplementari per portare aiuti necessari nella Striscia di Gaza”.
Blinken ha incontrato anche il presidente palestinese, Abu Mazen, a Ramallah, in Cisgiordania, il quale , secondo l’agenzia Wafa, avrebbe affermato che: “E’ importante il riconoscimento Usa dello Stato palestinese e della sua piena adesione all’Onu attraverso una decisione del suo Consiglio di sicurezza” e che “Israele deve fermare subito la sua aggressione a Gaza”, ribadendo la necessità di una Conferenza internazionale di pace e, sottolineando che “la pace e la sicurezza si ottengono attraverso l’attuazione dei 2 Stati, di cui “uno palestinese con Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza”.
Infine, mentre nuovi attacchi e raid di Israele sono stati registrati a Homos, in Siria , dove sono almeno dieci le persone rimaste uccise e, una serie di esplosioni hanno avuto luogo in tutta Baghdad, dove , secondo fonti della sicurezza, un attacco di droni avrebbe preso di mira un’auto e avrebbe ucciso tre persone, gli Houthi hanno lanciato sei missili balistici antinave dal territorio dello Yemen verso due navi mercantili che si trovavano nella parte meridionale del Mar Rosso e nel Golfo di Aden e una delle due navi ha subito dei danni.
In UE, invece, il portavoce del premier ungherese, Orban, Zoltan Kovacs, ha fatto sapere via X che “Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto si è espresso contro le sanzioni Ue ai coloni israeliani”, spiegando che “ciò potrebbe esacerbare le tensioni e prolungare gli sforzi antiterrorismo” e che “l’idea , di cui si discute in questi giorni a Bruxelles ,di mettere in campo misure restrittive , quali le sanzioni, è “inappropriata” , in quanto sottolinea un forte sentimento anti-israeliano in Europa e negli Stati Uniti, insieme ai crescenti episodi di antisemitismo”.
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