di Federica Marengo venerdì 26 gennaio 2024
-Nella 691° giornata di guerra in Ucraina, è proseguito il botta e risposta di accuse tra Mosca e Kiev riguardo la vicenda dell’abbattimento nei cieli di Belgorod dell’aereo russo con a bordo , oltre l’equipaggio e la sicurezza, 65 prigionieri ucraini pronti per lo scambio con altrettanti prigionieri russi.
All’Onu, infatti, nella riunione del Consiglio di Sicurezza chiesta da Mosca, il vice ambasciatore russo, Dmitriy Polyanskiy, ha detto: “Tutte le informazioni di cui disponiamo oggi dimostrano che abbiamo a che fare con un crimine premeditato e ben ponderato”, accusando nuovamente Kiev di aver abbattuto consapevolmente l’aereo.
Poi, l’ambasciatore russo ha sottolineato: “Per qualche motivo inspiegabile, il regime di Kiev ha deciso di sabotare la procedura nel modo più barbaro, pronto a sacrificare i propri cittadini per gli interessi geopolitici dell’Occidente”.
La vice ambasciatrice ucraina ,Khrystyna Hayovyshyn, quindi, ha replicato: “L’Ucraina non è stata informata sul numero di veicoli, percorsi e mezzi di trasporto dei prigionieri. Questo da solo potrebbe rappresentare un atto intenzionale da parte della Russia per mettere in pericolo la vita e la sicurezza dei prigionieri. I prigionieri russi sono stati trasferiti nel luogo concordato e aspettavano al sicuro per lo scambio. I russi avrebbero dovuto garantire lo stesso livello di sicurezza ai soldati ucraini catturati”.
Gli alleati di Kiev, invece, hanno evidenziato che, “Senza l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, non sarebbe successo nulla” e che “Mosca ha tentato ripetutamente di spostare la responsabilità della sua guerra per scelta passando come vittima e non aggressore”, mentre la diplomatica Onu , Rosemary DiCarlo, ha affermato che “Al momento le Nazioni Unite non hanno elementi certi per determinare la responsabilità di quanto accaduto”.
Sul fronte dell’indagine internazionale da parte di una commissione chiesta da Kiev (che secondo i media ucraini ,la Russia avrebbe rifiutato), le scatole nere del veivolo sono state recuperate nelle scorse ore e consegnate a un laboratorio speciale di Mosca, ma alla Cnn , un responsabile dell’intelligence militare ucraina, ribadendo il dubbio riguardo all’affermazione della Russia secondo cui decine di prigionieri di guerra ucraini sarebbero rimasti uccisi nell’incidente, ha dichiarato che “L’Ucraina ha informazioni in merito alla consegna di cinque corpi e non di altri 65 dal luogo dell’incidente dell’aereo da trasporto militare russo Il-76 al vicino obitorio”.
L’agenzia Bloomberg, poi, citando persone vicine al Cremlino, ha riportato l’indiscrezione secondo cui il presidente Putin starebbe “sondando il terreno per capire se gli Stati Uniti siano pronti a impegnarsi in colloqui per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina” e avrebbe “lanciato segnali agli Stati Uniti attraverso canali indiretti per manifestare la sua disponibilità a discutere, potenzialmente anche sui futuri accordi di sicurezza per l’Ucraina, compreso il via libera all’ingresso dell’Ucraina nella Nato”. Tuttavia, “i funzionari statunitensi sarebbero scettici ,poiché non vedono segnali realistici che il Presidente russo voglia porre fine alla guerra”.
Tale indiscrezione , però, è stata smentita dal portavoce del Cremlino, Peskov, che ha ribadito la contrarietà della Russia all’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica, come pure la portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova ha ribadito la contrarietà di Mosca all’adesione della Svezia, cui manca, dopo il via libera del Parlamento turco, solo l’ok di quello ungherese, in quanto tale ingresso “comprometterebbe la stabilità europea”.
Inoltre, sempre Bloomberg , analizzando i dati classificati del servizio doganale russo, ha rilevato che “Nonostante le sanzioni, la Russia ha importato chip avanzati per un valore di oltre 1 miliardo di dollari da società statunitensi ed europee durante i primi nove mesi del 2023”. Tali aziende , però hanno affermato di rispettare rigorosamente le sanzioni e di aver interrotto le operazioni in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Secondo l’agenzia infatti, non ci sono dati che suggeriscano che le società abbiano violato sanzioni o esportato tecnologia in Russia, per cui, la tecnologia potrebbe essere entrata in Russia attraverso paesi come: Cina, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.
