di Federica Marengo giovedì 25 gennaio 2024
-Nella 690° giornata di guerra in Ucraina, è proseguito lo scambio di accuse tra Kiev e Mosca, all’indomani dell’abbattimento di un aereo nei cieli russi di Belgorod, che , a detta di Mosca, oltre all’equipaggio di bordo e a 3 uomini della scorta, trasportava 65 prigionieri ucraini per uno scambio.
Alle accuse della Russia, secondo cui sarebbe stata una contraerea ucraina ad uccidere i propri connazionali con missili americani e tedeschi, il Presidente ucraino Zelenskyi, respingendo che sia stata l’Ucraina a colpire l’aereo, ha annullato un viaggio regionale e ha convocato il ministro della difesa, Umerov, il comandante Zaluzhny, il capo di stato maggiore delle forze armate, Shaptala , il responsabile dell’Intelligence Budanov e il capo del servizio di sicurezza interno dell’Ucraina), Malyuk ,che,hanno riferito sulla situazione dell’aereo e dello scambio, evidenziando che all’l’intelligence militare ucraina non è stato domandato di garantire uno spazio aereo sicuro come in precedenti occasioni, e ai quali ha detto: “È ovvio che i russi stanno giocando con la vita dei prigionieri ucraini, con i sentimenti dei loro parenti e con le emozioni della nostra società. Il servizio di sicurezza ucraino sta indagando su tutte le circostanze. E ho incaricato il Ministro degli Affari Esteri dell’Ucraina di informare i partner sui dati disponibili in Ucraina. Il nostro Stato insisterà per un’indagine internazionale”.
In mattinata , poi, l’agenzia di stampa Tass, ha fatto sapere che sono state trovate le due scatole nere dell’Ilyushin 76 precipitato nell’oblast russo di Belgorod e che la consegna è prevista per domani a un laboratorio del ministero della Difesa che le decritterà, mentre i servizi speciali ucraini (Sbu) hanno annunciato l’apertura di un’indagine sull’incidente. Trovati sul posto, anche frammenti di quello che sembra essere un missile.
Inoltre, l’Ucraina ha chiesto alle Nazioni Unite e al Comitato internazionale della Croce Rossa di ispezionare il luogo dove ieri è precipitato il volo militare russo.
Tuttavia, il portavoce dell’intelligence militare ucraina, Yusov, intervistato da Radio Svoboda, ribadendo di non aver ricevuto dalla Russia alcuna richiesta, né scritta né verbale, di rendere sicuro lo spazio aereo intorno all’area di Belgorod dove è precipitato l’ aereo da trasporto militare russo, ha dichiarato: “Purtroppo, possiamo ipotizzare diversi scenari, tra cui la provocazione e l’uso di prigionieri ucraini come scudo umano per il trasporto di munizioni e armi per i sistemi S-300. Diversi vip della rappresentanza militare e politica dello Stato aggressore avrebbero dovuto essere a bordo, ma all’ultimo momento l’Fsb ha ordinato loro di non salire a bordo e di utilizzare altri mezzi di trasporto. I nomi di questi alti funzionari sono noti e saranno citati, mentre i materiali saranno forniti come parte dell’indagine internazionale. I video della scena dell’incidente dell’aereo Il-76, precipitato ieri nella regione russa di Belgorod, pubblicati su Internet non mostrano resti di corpi umani, e secondo le informazioni disponibili solo cinque corpi sono stati portati all’obitorio di Belgorod. In realtà, questo numero corrisponde al numero di membri dell’equipaggio dello stesso Il-76″.
In serata, Andrei Kartopolov, un ex generale legato al ministero della Difesa russo, ha dichiarato che l’intelligence militare ucraina avrebbe ricevuto un avvertimento 15 minuti prima che l’ aereo da trasporto militare russo ,che trasportava prigionieri di guerra ucraini , entrasse in un’area dove è stato abbattuto ieri, sottolineando: “La parte ucraina è stata ufficialmente avvertita e 15 minuti prima che l’aereo entrasse nella zona ha ricevuto informazioni complete, che ha ricevuto e la Direzione principale dell’intelligence delle forze armate ucraine ha confermato di aver ricevuto. Sappiamo tutti molto bene cosa è successo dopo”.
Nel frattempo, sul campo sono proseguiti da una parte e dall’altra gli attacchi con droni. Colpite dai droni russi (ben 14,di cui 11 abbattuti dall’aeronautica militare ucraina), infatti, le città di Kharkiv, dove 4 persone sono rimaste ferite e la città di Odessa, dove 2 persone sono rimaste uccise e alcuni edifici sono stati danneggiati.
Sotto attacco ucraino, invece, la regione russa Krasnodar e la città di Tuaspe, dove un incendio si è sviluppato in un deposito di petrolio, ma anche un campo di addestramento russo vicino al villaggio di Pokrovka, nei pressi di Ilovaysk, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk.
In un’intervista a La Repubblica, il consigliere presidenziale ucraino Podoliak, ribadendo l’appello agli alleati a inviare un numero maggiore di armi, ha dichiarato: “Non esiste altra soluzione che la sconfitta dell’aggressore. Altrimenti la guerra non finirà. La Russia viola i principi chiave della sicurezza globale e annulla il diritto internazionale. Ha dichiarato che la guerra è l’unico modo per dominare: non ci sono altre possibilità ,se non infliggerle una sconfitta. Se perderà avremo un futuro chiaro con garanzie, regole, libertà. Altrimenti la guerra si espanderà”.
In merito al sostegno militare da parte degli alleati occidentali ed europei, secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, la Germania potrebbe voler partecipare alla fornitura di missili da crociera all’Ucraina attraverso il meccanismo dello ‘scambio ad anelli’. Il governo tedesco starebbe valutando , infatti, la possibilità di fornire i razzi Taurus della Bundeswehr a partner della Nato come Regno Unito e Francia. In cambio, questi Paesi esporterebbero sistemi d’arma simili e meno potenti in Ucraina.
Inoltre, sempre secondo il medesimo quotidiano economico tedesco, che ha citato diplomatici e rappresentanti del governo, già settimane fa il Regno Unito si era offerto di dare all’Ucraina altri missili da crociera Storm Shadow in cambio dei Taurus. Questa offerta è ancora in fase di esame. Il cancelliere tedesco, Scholz, inizialmente, si era detto contrario alla consegna dei missili Taurus all’Ucraina, per il timore di un possibile bombardamento del territorio russo con missili tedeschi, che potrebbe portare ad un’ulteriore escalation del conflitto, con il conseguente coinvolgimento della Germania, sebbene Kiev abbia più volte ribadito di voler utilizzare i missili unicamente per distruggere le strutture militari russe sul territorio ucraino.
Tale notizia, però,è stata smentita dal ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius , che, in alcune interviste al quotidiano Bild, all’emittente Welt Tv e a Politico, ha detto di non essere a conoscenza di un’offerta di scambio che vedrebbe i missili da crociera tedeschi Taurus andare al Regno Unito e l’Ucraina ricevere in cambio i sistemi britannici Storm Shadow e che “Con Taurus stiamo parlando di un sistema altamente tecnico, non paragonabile ai prodotti di altre nazioni. Per questo motivo dobbiamo valutare con molta attenzione le condizioni alle quali lo facciamo”.
Quanto al sostegno finanziario a Kiev, mentre a Bruxelles si cerca ancora una intesa con il Premier ungherese Orban per il via libera al prossimo Consiglio UE straordinario del 1° febbraio allo stanziamento di 50 miliardi di euro per i prossimi 4 anni, su cui quest’ultimo ha posto il veto, la vice primo ministro ucraina per l’integrazione europea ed euro-atlantica Olha Stefanishyna ha dichiarato alla tv ucraina: “Vorrei fare un appello a tutti gli ucraini e dire che non c’è pericolo che l’Ucraina rimanga senza finanziamenti da parte dell’Unione Europea, questa decisione sarà presa sicuramente. Abbiamo almeno tre o quattro scenari per prendere questa decisione sul tavolo, ma stiamo lottando per il migliore e più prevedibile per noi – 50 miliardi di euro per quattro anni, votati dal consenso di tutti gli Stati”.