La denuncia di fake news da parte della Russia, invece, ha riguardato sia la Francia che la Germania. Il ministero della Difesa francese ha annunciato che i servizi statali competenti hanno identificato e stanno monitorando una “manovra russa coordinata” per diffondere false informazioni che coinvolgono la Francia, come la presunta presenza di “mercenari” francesi che combattono per Kiev in Ucraina, mentre , secondo quanto reso noto da Der Spiegel, che cita estratti dell’analisi condotta dagli esperti del Dipartimento 607 per la comunicazione strategica del ministero degli Esteri, guidato da Annalena Baerbock, proprio il ministero degli Esteri tedesco ha scoperto una campagna di disinformazione filo-russa contro la Germania su X. Tale campagna avrebbe come obiettivo principale quello di far crescere il malcontento per il sostegno all’Ucraina da parte del governo del Cancelliere tedesco, Scholz. Gli esperti hanno identificato più di 50.000 account falsi che apparentemente coordinavano la propaganda, per un totale di oltre un milione di tweet in tedesco il cui contenuto erano accuse al governo di Berlino di trascurare la propria popolazione per sostenere l’Ucraina. A preoccupare il ministero degli Esteri tedesco il fatto che la suddetta campagna sembrerebbe automatizzata e realizzata mediante l’applicazione dell’intelligenza artificiale.
Restando sulla Germania, il portavoce del Cremlino Peskov , nella consueta conferenza stampa, ha fatto sapere che “Mosca esaminerà attentamente le intenzioni della Germania di sviluppare un piano di difesa globale per contenere la Russia”, sottolineando: “Dobbiamo vedere che tipo di piano sarà. Non è un segreto che la Germania abbia intrapreso un percorso di confronto decisivo con la Russia. In questo senso, non c’è alcuna novità. Ma, naturalmente, tenendo conto di questo noto atteggiamento di Berlino, dovremo familiarizzare attentamente con questi piani”.
Sul campo, nel frattempo, le forze russe hanno attaccato nella scorsa notte la regione di Sumy e quella di Kherosn, causando il ferimento di 7 persone.
Preoccupa poi il direttore generale dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) Grossi, la centrale nucleare di Zaporizhia, dove continuano le operazioni militari, presso la quale si recherà nei prossimi dieci giorni, per poi proseguire a Kiev e a Mosca per discutere del ”rischio di un grave incidente nucleare” che ”resta molto reale”.
Il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andrii Yermak,poi ha fatto sapere su X di aver avuto un colloquio telefonico con l’omologo USA Sullivan, nel quale ha aggiornato quest’ultimo sulla situazione sul campo di battaglia e sui recenti attacchi missilistici russi, tornando sull’importanza degli incontri tra funzionari americani e ucraini a margine del Forum economico mondiale di Davos.
Il segretario generale della Nato, Stoltenberg, invece, incontrando il premier montenegrino Milojko Spajic a Bruxelles, ha dichiarato: “La Nato e l’Unione Europea devono fare di più in termini di assistenza finanziaria all’Ucraina perché se Vladimir Putin vince c’è il rischio che usi la forza nuovamente”.
Dall’Italia, la premier Meloni, in un video messaggio in cui ha presentato la presidenza italiana del G7, ha sottolineato: “L’Italia ha assunto questa responsabilità storica in un tempo particolarmente complesso. Il sistema internazionale basato sulla forza del diritto è stato messo in discussione dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina e la violazione dei principi che tengono unita la comunità internazionale sta scatenando focolai di conflitto in diverse aree del mondo. Ribadiremo il nostro sostegno all’Ucraina e continueremo a lavorare per la fine della guerra fino ad arrivare ad una pace giusta e duratura. Ci occuperemo anche del conflitto in Medio Oriente e delle altre crisi all’ordine del giorno”.
A proposito di Italia, l’ambasciatore italiano a Kiev, Pier Francesco Zazo, ha organizzato, in videoconferenza, una riunione con le Organizzazioni della Società Civile (Osc) attive in Ucraina, sottolineando “l’importanza del ruolo degli operatori umanitari nel drammatico contesto dell’aggressione russa”.
Infine, in merito agli aiuti finanziari a Kiev da parte della UE, Politico, citando alcuni diplomatici UE, ha fatto sapere che: “Se il premier ungherese, Viktor Orban, bloccasse davvero di nuovo l’accordo sul bilancio pluriennale e sui 50 miliardi di euro per l’Ucraina al vertice di febbraio, l’uso dell’articolo 7 per privare l’Ungheria del diritto di voto potrebbe diventare un’opzione reale”.
In merito, l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha scritto nel suo blog: “Mi recherò in Ucraina a febbraio e stiamo continuando a lavorare su un’assistenza prevedibile per gli anni a venire. Nei prossimi giorni dovremmo raggiungere un accordo su un’integrazione di 5 miliardi di euro del Fondo Europeo per la Pace (Epf) al fine d’istituire un ‘fondo di assistenza all’Ucraina’ all’interno dell’Epf, basato su un nuovo approccio per incentivare il sostegno militare degli stati membri dell’Ue all’Ucraina”.
©Riproduzione riservata