Sempre riguardo al sostegno all’Ucraina, il ministro degli esteri lituano Gabrielius Landsbergis, si è recato oggi in visita a Kiev, per incontrare il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba, il segretario del consiglio per la Sicurezza e la Difesa nazionale, Oleksiy Danilov, e altri alti funzionari dello Stato ucraino con i quali discuterà di cooperazione nel campo della Difesa.
Il ministro Landsbergis, ha quindi scritto su X: “Il 2024 potrebbe essere un anno particolarmente importante per l’andamento della guerra in Ucraina e questo dipenderà in larga misura da noi. Se l’Ucraina riceverà dall’Occidente il sostegno necessario, le sue possibilità di vittoria aumenteranno sensibilmente”.
Nel frattempo, ha preso il via la più grande esercitazione mai realizzata dall’Alleanza Atlantica dal 1988. Le manovre dell’operazione di terra, cielo e mare , che prende il nome di Steadfast Defender 2024 e che vede schierati 90.000 tra uomini e donne, cui partecipa anche l’Italia, sono iniziate ieri a Norfolk, in Virginia e si concluderanno il 31 maggio. Scopo dell’esercitazione: testare le capacità operative e di intervento rapido della Nato, in caso di minacce esterne.
Il portavoce del Cremlino, Peskov, in merito a tale esercitazione ha dichiarato: “La Russia sa contro chi si svolgono le esercitazioni della Nato, le più grandi dalla Guerra Fredda, le esercitazioni sono abbastanza senza precedenti e non nascondono contro chi vengono condotte e in realtà, non ci siamo mai fatti illusioni, sappiamo qual è l’infrastruttura militare della Nato. Il presidente Putin aveva ragione quando parlava delle nostre profonde preoccupazioni per la nostra sicurezza durante lo strisciante processo per portare le infrastrutture della Nato vicino ai nostri confini. La linea dell’Occidente di contenere la Russia non è andata da nessuna parte, l’Occidente assume chiaramente una posizione anti-russa; la politica della Nato è determinata da Washington. Gli allarmi di vari alti ufficiali europei su una prossima guerra con la Russia sono dovuti al fatto che gli europei tendono sempre a cercare un nemico esterno nei momenti difficili, e per loro, ovviamente, noi siamo il più antico nemico esterno. I Paesi europei hanno bisogno di un nemico esterno per distrarre l’attenzione dei cittadini dai problemi economici che si trovano ad affrontare”.
A proposito di Nato, dopo il via libera del Parlamento turco all’adesione della Svezia alla Nato, è rimasta solo l’Ungheria a dover ratificare l’ok, per questo, il Governo di Stoccolma ha fatto sapere che il primo ministro svedese Ulf Kristersson si è offerto di incontrare il suo omologo ungherese Orban a Bruxelles la prossima settimana per discutere della candidatura svedese alla Nato e di altre questioni bilaterali.
Nel frattempo, mentre ha fatto discutere l’opinione pubblica la stretta di mano al Consiglio di Sicurezza Onu a New York tra il segretario delle Nazioni Unite, Guterres e il ministro degli Esteri russo Lavrov, il Presidente russo Putin, in un incontro con gli studenti dell’Università Federale Baltica Immanuel Kant,nella regione di Kaliningrad, enclave russa tra Polonia e Lituania (Paesi Nato) ha dichiarato che “La Federazione Russa non permetterà mai che i suoi interessi vengano trascurati. Ciò non significa affatto che vogliamo sputare sugli interessi degli altri”, sottolineando di aver formulato la sua posizione basandosi sulle dichiarazioni del filosofo tedesco Immanuel Kant.
Alla vigilia della visita, il portavoce del Cremlino Peskov aveva precisato: “Non si tratta di una provocazione alla Nato”, per quanto la città corra “un pericolo strategico” a causa dei “sentimenti militaristici che sono presenti oggi in Europa, nei vicini Stati baltici e così via. Paesi che sono permeati di sentimenti russofobici, che stanno attirando sempre più installazioni militari sul loro territorio. Gli studenti chiederanno quello che vogliono, il presidente risponderà a tutte le loro domande”.
Putin ha poi incontrato il governatore Anton Alikhanov e ha partecipato a un incontro sullo sviluppo socioeconomico della regione.
©Riproduzione riservato